venerdì 30 giugno 2017

Berlusconi Memento Mori


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Berlusconi si sta ripresentando agli italiani contando sulla loro scarsa memoria.
Per chi ha pazienza e voglia di verità inoltriamo questo LUNGO, ma esaustivo curriculum giudiziario che fotografa chi è veramente il pregiudicato BERLUSCONI.
(Alessandro Mezzano)

Buona lettura.. 
  1.   Giugno 2008 – emendamento del senatore Vizzini nel D.L: Cirielli sulla sicurezza per la sospensione di tutti i processi per reati commessi prima del 2002 che prevedono pene inferiori a dieci anni di reclusione per sospendere il suo processo sul caso Mils.. ( 600.000 € pagati per una falsa testimonianza che lo salvasse dalle accuse in altro processo). Azione fraudolenta ribadita poi con il Lodo Alfano. Risultato: Mils il corrotto è stato condannato a 4 anni mentre Berlusconi, il corruttore, non è stato processato ed è libero.
  2. Con la legge Ex Cirelli ha abbreviato i tempi di prescrizione mentre non ha fatto nulla per accelerare i tempi lunghissimi dei processi. Risultato: lui è uscito da vari processi per prescrizione, ma anche migliaia di delinquenti non si sono potuti processare a causa di questa legge. L’associazione magistrati parla di 100.000 processi che non si potranno fare.
  3. Sospensione per un anno delle azioni processuali collettive (Class actions) che salveranno le banche dai processi civili per risarcimento per avere venduto le azioni Parmalat quando sapevano dell’imminenza del crac
  4. Non ha aumentato salari e pensioni come aveva promesso in campagna elettorale, ma, ponendo l’inflazione programmata all’1,7%, ha di fatto diminuito il loro potere d’acquisto.
  5. Aveva promesso di risolvere la questione Alitalia meglio del governo Prodi. Risultato: Air France proponeva 2.100 esuberi di personale mentre Berlusconi ne farà 5.100..! In più, tutti noi dovremo pagare i debiti per 4 miliardi di euro.
  6. Aveva promesso di diminuire le tasse. La revisione auto è stata aumentata da 36 a 65 €, l’imposizione fiscale è aumentata così come le tasse locali a seguito dei tagli fatti dal governo sulle loro entrate.
  7. A Maggio 2008 il ministro del welfare Sacconi ha promesso la distribuzione ai dipendenti di azioni delle aziende…….promessa mai mantenuta
  8. Ha eliminato le misure anti evasione favorendo chi non paga le tasse e ruba allo Stato. Evasione fiscale: 200 miliardi di euro (fonte Secit e Revue de droit fiscal)
  9. Il bilancio della Giustizia è stato tagliato del 40%
  10. Il bilancio delle forze dell’ordine è stato ulteriormente tagliato tanto che la polizia non ha nemmeno i soldi per pagare le divise dei poliziotti.
  11. Ha tagliato i fondi per la scuola e per la ricerca
  12. Ha privatizzato l’acqua potabile
  13. Aveva promesso formalmente di eliminare le province ed invece ne ha create altre.
  14. Ha difeso Israele nella sua azione di sterminio a Gaza nell’inverno 2008/2009
  15. E' vero o non è vero che Berlusconi è un uomo corrotto e che ha diffuso in Italia la pratica del malcostume e della corruzione ?
  16. E' vero o non è vero che ha assecondato e sostenuto Bush nei suoi piani criminali contro l'Iraq ?
  17. E' vero o non è vero che sta consegnando il paese in mano alla Lega Nord di cui è ostaggio ? E non è aria fritta: pensa infatti al federalismo fiscale e alle sue conseguenze per le regioni meridionali
  18. E' vero o non è vero che ha messo la scuola nelle mani di una deficiente impreparata che sta seminando il caos a piene mani tra circolari fasulle e provvedimenti sbagliati ? Pensa - ultimo arrivato - al disegno della Gelmini che aveva decretato l'inserimento in coda - invece che a pettine in base al punteggio maturato con gli anni di lavoro -nelle graduatorie provinciali dei docenti non di ruolo che chiedono il trasferimento, al fine di impedire ai meridionali di trasferirsi al nord. Provvedimento clamorosamente bocciato dal TAR perché incostituzionale. Circa 5.000 nuovi immessi in ruolo che ora vedono in discussione la loro nomina perchè è tutto da rifare (con pesanti ricadute sulla didattica, sulle famiglie, sugli alunni ecc.
  19. E' vero o non è vero che al momento del varo dell'euro non ha bloccato i prezzi lasciando invece mano libera alle speculazioni  dei commercianti ?
  20. Dov'è una seria politica per la casa, per i giovani disoccupati, per le famiglie ?
  21. Si è definito il Gesù della politica, l'unto del Signore, il Napoleone dei legislatori, il salvatore della povera Patria Italia, il primo consigliere e personale amico di Bush.

