martedì 31 maggio 2016

Lettera al presidente Mattarella per l'abolizione della parata militare del 2 giugno

Al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella Palazzo del Quirinale - Roma 



Egregio Presidente Mattarella, in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, desideriamo sottoporLe una nostra proposta, comunicarLe un nostro apprezzamento, farLe alcune domande ed illustrarLe una nostra Campagna. La proposta Non capiamo, signor Presidente, perché il 2 giugno – data che celebra la nascita referendaria della nostra Repubblica – sia consegnato nei festeggiamenti ad una parata militare, ossia ad una esaltazione ed evocazione di quello spirito di guerra che – come Ella ha recentemente ricordato – non ha mai assicurato nè stabilità nè progresso, al contrario della pace. Anche alle luce delle sue recenti parole pronunciate ad Asiago, davvero non riusciamo a capire perché non siano chiamate a sfilare il 2 giugno le forze di pace, che difendono i diritti sanciti nei principi fondamentali della Costituzione che "ripudia la guerra", a cominciare dal diritto al lavoro. La presenza di una delegazione di Sindaci non modifica il carattere militare della sfilata e della parata. 

Per questo le chiediamo, signor Presidente, di abolire definitivamente questa anacronistica parata di armi e di armati e di fare della Festa della Repubblica una vera festa di popolo, una festa di pace, diffusa nel Paese ed anche animata significativamente dai giovani volontari in servizio civile. L'apprezzamento Abbiamo molto apprezzato il suo intervento ad Asiago, lo scorso 24 maggio, in occasione delle "celebrazioni" per il centenario della "grande guerra". Condividiamo la Sua condanna senza appello: "la guerra, ogni guerra, è un moltiplicatore di lutti e di sofferenze". Condividiamo le Sue analisi circa le ragioni che portarono a quella "guerra crudele e fratricida": "la volontà di potenza e gli egoismi nazionalisti spinsero gli Stati, lentamente ma inesorabilmente, come su un piano inclinato, verso il baratro del conflitto". 

Condividiamo, infine, le Sue considerazioni sulla costruzione della pace come unica possibilità di assicurare il benessere: "è stata la pace, non la guerra, ad assicurare stabilità e progresso. E' stato il dialogo, non lo scontro, a permettere le grandi conquiste civili, economiche e sociali di questi settanta anni. Sono state le intese, le alleanze non aggressive, le unioni a livello sovranazionale, e non le chiusure e le barriere, a garantire al nostro Paese, e agli altri, la libertà, la democrazia, il benessere, lo sviluppo". 

Le domande Ci permettiamo di rivolgerLe alcune domande, in merito al ruolo che il nostro Paese sta svolgendo all'interno di quella che papa Francesco definisce "la terza guerra mondiale diffusa". Ma non per questo meno crudele e fratricida. La prima domanda che Le rivolgiamo riguarda la preparazione della guerra: perché il nostro Paese consuma oltre 23 miliardi di euro del bilancio annuo dello Stato in spese militari – collocandosi così tra le prime dodici potenze militari al mondo - anziché in spese civili e sociali, nelle quali si colloca invece agli ultimi posti in Europa, come dicono gli indicatori internazionali? In questo modo anche il nostro Paese contribuisce considerevolmente a quella cifra complessiva – mai toccata prima - di 1.700 miliardi di dollari che nell'ultimo anno sono stati spesi nel mondo dalla "volontà di potenza" degli Stati. Contribuendo ad inclinare ancora il piano della guerra di tutti contro tutti. 

E' stato calcolato che con porzioni di questa cifra potrebbero essere raggiunti gli Obiettivi ONU del Millennio per sconfiggere fame, ignoranza e malattie e, contemporaneamente, debellare guerre e terrorismo. La seconda domanda riguarda la produzione e il commercio delle armi. Come Lei sa, Presidente, nonostante il nostro Paese si sia, da tempo, dotato di una legge restrittiva sul commercio delle armi (la 185/90), la recente relazione del Governo al Parlamento sul commercio internazionale delle armi mostra come l’export italiano sia praticamente triplicato nel 2015, con un incremento del 186% rispetto al 2014. Una esplosione senza precedenti, come senza precedenti è l’esplosione delle guerre sul pianeta, del terrorismo diffuso, della fuga dei profughi, della tragedia dei nuovi muri, che anche Ella, Presidente, ha stigmatizzato. 

Anche le armi italiane – che sparano in quasi tutti i conflitti armati del Pianeta – contribuiscono ad avvicinare questa "terza guerra mondiale". Allora, se non vogliamo essere ancora complici della immane tragedia in corso, è tempo di investire urgentemente nella riconversione civile dell'industria bellica. Sappiamo bene, signor Presidente, che queste decisioni non dipendono direttamente dalla Sua volontà, anche se il suo ruolo di "capo delle Forze Armate" e di "presidente del Consiglio supremo di difesa" renderebbe particolarmente autorevole un Suo autorevole pronunciamento su queste specifiche questioni, in sintonia con quanto sta facendo fin dall'inizio del pontificato papa Francesco. 

La Campagna E' anche in base a queste riflessioni che il Movimento Nonviolento – fondato da Aldo Capitini e Pietro Pinna – che ci onoriamo di rappresentare e che da oltre mezzo secolo si impegna a preparare la pace anzichè la guerra, oggi promuove e sostiene la Campagna "Un'altra difesa è possibile" per l'istituzione del "Dipartimento della difesa civile non armata e nonviolenta", con pari dignità della difesa militare e armata, per la realizzazione piena degli articoli 11 e 52 della Costituzione italiana. La relativa proposta di legge, già depositata in Parlamento e sottoscritta da 74 deputati di vari gruppi politici, ha lo scopo di dotare il nostro Paese dei mezzi e degli strumenti idonei e alternativi alla guerra per promuovere "il dialogo, le intese e le alleanze" tra i popoli – come Ella giustamente ricorda - capaci di intervenire nei conflitti prima che essi degenerino in guerre con attività di prevenzione, durante con strumenti di mediazione e interposizione, e dopo con capacità di promuovere la riconciliazione. Per queste ragioni auspichiamo che – al più presto – la proposta di legge possa essere calendarizzata, votata in Parlamento e giungere sul Suo alto scranno per la firma definitiva. Voglia, signor Presidente, accogliere la nostra stima e i nostri auguri per la Festa della Repubblica che ripudia la guerra. 

Per il Movimento Nonviolento Pasquale Pugliese Segretario e Massimo Valpiana Presidente Movimento Nonviolento via Spagna, 8 - Verona 
Lì, 30 maggio 2016

lunedì 30 maggio 2016

Immigrazione coatta e mascherina dell'ossigeno



In aereo, tra le indicazioni di sicurezza, si avvisano i passeggeri che se succede qualcosa di grave è necessario infilare la mascherina dell'ossigeno, prima e sé e poi al vicino che eventualmente non vi fosse riuscito.
"Prima a sé stessi".
Perché ? 
Per egoismo ?
Niente affatto, la conduzione di un aereo deve essere razionale, non emotiva.
La spiegazione è facile: se non riesci a mettere la maschera a te men che meno riuscirai a metterla al tuo vicino, provocando così semplicemente un danno doppio.


Bene, ora ognuno può riflettere sulle folli politiche di "immigrazione", che vengono favorite verso dove NON c'è lavoro, e soprattutto NON c'è reddito (la quota salario neocapitalista continua a decrescere, e con il ricatto della concorrenza di nuova manodopera a basso costo calerà ancora).


Si deduce quindi facilmente verso dove stiamo andando, seguendo i sogni neoimperialisti europei, ispirati al vecchio piano Kalergi.


Eppure il vecchio Karl Marx, nel Capitale, aveva avvisato tutti riguardo l' esercito di forza lavoro di riserva della politica coloniale.


Si ricordi che il soccorso e l'asilo (due concetti distinti e diversi) sono ben normati dal diritto nazionale e internazionale (tra cui le Convenzioni di Ginevra), e sono naturalmente doveri entro i termini di tale diritto.


E' noto che lo stato italiano, assieme ad altri complici internazionali, ha bombardato, invaso ed occupato la Libia, devastandola e distruggendola.


Il che significa che quantomeno, dopo questa feroce violazione del diritto internazionale, avrebbe mezzi strumenti e modi per impedire la emigrazione/immigrazione illegale fin dall'origine delle coste africane.


Non lo fa, con evidente complicità ai programmi di ristrutturazione neonzazista europea, misure antipopolari ed antiproletarie, con grave danno di tutti.
Si invita a ripensare storicamente i precedenti episodi di Anschluss tedesco: quello d'Austria e quello di DDR.


Oggi il tentativo di Nuovo Anschluss è sull'Europa intera, come ai tempi del Terzo Reich.


