domenica 29 gennaio 2017

L’informazione indipendente non giova al sistema… Quindi: “delenda est!”

…non posso far altro che riconoscere che le mie più fosche previsioni si stanno avverando. Tassello dopo tassello, le oligarchie al potere stanno sempre più stringendo il cappio nei confronti delle esigue e frammentate minoranze ancora libere di manifestare il proprio pensiero critico, in modo che il gregge popolare sia costretto a sentire e leggere solo quello che l’establishment decide sia giusto per loro ed ovviamente per i propri scopi, limitando o reprimendo ogni interferenza.
Superfluo a questo punto da parte mia rammentarvi le decine e decine di miei preavvisi ed inviti a predisporvi, a prepararvi per il peggio, che deve ancora venire e che non risparmierà alcun ambito della vita civile, perché non c’è alcun dubbio sul fatto che le oligarchie faranno di tutto per conservare il potere accumulato tenendo nell’ignoranza le masse addomesticate e manipolate.
Le menzogne e le mistificazioni cui ricorreranno saranno sempre più spudorate e pretestuose, giustificate da eventi infausti da loro stessi provocati indirettamente (tramite complicità), con l’obiettivo a lungo termine di indurre la popolazione a rinunciare ad ogni forma di libertà, omologandola al pensiero unico, in cambio di una presunta maggiore sicurezza e tutela dalla paura (da loro stessi suscitata). Quindi un potere autoritario che di democratico avrà solo più l’etichetta e che si fonderà su tutti i peggiori presupposti assunti dalla storia dell’umanità: la manipolazione della paura, il divide et impera, il bastone e la carota, ed il panem et circenses (quest’ultimo per altro a dosaggi infinitesimali, soprattutto il panem). Il peggio del peggio della storia.
L’unica consolazione che sarà consentita dall’epoca che stiamo vivendo è l’impiego della tecnologia, ma solo a fini ludici e demenziali, per cazzeggiare e guardare le serie tv e le partite delle squadre del cuore. Buona vita a tutti.
Claudio Martinotti Doria


LA FINE DELL’INFORMAZIONE INDIPENDENTE SU INTERNET
Scrive Claudio Messora:
“Come era scontato, ora che la propaganda veicolata dai mezzi di comunicazione ufficiali perde sensibilmente credibilità, si procede ad annichilire qualunque forma di diffusione dell’informazione veritiera.
La dittatura avanza inesorabile. Vi prego di far circolare e di tentare di svegliare chi ancora dorme.
Molto presto, con la scusa del controllo del terrorismo, si arriverà all’instaurazione delle legge marziale.”


sabato 28 gennaio 2017

Se il male fa notizia....



Sentenziare sugli effetti senza risalire alle cause, non è saggio. Il mondo è pieno di cose orrende, mettere alla luce qualcosa che si conosce da secoli, puzza lontano un miglio.
Ama il prossimo tuo perché è te stesso.
Certamente in un mondo dove la donna è usata come specchio per le allodole, i deboli cadono nella trappola infernale. I media propagandano tutto il male del mondo.
Il male fa notizia perché non rappresenta la consuetudine e il modo di rappresentarlo fa diventare notizia quei pochi casi di omicidio “romanzabili” di cui si parla per decenni (o per secoli)!
Il modo con cui vengono narrate storie di squallore, di solitudine di persone che gestiscono ricchezze o potere, dove tutto è tristemente ipocrita, vuoto di contenuti di qualsiasi natura, ma pieno di false amicizie, falsi amori, falsi principi, fa riflettere su chi scrive, su chi con la sua visibilità oscura quella moltitudine di brave persone che sono bombardate da quei messaggi sui muri, sui giornali, sugli autobus, le metropolitane, i cinema, le tv, sul cibo, su… su…
C´è omosessualità all´interno di una famiglia? E´ giusto che un prete non abbia una compagna? E´ normale che persone dello stesso sesso si accoppino? Perché le prostitute possono pubblicizzarsi per strada, su internet, sui giornali, in televisione, al telefono e quant´altro e non possono stare nei bordelli? Il modello sociale da ipotizzare non può trovare terreno fertile se non ci spogliamo da ogni forma di ipocrisia e violenza. Come definire la moglie che baratta l'amplesso col marito?  Si può distinguere l'amore dal sesso? Chi fa sesso ovunque, comunque e con chiunque è più felice e più appagato di chi ne è privato?
Non possiamo costruire la nostra felicità se non ci preoccupiamo di quella di chi ci sta intorno. Se ci convincessimo che ciò che fanno gli altri è influenzato anche dai nostri comportamenti il giustizialismo sarebbe sostituito dalla compassione, dalla ricerca insieme, di trovare una via di uscita evitando di dare a tutte le forme di potere alibi per eliminare i loro antagonisti, così come evitiamo di tagliarci un braccio per eliminare un bubbone che lo minaccia.
Se abbiamo una pietra in mano, non ascoltiamo chi ci incita a lanciarla per lapidare qualcuno, ma usiamola per costruire insieme l'edificio della democrazia! 
Benito Castorina

venerdì 27 gennaio 2017

L'altra idea di Vladimir Putin sui destini del mondo...