Controversie sull'attività edilizia: I finanziamenti di origine ignota
Per avviare la sua attività imprenditoriale nel 1961 nel campo dell'edilizia Berlusconi ottenne una fideiussione dalla Banca Rasini, indicata da Michele Sindona e in diversi documenti della magistratura come la principale banca usata dalla mafia al nord per il riciclo di denaro sporco e fra i cui clienti si potevano elencare Totò Riina, Bernardo Provenzano e Pippo Calò[30]. Nella società fondata da lui e Pietro Canali impegnò 10 milioni di lire che anni dopo sosterrà fossero suoi risparmi guadagnati con la sua attività di intrattenitore e venditore di elettrodomestici. Altre volte si è detto che quei 10 milioni provenissero dalle tasche di suo padre Luigi, procuratore della Banca Rasini[senza fonte].
Riguardo invece all'origine di alcuni finanziamenti, provenienti da conti svizzeri alla Fininvest negli anni 1975-1978, dalla fondazione all'articolazione in 22 holding (i quali ammontavano a 93,9 miliardi lire dell'epoca)[31] Berlusconi, interrogato in sede giudiziaria dal pubblico ministero Antonio Ingroia, si avvalse della facoltà di non rispondere[32]; così, anche a causa delle leggi svizzere sul segreto bancario, non è stato possibile accedere alle identità dei possessori dei conti cifrati inerenti al flusso di capitali transitato all'epoca e in piena disponibilità della Fininvest.[33]
In particolare alcune delle "piogge di liquidità" contestate a Berlusconi sono:
  • Il 26 settembre 1968, la Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove Berlusconi avrebbe edificato Milano 2. Berlusconi pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire; inoltre nei mesi successivi l'imprenditore edificò un cantiere che costava circa 500 milioni al giorno. All'epoca Berlusconi aveva 32 anni e nessun patrimonio a disposizione suo o della famiglia da cui attingere questa liquidità.[34]
  • Il 2 febbraio 1973, Berlusconi fondò la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale fino a 500 milioni. In seguito, questa cifra aumentò fino a diventare 2 miliardi e la società emise un prestito obbligazionario per altri due miliardi.[34]
  • Il 22 maggio 1974, la Edilnord Centri Residenziali Sas aumentò il capitale sociale fino a 600 milioni di lire. Il 22 luglio 1975, la medesima società eseguì un altro aumento di capitale, passando a due miliardi di lire.[34]
  • Nel 1974, Berlusconi acquisì il controllo dell'Immobiliare Romana Paltano, una società con 12 milioni di capitale. L'anno successivo, cambiata la ragione sociale in Cantieri Riuniti Milanesi Spa, il capitale di tale società venne aumentato a 500 milioni e nel 1977 ad un miliardo.[34]
  • Il 15 settembre 1977, la società Edilnord Sas cedette alla neo-costituita Milano2 Spa tutto il costruito di Milano 2 più alcune aree ancora da edificare. In pochi giorni il capitale della Milano2 Spa passò da un milione a 500 milioni, per arrivare il 19 luglio 1978 a due miliardi.[34]
  • La holding capogruppo Fininvest nacque in due tappe. Il 21 marzo 1975, a Roma, Berlusconi diede vita alla Fininvest Srl con 20 milioni di capitale; l'11 novembre dello stesso anno i 20 milioni divennero 2 miliardi. L'8 giugno 1978 Berlusconi fondò la Finanziaria di Investimento Srl, ancora con 20 milioni di capitale iniziale, ma già il 30 giugno 1978 (solo 22 giorni dopo la fondazione) quei 20 milioni aumentarono a 50 e il 7 dicembre raggiunsero quota 18 miliardi. In seguito le due società si fonderanno.[34]
  • Il 4 maggio 1977, a Roma, Berlusconi fondò l'Immobiliare Idra con capitale di un milione di lire. L'anno successivo la società aumentò il capitale sociale a 900 milioni di lire.[34]
Al tempo in cui Luigi Berlusconi era procuratore generale della Banca Rasini, questa entrò in rapporti d'affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figuravano Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus, responsabile dello IOR (Istituto per le Opere Religiose), di fatto la banca dello Stato della Città del Vaticano. Tutti questi personaggi hanno poi avuto un grosso rilievo nella cronaca giudiziaria. Secondo Sindona e altri collaboratori di giustizia, la Banca Rasini era coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa (il che spiegherebbe la grossa presenza di finanziatori svizzeri nei primi anni di attività di Berlusconi).[35]
Nel 1999 Francesco Giuffrida, vicedirettore della Banca d'Italia a Palermo, durante il processo Dell'Utri, sostenne (in una consulenza da lui eseguita per conto della Procura di Palermo riguardante la ricostruzione degli apporti finanziari intervenuti alle origini del gruppo Fininvest tra gli anni 1975-1984) che non era possibile identificare la provenienza di alcuni fondi Fininvest del valore di 113 miliardi di lire dell'epoca, in contanti e assegni circolari (corrispondenti a circa trecento milioni di euro odierni).[36] La questione riguardava i sospetti di presunti contributi di capitali mafiosi all'origine della Fininvest.
Querelato per diffamazione da Mediaset, nel 2007 Giuffrida giunse a un accordo transattivo con i legali di questa, per il quale il consulente della Procura ha riconosciuto i limiti delle conclusioni rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni fornite durante il processo (definite incomplete e parziali a causa della scadenza dei termini di indagine, che non gli avevano permesso di approfondire a sufficienza l'origine di otto transizioni dubbie) e la dichiarazione conseguente che tutte le «operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al gruppo Fininvest».[37]
I legali di Giuffrida nel processo per diffamazione hanno comunque emesso una dichiarazione, riportata dall'ANSA, in cui sostengono di essere stati avvertiti solo pochi giorni prima (il 18 luglio) del fatto che i legali Mediaset avevano proposto una transazione al loro assistito, di non condividere né quel primo documento ("una bozza di accordo che gli stessi non hanno condiviso, ritenendo che quanto affermato nel documento non corrispondesse alle reali acquisizioni processuali"), né la versione definitiva leggermente corretta ("non sottoscriveranno non condividendo la ricostruzione dei fatti e le affermazioni in esso contenute").