E’ razzismo la colonizzazione, e lo è anche la importazione di mano d’opera a basso costo.


Anche ad Auschwitz si aprivano i cancelli: per far entrare gli schiavi.


Vincenzo Zamboni

domenica 29 maggio 2016

Intervista della Pravda a Fulvio Grimaldi, su Libia e paesi arabi




Primavere arabe:
un’intervista con Fulvio Grimaldi


Sono passati poco più di cinque anni dall’inizio delle “primavere arabe” e tutti i Paesi che le hanno sperimentate hanno subito sconvolgimenti che hanno cambiato drasticamente il loro volto.
La Tunisia è stata la più fortunata perché il cambio di regime, orchestrato abilmente dalle potenze Occidentali, ha portato con se un minimo spargimento di sangue mentre l’Egitto ha rimediato da poco allo sfacelo dei Fratelli Musulmani con una sorta di restaurazione militare ad opera del generale al-Sisi, il cui futuro però è ancora incerto.
Per converso, la Libia è stata interamente distrutta ed il suo leader, Gheddafi, ucciso barbaramente. La Siria è ancora in guerra contro milizie assassine iniettate dall’esterno, salvata solo dalla determinazione del suo popolo migliore e dall’intervento di alleati esterni.
Abbiamo cercato di fare il punto della situazione, ponendo alcune domande a Fulvio Grimaldi, giornalista italiano e corrispondente di guerra che ha trascorso molto tempo in Medio Oriente. In particolare, l’ultima riguarda la nostra Italia che ha partecipato e partecipa a tutte le recenti guerre coloniali americane. Infatti, come già scrisse Dante secoli fa “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero...” c’è da chiedersi cosa il destino riservi al nostro Paese.

1) Signor Grimaldi, vorrei iniziare l’intervista con questa domanda: come era la Libia prima dell’intervento Occidentale?
R) A vederla, a frequentarla era un paese sereno, pacifico, gentile, con una convivenza armoniosa tra tutte le componenti (tribù e settori sociali), con l’eccezione di uno sparuto grumo di irriducibili integralisti islamici, da sempre “curati” dai servizi occidentali nell’estremo oriente del paese. Particolarmente colpiva l’atteggiamento ospitale ed equo nei confronti degli immigrati dai paesi africani, 2,5 milioni di persone che godevano degli stessi diritti dei cittadini libici. Sul piano dei dati, bastano quelli dell’Indice di Sviluppo Umano dell’ONU che ponevano la Libia al primo posto nel Continente per distribuzione della ricchezza, servizi sociali, emancipazione delle donne, sanità, istruzione, lavoro, casa. Era un primo esempio di democrazia diretta. Intollerabile per l’imperialismo.

2) La NATO-democrazia è arrivata in Libia a suon di bombe. Ma che cosa è diventata adesso la ex Jamahiriya, a distanza di 5 anni dalla guerra?
R) E’ sotto gli occhi di tutti il “caos creativo” che l’Uccidente, la Nato, gli Usa, lasciano nei luoghi su cui non riescono ad esercitare un dominio coloniale diretto e assoluto. Resuscitando rivalità tribali secondo la regola del divide et impera, iniettando nel paese il mercenariato jihadista coltivato in Turchia e nel Golfo, hanno disgregato un’unità nazionale che Gheddafi e il gruppo dirigente libico erano riusciti a forgiare dalla macerie sociali ed economiche del colonialismo. Non solo, la formidabile volontà e capacità costruttrice del leader libico aveva anche gettato le basi per un’unità africana anticolonialista, fondata su una moneta comune, telecomunicazioni comuni, cooperazione economica su vasta scala. E’ stato forse questo, per l’Occidente, la sua colpa maggiore.

3) Che ne è stato del popolo libico?
R) E’ una tragedia immensa sul piano della coesione nazionale, della situazione sociale, della frammentazione operata dagli islamisti, usurpatori del potere a Tripoli e dagli jihadisti Isis importati. Personalmente, però, sono convinto che nel cuore del popolo libico, non manipolato e coinvolto negli scontri fratricidi, rimanga, insieme al rimpianto della Jamahiriya, la consapevolezza di essere una nazione.

4) Si parla di un governo di unità nazionale e di stivali (Occidentali) sul terreno, che ancora però non ci sono.  Secondo lei, quanto è lontana la pace in Libia?
R) Temo lontanissima. Gli avvoltoi dell’Occidente, una volta giustificato il proprio intervento diretto con l’alibi del jihadismo, riprenderanno il controllo di tutte le installazioni petrolifere e non le molleranno facilmente. Cercheranno di lasciare il resto del paese, impoverito e privato delle proprie risorse, in mano a predoni e ai Fratelli Musulmani, da sempre forze di complemento del colonialismo.

5) Cambiando Nazione ma non scenario, la Siria ha subito le stesse attenzioni NATO-democratiche della Libia, per il momento con risultati diversi. Per quali motivi?
R) La Siria ha da sempre vantato una fortissima coesione sociale, che abbracciava in un unico progetto nazionale e arabo tutte le componenti etniche, religiose, tribali. Questo le ha permesso di dotarsi di un forte e motivato esercito. In più l’impedimento alla No Fly Zone dovuto al veto di Russia e Cina ha impedito la libizzazione della Siria a suon di bombe. La fantastica resistenza di popolo, milizie e forze armate, ora al 6° anno, ha poi avuto un sostegno decisivo dall’intervento russo, il primo e unico che ha affiancato le truppe di Assad nei confronti dei mercenari Daish e al-Nusra.

6) L’intervento russo ha scompaginato la situazione sul campo portando anche alla liberazione di Palmira. La Russia ha dimostrato una civiltà superiore rispetto alle nazioni Occidentali?
R) Non so se si tratta di parlare di “civiltà”. Sicuramente, se civiltà è anche rispetto del diritto internazionale e difesa della sovranità e autodeterminazione dei popoli, la Russia si è dimostrata civilissima a fronte di autentici barbari che non si fanno scrupolo di utilizzare subumani tagliatori di teste e stupratori per conseguire i loro fini.

7) Sembra che i Russi siano prossimi a tornare. Secondo lei, quale potrebbe essere il futuro più probabile della Siria?
R) Difficile dirlo senza la classica sfera di cristallo. Se i russi si impegnano seriamente e fino in fondo accanto all’Esercito Arabo Siriano e a Hezbollah, non c’è chance per i devastatori della Siria. Ora gli aggressori stanno però giocando un’altra carta. Esaurito il compito dei jihadisti, la manovra di spartizione della Siria viene ora affidata a un’altra quinta colonna, i curdi. Sostenuti da finti patrioti siriani, e dall’aviazione e da forze speciali Usa, i curdi stanno allargando il proprio dominio a terre storicamente arabe e annunciano un’offensiva su Raqqa nel momento in cui le forze lealiste si apprestano alla conquista della capitale di Daish. E’ evidente lo scopo di promuovere la fratturazione dello stato unitario siriano.

8) Parliamo dell’Egitto. Ci sono forze che cercano di destabilizzarlo su vari fronti, ricorrendo ad omicidi mirati o a vili attentati aerei. Cui prodest?
R) L’Egitto e l’Algeria sono gli ultimi stati nazionali arabi non frantumati dall’imperialismo con l’uso dei jihadisti e dei Fratelli Musulmani loro padrini. In più sono Stati demograficamente forti e dotati di grandi ricchezze energetiche in posizioni geostrategiche importanti. Non possono essere tollerati dall’imperialismo e da Israele. L’attacco all’Egitto, che si è liberato dalla tirannia dei Fratelli Musulmani non con un colpo di Stato militare, ma con una insurrezione popolare di 33 milioni di egiziani, che poi ha permesso l’accesso al potere di un generale disponibile a rapporti anche con la Russia e con paesi europei, è iniziato. Si sta svolgendo con l’oscena operazione Regeni, un operativo dell’intelligence angloamericana (Oxford Analytica) da questi sacrificato, con l’abbattimento degli aerei russo ed egiziano, con il terrorismo dei Fratelli Musulmani su vasta scala. Per il cui prodest bisogna guardare agli Usa, ai britannici, all’Ue, a Israele.

9) Chi è il generale al-Sisi? Può essere davvero la risposta ai problemi attuali dell’Egitto?
 R) Il generale Abdel Fatah al-Sisi si è presentato come erede di Gamal Abdel Nasser, il liberatore dell’Egitto e il promotore della liberazione panaraba. Se lo sia lo si vedrà. Intanto ha risposto a un appello popolare vincendo largamente le elezioni e ha liberato il paese dalla morsa integralista della quinta colonna dei Fratelli Musulmani. Si sta adoperando per dare una soluzione nazionale e araba alla crisi libica, contro le interferenze colonialiste della Nato, si muove con indipendenza sullo scacchiere geopolitico, coltivando rapporti con chiunque. Pur di farlo fuori, cercheranno di distruggere l’Egitto, a partire da campagne di feroci diffamazioni, poi sanzioni e interventi. Successivamente toccherebbe all’Algeria.
10) Ho un’ultima domanda per lei. Non crede che la Storia presenterà il conto, prima o poi, anche a questa Italia che agisce con tanta leggerezza in politica estera?
R) Me lo auguro. Ma chi potrebbe presentarlo al posto nostro? E da noi si dorme. La Storia è fatta dagli uomini e qui siamo circondati e rappresentati da omuncoli.