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Il video che vi propongo al link sottostante dura circa 24 minuti e vi consiglio vivamente di seguire, è in russo ma sottotitolato in italiano, si possono seguire le immagini (appropriate) mentre si legge agevolmente la traduzione. Permette di comprendere perfettamente quali siano le motivazioni della profonda avversione degli USA e dell’Occidente in genere per la Russia, quali siano le cause piuttosto recenti che l’hanno generata (non sono cause storiche e culturali remote, come alcuni vorrebbero far credere, ma molto più prosaiche e moderne). Fornisce anche un quadro abbastanza esauriente, anche se non propriamente aggiornato e completo (nel senso che le potenzialità attuali della Russia sono ben superiori a quanto riporta il documentario, soprattutto a livello militare, in moltissimi settori hanno raggiunto e superato le Forze Armate USA) della loro tecnologia militare e soprattutto dei loro legami internazionali, alleanze economiche, finanziarie e militari, con partner di decisiva importanza, come la Cina.

Determinante in questa dinamica ed a tratti sorprendentemente veloce rinascita della Russia, dal degrado e degenerazione in cui l’aveva trascinata l’alcolista e corrotto Boris Eltsin, è ovviamente attribuibile alla leadership di Vladimir Putin, un politico che non ha eguali al mondo, è che non occorre elogiare perché i risultati parlano per lui. In quanto alle risorse illimitate di cui dispone la Russia, cui il documentario accenna per sommi capi, basterebbe citare che il solo lago Bajkal nella Siberia meridionale, che sul mappamondo è quasi invisibile e scompare di fronte alla Regione dei Grandi Laghi d’America, contiene il 20% di tutte le riserve d’acqua dolce del mondo, essendo il più profondo lago della terra, superando in alcuni punti i 1600 metri. Dopo aver visto il video, avrete a disposizione maggiori strumenti culturali per interpretare la realtà e demistificare la propaganda occidentale antirussa. 

Claudio Martinotti Doria

La strategia di Vladimir Putin che l'Occidente non vuole vedere - Video:

giovedì 26 gennaio 2017

Atlante dell'Agro Romano attraverso le mappe - Libraria


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ROMA, VENERDI' 27 GENNAIO 2017 h 17.00
VILLA GLORI
Ingresso Via Venezuela, 27

PRESENTAZIONE DELLA NUOVA EDIZIONE DEL LIBRO
L'AGRO ROMANO 
ATTRAVERSO LE MAPPE
di LUIGI CHERUBINI

Sarà presente l'autore con Gaia Pallottino




Carissimi,  vi segnalo la presentazione di una nuova edizione aggiornata dell'Atlante dell'Agro Romano attraverso le mappe di Luigi Cherubini.

E' una buona occasione per fare una riflessione sul futuro dell'Agro Romano, ricchissimo di storia, arte e natura, che invece di essere tutelato come un tesoro inestimabile non solo per il valore culturale, ma anche per quello economico (area agricola di grande potenzialità), viene sbocconcellato dal dilagare dello sviluppismo al cemento. La più recente minaccia è il grande businnes dello stadio di Tor di Valle con le sue tre torri.

La presentazione di questo prezioso libro è anche l'occasione per  visitare il teatro di Villa Glori, che è un piccolo gioiello.

Gaia Pallottino

Visualizzazione di Agro Romano attraverso le mappe 27 gennaio 2017.jpg

martedì 24 gennaio 2017

Fiorenzuola, 28 gennaio 2017 - Incontro con Gabriella Orlandi


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Prosegue l'attività del GDL della Biblioteca Comunale di Fiorenzuola con la presentazione di un nuovo libro e della sua autrice di Monticelli d'Ongina.

Sabato 28 gennaio 2017 alle ore 17 a Fiorenzuola (PC) presso la sala luminosa del bar dell'ospedale incontro pubblico con Gabriella Orlandi autrice di "Tè al gelsomino".

Un libro che aiuta a far luce in se stessi, a scoprire di sè sentimenti e pensieri nascosti, volutamente ma inconsciamente ripiegati dietro la facciata del "normale, del giusto, del corretto“. Chi ci aiuta a fare questo percorso grazie allo strumento della narrazione è Gabriella Orlandi, medico che da anni si dedica all'esercizio della medicina omeopatica e delle bioterapie e che da qualche tempo ha deciso di dare spazio anche all'altra parte di se stessa, ossia all'anima della scrittrice. "Tè al Gelsomino" è la sua prima prova, il romanzo d'esordio.

La protagonista è Maia, giovane studente dall’esistenza solitaria, ma anche Jennifer e insieme a lei Sophia, Marzia e Romina, "compagne" inseparabili nel vero senso della parola, che attraversano come lei il difficile cammino della vita. L'incontro con Serena e suo nonno, entrambi affetti da un handicap irreversibile,cambierà il modo di Maia di affrontare sia il suo vissuto che il suo presente, permettendole di creare un nuovo futuro. Il romanzo scorre piacevolmente, regalando una leggera sensazione di rivincita sull’apparente inevitabilità del destino.