La perizia di Giuffrida era stata ritenuta dai giudici già al tempo solo basata su "una parziale documentazione", ma era stata ritenuta valida anche in virtù del fatto che non aveva "trovato smentita dal consulente della difesa Dell’Utri", in quanto lo stesso professor Paolo Iovenitti (perito della difesa), davanti alle conclusioni di Giuffrida, aveva ammesso che alcune operazioni erano "potenzialmente non trasparenti" e non aveva "fatto chiarezza sulla vicenda in esame, pur avendo il consulente della difesa la disponibilità di tutta la documentazione esistente presso gli archivi della Fininvest".[38] [39]
Tale ritrattazione, contenuta nell'accordo transattivo raggiunto dai legali Mediaset ed il professor Giuffrida a composizione della controversia instaurata dalla Mediaset stessa per diffamazione, non consente comunque di fare chiarezza sulla provenienza dei capitali del gruppo societario facente capo a Silvio Berlusconi.
Berlusconi, essendo iscritto alla loggia massonica Propaganda 2[40] di Licio Gelli[41] aveva accesso a finanziamenti altrimenti inottenibili: la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2[42], infatti, affermò, nella relazione di maggioranza firmata da Tina Anselmi, che alcuni operatori appartenenti alla Loggia (tra cui Genghini, Fabbri e Berlusconi), trovarono appoggi e finanziamenti presso le banche ai cui vertici risultavano essere personaggi inclusi nelle liste P2 "al di là di ogni merito creditizio".[43]
La difesa
Le ipotesi di riciclaggio non hanno mai trovato conferma, anche a causa del segreto bancario vigente in Svizzera.
Stando alle dichiarazioni dello stesso Silvio Berlusconi, fu la liquidazione del padre Luigi Berlusconi, divenuto poi collaboratore del figlio all'Edilnord e in molti altri momenti cruciali della sua vita imprenditoriale, che servì a finanziare gli inizi della sua attività imprenditoriale e a costituire la metà del capitale dei Cantieri Riuniti Milanesi.
Silvio Berlusconi si definisce un "uomo che si è fatto da solo" perché il suo successo - stando a queste dichiarazioni - si basa sulle sue "capacità imprenditoriali", sul suo "fiuto per gli affari", sul suo "lavoro indefesso" e su una serie di "fortuite circostanze", che gli avevano garantito la fiducia dei vari finanziatori.[44]
Appartenenza alla loggia massonica P2
L’iscrizione di Berlusconi alla loggia massonica P2 avviene il 26 gennaio 1978 nella sede di via Condotti a Roma, all'ultimo piano del palazzo che ospita il gioiellere Bulgari insieme a Roberto Gervaso [82]; la tessera è la n. 1816, codice E. 19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, come risulta dai documenti e dalle ricevute sequestrate ai capi della loggia. Berlusconi ha negato la sua partecipazione alla P2[83], ma ha ammesso in tribunale di essere stato iscritto[84]. Nell'autunno del 1988 (nel corso di un processo contro due giornalisti accusati di averlo diffamato celebrato dal tribunale di Verona[85]), Berlusconi dichiarò: «Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo. [...] Non ho mai pagato una quota di iscrizione, né mai mi è stata chiesta»[86].
Per tali dichiarazioni il pretore di Verona Gabriele Nigro ha avviato nei confronti di Berlusconi un procedimento per falsa testimonianza. Al termine il magistrato veronese ha prosciolto in istruttoria l'imprenditore perché il fatto non costituisce reato [85]. Il sostituto procuratore generale Stefano Dragone ha però successivamente impugnato il proscioglimento[85] e la Corte d'appello di Venezia ha avviato un nuovo procedimento in esito al quale ha stabilito che «Berlusconi, deponendo davanti al Tribunale di Verona nella sua qualità di teste-parte offesa, ha dichiarato il falso» ma che «il reato attribuito all’imputato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia»[87].
Successivamente dichiarò: "Non sono mai stato piduista, mi mandarono la tessera e io la rispedii subito al mittente: comunque i tribunali hanno stabilito che gli iscritti alla P2 non commisero alcun reato, e quindi essere stato piduista non è titolo di demerito".[83] In altra occasione, ha affermato che la P2 "per la verità allora appariva come una normalissima associazione, come se fosse un Rotary, un Lions, e non c'erano motivi, per quello che se ne sapeva, per pensare che la cosa fosse diversa. Io resistetti molto a dare la mia adesione, e poi lo feci perché Gervaso insistette particolarmente dicendomi di rendere una cortesia personale a lui".[88]
Secondo la Commissione parlamentare d'inchiesta Anselmi la loggia massonica era "eversiva". Essa fu sciolta con un'apposita legge, la n. 17 del 25 gennaio 1982.[89]
La P2 era "un'organizzazione che mirava a prendere il possesso delle leve del potere in Italia attraverso il «piano di rinascita democratica», un elaborato a mezza via tra un manifesto e uno «studio di fattibilità». Conteneva una sorta di ruolino di marcia per la penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiave dello Stato, indicazioni per l'avvio di opere di selezionato proselitismo e anche un preventivo dei costi per l'acquisizione delle funzioni vitali del potere".[90] Il Piano programmava la dissoluzione dei partiti e la costruzione di due poli organizzati in club territoriali e settoriali; tendeva al monopolio dell'informazione, al controllo della banche, alla Repubblica presidenziale e al controllo della magistratura da parte del potere politico.[91][92][93]
Ricevuta di pagamento della quota di iscrizione di Silvio Berlusconi alla Loggia P2.
Secondo il fondatore della P2 Licio Gelli, Berlusconi "ha preso il nostro Piano di rinascita e lo ha copiato quasi tutto".[94