Costantino Ceoldo – Pravda freelance

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sabato 28 maggio 2016

Traghettare la morte, conviene agli scafisti....


...appena partiti barconi e gommoni, gli scafisti  lanciano Sos programmati per avvisare le vedette della  "raccolta in mare". Chiaramente, una volta ammassati, gli occupanti diventano a rischio e capovolgono spesso le imbarcazioni per la troppa (giustificatissima) "ansia da recupero", dando vita alle "tragedie del mare".
E così, strizzati tra il dovere di "obbligo di salvataggio" degli equipaggi incaricati e la umana comprensione per quanto avviene, perdiamo la capacità di analizzare il perché non si sia in grado di controllare il "fenomeno migrazione". In Italia specialmente, visto che da noi arrivano tutti "via mare"...dalla Libia quasi sempre.
E qui inizia l'ipocrita gioco delle parti tra il nostro governo, l'Unione Europea, l'Onu,  la Nato e persino il jihadismo libico...tutto supportato da gran parte dei media.

Altrove, nell'Europa Centrale e dell'Est (ma pure a Calais), hanno innalzato muri di filo spinato ed usato le maniere forti per limitare l'afflusso incontrollato di profughi ed affini...in Italia non è possibile perché è il Mediterraneo il confine: l'acqua dove è obbligo morale ed internazionale salvare chi si trovi in difficoltà.


Già a suo tempo, non appena iniziati i viaggi, avevo indicato la soluzione più ovvia per fermare esodo e stragi di innocenti : bombardare e distruggere le imbarcazioni ed i depositi dei trafficanti "prima" dell'uso, agli attracchi od in spiaggia.


Io, come tanti altri, fummo ignorati dalle autorità e dai media generalisti e pure segnati come "guerrafondai ignoranti".


La Libia era nel caos e le leggi internazionali vietavano qualunque intervento militare. Supreme balle, per coloro (tantissimi) che non hanno l'anello al naso e seguono l'informazione libera...il caos lo avevamo creato noi occidentali aggredendo Gheddafi ed ammazzandolo brutalmente servendoci dei tagliagole di oggi.


In totale violazione delle leggi internazionali, peraltro.

Ma,  già da due mesi la Libia ha un "governo legittimo", imposto dall'Onu, dagli Usa, dalla UE e pure dall'Italia con la forza e senza alcuna "elezione democratica".

Al Sarraj, il presidente, tale è perché sostenuto con le armi da truppe americane, inglesi, francesi e (si dice) pure italiane.


Allora, come la mettiamo? 
Visto che ora siamo "alleati" perché non gli diamo una smossa?

Vincenzo Mannello 

venerdì 27 maggio 2016

Siamo giunti al bivio: di male in peggio - Quale strada prendere? Machiavelli docet!


Niccolò Machiavelli. Un genio tipicamente italico, il Niccolò: intelligente, acculturato, cinico e spregiudicato. E pure fine scrittore: il suo “Principe” dovrebbe essere un libro di testo nelle scuole superiori della Repubblica, ancorché delle banane. “Se hai un nemico, o lo uccidi, o ti ci allei”. Forse non letterale, ma sul senso ci metto la faccia.

Ora vediamo un po’.
Con l’islam i più liberi e virili concordano nel dire che siamo in guerra. Se proprio vogliamo essere pignoli, per me questa non è una guerra di religioni, ma di razze. Che le religioni siano il veicolo, il TIR che trasporta le polluzioni delle genti è pacifico. Ma le religioni sono  solo il più comodo, semplice, facile pretesto. Lo dico da lustri: giudaismo, cristianesimo, islam sono la stessa religione che si adatta alla etnia, alla cultura di chi la recepisce. 

Per forza si odiano: sono le razze che si scontrano, non l’essenza dei credo, a parole buone e caritatevoli. Tutte balle! Andatevi a leggere quei libri del terrore, quelle bufale che sono i cosiddetti “testi sacri”: ridondanti di sangue e macelleria sparsa. I film di Dario Argento al confronto sono documentari da asilo.

Quindi: con l’islam siamo in guerra.
O lo uccidiamo o ci alleiamo.

Ovviamente sono metafore. O lo mettiamo in condizioni di non nuocere, distruggendo la sua forza armata e terrorista, o lo aggreghiamo alla nostra storia. Anche un democratico radical chic può (con sforzo, lo ammetto) capire che entrambe le soluzioni son di difficilissima attuazione.

Gli islamici (non chiamateli maomettani: si offendono) hanno dalla loro soldi petroliferi, per lo più. Non distribuiti ma concentrati nelle mani di pochi. Con i petroldollari si comprano dall’odiato occidente e dalla sorniona Cina armi a quantità industriale. Sono peraltro ricchi di mano d’opera allo sbando, sbrindellata e affamata. Pronta a ricevere per sé e per eventuali eredi la certezza del pane. Del resto il lavoro non è una delle mete sognate. Non hanno tecnologia che non sia quella del loro corpo, gli islamici. Devono importare la tecnologia vera e moderna dagli odiati, infedeli e servi del grande satana. Hanno anche un fanatismo di origine razziale: una specie di assicurazione anche psicologica sull’aldilà. Contenti loro…  Invidia inconscia, forse, per il diffuso stato sociale europeo e nord americano. Lo bestemmiano, ma forse lo vorrebbero. 

Ed in più ci sono anni di sottomissione coloniale, economica, sociale. Del resto sono quattordici secoli che gli arabi sono in guerra con gli europei.

Ora all’Europa si presentano due strade.
O li uccidiamo o ci alleiamo con loro.

Le vie di mezzo, le furbate buoniste e democratiche ci hanno portato allo stato attuale. Non era difficile prevederlo. E non lo dico io, che non sono nessuno (ipocrita professione di umiltà, in verità). Lo disse il leader tunisino Ben Bellah: “Conquisteremo l’Europa: la vittoria ce la darà il ventre delle nostre donne”. Ed anche Craxy: “Quelli (i nord africani, n.d.r.) verranno anche a nuoto!” Erano gli anni ottanta del secolo scorso, per essere precisi.

Ora l’Europa, prima che sia  troppo tardi,  può o ucciderli o aggregarli al suo destino.

Ucciderli vuol dire far neri sul serio i cieli dei luoghi ove allignano i più scalmanati terroristi. Ed i loro finanziatori. Radere al suolo concentrazioni, pozzi, depositi, strade, porti….. Cinico e brutale, come atteggiamento. 

Le sette sorelle, la City londinese, la finanza ebraica arricciano il becco inorridite: e il petrolio? E la vendita di armi? E gli affari della finanza creativa che sguazza nei petroldollari?

La seconda strada è ancora di più difficile attuazione: creare una specie di Stati Uniti del Mediterraneo, come ho avuto già modo di proporre:  http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/05/20/fantapolitica-gli-stati-uniti-del-mediterraneo-ovvero-la-riedizione-riveduta-e-corretta-dellimpero-romano/

Aggregare a parità. Togliere dall’inconscio collettivo arabo la frustrazione e l’odio.  Facile a scriversi, quasi impossibile a mettersi in pratica: in entrambi i campi troppe polluzioni particolari, troppa diffidenza all’interno del proprio campo, troppa storia contrastata.

I mezzi vermi che guidano oggi lo scempio democratico europeo cercheranno invece di cincischiare, di barcamenarsi in quello che credono essere un “grande gioco” che non sanno governare. Né capire. Accelerano i tempi dell’armaggheddon, dello scontro finale, del macello che si avvicina e digrigna i denti in un sorriso laido e feroce.

Bella eredità lasciamo alle prossime generazioni



Stralcio di una lettera di Fabrizio Belloni




Mio commentino: A compendio di questa lettera "blasfema" ripropongo un mio articolo: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2016/04/09/soccombere-al-degrado-sociale-o-preparasi-ad-affrontarlo/  

giovedì 26 maggio 2016

Roma - La Rai ignora le "specchiate" notizie del partito astensionista



RadioTirananchio impazza  in vista delle prossime amministrative  di Roma e  di altre importanti città... ogni giorno ospiti "illustri" e meno lustri ci deliziano per due ore con approfondite analisi sui mali delle precedenti amministrazioni e sulle taumaturgiche ricette dei candidati (vecchi e nuovi) che rimetteranno tutto a posto.

