giovedì 22 marzo 2018

Facebook o Fakebook? Colpevoli o innocenti? Questo è il problema...

Risultati immagini per Facebook o Fakebook?

L'attuale campagna di attacco nei confronti di Facebook è pericolosa perché utilizzando la privacy come pretesto, tende a impedire una rilevante possibilità espressiva del dissenso. Dal suo esordio è noto anche ai sassi, che Facebook utilizza i dati dei suoi utenti ai fini commerciali e politici. 

Facebook è cresciuta negli anni solo parzialmente per il gradimento di pubblico, ma sopratutto per lo sfruttamento di dati che venivano forniti spontaneamente da milioni di utenti. Il risveglio della coscienza assopita di chi tutto questo ha tollerato sfruttandolo, è molesto alla intelligenza e tende a ben altri nefasti obiettivi. 

Facebook non fornisce soltanto dati per programmare le menti agli impegni elettorali e commerciali previsti, ma ospita altrettanto voci di dissenso significative. 

Al contrario della televisione che contiene nulla oltre la pubblicità, Facebook contiene anche le "voci stonate" che non si adeguano alla verità unica. Da tempo si cerca di adeguare Facebook alle modalità espressive della televisione ove la realtà è sostituita totalmente dalla bugia. 

La campagna contro le Fake News è promossa da tempo dai maggiori produttori di bugie mediatiche al fine di controllare Facebook come fosse televisione non ha dato i risultati sperati. Questo è il vero primum movens della attuale attacco a Facebook. 

Chi contrasta senza molto successo le cosidette Fake News sono infatti i maggiori produttori di vere Fake News. 

Facebook non è certo una opera pia alla quale affidare la coscienza umana. Occorre però contrastare chi sopprimendo la modestissima libertà espressiva di Facebook, vorrebbe programmare le menti ad un forma unica di verità. 

 Fabio Farello



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Pareri diversi a confronto: 


"L’informatore della NSA ed ex-dipendente della CIA Edward Snowden ha attaccato Facebook con un tweet dopo la sospensione dei Strategic Communication Laboratories (SCL) e della società di analisi dei dati politici Cambridge Analytica, su ciò che secondo Facebook era l’uso improprio dei dati raccolti. Zerohedge spiega che nel 2015 Cambridge Analytica acquistò dati da un professore di psicologia dell’Università di Cambridge, Aleksandr Kogan, che aveva sviluppato l’app “thisisyourdigitallife” che raccoglieva informazioni sugli utenti e i loro contatti. Dopo aver convinto Kogan e Cambridge Analytica a cancellare i dati raccolti dall’app, Facebook ricevette segnalazioni (da fonti che non avrebbe identificato) secondo cui non tutti i dati erano stati cancellati, portando il gigante dei social media a cancellare gli account di Cambridge Analytica e della sua società SCL. (Alex Christoforou) - Continua: https://aurorasito.wordpress.com/2018/03/20/edward-snowden-accusa-facebook-di-spionaggio/

Oplà, il Re è nudo, una volta di più. Improvvisamente i media si sono accorti che Facebook e i social sono un potente mezzo di rastrellamento di informazioni e un gigantesco sistema di marketing. Coloro che questo lo dicevano da tempo erano fino a qualche giorno fa marcati come pericolosi sovversivi, nostalgici del vecchio internet, magari inventori di fake news. Bastava guardare quel che ti appariva nelle colonne laterali di FB per capire il giochetto, assolutamente palese; giochetto che, tra l’altro, è perfettamente legale perché uno si iscrive al giocattolino ma non legge mai che cosa ha firmato. Gratis ma a caro prezzo… (Olivier Turquet) - Continua: https://www.pressenza.com/it/2018/03/facebook-grande-fratello-coscienza-umana/
"Occorre anche considerare che strutture "aperte" come FB o Google aiutano la libertà d'informazione, che altrimenti sarebbe ristretta ai media "controllabili" dai poteri forti e dalla politica. Certo anche loro mangiano alla greppia del sistema di controllo universale e della censura ma lasciano almeno un po' di briciole di libera espressione al popolo, infatti sono attaccate anche per questo..." (Paolo D'Arpini)

3 commenti:


  1. Scrive Renato Beccaria a commento dell'articolo:

    "Come voi certamente immaginate già, é anche vero che hanno creato i Social per schedarci e controllarci (CIAnuro e Associati...), ma per eterogenesi dei fini, grazie ai Social non riescono più a controllare l'opinione pubblica nella direzione voluta dai Media Mainstream e adesso che i popoli votano a modo loro, sono furenti. Di fatto i Social stanno abbattendo "il pensiero unico dominante" e solo per questo adesso è partita la campagna contro Facebook. Alla faccia loro, io resto su FB ...e sempre cercherò di diffondere informazioni che danno fastidio al Sistema! Spero che nessuno qui tra noi si faccia gabbare dall'ennesima campagna di Censura strisciante.."

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  2. Scrive Paolo Sensini a commento integrazione dell'articolo:

    "Si è fatto un gran parlare in questi giorni di Cambridge Analytica, l'azienda di consulenza e per il marketing online che avrebbe manipolato dati su Facebook per fini elettorali, sulla quale stanno indagando FBI, CIA e il Congresso americano. Una tempesta in un bicchier d'acqua, se si pensa al controllo su scala globale dei dati informatici/telefonici operata dalla NSA e di cui Edward Snowden ha rivelato le mostruose dimensioni, ma che però si è presto insabbiata senza ulteriori sviluppi. La medesima sorte toccata anche a Oxford Analytica, l'agenzia d'intelligence anglo-americana per la quale lavorava Giulio Regeni prima della sua tragica fine in Egitto. Sarebbe interessante capire perché su questo funesto e oscuro capitolo, oggetto di una speculazione politico-diplomatica internazionale a dir poco vergognosa, magistratura e mezzi d'informazione non abbiano nulla da aggiungere."

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  3. Commento di Liana Maccari:

    "Di Facebook mi piace tutto. Proprio per questo è molto importante la questione vitale (o letale) delle fake. Si, è nata dal peccato originale, e' nata dalla macchia nera dei servizi segreti nazisti americani. Ha origini più italiane (Trieste, Villa Miramare, eugenetica, Adria litoral, Corridonia, Macerata), che americane, però merita di essere trasformata, emendata, evoluta e non bruciata..."

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