martedì 16 aprile 2024

Israele/Iran: azioni, reazioni e controreazioni...

 


Netanyahu promette di rispondere all'attacco iraniano “con saggezza, non emotivamente”. In ogni caso, Biden ha messo in guardia Israele  dal lanciare nuovi attacchi contro l'Iran e ha chiarito che Washington non parteciperà ad azioni offensive contro la Repubblica islamica...

Se oggi Tel Aviv dice di voler rispondere con moderazione, seguendo il suggerimento  di sponsor e alleati, è perché sa che la risposta a una nuova provocazione gli costerebbe cara.  Dopo aver innescato la botta e risposta  con l'offensiva del 1 aprile, bombardando il consolato iraniano di  Damasco, uccidendo generali e personale diplomatico, Israele ora  vorrebbe vendicarsi per la risposta dimostrativa dell'Iran del 14 aprile u.s... Una risposta questa  che non ha causato vittime ma  solo danni ad alcune strutture militari sioniste. La maggior parte dei droni e razzi lanciati da Teheran sono stati abbattuti in volo con l'aiuto della contraerea  USA ed alleata.

Pochi gli obiettivi danneggiati, alcune  installazioni, depositi di munizioni e qualche  aereo nelle basi dell’aeronautica nel Negev (da dove era partito l’attacco alla sede diplomatica iraniana a Damasco) e Kyla, sulle alture del Golan occupato. Azione dimostrativa, quindi, ma che contiene in sé la prospettiva di qualcosa che Israele non si era immaginato. Da lì, probabilmente, la “moderazione” di  Netanyahu, che sospende per il momento ogni reazione. Ma la parola  "vendetta" sibila nell'aria assieme alla minaccia  di voler "mettere l'Iran sotto stress come hanno fatto loro".

Tra azioni,  reazioni e controreazioni fino a che punto crescerà l'escalation bellica? La guerra mondiale a pezzi si unifica sempre di più.  Dovremmo tenere presente questo quadro globale e ricordare che siamo attori pienamente coinvolti.  Le "avanguardie calde " del pacifismo dovrebbero provare a rendere effettiva l'azione per la pace  agendo nel  corpo politico di cui facciamo parte a livello  istituzionale...

Notizie raccolte da varie fonti e rielaborate da P.D'A.




https://www.youtube.com/watch?v=71GJTk1V-7s

lunedì 15 aprile 2024

Gli Usa vogliono solo distruggere e dominare – Raccolta firme per l’uscita dell’Italia dalla NATO

 



I governanti statunitensi che nel corso della storia, dopo aver sterminato i nativi del loro Paese,  hanno disseminato di dittatori il mondo ed hanno allevato ogni sorta di organizzazioni terroristiche, continuano a sostenere eccidi e distruzioni, vedasi ad esempio le situazioni in Ucraina, in Medio Oriente e nel Mar della Cina create per destabilizzare le indipendenti comunità umane e mantenere il dominio globale unipolare degli USA e dei suoi scherani anglosassoni e sionisti sul pianeta.  Inoltre, come diretta conseguenza di questa politica di guerra e di stragi, aumenta  la spinta guerrafondaia in Europa sostenuta dalla NATO. Voglia il cielo che queste azioni degli Stati Uniti non conducano ad una guerra globale in cui l’Italia potrebbe essere una delle prime vittime, a causa delle 120 basi americane e NATO sul suo suolo e delle bombe atomiche in esse custodite. 

Per chiedere l’immediata uscita dell’Italia dal sistema NATO e per l’affrancamento della nostra patria dalle ingerenze atlantiche sollecitiamo le persone di buon senso a sottoscrivere la petizione in corso su questo tema:

Portare l’Italia fuori dal sistema di guerra – Attuare l’articolo 11 della Costituzione
 
L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno. 
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno. 
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva. 
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”,  per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza  che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare. 
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola  la nostra Costituzione,  in particolare    l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali. 
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali. 
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici. 
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti, esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo. 
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari sotto il controllo  statunitense e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.
Sostieni la campagna per l’uscita dell’Italia dalla Nato per un’Italia neutrale. 