Zanchini, fior di conduttore esperto in cabotaggio radiofonico, a tutti offre una ribalta per rispetto della "par condicio" partitica.... tranne che agli astensionisti !


Ignorando (come del resto tutti gli altri suoi colleghi di RadioTiranauno e pure televisivi) che almeno metà degli italiani non votiamo piú (a Bolzano ieri il 60% di astensionismo), si permette pure di dare lezioni di civismo democratico citando o dando la parola ad "illustri" personaggi che invitano "a votare in ogni caso".


Magari glissando sul fatto che, per gli astensionisti,quelli nominati siano feccia da cui stare lontano proprio perché esponenti della partitocrazia corrotta e corruttrice.


Resta il fatto,incontrovertibile,di come sia possibile che, in un "servizio pubblico", non si trovi un solo ospite che rappresenti il variegato mondo del "nonvoto"....


O meglio, la risposta è elementare :
RadioTiranauno è emittente del regime partitocratico, si pretende forse che dia spazio a quanti non ci credono più ?


Vincenzo Mannello




P.S. le testate che volessero ospitare questo "sfogo" probabilmente si ritroverebbero messe all'indice tra quelle che fomentano il "populismo astensionista" ...io invece le ringrazio anticipatamente perché, magari non condividendone il contenuto, darebbero una ulteriore prova che il pluralismo ancora esiste in Italia.
Escludendo, ovviamente, la Rai e tutte le emittenti generaliste...


................

Mia rispostina: 

"Ho dato spazio alla tirata di Vincenzo Mannello anche se non condivido il suo parere "astensionista", ritengo che l'astensione avvantaggi solo il potere costituito... Come avviene negli USA dove talvolta vota meno di un terzo degli aventi diritto, ma i governi si formano lo stesso con i voti di coloro che hanno votato. Questa è dittatura della minoranza ed il non voto l'alimenta. Bisogna votare per il "meno peggio" sempre! E soprattutto bisogna andare a votare al referendum che è l'unica forma di "democrazia diretta" ancora consentita...." 
(Paolo D'Arpini)

 

mercoledì 25 maggio 2016

Roma - Da Rutelli a Giacchetti... come prima, peggio di prima....




Il candidato sindaco del PDirenzi, Roberto Giacchetti, sponsorizzato da Verdini, pur essendo ora un seguace di Renzi non è certo un novello ‘rottamatore’, ma piuttosto un ‘abile navigatore-galleggiatore’ della politica; nasce sotto Pannella, poi passa con i Verdi e poi con Rutelli, di cui era diventato capo di Gabinetto, nella Margherita, approdando in ultima al PD ... diventando prima 'lettiano' poi 'renziano' .
1) Livia Turco.
Affidabilissima, andava premiata avendo già fedelmente servito la causa della banda Renzi, truffando voti e rimborsi ‘beggiando’ in Parlamento, per i ‘compagni ‘assenti .
2) Silvia Scozzese.
Anche lei, come lo stesso Giacchetti, già vice di Rutelli, è un ulteriore segnale di continuità con le precedenti amministrazioni PD, essendo stata Assessore con Marino.
3) Lorenza Baroncelli.
Sponsorizzata dal super renziano Sindaco di Firenze, Dario Nardella e dal suo consigliere culturale, Stefano Boeri, è pronta a venir meno all’impegno di fare l’Assessore a Mantova, assunto da meno di un anno, per arrivare a Roma.
4) Annaclaudia Servillo.
Avvocato, Dirigente Ministero Ambiente, gradita a tutti i Ministri di Centrodestra come di Centrosinistra, ‘usa ubbidir tacendo’… foto non trovata.
5) Carla Ciavarella.
Radicale. Ha molta esperienza nella gestione carceraria; forse hanno pensato che, qualora il PD e complici riuscissero a raccogliere tutti i ‘resistenti’ anti 5 stelle, da Assessore potrebbe più comodamente tenere ‘corsi preparatori’ per amministratori e dirigenti del PD di Renzi, Verdini, Bossi, in attesa di reclusione.
6) Stefania Di Serio.
Già Consigliera Comunale al 1° Municipio, con Sindaco Marino, esperta di Trasporti , consulente e dirigente ATC , certo non accusabile di essere lei la diretta responsabile del disastro ATC, ma nemmeno si può dire che abbia denunciato e/o combattuto sprechi, disservizi e dilagante malcostume.
7) Francesco Tagliente.
Sponsorizzato dalla potente Comunità Ebraica di Roma, è una garanzia di ‘Statu quo’ per i ‘giri’ PD della Capitale, visto che
“ Fu Questore, con Mafia Capitale, ma non si accorse di niente,
per scoprire il marcio si mossero i magistrati, i 5 stelle e la gente".
8) Marco Rossi Doria.
Politico navigato, fu sottosegretario con Monti e poi con Letta, Assessore del Sindaco Marino fino all’ 8 ottobre 2015, quando Renzi-Orfini diedero l'ordine di staccare la spina…
9) Marino Sinibaldi.
Della Comunità Ebraica Romana, già con Gad Lerner in Lotta Continua, dell’area veltroniana in Rai 3, nominato Presidente del Teatro di Roma dal sindaco Marino.
10) Alfonso Sabella .
Il candidato sindaco del PD , Roberto Giacchetti, sponsorizzato da Verdini, pur essendo ora un seguace di Renzi non è certo un novello ‘rottamatore’, ma piuttosto un ‘abile navigatore-galleggiatore’ della politica; nasce sotto Pannella, poi passa con i Verdi e poi con Rutelli, di cui era diventato capo di Gabinetto, nella Margherita, approdando in ultima al PD ... diventando prima 'lettiano' poi 'renziano' .uando lo fanno in genere non sono molto bravi a farlo, perché non è il loro mestiere».

Fernando Rossi

lunedì 23 maggio 2016

Capaci, 23 maggio 1992 - In memoria di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro



Il 23 maggio 1992 alle 17:58 al chilometro 5 dell’autostrada A29, vicino allo svincolo per Capaci, con mille chili di tritolo, la mafia, per mano di Giovanni Brusca, fa saltare in aria le auto dove si trovavano Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Sono passati 24 anni, ma in ognuno di noi rimane vivo il ricordo di così tanto orrore e del prezzo pagato per aver combattuto la “montagna di merda” che affligge il nostro Paese.
Come Movimento 5 Stelle Viterbo vogliamo ricordare in questo giorno sia Giovanni Falcone sia tutti i morti per mano della mafia, di tutte le mafie… e vogliamo ricordarlo con una sua frase:
“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno”
Si muore perché si è soli… ecco cosa diceva il giudice Falcone e noi, raccogliendo le sue parole, vogliamo aggiungere che la mafia non si combatte solo con le commemorazioni, ma anche e soprattutto sostenendo e non lasciando soli chi la mafia la combatte ancora oggi.
Non ci stancheremo mai di ricordare al Sindaco Michelini e ai consiglieri tutti la nostra proposta di cittadinanza onoraria per Nino Di Matteo, uomo che combatte la mafia e vive da decenni sotto scorta.
Non lasciamolo solo, non abbandoniamo chi ancora oggi vive combattendo la grande “montagna di merda”

Grilli Viterbesi - grilliviterbesi@gmail.com

Ad ottobre un governo senza dignità si presenta alle urne... possiamo dire No!



Stanno mandando in campo tutte le truppe pur di riuscire a vincere questo referendum costituzionale. Ha iniziato Bersani che è andato a ripetizione in TV a dire che voterà SI', con la sua solita ipocrisia dissimulata da un falso sorriso bonario e da un invito al laisser faire sostenuto dalla calata emiliana (e finalizzato a fare gli interessi dell'establishment).



La sera del 22 maggio Napolitano era ospite di Fazio, ed abbiamo assistito alla solita melensa e servile prova del conduttore con il penoso scivolone finale su Napoli, di cui hanno parlato senza menzionare neppur lontanamente il bel lavoro di De Magistris che è riuscito a risolvere completamente il problema dei rifiuti su cui PD e PDL avevano fallito ignominiosamente.

Pier Silvio Berlusconi a Cologno Monzese (Ansa/Bazzi)

Berlusconi, che dichiara che voterà NO (dicendo una falsità tanto per non smentirsi), oltre al figlio che si dichiara "renziano", passa ai fatti "reali" sostituendo alla direzione di Libero  Belpietro con il SI-al-referendum Feltri. 
Ma sono in molti a "toccare ferro".



