sabato 3 marzo 2018

Dopo elezioni - L'inciucio parte "bonino"


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Tale era, e tale è tuttora, la stomachevole promiscuità della classe politica che ammorba senza scrupoli, da decenni, gli italiani – peraltro al servizio di interessi sovranazionali, estranei, per non dire contrari, a quelli del Paese reale - che non ci facciamo neanche più caso. Pochi, ad esempio, ricordano (e l’informazione di regime fa di tutto per occultarlo) che la sor(osian)a Emma Bonino – oggi nel centrosinistra insieme a Renzi, e alla Lorenzin - nel 1994, politicando giuliva, “gentil pannelletta”, venne eletta deputata nel collegio di Padova - Selvazzano Dentro, sostenuta dalla coalizione di centrodestra (Forza Italia), collegata alla lista proporzionale Lega Nord

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Per fortuna qualcosa si muove……..

Una criminologa all’Interno, una studiosa di geopolitica e migrazioni agli Esteri, un generale dell’ex Forestale all’Ambiente, due economisti all’Economia e allo Sviluppo, una ricercatrice di intelligence alla Difesa, un giuslavorista al Welfare, un oncologo alla Salute, un preside all’Istruzione, una dirigente delle Risorse agricole all’Agricoltura, un dottore in Legge agli Affari regionali, un campione olimpionico allo Sport, un docente di Diritto alla PA, un geomorfologo alle Infrastrutture, il direttore di un’accademia di Belle Arti ai Beni culturali, una docente di Statistica alla Qualità della vita, un avvocato alla Giustizia. Certo, niente che scaldi i cuori .......e soprattutto nulla di paragonabile agli ultimi ministri supercompetenti e purtroppo uscenti del centrosinistra: la falsa laureata e manco diplomata Fedeli all’Istruzione, la dottoressa con tesi copiata Madia alla PA, la diplomata Lorenzin alla Sanità, il diplomato Orlando alla Giustizia, gli avvocaticchi Alfano agli Esteri e Boschi alle Riforme, l’esperto di calcetto & coop rosse Poletti al Welfare, il plurimedagliato alle Olimpiadi Consip Luca Lotti allo Sport, l’imprenditrice della moda Angela D’Onghia viceministra dell’Istruzione, il dermatologo Soro alla Privacy e altri con la faccia come il curriculum” (Marco Travaglio, 3 marzo 2018)

Adriano Colafrancesco



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Integrazione di  Massimo Fini
"Nel settembre del 1997 Emma Bonino, commissario dell’Unione Europea chiese di visitare l’Afghanistan. I Talebani non avevano alcun obbligo di farla entrare poiché la Ue non riconosceva il loro governo. Tuttavia le diedero il visto e la trattarono con gentilezza e cortesìa come han sempre fatto con gli ospiti, anche durante il periodo drammatico dell’aggressione Usa dell’ottobre 2001, e com’è nella tradizione afgana. Emma poté visitare l’Afghanistan e vedere tutto quello che voleva. Il 28 settembre, seguita da un codazzo di 19 persone, fra delegati Ue, giornalisti, fotografi e cameramen, entrò in un ospedale di Kabul e si diresse dritta e di filato nel reparto femminile dove i fotografi cominciarono a fare i loro scatti e i cameramen a filmare. Un atteggiamento estremamente sciocco perché nella cultura islamica la riproduzione della figura umana è, in linea di massima, vietata. Basta guardare un tappeto persiano; è ornato con elementi vegetali, con animali, con pesci, ma non ci sono figure umane. E questo valeva tanto di più nell’Afghanistan talebano. Del resto anche da noi non si possono fotografare o filmare i degenti senza il loro consenso o l’autorizzazione dei dirigenti dell’ospedale. Arrivò il “Corpo per la promozione della virtù e la punizione del vizio”, acchiappò la Bonino e gli altri e li portò al primo posto di polizia. Per un reato del genere era prevista la fustigazione con “le verghe sacre”. Alla Bonino fu spiegato come andavano le cose da quelle parti e poco dopo fu rilasciata dai funzionari, perplessi e un poco disgustati. Avrebbero fatto meglio a fustigarla. Con le “verghe sacre”, naturalmente. Forse avrebbe capito ciò che, da buona radicale occidentale, non ha mai capito: che anche la sensibilità e i costumi degli altri meritano rispetto. Lei invece ne volle fare un caso internazionale e, tornata a Bruxelles, ottenne che la Ue tagliasse i fondi umanitari per l’Afghanistan."