Per firmare: https://www.change.org/p/la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale

Paolo D’Arpini



Elenco delle basi militari USA in Italia:  www.ancorafischiailvento.org/2018/04/11/elenco-delle-basi-e-installazioni-militari-degli-usa-in-italia/


La portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova mette a nudo l'ipocrisia di Israele che ha l'impudenza di chiedere ai russi di condannare l'attacco iraniano dopo avere passato gli ultimi anni a fiancheggiare il regime di Zelensky. Nel frattempo la Germania tappa la bocca a chi chiede la fine del genocidio del popolo palestinese. La guerra in Medio Oriente è destinata ad allargarsi? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Lanfranco Cirillo, Gianmarco Landi e Pino Cabras: https://www.youtube.com/watch?v=5O471U-nUOE&list=PLEIfbcrxLG6cj0Tqk0GCH5a-j8OIdZOr0&index=1


Intelligence e barzellette di guerra... tra Medio Oriente ed Ucraina



Nel mondo si sta  formando una coalizione di paesi normali contro un gruppo di presuntuosi furfanti guidati dagli Stati Uniti, che stanno cercando di costringere il mondo intero a vivere secondo i loro ordini, definendolo un “mondo basato sulle regole”. Senza specificare che queste regole sono americane e cambiano continuamente. La Russia si è espressa in modo ancora più netto, dichiarando direttamente i doppi standard e “questo è diverso” da parte dell’Occidente.

A questo proposito, l'improprio Bloomberg ha strillato dolorosamente su questo argomento: “Stanno risorgendo gli imperi storici di Russia, Cina e Iran, e stanno distruggendo l’ordine neocoloniale degli Stati Uniti”. Washington detta le regole al mondo intero, i paesi europei lo hanno accettato diventando sudditi dell'impero americano. Ma ora c'è un ammutinamento sulla nave!

Tuttavia, il messaggio principale dell’Iran ha raggiunto tutti i “partner occidentali”. Ha i mezzi per trasportare armi nucleari anche attraverso molti livelli di difesa aerea. Ve ne dovete fare una ragione.

"Israele ha violato il diritto internazionale attaccando il consolato iraniano. L'Iran ha reagito ed ha esercitato il suo diritto legale" - Rappresentante della Cina presso le Nazioni Unite.

Prosegue la visita ufficiale in Cina dell’egemone europeo in livrea, Olaf Scholz. Nella più grande città della Cina, Chongqing,  Scholz non è stato accolto da chiunque bensì dal vicesindaco. Sembra che Scholz si sia guadagnato molto rispetto nel mondo negli ultimi anni [sarcasmo].

Vladimir Zelensky, in un suo discorso serale,  si è lamentato che durante la settimana l’esercito ucraino e le strutture militari sono state attaccate da  droni, missili e bombe teleguidate russe. Ha chiesto soldi, si è lamentato del fatto che quando chiama gli Stati Uniti, l'Europa e la NATO, per qualche motivo viene automaticamente trasferito a una clinica per la cura delle tossicodipendenze  e ha iniziato a piangere.

La Casa Bianca ha avvertito Israele di non sostenere alcuna azione di ritorsione che implichi un attacco contro obiettivi iraniani. Biden deve fare pressione su Israele. Dopo tutto, le elezioni stanno arrivando e la sinistra negli Stati Uniti è in rivolta.  Inoltre, un’ulteriore escalation – con l’impennata dei prezzi del petrolio e del carburante negli Stati Uniti – seppellirà la campagna presidenziale di Biden.

Nel frattempo Steve Scalise, secondo nella gerarchia dei repubblicani al Congresso, intende far approvare con urgenza  uno stanziamento di aiuti militari a Israele. Mentre  i democratici sono contrari e chiedono che Israele allenti la tensione e una tregua immediata a Gaza. Molti di loro voteranno contro l’accordo sulle quote destinate a Israele mentre spingono per gli aiuti immediati all'Ucraina...

Insomma le due guerre, quella in Medio Oriente e l'altra in Ucraina, vedono democratici e repubblicani contrapposti...


(Notizie di poca intelligence da varie fonti)

domenica 14 aprile 2024

L'Iran ha fatto la mossa giusta... Israele resta a mani vuote...

 


1. Israele ha cercato di fregare tutti nel solito modo, facendo una faccia tragica e lamentandosi lacrimosamente "L’Iran vuole distruggere Israele".  Poi convinto di avere via libera  il 1 aprile 2024   ha attaccato il consolato iraniano a Damasco, cosa  contraria a qualsiasi regola diplomatica, uccidendo un po' di generali pasdaran.

2. L'Iran ha  risposto con calma. Il 13 aprile ha  lanciato un attacco notturno dimostrativo su Israele (preceduto  da  annunci teatrali, appelli, avvertimenti e minacce), con droni e razzi che per qualche motivo volavano a cielo aperto senza unità combattenti. Altrimenti avrebbero causato danni più evidenti.