La Boschi dall'Annunziata è stato un autogol, ma ci siamo abituati e non fa più effetto. Certo è deprimente vedere una giovane far mostra di cattivo gusto e mancanza di tatto al punto da tirare in ballo una generazione oramai quasi interamente defunta, e che ha dato gloria a questo paese, riscattandolo dal fascismo sovvenzionato dalla J.P.Morgan (la banca che appoggia il suo socio politico) e donandoci una costituzione che solo degli incapaci (o dei venduti) non sanno difendere agli occhi del mondo anglosassone.

G
iorgio Mauri - 23 maggio 2016

l'immagine del profilo di Giorgio Mauri

domenica 22 maggio 2016

2017. Guerra alla Russia e regina Elisabetta avvelenata



“2017 War with Russia”: è il titolo del saggio apparso nelle librerie di Londra. L’autore che prevede la guerra alla Russia per il 2017 non è un veggente, è il generale Richard Shirreff, che è stato (2011-14) il vice-comandante supremo NATO in Europa. Il generale è preciso: nel 2017, precisamente a maggio, sentendosi accerchiata dalla NATO [chissà perché?], la Russia aprirà un passaggio terrestre con la Crimea occupando terre ucraine..."


Ed anche la Regina vede nero... - "Sta arrivando una tempesta, che la Gran Bretagna non ne ha mai viste di eguali.  La seconda guerra mondiale sembrerà una buca sulla strada in confronto a questa”, sussurrò la  regina. Un sensazionale, inquietante  fuori-onda  ha colto di sorpresa la troupe della BBC intenta a posizionare telecamere e microfoni per riprendere il rituale discorso di Elisabetta al parlamento, il 18 maggio. La vecchissima sovrana è apparsa subito irritata – così ha raccontato un membro  della BBC presente – di dover fare un discorso  neutro.  “Ha detto  che concrete informazioni  dai massimi livello militari dicono che se noi non  ‘Brexit’, si  entra in uno scenario inevitabile di terza guerra mondiale"

Stralci di articoli di  Maurizio Blondet

"God save the Queen"...

sabato 21 maggio 2016

Referendum, ultima opzione democratica.... Raccolta firme del M5S



Il Movimento 5 Stelle scende in Piazza, fra i cittadini, per informare sulle pericolosissime storture democratiche presenti sia nella riforma Costituzionale Boschi-Renzi sia nella legge elettorale “Italicum” e raccogliere firme per far indire referendum di interesse costituzionale e sociale.

Di cosa stiamo parlando?
La corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la precedente legge elettorale (“porcellum”) con la quale è stato formato l'attuale Parlamento, che avrebbe quindi solo dovuto redigere una nuova legge elettorale in rispetto della COSTITUZIONE e poi “dimettersi” per andare a votazioni regolari

Cosa è invece accaduto?
Si sono permessi di MODIFICARE LA COSTITUZIONE!
Un governo frutto di elezioni effettuate con metodo NON COSTITUZIONALE MODIFICA LA COSTITUZIONE!
Un po' come se si chiedesse a Jack lo squartatore di fare una legge sui serial killer
La riforma BOSCHI-RENZI toglie potere al SENATO (non lo elimina) rendendolo un organo i cui componenti NON SONO ELETTI e introduce una serie di forzature che portano ad un PARTITO di GOVERNO che potrà esercitare una sorta di “dittatura democratica”

Come se non bastasse hanno prodotto una legge elettorale che:

- elargisce ad UN SOLO PARTITO il 55% dei seggi
E’ bene ricordare a tal proposito che nella storia d'Italia, l'ultima volta che un governo non è stato espressione di una coalizione di maggioranza ma di un solo partito è accaduto con il fascismo
- Blocca i capilista.
L'Italia verrà divisa in 100 seggi, ove i capilista di ogni partito saranno già decisi. In pratica gli elettori non potranno scegliere il loro rappresentante.
Vieni ad informarti, vieni a firmare per difendere la nostra costituzione ed il nostro diritto di voto!

Solo la consapevolezza dei cittadini può difendere la DEMOCRAZIA.



Se hai interesse ad approfondire ulteriormente, il 25 Maggio alle 21:00 presso la Sala interna del Ristorante il Borgo, a Bagnaia, sarà presente Alfonso Gianni (https://it.wikipedia.org/wiki/Alfonso_Gianni) per spiegare in una riunione aperta questi importanti temi.


Inoltre saremo presenti  a Viterbo:

Sabato 21 Maggio ore 15:30 Piazza del Teatro
Sabato 28 Maggio ore 15:30 Piazza del Teatro
Sabato 4 Giugno ore 15:30 Piazza delle Erbe
Sabato 11 Giugno ore 15:30 Piazza del Teatro
Sabato 18 Giugno ore 15:30 Piazza delle Erbe
Sabato 25 Giugno ore 15:30 Piazza del Teatro

Per raccogliere queste firme:
1 Firma : referendum CONFERMATIVO (votare NO) di ottobre sulla riforma costituzionale
2 Firme : per chiedere Referendum ABROGATIVO dell'ITALICUM
4 Firme : per chiedere Referendum ABROGATIVO sulla Riforma della Scuola
1 Firma : per chiedere Referendum ABROGATIVO sull'uso degli Inceneritori
1 Firma: per chiedere Referendum ABROGATIVO su nuove trivellazione
1 Firma su petizione popolare per far rispettare il Referendum del 2011 sull'acqua pubblica.

M5S  Viterbo - m5svt.stampa@gmail.com

venerdì 20 maggio 2016

Altra memoria su un altro Pannella... quello transnazionale e sionista


Marco Pannella (come la sua amica Emma Bonino) lottò per la distruzione della famiglia e contro il diritto alla vita. Per quanto sia giusto che una coppia non debba stare insieme per costrizione legale quando due persone non si sopportano più, per quanto sia meglio abortire legalmente che abortire illegalmente (e in condizioni malsane) le sue “lotte per i diritti civili” erano tutti nell’ottica del Nuovo Ordine Mondiale, che vuole distruggere la famiglia e ridurre la popolazione mondiale. Ma allora? Allora servirebbe ritornare al villaggio, alla famiglia allargata, che si prende carico dei nuovi nati in quanto membri del villaggio e della grande famiglia, cosicchè se due stanno insieme e poi si separano non ci sono troppi problemi né legali né psicologici, e se c’è un nascituro non perfettamente desiderato, può essere preso in carico dalla collettività per il bene di tutti , soprattutto della mamma, alla quale un aborto lascerà una cicatrice profonda e indelebile. Detto questo ricordiamo che il suo partito fu dalla parte degli Stati Uniti e che ne sostenne le guerre di aggressione più recenti; inoltre fu filo israeliano arrivando a definire lo stato di Israele l’unica democrazia del Medio Oriente che rispetta (in condizione di normalità) le libertà civili. A quanto pare in Israele le condizioni normali non esistono mai …
Corrado Penna
…………..
Commento/integrazione  di Marika Matalone:
” …bell'intervento specie nella parte in cui auspichi un ritorno alla famiglia allargata. Il nwo andrà verso la direzione opposta. Ci vuole sparsi per il mondo, frazionati, isolati e rimbecilliti… Per ottenere tale risultato hanno creato una mentalità, grazie a tv e media, che a tamburo battente ha convinto sin nelle ossa la gente che lasciare la propria città e il proprio
Paese sia bello, avventuroso, degno di nota, tralasciando che questo
modus vivendi va a braccetto con l’abbandono dei nostri vecchi, il
disgregamento della famiglia e la perdita delle nostre radici ed identità! Quello che una volta era considerato un valore, per esempio prendersi cura dei propri genitori o dei parenti o amici disabili o in difficoltà è oggi considerato un atteggiamento retrogrado e obsoleto, al limite dell’incapacità. Non tutti i valori appartenenti al nostro passato sono da buttare, c’era del buono anche nelle nostre tradizioni… che poi non erano cosi diverse dalle tradizioni di molte delle genti che oggi accogliamo e ne lodiamo persino la cultura…. Non c’è e non potrà mai esserci vero scambio culturale e reciproca stima tra popoli se non attraverso la conoscenza e il rispetto della propria cultura. Un popolo, come questo nostro di occidente, che si sta votando ad un lento suicidio non merita l’integrazione culturale,
ma la sua scomparsa. E questo lo dico avendo vissuto nel paese multiculturale per eccellenza… so quel che dico….”

Alberto Zadro: "Nel solco di Marco Pannella si sono persi in tanti..."



...fu con Mellini e Spadaccia che le grandi sfide ebbero un sorriso in quel di Largo Argentina, quando si interrompevano le notti con le Gauloise ed i ciclostili x riconoscersi civili ad ogni costo! 

Ma Marco era dippiù, era un Coccio Catartico di ‘blasfemiapolitica’ dove il non senso si erigeva a religioso documento di estrema socialità! che altro, se non le sue ‘verbali denunce ad ogni prima comparsa della ‘sfiatata politica italiana’ che non aveva mai un senso sociale e mira’a risolvere i diritti della gente! 