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Integrazione di Italo Slavo: "Quella per "Più Europa" è l'unica opzione chiaramente guerrafondaia tra varie le possibili in queste elezioni. Addirittura, la lobby della Bonino fa apertamente appello a chi ha sostenuto il golpe neonazista di EuroMaidan per contrastare  "il Presidente russo Vladimir Putin ... il suo regime ... per arginare la politica imperialista russa"   ed accogliere subito l' Ucraina  "nella casa comune europea".
È il copione già seguito, ad esempio, con la Croazia di Tudjman; perciò all' opzione di "Più Europa" non si può negare la coerenza, visto che i radicali italiani hanno sempre rappresentato la destra antisociale e  ultraliberista , il cuore nero della Unione Europea e della NATO incistato nel nostro sistema. 
Dunque, altrettanto coerentemente, dal nostro punto di vista quella per la Bonino è la peggiore opzione possibile.  (Italo Slavo)


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SI VEDANO ANCHE:



I post su Emma Bonino apparsi in JUGOINFO dal 2000 ad oggi:

Ma la memoria dove sta? Lettera Aperta all'Associazione 21 Luglio (Jugocoord Onlus, 13 ottobre 2012)
... Abbiamo dimenticato il ruolo della Bonino guerrafondaia, favorevole ai bombardamenti NATO sulla Jugoslavia del ‘99? ...

L'imperialismo, la guerra ai Paesi sovrani, la guerra tra poveri (Comitato contro la guerra Milano, 17.2.2018)Tre video: – Emma Bonino riceve i finanziamenti da Soros [ https://www.youtube.com/watch?v=qoc4PMFQsR4 ]
– Emma Bonino pratica la linea politica di Soros [ https://www.facebook.com/forzaM5sForever/videos/1685612574794178/ ]
– Le "imprese" di cui è stato capace il "filantropo" ungherese, naturalizzato americano George Soros [ https://www.youtube.com/watch?v=Joj4syv6R5s ]
https://comitatocontrolaguerramilano.wordpress.com/2018/02/16/emma-bonino-riceve-finanziamenti-da-g-soros/

Breve storia politica di Emma Bonino (di Lorenzo Zamponi, 27 febbraio 2018)
... Si presenta ora alle elezioni con un programma ridicolo, che promette investimenti in ricerca e ambiente dopo aver detto nella prima pagina che intende bloccare completamente la spesa pubblica. Le ricette che propone sono sempre le stesse: privatizzare tutto, far indebitare i cittadini, renderli licenziabili e senza alcun sostegno pubbico, farli lavorare fino a 90 anni...

Emma Bonino, la pasionaria de noantri (di Angelo d'Orsi, 28 febbraio 2018)
... e dire che la Bonino si presenta come pacifista! Del resto anche Pannella si dichiarava tale, e indossava la divisa dell’esercito croato, nel pieno del conflitto jugoslavo. E i due ricevettero onorificenze per il loro sostegno attivo alla indipendenza della Croazia, ossia lo smembramento della Repubblica Federale di Jugoslavia.. Dalla medesima fonte si apprende che la Emma nazionale (accanto alla Marcegaglia, beninteso), si è battuta per l’istituzione del farsesco (e unilaterale, appunto!) Tribunale per i crimini di guerra nell’Ex Jugoslavia, dopo essersi battuta a favore dell’aggressione alla Jugoslavia in nome dei diritti dei kosovari, che evidentemente valevano di più di quelli dei serbi...

Elezioni 2018. Chi paga la campagna di Emma Bonino? (di Sergio Scorza, 3 marzo 2018)
Impossibile non notare che, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, dappertutto campeggia uno slogan “Il voto utile per battere l’odio” ed una faccia, sempre la stessa: quella di Emma Bonino. La paginona sul Corriere della Sera; la paginona sulla Stampa; la pubblicità di apertura sul sito di Repubblica, megacartelloni luminosi alle stazioni, cartelloni sui bus e manifesti enormi sui muri. Quella di #EmmaBonino sembra una campagna per le presidenziali USA, costosa ed aggressiva come non se ne vedevano da tempo.. Allora le domande sono sempre la stesse: chi sta finanziando la campagna elettorale di Emma Bonino? Com’è possibile che una tizia che non ha raccolto nemmeno una firma per candidarsi a queste elezioni si possa permettere una campagna elettorale simile senza avere alle spalle nè un gruppo parlamentare, nè un partito? Si, perchè anche il suo ex partito – il partito radicale – ha deciso per l’astensione a queste elezioni per protesta contro il governo per la mancata approvazione della riforma dell’ordinamento penitenziario...

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