venerdì 29 dicembre 2017

Locomozione e trasporti... La scelta della gomma e la scelta del ferro


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La scelta fatta di favorire le strade rispetto le ferrovie, il loro non ammodernamento, l’abbandono di chilometri di rotaie, assieme a quella di privilegiare la mobilità nord-sud, ha creato in Italia grandi squilibri territoriali e mancato sviluppo in particolare nel Sud e nel Centro Italia.

A queste scelte si è aggiunta l’inconsistenza della politica viterbese nello scenario regionale e nazionale, con la conseguenza del mancato sviluppo economico del viterbese, divenuto così il dormitorio di una forza lavoro obbligata a trasferimenti verso Roma accentratrice, con mezzi pubblici inadeguati o con auto private, aggravando i danni all’ambiente, con costi per la collettività esagerati. Basti pensare che la provincia di Viterbo è una delle provincie con più immatricolazioni di auto private d’Italia.

La cura del ferro avviata dal Governo, che incomincia a portare frutti, e la riforma delle autorità portuali, sono le vere novità che hanno rivoluzionato la politica dei trasporti.

Anche l’Italia così avvia la scelta del trasporto ferroviario operando l’inversione di marcia che in Europa è già fatta da tempo.  

Con la legge di riforma delle autorità di sistema portuali che attribuisce a queste nuovi poteri per lo sviluppo economico del territorio, il viterbese e tutto il Centro Italia potrebbero trarne vantaggi. Per questo motivo è lodevole l’iniziativa del presidente dell’autorità di sistema portuale di Civitavecchia Francesco Di Majo, al quale si stanno unendo i Comuni del territorio, capo fila il Sindaco di Gallese Danilo Piersanti, di proporre la realizzazione di una vasta area o ZES (zona economica speciale) che abbracci il territorio viterbese, reatino, l’Umbria, le Marche, l’alta provincia di Roma, parte della regione Toscana e di chiedere la sistemazione degli importanti tasselli mancanti quali: il riconoscimento CORE del Porto di Civitavecchia e il finanziamento della ferrovia Civitavecchia Orte.

Questa infatti congiungendosi alla Orte-Falconara permette il collegamento con i grandi corridoi europei TEN T Palermo Berlino, Adriatica e i collegamenti Mare-Treno-Mare Spagna, Barcellona-Civitavecchia-Ancona, Croazia, i paesi dell’Est  e  le Nuovi Vie della Seta.  

Per creare sviluppo in un territorio parte importante la svolgono le infrastrutture e la scelta non può più essere quella viaria. Bene il completamento della Superstrada che però auspichiamo abbia un impatto non distruttivo dell’ambiente e dell’economia locale. Avremmo preferito la messa in sicurezza e l’ampliamento della Aurelia bis, sicuramente meno impattante, così come da tempo ci siamo permessi di proporre assieme a pochi altri comitati e partiti.

Indispensabile diventa, anche per evitare lunghe file di autotreni sulle strade, la riapertura della Ferrovia Civitavecchia-Orte, prima al servizio turistico, grazie all’approvazione della legge 168/2017 sulle ferrovie turistiche e poi al servizio merci e viaggiatori. Richiesta avanzata dai Sindaci della linea, presidenti Provincie e dal Comune di Rieti, dal presidente autorità di sistema portuale di Civitavecchia e dal presidente dell’Interporto Centro Italia di Orte.

Riaprendo la tratta Capranica Orte km 36,723 al servizio turistico, i costi dovrebbero essere, a nostro parere, da studi RFI forniti a Fondazione FS, davvero limitati, dato che in essa è presente l’armamento pesante (rotaie 60 Kg/metro), cambiato poco prima della chiusura. Sulla prima tratta Sacile-Maniago Km 34, della Ferrovia Sacile-Gemona, sono stati rimessi i binari. Costo pagato da RFI 17 milioni di euro e riaperta a dicembre 2017.  
Sulla tratta Capranica Orte sono presenti ben 3 nodi ferroviari ed è possibile creare l’anello ferroviario Circumcimina, con pochissima spesa, se non quella del ripristino dei collegamenti a Fabrica di Roma con la linea ATAC Roma-Civitacastellana-Viterbo e a Viterbo tra le due stazioni di Viterbo Porta fiorentina ATAC e RFI. Importante anche la realizzazione sulla FL3 Roma-Capranica-Viterbo sotto l’ospedale Belcolle della stazione Viterbo Belcolle. Tutto ciò darebbe una vera mobilità usufruibile da tutto il viterbese e dalla provincia romana.

La Provincia di Viterbo ha approvato ben due Piani di Bacino dei trasporti, redatti dall’Università La Sapienza che concretizzati farebbero fare  quel salto di qualità che è la programmazione del territorio.

Per questo motivo riteniamo necessario appoggiare decisamente la richiesta del Sindaco di Orte della fermata di alcuni treni alta velocità ad Orte. E’ una richiesta legittima per tutto il viterbese e credo che tutti i sindaci del viterbese, siano in sintonia nel rivendicarla.

I processi ora sono stati avviati. Vanno seguiti continuando a chiedere il riequilibrio del territorio e investimenti sulle infrastrutture, anche per ridurre il giusto malcontento sui tempi lunghi dei collegamenti ferroviari tra Viterbo e Roma. Questa è la strada maestra per la programmazione dello sviluppo nel viterbese e in tutto il Centro Italia, che richiediamo a tutte le forze politiche in campo nelle prossime elezioni,  da percorrere con fermezza e decisione.

Raimondo Chiricozzi

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