Per Marco Pannella era: chi va su, lì sulle poltrone, non sarà mai una persona con le persone! 

Adesso sono guai seri, anche senza le sua Gauloise! Poi, c’è la perdita del tutto …quando poi vennero ‘i simil Radicali’ che interruppero il solco nel terreno scavano da Marco… S'è perso il detto e s'è perso il fatto! 

Lì in  Largo Argentina abbiamo lasciato il fumo delle ’francesi’ eppure il salto della civiltà-civica carezza per crescere meglio, con la battaglia del  referendum sul divorzio, si ebbe la rivincita del buon senso! L'ultima volta fu in Montecatini, al congresso, sarò pure un  Radicale di una volta oppure sono un radicale da sempre, Marco Pannella, non ci sarà un altro! Inutile ‘coccodrillo’ di chiunque possa adesso parlarne, ma si sa che l’Italia non ha potuto mai amarlo ‘di viso’ ma amarlo con ipocrisia ‘sentita’ come un filmine che ti colpisce e non fa una piega…

Marco era la gente comune l'operaio puro della parola, ma tant’è adesso abbiamo i ’seduti’  che non parlano.  Ma in Sardegna nella lontana guerra per la salvaguardia della Maddalena (anni70) erano con i Radicali! ben vengano tutti gli altri a dir la sua, Marco andava dritto ‘al mistero della voce e della parola, dove insigni operatori della dialettica hanno fatto il significato Politica della Nazione: Pannella oltre non faceva sconti all'ipocrisia!! (c’è da ricordarlo, ancora).

Era ottobre del 2010, in Montecatini il congresso dei Radicali. l’ultima volta che l’ho visto; ma anche a Roma prima volle fare la passeggiata sotto il carcere, con altri che ascoltavano il suo dialogo aperto come un menestrello ‘benpulito’ da ogni smargiassata ‘del sistema’.


ALBERTO ZADRO



giovedì 19 maggio 2016

L'importanza degli ecosistemi acquatici per la salute umana


Il Tribunale di Viterbo ammette IL COMITATO ACQUA POTABILE – ADUC a parte civile al processo per l’inquinamento del Lago di Vico.
La denuncia-esposto presentata dal comitato acqua potabile che chiedeva di accertare le effettive responsabilità dello stato di inquinamento del lago a seguito della proliferazione della planthotrix rubescens e della distribuzione di acqua senza gli opportuni accorgimenti ha portato al rinvio a giudizio degli ex sindaci di Ronciglione e Caprarola.

Il riconoscimento quale parte civile è un atto importante che fa ritenere fondata la nostra battaglia per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.


Oltre al Comitato Acqua potabile Aduc sono stati ammessi quel parte civile Accademia Kronos, Codacons, Codici ed un privato cittadino per danni fisici subiti a seguito del bagnarsi nelle acqua del lago.
Raimondo Chiricozzi


Articolo collegato:


La salute degli ecosistemi acquatici e quella umana sono strettamente connesse tra loro. Un Rapporto ISTISAN riporta una selezione di indicatori utili per la definizione della qualità ambientale dei corsi d'acqua e il contesto normativo
Pubblicato lo scorso marzo, il Rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità Selezione di indicatori nella valutazione della salute degli ecosistemi acquatici fa il punto, anche attraverso precisi riferimenti normativi, su indicatori e metodi di campionamento per la classificazione dello stato ecologico dei corsi d'acqua.
Lo studio apre ricordando che in Europa e in Italia, nel corso degli anni, il sistema normativo si è andato sempre più orientando verso il riconoscimento dell'importanza della sostenibilità dello sviluppo e della gestione integrata delle risorse idriche.
La Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE ha infatti tra i suoi principali obiettivi quelli di:
  • prevenire l'ulteriore deterioramento,
  • proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e delle zone umide associate,
  • promuovere un utilizzo sostenibile dell'acqua basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili,
  • assicurare la progressiva riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee e prevenire il loro ulteriore inquinamento,
  • contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità.
Pianta acquatica - foto

Il significato di questo diverso orientamento riguarda, in particolare, il concetto di stato di salute dei corpi idrici, da definire valutandone il Buono stato ecologico in termini di biodiversità, naturalità, stato chimico-fisico, riconoscendo una fondamentale importanza agli elementi biologici.
In questo modo l'analisi delle comunità biologiche assume un ruolo predominante nel determinare il giudizio di qualità, mediante l'applicazione di indicatori biologici quali macroinvertebrati bentonici, diatomee bentoniche, macrofite acquatiche.
In questo volume si presentano, dunque, approfondimenti, messe a punto o modifiche di metodi che si sono rese necessarie per la loro valutazione.
Per ognuno di questi indicatori vengono descritte, tra l'altro, le caratteristiche che lo rendono un buono strumento di monitoraggio dell'ambiente acquatico e il tipo di indice utilizzato per la valutazione dello stato ecologico.
La pubblicazione tratta anche di indicatori tossicologici, anch'essi, come quelli biologici, elementi indispensabili per integrare e completare la valutazione dello stato di qualità e del grado di inquinamento degli ecosistemi acquatici.
Come spiegato dagli autori, l'ecotossicologia "studia gli effetti tossici degli agenti chimici e fisici su popolazioni o comunità all'interno di un ecosistema definito, individuando i diversi tipi di trasporto di questi agenti e la loro interazione con l'ambiente".
Per la valutazione della tossicità vengono descritti test sull'alga verde unicellulare Pseudokirchneriella subcapitata, sul batterio Vibrio fischeri e sull'invertebrato Daphnia magna.
Ancora, vengono presi in considerazione indicatori utili a misurare la pericolosità dell'esposizione ambientale ad agenti mutageni, con la accurata descrizione, tra gli altri, del test dei micronuclei in Vicia faba (una pianta della famiglia delle Leguminose), tra i più impiegati per ambienti di acque dolci, oltre a indicatori microbiologici, comunemente utilizzati nella valutazione della qualità delle acque basata su standards.
Un'utile tabella mostra i principali indicatori microbiologici presi in considerazione dalla normativa nazionale, per la valutazione di diverse tipologie di acque e destinazioni d'uso.
Tabella indicatori microbiologici e normativa di riferimento
A conclusione della prima parte di questa pubblicazione, dopo aver sottolineato che “i rischi microbiologici legati all'acqua contaminata non derivano solo da un uso diretto, ma anche da vie indirette come il consumo di prodotti ittici contaminati, dall'ingestione di acqua durante la balneazione, dall'utilizzo di acque irrigue di non buona qualità”, viene toccato anche il tema dei fattori associati alla comparsa di patogeni emergenti e re-emergenti, di cui un'altra tabella rappresenta una esplicativa sintesi.
Tabella principali patogeni emergenti e re-emergenti
La seconda parte del Rapporto è dedicata alla procedura per la valutazione dello stato ecologico, dai campionamenti ai test per tutti gli indicatori descritti nella prima parte.
Un caso studio di approccio integrato per la valutazione dello stato ambientale e una ricchissima bibliografia concludono la pubblicazione.

martedì 17 maggio 2016

A Cerveteri, il 19 maggio 2016 - Per dire no alla "cultura gender" nelle scuole



Si svolgerà il 19  Maggio 2016, a Cerveteri,  il III convegno sull’Ideologia Gender già sperimentato con successo nel febbraio e nell’aprile scorsi a Ladispoli e Pomezia. Per i cristiani cattolici riflettere sul significato del “Decalogo”, base della morale cristiana, è importantissimo sia per comprendere i fenomeni della modernità e sia per quanto riguarda la propria coerenza. I cattolici sono chiamati a “confessare” la loro appartenenza a Cristo e per ciò è necessario testimoniare la propria fede in pubblico, soprattutto quando le lobby LBGT riescono a manipolare le Istituzioni e usare i mass media per creare una nuova “falsa coscienza”, indottrinando in modo “occulto” le masse che vengono portate ad accettare comportamenti sessuali praticati da una piccola minoranza come un fenomeno comune, buono e desiderabile per la maggioranza. La difesa della legalità, la denuncia dei “peccati”, aiutare gli ignari a prendere coscienza, indicare la retta via secondo le Sacre Scritture, serve per ripristinare l’Ordine e riequilibrare il sistema della corruzione.

Per gli atei e agnostici comprendere le motivazioni religiose della maggior parte degli italiani che si definiscono credenti, anche se non praticati, potrebbe essere uno spunto utile per ampliare la propria cultura e visione del mondo.