Per chi è interessato a condividere le proprie letture preferite vi ricordo l'appuntamento del giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18 presso la sala dell'orologio del Municipio di Fiorenzuola. Inoltre il sabato dalle 16 alle 17 alla sala luminosa del bar dell'ospedale si può giocare o imparare a giocare a scacchi.

Tutte le iniziative sono gratuite e aperte a tutti

Info 0523.983093 (biblioteca) e 347.2983592

domenica 22 gennaio 2017

Olocausto per "legge" - Considerazioni sulla Legge 115, G.U. 28/06/2016


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«Negare l’Olocausto è un fatto gravissimo e vergognoso, ma la storia non è vera per legge. Punire per legge chi sostiene questa tesi, e quindi di fatto stabilire ciò che è storicamente vero attraverso una norma giuridica, non è la strada giusta. Anzi, rischia di essere controproducente: in democrazia la censura non è un mezzo corretto, e si finisce per far diventare martire chi vi incappa.»  Questo è quanto scriveva L’Osservatore Romano nell’ottobre del 2010.
Ma di giorno in giorno la situazione generale è diversa. Ad esempio un certo giorno  c’è meno sole, piove a dirotto,  e la proposta  di punire  gli storici “dubbiosi” ha trovato maggiori consensi… (vista anche la posizione sempre più filo-israeliana dei nostri governanti e del papa Bergoglio) ed è diventata legge,  il 16 giugno 2016…. (http://www.altalex.com/documents/news/2016/06/30/negazionismo-in-gazzetta-la-nuova-legge)
Insomma  la libertà di espressione è finita, la libertà di ricerca storica è finita, la libertà in generale è finita…? Stiamo entrando in regime di “verità per legge”!?
Ma voglio lo stesso citare un precedente parere di David Bidussa, opinionista di “Moked”, il portale dell’ebraismo italiano, che ha scritto: «Una legge contro il negazionismo non sarebbe né una scelta intelligente, né una scelta lungimirante. Non aiuta né a farsi un’opinione, né a far maturare una coscienza civile. L’Italia ha bisogno di una pedagogia, di una didattica della storia, di un modo serio e argomentato di discutere e di riflettere sui fatti della storia. Non servono leggi che hanno il solo effetto di incrementare la categoria dei martiri».
Anch’io sento il dovere, in quanto laico, di esprimere un mio parere su questo controverso tema.
Innanzi tutto è vero che la storia e la verità storica e perciò la politica conseguente all’ultimo conflitto è stata definita dai vincitori… e non solo per la questione ebraica ma per ogni altro aspetto. Ma se si vuole riaffermare “l’umano e l’universale” che sta oltre le opinioni avverse occorre equanimità e la capacità obiettiva di considerare i semplici fatti e le situazioni in cui questi sono avvenuti. Nel “legalismo giuridico” -che non è più giustizia- vincono al contrario i “cavilli” e ciò è significativo di un percorso funzionale a “costruire” la verità (che è poi quella di comodo di una o dell’altra parte).
Ed ancora...  lasciando da parte ogni speculazione sul passato, secondo me, bisognerebbe evidenziare anche come sia stata utilizzata per fini economici ed ideologici la tragedia dell’olocausto, i soldi raccolti a nome dei deportati, le pressioni politiche per far approvare leggi liberticide in Europa, la creazione di una nuova “religione” dell’olocausto, etc. Allo stesso tempo è controproducente abbracciare la causa della libertà di pensiero partendo dalla difesa o giustificazione del negazionismo.
Mentre possiamo evidenziare come sia andata strutturandosi nel tempo una verità “basata” sul senso di colpa e sulla convenienza politico economica dei governi che hanno preferito cedere alle pressioni dell’industria dell’olocausto piuttosto che venir tacciati di collaborazionismo revanscista con i passati regimi fascisti. Questo ovviamente soprattutto in Germania e Austria (e  anche in Italia..) dove la “verità dell’olocausto” ha assunto connotati quasi religiosi e “stabiliti per legge”.
In assoluto, per la ricerca della verità storica, ritengo sia importante poter indagare sulla veridicità dei fatti, stabilendo quale fu lo svolgimento dell’olocausto, comprovandolo solidamente (se si vuole anche in senso etico), senza cavillare sulla negazione o sull’affermazione forzosa ma scoprendo “come” sia avvenuto e “perché”, evidenziando allo stesso tempo l’incongruenza di comportamenti speculativi politico-religiosi conseguenti ad esso.
Allora forse si potrà smuovere l’opinione pubblica e pian piano anche inserire altre verità sul modo in cui l’olocausto è avvenuto, soprattutto di come in quel periodo il razzismo avesse colpito in ogni campo, contro l’uomo in generale, e non solo in Germania ma anche in Russia, e anche in America dov’era stata aperta la caccia alle streghe comuniste e la persecuzioni di migliaia di cittadini colpevoli di pensarla diversamente dal potere in carica. La persecuzione è avvenuta a livello mondiale e contro l’uomo e la sua libertà espressiva in generale.
Ho qui accennato alla necessità di cambiare impostazione se si vuole superare la contrapposizione ideologica, fra fautori della “verità olocaustale” e suoi negatori, per poter “scientificamente” affrontare il problema della “verità storica” e questo processo non può essere ottenuto “per legge” che altrimenti la ricerca risulterà tarpata e viziata….
Paolo D’Arpini

giovedì 19 gennaio 2017

Decadenza e crollo dell'impero - Altro giro altra corsa....