3. Tutti i partecipanti alla tenzone hanno dichiarato la loro vittoria completa e incondizionata. Israele dice aver abbattuto tutti gli oggetti volanti lanciati,  come si suol dire,  sopra il deserto. Ecco perché non si sono visti.

4. Teheran, sorridendo affettuosamente, dichiara che la vendetta è stata compiuta ed è pronta a fermare tutto.

5. Gli Stati Uniti dichiarano che sì, tutto deve essere fermato e che Washington non sosterrà alcun attacco di ritorsione da parte di Israele contro l’Iran.

6. Ora, se Netanyahu non risponde, ciò significherà la fine del “mondo unipolare sionista” in Medio Oriente, dove Israele ha terrorizzato impunemente per 60 anni paesi arabi praticamente indifesi, godendosi la propria impunità.

7. Se Israele risponderà, significherà partita aperta contro la rielezione di Biden. Perché in questa situazione il petrolio salirà sia a 200 che a 300 dollari ed i voti per Biden mancheranno.

8. Nonostante l’enorme influenza del collettivo Blinken nell’establishment americano, alle élite americane non piace davvero quando gli outsider influenzano le loro politiche interne. E questo potrebbe aprire le porte a un futuro molto insidioso per Israele.

9. Ed infine non sappiamo ancora se l’Iran abbia o no già pronta una bomba nucleare. In realtà per un territorio minuscolo come quello israeliano un solo ordigno sarebbe sufficiente... 

Serghey Mardan



Articolo collegato: 

https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2024/04/israeleiran-tanto-tuono-che-piovve.html?sc=1713085819738#c1672988443946281157


Dichiarazioni a latere: 

John Kirby, coordinatore delle comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha detto: "Non crediamo che la questione si trasformerà in una guerra regionale e la nostra partecipazione per affrontare l'attacco di ieri mirava a realizzare questo e a prevenirlo".

Anatoly Kuzichev, giornalista ed esperto d'intelligence: "La retorica di Israele è comprensibile e l’Iran, che è estremamente riluttante a impegnarsi in uno scontro diretto, per non parlare della guerra, è comunque pronto -se necessario- a passare dalle parole ai fatti. In generale, in caso di contro risposta israeliana,  esiste ancora la possibilità che siamo alla vigilia di un grande affare."

Benny Gantz, ministro del Gabinetto di Guerra  israeliano: "Israele risponderà all'attacco dell'Iran al momento opportuno e nella maniera adeguata."

Ibrahim Raisi, presidente iraniano: "L'attacco iraniano è stato intelligente e deliberato... e qualsiasi risposta sconsiderata da parte del nemico subirà una risposta più dura"

Kira Sazonova, docente in scienze politiche e legge: "L'Iran ha risposto facendo costante riferimento al diritto internazionale e al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, al quale subito dopo l'attacco al consolato ha informato dell'attivazione del suo diritto all'autodifesa, ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. L'Iran ha risposto rispettando le proporzioni della necessaria autodifesa e colpendo solo obiettivi militari."



Israele/Iran. Tanto tuonò che piovve ...



Ore 7 del mattino.  Mentre stavo per spedire il Giornaletto di Saul agli iscritti ho ricevuto una email criptica di un amico disarmista che mi scriveva "continuando con la politica occhio per occhio alla fine restiamo tutti ciechi!".  Certo è proprio così ma non sapevo precisamente a cosa si riferisse, visto che non ero ancora andato a curiosare sulle notizie del giorno.

L'arcano si è chiarito durante la colazione al baretto di Treia,  leggendo il giornale: "Iran attacca Israele, lanciati droni e missili. Meloni convoca il G7. Per l'Iran l'offensiva sarebbe conclusa salvo nel caso di una reazione da parte di Israele. Biden: "Usa non sosterranno contrattacco". Netanyahu: "Li abbiamo intercettati".  

Insomma tanto tuonò che piovve, ma trattasi di poche gocce. "Israele fa l’inconcepibile per scatenare un allargamento del conflitto in Medio Oriente e  bombarda  a Damasco la rappresentanza diplomatica  iraniana facendo secchi diversi incaricati del governo in un Paese sovrano. Lo Stato colpito (altre infinite volte dal terrorismo di matrice israeliana) assicura risposta a questa massima violazione del diritto internazionale. E succede che tutto il mondo è indotto, non a scandalizzarsi dell’enormità commessa dal solito Stato sionista fuorilegge, bensì ad essere terrorizzato dalle cose terribili che potrebbe fare l’Iran. La minaccia non è più Jack lo squartatore, ma la sua vittima..." (F.G.)

Ed alla fine la vittima, cioè l'Iran, risponde con l'invio di droni e qualche missile su target militari israeliani, insomma risponde occhio per occhio,  ma con molta  moderazione...  