Con il comma 16 della legge 107/15 “buona scuola”, nelle scuole pubbliche di ogni grado, è stata introdotta l’educazione sessuale secondo i parametri indicati nella direttiva emessa dall’Ufficio Regionale per l’Europeo dell’OMS e BZgA tedesca: “Standard per l’educazione sessuale in Europa” (in seguito SESE) che sono stati pienamente adottati dall’UNAR e diffusi attraverso i vari corsi nelle scuole grazie al sostegno del M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). L’U.N.A.R. (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale) è stato creato dalla Ministra Fornero nel 2013 (governo M. Monti), ed è l’istituzione pubblica che diffonde prevalentemente l’ideologia gender nelle scuole anche abusando del suo potere istituzionale così come è successo con i “tre libricini demagogici” distribuiti nelle scuole al solo scopo propagandistico pro “ideologia gender” e poi ritirati perché la loro circolazione non era stata autorizzata.


Un video/documentario prodotto in Norvegia, paese all’avanguardia nella applicazione della “ideologia gender” dimostra l’infondatezza, la superbia e l’arroganza dei “presunti” scienziati che sono a favore di una “teoria gender” e, che dopo essere stati smascherati, ammettono che si tratta solo di una “IPOTESI” e non di una teoria scientifica. La propaganda e disinformazione attuata dalla “scienza di regime” e dai media al servizio dei “poteri forti - occulti” vengono facilmente identificati in questo video norvegese: https://gloria.tv/video/Uji1D1WiCgF.


I dieci Comandamenti, così come interpretati nel “Catechismo della Chiesa Cattolica”(Libreria Editrice Vaticana, 2006, in seguito CCC) possono aiutare a comprendere la pericolosità dell’imposizione dell’ideologia gender, che non solo è ascientifica ed è anche immorale per i credenti cristiani.


Nel I° comandamento: “Adorerai il Signore Dio tuo e lo servirai”. Tra le tante interpretazioni a commento del Comandamento si legge a p.568 del CCC:” L’adorazione del Dio unico libera l’uomo dal ripiegamento su se stesso, dalla schiavitù del peccato e dall’idolatria del mondo”. Nello “SESE” troviamo a pag. 38 nella fascia educativa da 0-4 anni: ”gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile”- “curiosità rispetto al proprio corpo e quello altrui”- “il diritto di esplorare le identità di genere”- “il diritto di esplorare la nudità e il corpo e di essere curioso”; P.39 “LA CONSAPEVOLEZZA CHE POSSONO DECIDERE PER SE STESSI”- “la consapevolezza dei propri diritti che porta ad avere fiducia in se stessi”- “l’atteggiamento “il mio corpo appartiene a me””.. Forse “indottrinare” i bambini entro i quattro anni, quando i processi cognitivi non possono elaborare concetti astratti e l’apprendimento è solo per emulazione (vedi J.G. Piaget) significa spingere l’individuo a creare il “Super Uomo” che può fare a meno di Dio? A pag. 48 si legge nel blocco didattico: ”Fertilità riproduzione: bambini “su misura” genetica”, i ragazzi da 15 anni in poi saranno indottrinati con “eugenetica”, progetto nazista per la costruzione della nuova razza, e questo insegnamento fa capire che il progetto “ideologia gender nelle scuole” serve per raggiungere gli scopi del “transumanesimo”. Il SESE contiene all’interno: “La matrice” che sono le sei fasce d’età in cui vengono date le direttive dei contenuti dell’insegnamento, ovviamente in queste riflessioni non sono riportate tutte le direttive delle 13 pagine. In seguito troverete alcune citazioni tratte dalle rispettive fasce d’età che servono per inquadrare gli scopi dell’educazione all’ideologia gender.


Dai 4 ai 6 anni (p.41): “relazioni con persone dello stesso sesso” - “tipi diversi di relazioni (familiari)” - “diverse concezioni di famiglia” - “la convinzione “il mio corpo appartiene a me”” - “la consapevolezza dei propri diritti”. Ai bambini viene fatto credere che l’omosessualità, i genitori 1 e genitori 2 della famiglia omogenitoriale (in Italia vietata per legge!), il predominio dei sensi sulla ragione e controllo emotivo sono “tutti leciti”, buoni e praticabili perché “autorizzati” dallo Stato - meglio dalle maestre. In tutte le tradizioni del mondo senza il controllo dei sensi e della sessualità non si può raggiungere la “visione di Dio” e nelle scuole iniziatiche viene insegnato come sublimare l’energia sessuale per raggiungere gli stati della coscienza più elevati. L’ideologia gender nelle scuole insegna l’esatto opposto per creare “utili idioti” schiavi senza identità!


Il IV° comandamento: “Onora tuo padre e tua madre”, esclude l’omogenitorialità come vorrebbero far credere invece i sostenitori dell’ideologia gender; loro sostengono che sia un diritto delle coppie omosessuali “produrre” con un “utero in affitto” e con un mix di gameti provenienti da diversi donatori maschili “fabbricare” un bambino (vedi a pag. 48 del SESE nel blocco didattico: ”Fertilità riproduzione: bambini “su misura” genetica”).


Questa mercificazione di un essere umano viola anche altri comandamenti vedi articolo pubblicato:http://www.orticaweb.it/lattacco-sistematico-alle-fondamenta-della-nostr..., oltre violare molte indicazione della “dottrina sociale della Chiesa Cattolica”.
Imporre la definizione di genitore 1 e genitore 2 sui modelli d’iscrizione dei bambini nelle scuole pubbliche è certamente la base per distruggere l’identità di genere e cancellare il concetto che la famiglia si basa su padre, madre e figlio (come previsto dalla Costituzione Italiana), perché si vuole far passare l’idea delle famiglie omogenitoriali, per un approfondimento rimando all’articolo:  

http://www.terzobinario.it/ladispoli-il-25-febbraio-incontro-in-aula-con...
Nelle direttive educative “SESE” troviamo, in tutte le fasi d’età, l’indottrinamento alle diverse tipologie di famiglie, diversi tipi d’amore, diverse forme di procreazione, adozione, l’aborto come “metodo contraccettivo” ed altro.


Fase 6-9 anni (p.42): “le scelte riguardanti la genitorialità, la gravidanza, l’infertilità, l’adozione”- “l’idea base della contraccezione (è possibile pianificare e decidere sulla propria famiglia)”- “i diversi metodi contraccettivi”- “il sesso nei media (compreso internet)”- “gioia e piacere nel toccare il proprio corpo (masturbazione/auto-stimolazione)” – “il concetto di “sesso accettabile” (reciprocamente consensuale, volontario, paritario, adeguato all’età e al contesto, caratterizzato dal rispetto di sé” - “amicizie e amore verso persone dello stesso sesso” - “l’opinione che la propria esperienza e l’espressione delle proprie emozioni sono giuste e importanti (attribuire valore ai propri sentimenti)”; a p. 43: “l’influenza positiva della sessualità sulla salute e il benessere”- “matrimonio, divorzio, convivenza” – “diritti sessuali dei bambini (informazione, educazione sessuale, integrità fisica)”. Vi sembrano argomenti importanti per bambini di sei o nove anni? O vi è chiaro l’intenzione manipolatoria e l’indottrinamento per creare quel consenso, quella accettazione culturale (meglio “lavaggio di cervello”) per far passare tutte le richieste delle associazioni LGBT che tra l’altro sono state utilizzate dall’UNAR per elaborare i corsi fatti nelle scuole dal 2013 ad oggi?


Nella fase 9-12 anni dovrà essere insegnato (pag.44 sempre del SESE):”comportamenti sessuali dei giovani (variabilità nei comportamenti sessuali)” – “differenze fra identità di genere e sesso biologico” - “accettazione, rispetto e comprensione delle diversità nella sessualità e nell’orientamento sessuale (il sesso deve essere reciprocamente consensuale, volontario, paritario, adeguato all’età e al contesto, caratterizzato dal rispetto di sé”- “amicizia e amore verso persone dello stesso sesso”.