Accuse di approvazione di leggi ad personam

Con la locuzione legge ad personam si intende un provvedimento approvato ad hoc a scopi prettamente personali.
Durante i governi Berlusconi succedutisi tra il 1994 e il 2006 il Parlamento ha varato una serie di provvedimenti legislativi aspramente contestati dall'opposizione e da alcuni settori della stampa i quali ritenevano che questi provvedimenti fossero stati approvati appositamente per favorire la posizione di Berlusconi. Dette leggi sarebbero collegate sia al conflitto di interessi del politico-imprenditore[112], sia del politico imputato nei processi in corso[113]. Altre ancora riferibili a familiari o colleghi di partito[114]. Tra queste vi sarebbero:
  • modifiche strutturali e di pena alla disciplina del falso in bilancio (legge n. 61/2002)
  • la legge sulle rogatorie (legge n. 367/2001)
  • l'introduzione del divieto di sottoposizione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato tra le quali il presidente del Consiglio in carica ("Lodo Schifani", 140/2003), dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e riproposta nella attuale legislatura come Ddl con alcune modifiche rese necessarie dai rilievi della Corte [115].
  • la "legge Cirami" sul legittimo sospetto (Legge n. 248/2002)
  • la riduzione della prescrizione (che cancellava gran parte dei fatti oggetto di contestazione nel processo sui diritti TV verso Berlusconi e favoriva la scarcerazione dell'amico e collega di partito Cesare Previti) ("Legge ex-Cirielli", 251/2005)
  • l'estensione del condono edilizio alle zone protette (legge delega 308/2004) (comprensiva la villa "La Certosa" di proprietà di Berlusconi)
  • la legge "Legge Pecorella" (legge n.46/2006), proposta dal parlamentare Gaetano Pecorella, avvocato di Silvio Berlusconi, che sanciva l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento (DL n. 3600), bocciata quasi integralmente nel 2007 dalla Corte Costituzionale[116]
  • la legge Gasparri sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni (Legge 112/2004). Nel 2004 il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ha stimato i vantaggi derivanti dalla legge Gasparri per il gruppo del premier fra 1 e 2 miliardi di Euro.[117]
  • il Lodo Alfano, riproposizione del Lodo Schifani, emanato poco prima della conclusione del processo per corruzione dell'avvocato David Mills in cui il Presidente Berlusconi era coimputato. David Mills è stato poi condannato a 4 anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari perché come riportato nelle motivazioni della sentenza agì da falso testimone per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati.[118] Dichiarata incostituzionale il 7 ottobre 2009.
  • l'allineamento dell'IVA sulla pay tv Sky Italia (10%) a quella delle altre pay tv (20%), richiesto dalla Commissione UE che era in procinto di aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia[119], ha suscitato nell'opposizione (principalmente per voce di Antonio di Pietro)[120] diverse polemiche poiché viene visto in questo provvedimento un desiderio di aiutare Mediaset penalizzando la principale concorrenza privata.
Anche se non rientra nel novero delle leggi, possiamo citare a tal proposito il ricorso del governo contro la legge della regione Sardegna al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste (ricorso n. 15/2005 alla legge regionale 8/2004) (che bloccava, tra l'altro, l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250.000 metri cubi della Edilizia Alta Italia di Marina Berlusconi).

Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi è stato oggetto di numerosi procedimenti penali, nessuno dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna.
Alcuni di questi procedimenti sono stati archiviati in fase di indagine; a seguito di altri è stato instaurato un processo nel quale Berlusconi è stato assolto. In altri processi, infine, sono state pronunciate, in primo grado o in appello, sentenze di condanna per reati quali corruzione giudiziaria, finanziamento illecito a partiti e falso in bilancio. In alcuni casi, dopo un esito del primo o del secondo grado di giudizio sfavorevole a Berlusconi, i procedimenti non si sono conclusi con una sentenza di condanna: ciò grazie a sopravvenuta amnistia, al riconoscimento di circostanze attenuanti che, influendo sulla determinazione della pena, hanno comportato il sopravvenire della prescrizione oppure a nuove norme che hanno modificato le pene e la struttura di taluni reati a lui contestati, come nel caso del reato di falso in bilancio. Dette norme, approvate in Parlamento dalla maggioranza di centro-destra mentre Silvio Berlusconi ricopriva la carica di Presidente del consiglio, in taluni casi hanno imposto una valutazione di non rilevanza penale di alcuni dei fatti contestati, poiché il fatto non è più previsto dalla legge come reato; in altri casi la riduzione della pene prevista per le fattispecie di reato contestate ha fatto sì che i termini di prescrizione maturassero prima che fosse pronunciata sentenza definitiva.
Di seguito viene fornito uno schema delle sentenze:

Reati estinti per prescrizione


Lodo Mondadori, corruzione giudiziaria (attenuanti generiche, sentenza definitiva)

All Iberian 1, 23 miliardi di lire in tangenti a Bettino Craxi (sentenza definitiva)

Caso Lentini, falso in bilancio (sentenza definitiva)

Reati estinti per intervenuta amnistia

Falsa testimonianza P2 (amnistia applicata in fase istruttoria)

Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio (amnistia applicata in seguito al condono fiscale del 1992)


Assoluzioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)

All Iberian 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)

Sme-Ariosto 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)

Altre assoluzioni

Sme-Ariosto 1, imputazione su vendita Iri, corruzione giudiziaria (sentenza di I grado)

Tangenti alla guardia di finanza (assolto per non aver commesso il fatto, sentenza definitiva)       

Medusa cinematografica, falso in bilancio (assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essersene accorto, sentenza definitiva)

Sme-Ariosto 1, corruzione in atti giudiziari per due versamenti a Renato Squillante (assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste, sentenza definitiva)

Terreni Macherio, imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, e uno dei due falsi in bilancio (sentenza definitiva)

Diritti televisivi, falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita (il fatto non sussiste, sentenza definitiva)


Archiviazioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)

Bilanci Fininvest, falso in bilancio e appropriazione indebita (archiviato a causa della nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)

Consolidato Fininvest, falso in bilancio (archiviato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)

Altre archiviazioni

Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest (archiviato per insufficienza di prove)

Traffico di droga

Tangenti fiscali Pay-tv

Stragi 1992-1993, concorso in strage

Concorso esterno in associazione mafiosa assieme a Marcello Dell'Utri, riciclaggio di denaro sporco

Procedimenti in corso

Tangenti a David Mills, corruzione giudiziaria (rinviato a giudizio)

Frode fiscale, avrebbe creato fondi neri gestendo i diritti tv di Mediaset[121]

Inchiesta Mediatrade, Berlusconi insieme ad un socio occulto, l'egiziano Frank Agrama, si sarebbe appropriato di fondi della società[122]