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Il crollo del grande IMPERO...
E’ uno dei problemi storici più dibattuti da sempre. La ricerca della cause della caduta dell’impero romano e dunque della fine della civiltà antica in Occidente è uno dei dilemmi mai completamente risolti. Come poté, una costruzione talmente formidabile franare in pochi decenni e il mondo sprofondare nelle tenebre del medio evo?
Un breve e elenco in ordine di importanza:
Mutamenti climatici e migrazioni barbariche
Pressione dei barbari
Pestilenze
Guerre civili
Inflazione
Rigidità sociale
Pressione burocratica e fiscale
Latifondo
Crisi demografica
Cristianesimo
Barbari nell’esercito
Decadenza delle città
Decadenza del senso civico
Caduta dei valori del mondo classico
Perdita delle province
Varie tesi. Sono state elencate fino a duecento cause e concause della caduta di Roma, ma nessuna di queste appare decisiva.
E’ probabile che tutte abbiano più o meno influito nella decadenza e nel crollo finale e dunque si può dire che ogni storico ha la sua parte di ragione.
LE TESI DI ALCUNI CELEBRI STORICI
- Montesquieu: la decadenza morale, la corruzione, il lassismo dei costumi;
- Voltaire: le invasioni dei barbari e le dispute religiose;
- Gibbon: il Cristianesimo che distrusse gli ideali romani e l’immigrazione dei barbari;
- Herder: la reazione dei caratteri nazionali che l’impero aveva conculcato;
- Burckhardt: una vera e propria senescenza fisica (elenca varie cause, tutte accettabili);
- Engels: la fine dei modi di produzione schiavistica;
- Pirenne: la fine ci fu soltanto nel VII secolo con l’espansione araba;
- Rostovzev: una rivoluzione sociale di contadini distrusse la cultura cittadina;
- Mazzarino: una decadenza progressiva fin dagli ultimi tempi della Repubblica;
- Brown: non ci fu un crollo, ma una trasformazione durata secoli;
- Heather: le sconfitte militari e la perdita degli introiti delle province.

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martedì 17 gennaio 2017

Barriere acustiche ed inquinamento da rumore

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Scheda informativa  sul tema del rumore
La riduzione dell’esposizione al rumore nell’ambiente di vita e di lavoro dovrebbe essere uno degli obiettivi della legislazione italiana e comunitaria per preservare e migliorare il livello di benessere dei cittadini, la fruibilità e la conservazione degli ambienti urbani e naturali.
La tredicesima scheda informativa pubblicata da ARPAT alcuni anni fa  fornisce un primo inquadramento del fenomeno illustrando i concetti principali, gli strumenti di misura e di valutazione del rumore e il contesto normativo nel quale anche l’Agenzia svolge il suo ruolo istituzionale.
Partendo da una introduzione al suono, affrontato dal punto di vista della fisica del fenomeno, la scheda passa a descrivere le sorgenti di rumore e i meccanismi di generazione, soffermandosi in particolare sulle infrastrutture di trasporto e le attività produttive.
Una sezione importante è dedicata alla propagazione del suono e ai fenomeni che la influenzano: tra i fenomeni che comportano l’attenuazione del suono sono descritti l’assorbimento dell’aria, le condizioni metereologiche, le caratteristiche dei materiali con cui interagisce e naturalmente la presenza di barriere acustiche.
La misura del rumore è affrontata anche dal punto di vista dei valori limite di emissione e immissione, con uno sguardo agli strumenti di pianificazione e di contenimento e riduzione dell’esposizione al rumore.
I compiti di ARPAT, dai controlli su sorgenti fisse e temporanee al monitoraggio del rumore prodotto dalle infrastrutture di trasporto, al supporto tecnico fornito ai Comuni, sono descritti anche dal punto di vista dell’informazione al pubblico.
Corredano questa scheda utili box di approfondimento sui valori di pressione acustica e sugli indicatori utilizzati per il rumore ambientale.

Diego Palazzuoli

lunedì 16 gennaio 2017

L'altra campana sul cambiamento climatico: "Il gelo che ci attende!"


“The Day After Tomorrow”. Il freddo arriva fino a -65°C uccidendo quasi un migliaio di persone in Africa, nel Nord America, in Asia ed Europa!