"Lo Stato Maggiore iraniano sostiene che l'attacco della notte del 13 aprile 2024 ha portato alla distruzione di due importanti siti militari israeliani.  Si legge in una nota che "Israele ha oltrepassato i limiti prendendo di mira il nostro consolato in Siria, e si è dovuto rispondere. Il nostro attacco è terminato e non desideriamo continuarlo ma risponderemo con forza se Israele prenderà di mira i nostri interessi. Se Washington partecipasse ad un attacco contro di noi, prenderemo di mira le sue basi nella regione..." (RAI News)

E per ulteriore chiarimento l'incaricato iraniano all'ONU dichiara:   "Condotta in base all'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite relativo alla legittima difesa, l'azione militare dell'Iran è stata una risposta all'aggressione del regime sionista contro le nostre sedi diplomatiche a Damasco. La questione può dirsi conclusa. Tuttavia, se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell’Iran sarebbe notevolmente più severa. È un conflitto tra l’Iran e il regime canaglia israeliano, dal quale gli Stati Uniti DEVONO STARE LONTANI!"

Israele da parte sua ha fatto sapere che a causa degli attacchi missilistici e di droni iraniani, il regime israeliano ha speso circa 400 milioni di shekel per la difesa di Israele. Insomma robetta!

Coraggio,  viviamo in tempi interessanti,  la mattina di domenica 14 aprile 2024, giorno in cui attendo il ritorno a Treia della mia compagna Caterina,  ho letto attentamente  le notizie in  prima pagina.  Per fortuna nessuna guerra nucleare, solo qualche botta e risposta,   ho sospirato e mi sono  bevuto il mio cappuccino bollente, purtroppo stavolta con molta schiuma....

Paolo D'Arpini



sabato 13 aprile 2024

Azioni asimmetriche nello Stretto di Ormuz e nel Mar Rosso...


Il comandante dell'IRCG, Alireza Tangsiri

Dopo l'attacco mortale subito al consolato in Siria, il 1 aprile 2024, l'Iran continua a rendere nervosi Israele e gli Stati Uniti ventilando la  possibilità di gravi ritorsioni,  che per il momento non si sono ancora manifestate. In realtà sembra che l'Iran non voglia farsi coinvolgere in un conflitto diretto contro Israele ed USA  ma intanto l'esercito iraniano  punzecchia i suoi nemici con azioni asimmetriche.


Il comandante della Marina iraniana  dell'IRCG, Alireza Tangsiri, aveva già comunicato di voler chiudere lo Stretto di Hormuz alla navigazione  di mezzi israeliani che presentassero un rischio per la sicurezza del proprio Paese.


Il 13 aprile 2024  il canale televisivo saudita Al-Hadat ha riferito della cattura della nave Aries nello Stretto di Hormuz con un carico sospetto. Secondo quanto riferito, la nave battente bandiera portoghese è di proprietà della Zodiac Maritime dell’uomo d’affari israeliano Eyal Ofer.

L'Ufficio del commercio marittimo del Regno Unito ha confermato il sequestro della nave che  è stata reindirizzata verso le acque territoriali iraniane per ulteriori controlli  dopo che le forze speciali  ne hanno preso possesso.

Israele prontamente chiede all'UE di riconoscere l'IRGC come organizzazione terroristica e di imporre sanzioni contro l'Iran dopo il sequestro della  nave nello Stretto.

Nel frattempo gli Houthi dello Yemen ricordano che le loro operazioni nel Mar Rosso contro le navi degli Stati Uniti e Israele continuano.

Il membro del Consiglio politico supremo dello Yemen, Muhammad Ali al-Houthi, in un'intervista al canale televisivo Al-Mayadeen ha dichiarato: “I missili dello Yemen terrorizzano gli americani, la guerra americana contro lo Yemen si è trasformata in una bolla che non danneggia il popolo yemenita".

Il Ministero degli Esteri italiano, nel frattempo, ha invitato i connazionali a rinviare i viaggi non necessari in Israele.

(Notizie da varie fonti rielaborate da P.D'A.)




Hormuz lo Stretto più conteso. Perché il Golfo Persico è così importante: 
 


Analisi di Alberto Bradanini, già ambasciatore italiano in Iran, in cui  riferisce la complessità di un Paese raccontato dal mainstream in termini spesso grossolani. "La situazione nell'area potrebbe migliorare solo in virtù del sostanziale ritiro delle grandi superpotenze a partire dagli Stati Uniti": https://www.youtube.com/watch?v=0KMDxzAtcwU



…come imparammo ad amare la bomba…

 

Dopo quelle due sganciate dagli Stati Uniti sul Giappone, nel 1945, in quasi 80 anni, con migliaia di testate disponibili, non ne sono state usate altre in combattimento, soprattutto contro un avversario che le ha. Il problema sta nella difesa dalla ritorsione di uno Stato atomico.