Corruzione nei confronti di senatori per far cadere il governo Prodi (atti trasferiti da Napoli a Roma per incompetenza territoriale[123])
Su molti dei procedimenti giudiziari contro Berlusconi, alcuni dei quali ancora in corso, c'è acceso dibattito tra i suoi sostenitori e i suoi detrattori.
  • Berlusconi ed i suoi sostenitori affermano che tutti i processi relativi alla sua attività imprenditoriale sono cominciati dopo la sua discesa in campo, ed esclusivamente a scopo persecutorio nei suoi confronti. Sostengono che tali processi, che ritengono basati su mere illazioni (spesso definite, singolarmente, "teoremi") prive di riscontro probatorio, siano stati istruiti nell'ambito di una persecuzione giudiziaria orchestrata delle "toghe rosse", ossia da magistrati vicini ai partiti e alle ideologie di sinistra (iscritti a Magistratura democratica), che utilizzerebbero illegittimamente la giustizia a fini di lotta politica.[124] [125] A questo proposito Fedele Confalonieri dichiarò che se Berlusconi non fosse entrato in politica sarebbe stato condannato o costretto al fallimento.[126] Essi affermano inoltre che Berlusconi è uscito a testa alta da tutti i processi, pienamente scagionato da ogni accusa.
  • I critici di Berlusconi, sostengono invece che i processi siano iniziati prima della discesa in campo, asserendo che se non fosse entrato in politica sarebbe finito in bancarotta e probabilmente in galera, e che, grazie alle cosiddette leggi ad personam varate dal suo governo, avrebbe evitato di essere condannato[127]. Essi inoltre sottolineano che, sebbene Berlusconi non abbia mai subìto alcuna condanna definitiva, la maggior parte delle pronunce di proscioglimento non sono di natura assolutoria, ma bensì per sopravvenuta prescrizione: affermano quindi che, se avesse voluto che fosse riconosciuta la propria innocenza anche in tali processi, avrebbe potuto rinunciare espressamente alla prescrizione[128]. Riguardo alle accuse di parzialità dei giudici, infine, essi osservano che Berlusconi, rispetto ad altri imputati, abbia al contrario giovato del vedersi riconoscere dai giudici le attenuanti generiche.[129]
Silvio Berlusconi ha però più volte ribadito che le indagini hanno seguito la sua scesa in campo, e ha denunciato i magistrati milanesi, presso la procura di Brescia, per il reato di «attentato ad organo costituzionale»; la denuncia è stata archiviata, e nelle motivazioni si legge:  « Risulta dall'esame degli atti che, contrariamente a quanto si desume dalle prospettazioni del denunciante, le iniziative giudiziarie [...] avevano preceduto e non seguito la decisione di "scendere in campo" »

(Carlo Bianchetti, giudice per le udienze preliminari di Brescia, ordinanza di archiviazione della denuncia, 15 maggio 2001)

(A cura di Adriano Rebecchi  - altofiamma@gmail.com)

martedì 27 giugno 2017

Resoconto dell'incontro bioregionale del 24 e 25 giugno 2017 a Ca' Lamari



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Il 24 giugno 2017, alle ore 16.30, c'incontriamo con Paolo e Caterina all'inizio del sentiero che porta alla casa di Pietro a Ca' Lamari dove già erano arrivati Ettore con suo figlio, Claudio, Riccardo, Massimo ed Antonella. Dopo gli abbracci cominciamo a raccogliere i fiori per la preparazione dell'Acqua di San Giovanni lungo il sentiero che porta alla casa di Pietro. Lentamente arrivano amici, ci accingiamo alla prima condivisione....

...E' l'incontro che genera magnetismo per il quale la gente si attrae, si unisce e si separa. 

Visto da una certa angolatura sembra un ballo, dove il cerchio delle persone è lo spazio dove si danza, i discorsi sono i motivi musicali e tra questi, lo scambio di valori che sono il piacere del ballo, la vera danza, l'essenza, l'unità..... (C'era chi andava e chi veniva e chi restava.)

Ciò si è verificato quando Massimo ha fatto la presentazione del suo libro, Ecologia della parola. La prima cosa che mi ha colpito è stato il fatto che sembrava non parlasse del libro, il suo intento è stato trasmettere dei contenuti che vanno davvero oltre le parole, forse oltre anche quelle scritte sul suo libro.

L'impressione è stata che a tutti ha fatto un dono che abbiamo ricevuto a piene mani, quindi un grazie a Massimo e , siccome chi componeva il cerchio è parte dell'insieme grazie ad ognuno che era li, presente...

Appunto insieme e presenza sembra vadano d'accordo, poiché in questi due giorni si sono svolte attività in gruppo e consapevolmente, dando ad ognuno le sue intuizioni, il significato di ciò che si svolgeva, il valore più reale.  Con il Mantra di Paolo prima e poi di Giuseppe abbiamo chiuso la serata, andando a dormire un po' più ricchi, contenti.

Così la mattina di  Domenica, 25 giugno,  ci siamo recati a Montecorone di Zocca, abbiamo visitato la chiesa del paese, poi ci siamo ritrovati a casa di una coppia di amici dove  c'è stata una seconda  condivisione e Massimo ha ripetuto i contenuti della sera prima per chi non c'era. Si sono visti molti occhi illuminarsi di comprensione, alcuni anche un po' umidi di commozione a testimoniare la genuinità e la semplicità delle persone presenti... chi cerca veramente, trova per davvero.

Al ritorno a  Ca' Lamari ci attendeva il pranzo gentilmente preparato da Monica e dal Barone e l'acqua benedetta di San Giovanni ormai pronta, con la quale ci siamo "ri-battezzati" (mi scuserà l'amico ma lo conosco solo con questo soprannome), poi è arrivato anche Simon Smeraldo per la presentazione del suo libro: Gli Incantatori di serpenti.