A pag. 45: “differenze fra amicizia, compagnia e relazioni di coppia, diverse forme di relazione di coppia” – “consapevolezza dell’influenza di genere, età, religione, cultura, etc. sulle relazioni”. La fase della “latenza” nello sviluppo affettivo secondo la Psicoanalisi è parte della fase “pre-fallica” dove l’interesse per la sessualità nasce in modo graduale ed è certo che i bambini sono particolarmente recettivi ed interessati! Bambini ben indottrinati sulle forme “alternative dell’esperienza sessuale e sulle coppie - promiscuità - o forme di famiglia”, che quando ricevono questi ulteriori “indottrinamenti” certamente sono pronti a vivere qualsiasi esperienza presentate dalle maestre/i delle scuole elementari…I bambini vengono spinti a fare esperienze alle quali ancora non sono pronti, per ciò “l’imprinting” è potentissimo! Il condizionamento potrà deformare di molto lo sviluppo naturale della loro sessualità
Nella fase 12-15 anni (p.46), in piena pubertà ed esplosione ormonale e maturità sessuale raggiunta si prepara i giovani alla libertà “assoluta” in tema di variazione di rapporti sessuali tutti legittimati e ritenuti “culturalmente accettati”, “imitabili” e sperimentabili per ottenere le “soddisfazioni personali”. “Impatto della maternità e della paternità (in giovane età), significato dell’allevare i figli - pianificazione familiare, pianificazione della carriera, contraccezione, presa di decisioni e assistenza in caso di gravidanza indesiderate” – “opinioni personali (norme e valori) su maternità e paternità (in giovane età), contraccezione, aborto e adozione” – “gravidanze (anche in relazioni omosessuali) e infertilità – “identità di genere e orientamento sessuale, compreso fare “coming out” (svelare la propria omosessualità)” – “piacere, masturbazione, orgasmo”; p.47: “una visione personale della sessualità (che sia flessibile) in una società in trasformazione o in un gruppo”.


Ecco rivelato lo scopo: persone senza “identità di genere” che oggi si sentono maschi, domani femmine, dopo domani trans, bisessuali e poi “queer - fluidi”. I giovani vengono educati ad essere “preda” dei sensi, schiavi delle esperienze emotivamente forti, incapaci di autodeterminare una loro scelta perché portati da una società dissoluta, da una cultura permissiva a sperimentare esperienze sessuali che non aiutano a raggiungere l’autocontrollo, la consapevolezza, la padronanza sui processi cogniti/emotivi, e non consentono di realizzare le tappe necessarie previste dall’”orologio della vita” che divide in quattro macro - aree il divenire della persona durante il suo arco di vita, partendo dallo sviluppo dell’Ego, del Tu, del Noi e dell’Unità (vedi articolo: http://www.orticaweb.it/la-giusta-educazione-sessuale-garantisce-una). Per queste conoscenze vi rimando ai miei libri pubblicati sulle Costellazioni Familiari ed Autorealizzazione.


Poi il lavaggio del cervello si completa andando contro tutte le leggi attualmente in vigore, nella fascia d’età 15 anni e oltre (p.48) si legge: “cambiamenti nella fertilità legati all’età (gravidanza surrogata, riproduzione medicalmente assistita)”- “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza (informazioni più approfondite)” – “bambini “su misura”, genetica” - “una visione critica delle diverse norme culturali/religiose inerenti la gravidanza, la genitorialità etc.”.


Tutto ciò che adesso è illegale viene proposto come normale, buono, desiderabile, imitabile “culturalmente permesso ed accettabile”. Il lavaggio del cervello è completato!


A pag. 49 si legge: “sesso come transazione (prostituzione, ma anche sesso in cambio di piccoli regali, inviti a pranzo/serate, piccole somme di denaro), pornografia, dipendenza dal sesso” – “passaggio da possibili sentimenti negativi, disgusto e odio verso l’omosessualità all’accettazione e all’apprezzamento per le differenze nel campo della sessualità”- “struttura familiare e cambiamenti, matrimoni forzati, omosessualità/bisessualità/asessualità, monogenitorialità)”; a p. 50: “diritto di abortire”- “la consapevolezza dei fattori sociali, culturali e legali al momento storico che influenzano i comportamenti sessuali”.


Ora proseguiamo con le indicazioni per i credenti cattolici che si trovano nel CCC per comprendere che l’educazione sessuale così come proposta dall’OMS ufficio Europeo ed adottato dall’UNAR sono veramente contro “le Leggi di Dio” induce allo “scandalo” (p.609-10 nr.2284-87). Citazione:” Lo scandalo è l’atteggiamento o il comportamento che induce altri a compiere il male. Chi scandalizza si fa tentatore del suo prossimo…Lo scandalo costituisce una colpa grave, se chi lo provoca con azione o omissione, induce deliberatamente altri in una grave mancanza….
Nr. 2287 (p.610):”Chi usa i poteri di cui dispone in modo tale da spingere ad agire male, si rende colpevole di scandalo e responsabile del male che, direttamente o indirettamente, ha favorito. “E’ inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono”( LC 17,1).


La Chiesa Cattolica dovrebbe aspramente criticare il Governo di Matteo Renzi e i parlamentari che hanno approvato la legge 107/15 e tutti coloro che collaborano a “corrompere” i giovani nelle scuole….altrimenti diventa complice! I praticanti Cattolici che all’inizio della messa si battono il petto per confessare a Dio e ai fratelli i loro peccati: ”In pensieri, parole, azioni o omissioni” ora, dopo la lettura dovrebbero prevenire l’omissione = complicità con coloro che attuano lo scandalo e corrompono la società!


Il V Comandamento:” Non uccidere” è esplicitamente contro l’aborto, l’utero in affitto, la maternità surrogata, la contraccezione al solo scopo del piacere sessuale, ogni forma di prostituzione.


Il VI Comandamento: “Non commettere adulterio” vediamo che Dio ha creato l’uomo maschio e femmina, con uguale dignità personale, e ha iscritto in lui la vocazione all’amore ed alla comunione. Altro che masturbazione, adulterio, concupiscenza, lussuria, cupidigia, poligamia, delle diverse forme di convivenza/famiglie, fornicazione, pornografia, prostituzione, atti omosessuali o tutte le altre forme diverse dalla “castità” e della famiglia monogamica eterosessuale. Questo comandamento dichiara l’inseminazione e la fecondazione artificiale immorali, perché dissocia la procreazione dall’atto con cui gli sposi si donano mutuamente, instaurando così un dominio della tecnica sull’origine e sul destino della persona umana.


Il VII Comandamento: “Non rubare”, la pratica dell’utero in affitto e l’acquisto di un bambino sono una grave violazione di questo comandamento perché riducono l’essere umano a una cosa comprabile, oltre a violare la pratica della giustizia e della carità. Gli embrioni non vengono protetti, perché condannati a morte (quelli non utilizzati per la gravidanza), inoltre il bambino venduto dalla madre non può godere della propria madre e “dai padri”, in particolare riguarda l’utero in affitto che prevede un ovocita venduto da una donna, diverso dal grembo materno (acquistato e per tanto venduto) in cui cresce l’embrione - feto – bambino e lo spermatozoo è composto da gamenti provenienti da diversi “padri” (eugenetica). Comunque questo fenomeno si avvicina molto alla “tratta delle persone = schiavitù”. Una interrogazione parlamentare è in procinto di essere presentata per coloro che hanno fatto uso di questa pratica di acquisto di bambini che è immorale, alla quale poi seguiranno anche delle denunce penali per la violazione delle leggi attualmente in vigore in Italia.


L’VIII Comandamento: “Non dire falsa testimonianza”, la questione dell’utero in affitto spesso spinge gli “acquirenti dei bambini” che si definiscono “genitori” a dichiarare il falso, le famiglie omogenitoriali, i cosiddetti genitori 1 o genitore 2, necessariamente vengono spinti a deformare la verità dei fatti, e anche coloro che sono obbligati ad insegnare l’ideologia gender nelle scuole devono, per decreto legge, mentire e rinunciare all’ascolto della loro coscienza. Per il momento in Italia non è prevista “l’Obiezione di coscienza” come per i medici che non vogliono praticare l’aborto!.
Il IX Comandamento: “Non desiderare la donna d’altri”, nell’ideologia gender la promiscuità viene favorita e per tanto le forme delle pratiche sessuali presentate come “normali”, mentre per la Chiesa Cattolica sono considerate immorali.


Il X Comandamento: “Non desiderare la roba d’altri”, quando viene visto il corpo umano come un oggetto di scambio, utile per il piacere sessuale, allora è facile sviluppare l’invidia o considerare regolare “comprarsi” una persona per gli scopi egoistici, così come avviene con l’acquisto dei bambini che tuttora non è un diritto!
Per chi volesse essere reso edotto sulla questione morale legata all’ideologia gender troverà nei relatori esperti le giuste informazioni per farsi una opinione diversa da quelle presentate dai “media di regime”.


Nel mio libro: ”No all’imposizione dell’ideologia gender”, 2015, Edizioni 03, Caselle di Sommacampagna (VR) troverete descritte le questioni psicologiche, sociologiche, politologiche e giuridiche legate all’insegnamento dell’ideologia gender nelle scuole, i pericoli che corre la società attuale e la programmata distruzione dell’umanità così come è conosciuta in questo momento.


Vi aspetto al convegno di Cerveteri (Roma) , il


 19.5.16, nella Sala Ruspoli, Palazzo Ruspoli - P.zza S.

 Maria ore 17.

Raffaele Cavaliere 

(Fonte: http://www.siamotuttigiornalisti.it/en/content/le-leggi-di-dio-ovvero-la-morale-e-la-questione-ideologia-gender)