(Una volpe congelata nella città di Fridingen, Baden-Württemberg, in Germania meridionale Venerdì 13 gennaio 2017. Un’ondata di gelo ha gelato il fiume Danubio, dove è caduto l’animale restando completamente congelato. Crédito da imagem: Joahnnes Stehle)

The Day After Tomorrow lo potreste anche prendere come il titolo di un film di finzione, ma la situazione attuale è totalmente reale.
Contrariamente alle informazioni rilasciate dalla World Meteorological Organization (WMO), decretando il 2016 come l’anno più caldo mai registrato nella storia del pianeta – dal momento che le misurazioni sono iniziate nel 1872 – le ondate di freddo stanno diventando sempre più costanti nell’emisfero settentrionale, causando il caos e continuando ad aumentare ogni giorno che passa il numero di morti.


(Il grafico mostra la temperatura media annuale globale dal 1880 e indica che dopo il 1940 il tasso di riscaldamento del pianeta è stato frenetico, facendone il 2016 l’anno più caldo mai registrato. Crédito da imagem: Reprodução/Climate.gov/NOAA)

Dall’inizio dell’inverno, il freddo ha ucciso quasi un migliaio di persone nei paesi del Nord America, Asia, Europa e anche in Nord Africa.
Masse d’aria polari molto intense e potenziate da vortici ciclonici – regioni di bassa pressione atmosferica – così come una corrente a getto persistente e continua, che si affacciano dal circolo polare artico, con venti che arrivano fino a 300 chilometri all’ora a oltre 12 mila metri di quota. L’invasione di ghiaccio è data dall’aria gelida che viaggia a sud verso l’equatore, provocando violente tempeste di neve.


(Il grafico mostra i rendimenti del vortice polare – vortice polare – e la corrente a getto sopra l’emisfero settentrionale. Immagine di Crédito da imagem: Reprodução/Scientific American Blog Network)

Solo in Canada e negli Stati Uniti, la neve ha già provocato la morte di oltre 100 persone dal dicembre 2016. La maggior parte coinvolti in incidenti stradali, con quasi 100 veicoli coinvolti in un solo incidente.
Il ghiaccio accumulato sulle strade ha causato frane rendendo inevitabili gli incidenti. Il bilancio delle vittime nel Nord America è legato anche ai senzatetto, la cui stampa non sempre ha interesse a divulgare, mantenendo la linea che i paesi ricchi non hanno senza tetto quindi nessuna assistenza da parte del governo.
Ma, secondo le organizzazioni non governative, ad oggi sono quasi 150 i morti per cause legate al freddo intenso con temperature di -30°C tra gli stati del Dakota, del Nord del Maine, nel nord e nord-est degli Stati Uniti.

(La tempesta di neve registrata nella città di Tahoe City, California, Stati Uniti. Crédito das imagens: Bod Strong/Reuters)

In Algeria, in alta città le temperature hanno registrato -5°C e molta neve. La neve è scesa per la seconda volta nel deserto del Sahara dal 2012, e non per la prima volta dopo 37 anni, come diffuso dalla stampa mondiale.


(L’intensa nevicata registrata a Sidi Bel Abbes, nel nord dell’Algeria, vicino al Mar Mediterraneo. Crédito da imagem: Assaf Jourber)

In Egitto, la città di Alessandria ha avuto la temperatura minima più bassa da 100 anni a questa parte, temperatura di solo 0°C. Nell’aeroporto internazionale, la temperatura minima ufficiale è scesa a 3°C


(Nella regione del Sinai, nel villaggio di Jabal Mousa, la neve è caduta in grandi quantità lasciando tutto completamente bianco. Crédito da imagem: Ahmed Keshow)

Nei paesi asiatici devono affrontare anche il più rigido inverno degli ultimi 60 anni, soprattutto tra l’Afghanistan, Cina, Mongolia, Nepal, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Nel nord della Mongolia è stata registrata una temperatura di -45°C durante l’ultima settimana, la più bassa temperatura per il mese di gennaio dal 1968, ha riferito il governo del paese. Il gelo intenso ha distrutto i raccolti e ucciso più di un milione di animali.


(Il freddo intenso, come quello registrato oggi in provincia di Heinti nel nord della Mongolia ha ucciso centinaia di migliaia di animali, che non si vedevano dal febbraio 2001, quando, al momento, quattro milioni di bovini e caprini erano morti a causa di gelo e neve. Crédito da imagem: Arquivo/Greg Baker/AP)


(Il 9 gennaio 2017, il Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) dal satellite Aqua dell’agenzia spaziale americana (NASA) ha catturato questa immagine della vastità della presenza di neve in Mongolia settentrionale. Si stima che 157.000 mongoli stanno affrontando severe condizioni di sopravvivenza. Secondo l’agenzia ReliefWeb durante l’inverno del 2016, più di un milione di animali sono morti a causa del gelo. Crédito da imagem: Reprodução/Earth Observatory/NASA).
Il freddo, senza precedenti in più zone, ha attanagliato tutta l’Europa e la Russia, seconda soltanto come luogo più freddo del mondo all’Antartide, con temperature minime registrate, fino a -65°C nel nord della Siberia.
Le basse temperature hanno ucciso più di 800 persone in tutto il continente, dove le autorità hanno confermato almeno 25 morti in Germania, 90 morti in Bulgaria, 50 morti nella Repubblica Ceca 45 morti in Romania, 300 morti in Turchia e 150 morti in Ucraina. Tutti, i dati ufficiali sono aggiornati quotidianamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le Nazioni Unite (ONU).