Anche in questa occasione ho sentito molto il desiderio dell'autore di unire ciò che è separato, di superare attraverso la condivisione gli ostacoli che si incontrano... chi è il serpente e chi è l'incantatore? E quand'è che si incanta il serpente e quando invece è l'incantatore ad incantarsi? Come vedo questo mondo come lo vivo come mi nutro e non solo di pietanze? Come diceva un famoso cantautore, risposta non c'è o forse chi lo sa, caduta nel vento sarà.

L'incontro si è chiuso con un simpaticissimo gioco proposto da Maria, nel quale ognuno doveva immaginare di andare in una grotta nella foresta Amazzonica, dove si dice fosse custodito un prezioso messaggio per l'umanità. Il messaggio era chiuso dentro un cofanetto che un bambino ha aperto davanti a noi, purtroppo il messaggio si era sbiadito e non si leggeva più, quindi dovevamo andare in Amazzonia per trovare il messaggio. Ognuno ad occhi chiusi raccontava il proprio viaggio fino ad arrivare davanti alla caverna dove era custodito il messaggio ma senza entrare....

Per scoprire che il viaggio aveva maturato in noi il messaggio e che il cofanetto era il nostro cuore dove era custodito il messaggio che ognuno di noi ha scritto e letto a tutti.

Giuseppe Finamore

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L'autore con Paolo D'Arpini  sul  sentiero 

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lunedì 26 giugno 2017

Il messaggio segreto nella grotta...




Si è venuti misteriosamente a sapere che un vecchio saggio, vissuto centinaia se non migliaia di anni fa ha nascosto un messaggio di fondamentale importanza per l'umanità racchiudendolo in uno scrigno all'Interno di una grotta nel cuore dell'Amazzonia.

La notizia, rimbalzata su tutti i media ma recepita soprattutto dalla stampa alternativa, dalle stazioni radio pirata e dalle ballerine di tip tap, ha innescato una massiccia mobilitazione. L'orda smisurata di cercatori della verità (fra cui il sottoscritto) è andata gradualmente assumendo le immani proporzioni di una crociata dei fanciulli: mosse non si sa da quale impulso le folle oceaniche si sono radunate, come ad un segnale convenuto, al porto di Marsiglia, cercando un imbarco (gratis per via della penuria di finanziamenti) per l'agognata meta. Dopo tante richieste andate a vuoto, dopo tanti sprezzanti dinieghi, finalmente un capitano si è mosso a compassione e ha acconsentito a darci un passaggio sulla sua petroliera ,scusandosi per la poca comodità ma concludendo che "però c'è tanto posto".

Com'è, come non è, l'infido lupo di mare, quell'abominevole uomo delle navi, ci ha fatto sbarcare sulle coste tunisine, dov'è albeggiata su di noi l'amara verità: ci aveva venduti come schiavi a una carovana di beduini, che si è diretta verso le coste atlantiche del Marocco con la sua miserabile mercanzia umana.

Potete immaginarvi le privazioni e gli stenti che apersero larghi vuoti tra le nostre file, sicché arrivammo a Casablanca in poche decine.

Quivi il gestore del mercato degli schiavi locale, certo Abdullah Ha'l Cappot Hal Gileth Ha'l Maglion, prostrato come di consueto verso la Mecca, ha ricevuto da Allah la rivelazione di lasciarci liberi, al che, masticando un po'amaro per l'ingente guadagno venutogli meno, ha obbedito all'ingiunzione dell'Altissimo (sia benedetto il Suo nome). Alla gioia per la fortunosa liberazione ha fatto ben presto seguito lo sconforto per la lontananza della meta.

Allora, chi a nuoto chi con mezzi di (s)fortuna, tipo kayak eschimesi, canoe indiane, piroghe tailandesi e pedalò riminesi, ci si è avventurati sulle sterminate acque oceaniche alla volta delle Canarie. La cronaca purtroppo registra una completa defaillance dei nuotatori, una discreta percentuale di imbarcazioni indigene colate a picco e assolutamente nessun sopravvissuto fra gli utenti dei pedalò.

A questo punto un insignificante pugno di temerari è arrivata alle Canarie; che si fa, che non si fa, a qualcuno è venuta l'idea di affittare un notevolissimo numero di palloncini ed affidarci al vento. La pietà impone di tacere del numero dei tapini che, preda delle bizzarrie di Eolo, si sono ritrovati sull'isola di Pasqua o, peggio, a Pago-Pago (come se non avessero pagato abbastanza):oppure semplicemente congelati nella stratosfera, quando non cucinati nelle bocche vulcaniche del Krakatoa.

Inutile dire che al nostro atterraggio sull'Amazzonia venezuelana, nei pressi del Salto Angel, eravamo meno di una decina. Lì ci accorgiamo con sgomento di essere arrivati sull'altopiano descritto da Arthur Conan Doyle ne "Il mondo perduto" dove pullulano dinosauri poco amichevoli e rettili mostruosi.