È impossibile intercettare e distruggere, prima che arrivino sul proprio suolo, tutti i missili in arrivo. Se il rischio era eccessivo fin dai primi decenni, nell’era dei missili intercontinentali e supersonici è diventato intollerabile. Ora molti vettori nucleari sono testate multiple a traiettoria random, con oscillazioni casuali, il che rende impossibile anche per un computer dirigergli contro una risposta distruttiva.

Va tenuto presente che la costa ovest degli USA è sotto minaccia di una risposta immediata da parte dei sottomarini russi nel pacifico, ora anche in versione drone senza equipaggio ed altrettanto avviene contro la Russia, sia dalle innumerevoli basi americane sparse sul pianeta che da sottomarini in navigazione permanente. I vettori intercontinentali darebbero una ventina di minuti di tempo utile per tentare di fermarli, ma i missili dai sottomarini limitrofi alle acque teritoriali no. In un paio di minuti in tutto decine e decine di missili nucleari pioverebbero sulle città della zona più densamente popolata degli Stati Uniti ed altrettanto dicasi per le regioni russe, e per fermarli tutti ci vorrebbe il padreterno.

L’economia del pianeta ne rimarrebbe paralizzata, ma questo è il meno poichè l’inquinamento da fall out potrebbe cancellare la quasi totalità degli esseri viventi. Gli unici a salvarsi potrebbero essere -da studi comparati compiuti dopo vari esperimenti atomici- i topi e gli scarafaggi.

L’alta finanza, favorevole a qualunque guerra convenzionale perché dispone di programmi per guadagnarci sempre, non desidera una guerra atomica, perché non dispone di progetti per ottenere guadagni certi, a causa della sua alta imprevedibilità per assenza di precedenti, quindi di statistiche probabilistiche sui suoi sviluppi. Ciò in condizioni “normali” ma in caso di disperazione e vendetta irresponsabile, sul tipo di “muoia Sansone con tutti i Filistei”, anche l’apocalisse potrebbe risultare un’opzione accettabile. Ricordate il Dottor Stranamore?

La teoria del pazzo presuppone che un pazzo possa non solo immaginare ma anche concretamente realizzare un attacco atomico. Ma in tempo di pace sia i materiali fissili che le bombe sono gli oggetti più controllati del mondo, anche a distanza. Se qualcuno di voi prova anche solo a preparare l’esafluoruro di uranio, dai satelliti lo si vede, osservando le radiazioni gamma emesse.

Le procedure per l’innesco e attivazione di una bomba sono complesse, con reti di controllo sia in serie che in parallelo. In un certo senso i controllori della bomba ne hanno più paura di noi. Tenete anche presente che il fall out radioattivo non è controllabile. Riuscite a deviare alcuni missili che erano diretti sulle vostre città facendoli cadere su una zona desertica. L’esplosione quindi non uccide nessuno o quasi, ma il fall out radioattivo si dirige dove vuole, sospinto dai venti, senza che lo possiate fermare. Il problema è che bisognerebbe riuscire non solo ad abbattere tutti i missili, ma anche in zona di sicurezza, fuori dal territorio nazionale. Il che se è già inverosimile per gli intercontinentali in volo oceanico (qualcuno sfugge per forza) diventa completamente impossibile per i lanci dai sottomarini nel pacifico appena fuori dalle acque territoriali (statunitensi o russe che siano): troppo poco tempo disponibile.

Ed è importante ricordare che, come ulteriori incomodi, ci sono altri Stati, detentori di bombe nucleari, che potrebbero uscire di senno: Israele, Francia, Inghilterra, Corea del Nord, Cina, ecc. Tutti questi (e forse altri che non sappiamo) dispongono di tecnologie sostanzialmente alla pari con le vostre, nostre, loro…

Le abitudini storiche della specie umana non cambiano e forse di repulisti in passato ne sono avvenuti altri.

Vincenzo Zamboni e Paolo D’Arpini

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Articoli in sintonia:

http://www.nogeoingegneria.com/tecnologie/nucleare/freddo-carestie-e-radiazioni-linverno-nucleare-dopo-una-guerra-atomica/

https://www.spiritual.it/it/cultura/e-giunse-il-tempo-del-kali-yuga,3,109725