(La neve accumulata in Erdine, omonima provincia, nell’estrema Turchia occidentale, con i veicoli coperti completamente. 
Crédito da imagem: Asis Jakr)

La preoccupazione principale della stessa ONU è il numero di rifugiati in partenza dai paesi in guerra senza fine, come l’Iraq e la Siria e che sono allocati in tende prive di riparo termico, esposti a temperature di -20°C nel Nord Europa. Il numero dei rifugiati ha superato i 150 mila solo nei campi tedeschi, Grecia, Francia e Italia.


(Un bambino nel campo sull’isola di Lesbo, in Grecia, sotto il freddo a -5°C con neve. Crédito da imagem: Stratis Balaskas)

In aggiunta a temperature molto basse, un altro punto culminante dell’inverno 2016/2017 nell’emisfero settentrionale è la quantità di neve registrata. Gli stessi vortici ciclonici e l’aria fredda nell’emisfero meridionale potenziano i fronti freddi e scaricano al suolo carichi di neve pesante.
Alcune città nel nord Europa, per esempio, così come la Turchia, hanno riportato più di cinque metri di neve dall’inizio dell’inverno, un record assoluto di precipitazioni, secondo il WMO, dove la media annuale è tra i due e i tre metri.


(La neve accumulata a Orestiada, provincia di Tracia, punta nord-orientale della Grecia al confine con la Turchia, ha ricevuto in 10 giorni, più di due metri di neve, quantità di livello assoluto. Crédito da imagem: Valantis Dastamanis).

(La copertura di ghiaccio/neve in corso sull’Europa è impressionante. Praticamente tutti i paesi hanno una superficie accumulata di neve a partire dall’inizio dell’inverno. Crédito da imagem: Reprodução: Cbk)

L’articolo va avanti ancora per tantissime immagini, ma obbiettivamente ci sembra abbastanza ciò che abbiamo visto fino a questo punto per capire che qualcosa non va e che il tutto sta cambiando molto velocemente. Noi dal canto nostro lo ripetiamo da anni, ma evidentemente le persone che non credono hanno bisogno di tastare con mano il prossimo raffreddamento globale, dovuto in primis ad una bassissima attività solare che si protrarrà per i prossimi decenni.
Comunque per chi desiderasse vedere il resto delle immagini può seguire il tutto al link originale.
Inoltre voglio ringraziare la nostra affezionata lettrice Mary che ci ha segnalato l’articolo.

Enzo Ragusa

domenica 15 gennaio 2017

Viterbo - Scuola “De Amicis” alla canna di eternit....


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Presso la scuola “De Amicis” (V. Emilio Bianchi) di Viterbo, giace una canna fumaria in eternit (amianto) rotta ed abbandonata in un cortiletto interno sul quale si affacciano finestre utilizzate dai giovanissimi frequentatori della stessa.

Ci sarebbe addirittura un lato divertente della vicenda, se questa non fosse di per sé di una gravità estrema, poiché la testata (che poi ha corretto l’articolo) in un primo momento aveva riportato la storia mal interpretando il titolo dato al post della mamma Alessia Brunetti, che ironicamente aveva scritto “finalmente messa in sicurezza la canna” riferendosi al nastro biancorosso apposto responsabilmente dal corpo docente alle finestre per evitare che qualcuno, affacciandosi, respirasse polveri di amianto.

Eh si, perché purtroppo la canna non è assolutamente stata messa in sicurezza, giace ancora lì, rotta, nel cortiletto di una scuola al centro di Viterbo, frequentata da bimbi dai 3 anni in su.

Chi avrebbe dovuto, già dal lontano 2013, intervenire?
Non la scuola, ma, per quanto risulta, il Comune.
La canna fumaria in questione era infatti stata “mappata” dalla AUSL già nel 2013 nell’ambito di un apposito programma di rilevamento manufatti in amianto e la scuola aveva conseguentemente informato il Comune, che avrebbe dovuto attivare, come da normativa vigente, dei periodici controlli (all’epoca il manufatto non era rotto).

Nessun controllo è stato però fatto e la scorsa estate la canna si è rotta a seguito di lavori effettuati, esponendo all’aria la parte interna in amianto e divenendo pericolosa per la salute.
Ad oggi ci risulta che la scuola abbia informato e sollecitato il comune con comunicazioni scritte per ben 6 volte.

Inoltre, come se non bastasse, anche un consigliere ha fatto una interrogazione al riguardo il 13 Dicembre ricevendo assicurazione che si sarebbe intervenuti immediatamente.

Come visto, però, nulla è accaduto.