Alla fine purtroppo alcuni nostri compagni di sventura furono divorati da un Tyrannosaurus Rex di passaggio, e rimanemmo solo la mia compagna ed io... ma la grotta del messaggio eccola lì davanti ai nostri occhi...

Simon Smeraldo




(P.S. Questo racconto fa parte di un gioco di fantasia  condotto da Maria Bignami, il 25 giugno 2017, alle ore 16.30, durante l'incontro collettivo ecologista tenuto a Ca' Lamari di Montecorone di Zocca. Il seguito alla prossima puntata)



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LA GROTTA DEL MESSAGGIO (nascosto) -parte 2

E così, cari ascoltatori, amici vicini e lontani, eccoci lì, proprio davanti alla famigerata grotta!Non credevamo ai nostri occhi, ma per evitare di essere fagocitati da qualche immenso sauro come i nostri malcapitati compagni, senza por tempo in mezzo io e lei ci siamo addentrati nelle viscere della terra a circa un metro di profondità - la grotta era in lieve discesa.

Meraviglia! Lo scrigno era là, intoccato da secoli, forse millenni. Con mani tremanti, in preda all'emozione, cerchiamo di far scattare la serratura arrugginita dal tempo. Dai che si apre... mmmmph! dai che si...arrrrggghhh! dai che...mmmmghh!.acc! Non si apre! 


Che fare? Con le buone... ragioniamo. La pestiamo, la colpiamo ripetutamente con una pietra, la scagliamo violentemente contro la parete della grotta....niente! Sfiniti dai ripetuti sforzi, in preda allo scoramento più totale, ci lasciamo cadere a terra. In quel momento.....tac uno scatto metallico e si alza il coperchio del cofanetto: c'era una serratura a molla!


Ed ecco il foglio di papiro arrotolato, tenuto insieme da un laccetto per le confezioni di pan bauletto. Una delle solite incongruenze archeologiche. Senza badarci più di tanto, febbrilmente srotoliamo il foglio....ed eccoci padroni del messaggio più importante per l'umanità, che il vecchio saggio, certamente uomo di poche parole ma di molta perspicacia, ha affidato allo scritto.



Già ce lo figuriamo, l'anziano uomo (o donna) piegato dalle tempeste della vita ma non spezzato, che avanza a fatica, fra uno stegosauro e un bradipo gigante, tenendo a bada con la sua sola presenza le tigri dai denti a sciabola e i velociraptor, sfidando le intemperie (40 gradi all'ombra), attingendo alle sue ultime risorse vitali per venire fin qui, per depositare il suo retaggio in questa oscura caverna di un mondo che fu. 


Lui (o lei) sì che era....veramente lui (o lei).
E allora, carissimi tutti e tutte, volete davvero sapere quel che c'era scritto in quel tanto sospirato messaggio?


Eccolo qua:
"Chi parla non sa;
Chi sa non parla"


-Simon Smeraldo




sabato 24 giugno 2017

Poletti: "Diritto di sciopero da revisionare" - Ovvero: Si potrà scioperare solo se ciò non infastidisce il padrone


Risultati immagini per Diritto di sciopero?

È un cerchio che si chiude e ne va sottolineata, se non altro, la coerenza. Allora, abbiamo avuto corposi tagli a pensioni e stipendi pubblici, paurose riduzioni di spesa pubblica e relativi servizi ai cittadini. 

Poi c’è stato l’accordo sulla rappresentanza – incentivato e benedetto dall’allora governo Letta – tra Cgil, Cisl, Uil, Confindustria & C. di inizio 2014 che ha di fatto estromesso dalla presenza formale sui luoghi di lavoro i sindacati conflittuali (persino la tutto sommato innocua Fiom da posti come Mirafiori). Subito dopo arriva il Jobs Act e l’abolizione dell’ art 18 col via libera ai licenziamenti senza giusta causa, al demansionamento dei dipendenti e al loro controllo a distanza (più altre cose), il tutto mantenendo in vita le altre forme di lavoro precario. I voucher, invece, erano stati creati qualche anno prima e via via resi sempre più diffusi e convenienti: ora siamo arrivati all’abolizione non dei buoni lavoro, ma del referendum per cancellarli.

Giustamente  – sentito il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi dire che, signora mia, dove andremo a finire, la gente non ha più voglia di lavorare – il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha messo a verbale che pure il diritto di sciopero (art. 40 Cost.) va “riformato”: “Salvaguardare il diritto del lavoratore allo sciopero senza che questo comporti danni gravi per i cittadini”. Uno sciopero, insomma, che non fa male a nessuno, se non al lavoratore. Ecco, fin qui i governi di sinistra. E se per caso le elezioni le vince la destra, che succede? Si torna alla schiavitù? (Cavaliere, no, si scherzava…)
 


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