Ci riproviamo dunque ora, come genitori preoccupati e indignati, ad alzare nuovamente l’attenzione su questa gravissima situazione, sperando che, laddove hanno fallito le vie previste da uno stato civile, possa arrivare la potenza dei social e dei media.

Sollecitiamo con forza i nostri amministratori a porre fine a questa vergogna e fare ciò che da tempo avrebbero dovuto fare, preoccupandosi del benessere dei nostri bambini che già sono stati colpevolmente esposti, ricordiamolo, a rischi per la propria salute derivanti dall'inalazione di polveri di amianto.

Chiediamo inoltre al nostro primo cittadino, vista la gravità ed urgenza della situazione data dalla contingenza dell’anno scolastico in corso di voler provvedere immediatamente in via d’urgenza onde evitare gravi ripercussioni e ci rendiamo sinora disponibili ad un eventuale incontro ritenuto necessario.

Emanuele Rinaldi

rappresentante sezione “A” in nome e per conto dei genitori scuola “Centro Storico”

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venerdì 13 gennaio 2017

"Boycott Trump" - La sporca guerra contro Trump - Finti scoop sessuali ed accuse al neopresidente USA sui rapporti con Mosca

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L'intervento che segue di Marcello Foa, noto giornalista italo-svizzero presidente del più grande gruppo editoriale della Svizzera Italiana, è uno dei pochi che rivela tutti i retroscena del conflitto di poteri all’interno degli apparati statali ed economici americani, che ricorrono a qualsiasi mezzo, anche il più patetico e meschino, per conseguire i loro obiettivi, che in questo caso è screditare Trump agli occhi dell’opinione pubblica internazionale. 

Non escluderei che pervengano anche ad inventarsi anche qualche procedura di impeachment (vedasi recentemente il Brasile) e se non funzionasse si può sempre ricorrere ad una morte prematura, magari procurata da un incidente o una malattia “provvidenziale”. 

Il motivo è presto detto, e non è da far risalire al fatto sostenuto da ingenui commentatori, che Trump non faccia parte dell’establishment (come potrebbe un plurimiliardario non farne parte?), ma al fatto che non ha alcun interesse nel gigantesco apparato economico militare USA, e non è guerrafondaio. 

Tradotto in soldoni c’è il rischio concreto che con Trump vi saranno tagli alle spese militari, che sono quelle che reggono l’economia americana, che è appunto guerrafondaia. 

Potrebbero saltare centinaia di “progetti” nel settore (nuovi sistemi d’arma e dotazioni tattiche) e riduzione drastica del rinnovamento e sostituzione dei mezzi militari, dagli aerei alle navi, dai sottomarini ai sistemi missilistici, oltre al ridimensionamento di quell’enorme settore dei contractors, cioè gli eserciti privati ad alto valore lucrativo che sostituiscono i militari in operazioni “sporche”, di guerra e sicurezza, e di conseguenza (ANCORA PIU’ LUCRATIVE) i general contractors, cioè le grandi commesse per la costruzione o ricostruzione di strutture o infrastrutture, ecc., commesse per migliaia di miliardi di dollari nell’arco di una legislatura presidenziale, che senza una guerra permanente non potrebbero prosperare. 

Per costoro (che sono prevalentemente i c.d. neocons) finché c’è guerra c’è speranza! 

Claudio Martinotti Doria

Sempre più sporca la guerra a Trump

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Attenzione: lo scontro fra Trump e l'establishment americano ha raggiunto livelli inimmaginabili. Mentre la maggior parte dei media europei  titola su Trump che avrebbe riconosciuto che "la Russia è dietro gli hacker", enfatizzando un'ammissione che in realtà è generica e chiaramente recalcitrante (Trump ha ammesso che anche la Russia ha svolto attività di hacking negli Usa, sai che novità!, cosa ben diversa dall'ammettere che dietro tutte intercettazioni ci fossero i russi allo scopo fosse di farlo vincere), la vera notizia di ieri è la scoperta che le prove dei legami "indecenti" fra il neopresidente e il Cremlino è un falso clamoroso.

Un falso che i servizi segreti americani hanno certificato e trasmesso volontariamente alla stampa, in circostanze degne di un film di Hollywood. Riassumo brevemente.
L'11 gennaio 2017  il sito Buzzfeed ha pubblicato il rapporto Top Secret di 35 pagine che era stato consegnato a Obama e a Trump nei giorni scorsi. La lettura di questo documento è interessante anche perché emerge come Trump abbia rifiutato le lucrative proposte di business formulate dal Cremlino. Ovvero: se davvero c'è stato un tentativo di corruzione non è andato a buon fine per stessa ammissione dei servizi americani. Non è un dettaglio secondario, ma quasi nessuno lo ha evidenziato.

L'aspetto che invece ha attirato l'attenzione dei media è, come era facile immaginarsi, quello più boccaccesco. Eh sì, Trump sarebbe stato fotografato e filmato in una stanza di un hotel di Mosca con diverse prostitute mentre si prodigava in attività sessuali estreme, da pervertito, come quella della "pioggia dorata". Accuse, si precisa nel rapporto, provenienti da una fonte attendibile.

Lo scoop di Buzzfeed è stato ripreso dalla Cnn ed è diventato istantaneamente mondiale. E che scoop: roba da Guerra Fredda. Il Kgb che filma la sua preda nella stanza dell'albergo e lo ricatta! Peccato trattasi di una fregnaccia.

La fonte attendibile è un ex agente britannico, nel frattempo è uscito anche il nome, Chris Steele. E dove ha pescato la notizia? Da un infiltrato nell'intelligence russa? Da un testimone oculare del fatto? Macché, ha ripreso un commento pubblicato su 4chan un sito, molto conosciuto, sulla cui bacheca gli internauti si scambiano messaggi anonimi. Peccato che quella "notizia" in realtà fosse una bufala scritta da un "troll" che, come ammesso ieri, non immaginava potesse andare così in alto.

E Steele cosa fa? La trasmette  niente meno che a John McCain, ex contendente di Obama alle presidenziali di Obama nel 2004 e da sempre un pezzo grosso del Partito Repubblicano, il quale candidamente ammette: "Ho ricevuto queste delicate informazioni l'anno scorso, e le ho passate al direttore dell'FBI in quanto incapace di valutarne l'accuratezza", omettendo, però, un dettaglio importante. Steele era stato incaricato di preparare un dossier da alcuni nemici di Trump, verosimilmente repubblicani (il New York Times parla di un misterioso miliardario). Secondo il principe dei giornalisti americani Carl Bernstein, uno dei due autori dell'inchiesta del Watergate, i mandanti sarebbero altri e trasversali. Scrive che "l'ex agente britannico del MI6 a Mosca, assoldato da una ditta di opposizione politica a Washington, che faceva le ricerche per [smerdare] Donald Trump sia per i candidati democratici, sia per quelli repubblicani ostili a Trump" come ricorda un giustamente indignato Maurizio Blondet nel suo blog.

Chiunque sia il mandante, il fatto gravissimo è che una bufala sia stata recepita e autenticata senza ulteriori riscontri dai servizi di sicurezza americani, inclusa l'Fbi, i cui i vertici hanno incontrato nei giorni scorsi Trump e Obama per metterli al corrente dell'imbarazzante e delicatissimo dossier.

Così delicato, così segreto che Obama e/o i capi dei servizi non hanno mancato di passare ai media, secondo le tecniche di spin che descrivo da tempo ovvero usando come canale principale un sito popolare ma non del tutto autorevole come Buzzfeed, subito ripreso dalla tv che da 30 anni ha il potere di farsi ascoltare in tutto il mondo: la Cnn.

Da qui l'attacco durissimo di Trump che ieri in conferenza stampa ha attaccato la Cnn accusandola di produrre fake news, parlando di "metodi nazisti in America". [youtube m5gSTa8O17c]

E per dimostrare che a passare le informazioni alla stampa sono stati l'intelligence o l'attuale Casa Bianca, nella notte ha rivelato di aver tenuto per sé i contenuti del briefing con Obama e i vertici della Sicurezza. Nemmeno la sua assistente storica ne era al corrente. Dunque è provato che le dritte sono state pilotate dalla stesse agenzie di intelligence o dalla Casa Bianca.

Dossieraggio, finti scoop pilotati, accuse di usare metodi nazisti. Non stiamo citando House of Cards e nemmeno frangenti di una campagna elettorale, che è finita da un pezzo. Assistiamo a qualcosa di molto più grave, a una vera e propria faida all'interno delle istituzioni degli Stati Uniti d'America. Per la precisione, come ha scritto Glenn Greenwald, un giornalista di sinistra e famoso per aver trasmesso al mondo le rivelazioni dell'ex agente Snowden, il Deep State, lo Stato Profondo, ha dichiarato guerra al presidente eletto. Greenwald non è certo un simpatizzante di Trump e ne diffida ma il suo giudizio è perentorio.

In un articolo appena pubblicato, ricorda il famoso discorso di commiato di Eisenhower, in cui l'allora presidente denunciava l'influenza dell'apparato militare industriale, affermando che: Nei concili di governo, dobbiamo guardarci le spalle contro l'acquisizione di influenze, prive di garanzie, sia palesi che occulte, esercitate dal complesso militare-industriale. Il potenziale per l'ascesa disastrosa di tali poteri esiste e persisterà in futuro.

Greenwald avverte che a voler fermare Trump è proprio quell'apparato, con la complicità del Partito democratico e di  ampie partiti di quello repubblicano.
L'ho già scritto e lo ribadisco: è una crisi senza precedenti nella storia recente degli Stati Uniti, in cui per la prima volta da molti decenni, un presidente osa sfidare il più influente dei centri di potere del Paese, a cui lui, pur essendo "di destra" non appartiene. E la sua non è una battaglia solitaria. Con lui ci sono molti alti funzionari che non si riconoscono più in quel centro del potere.

Solo considerando questo aspetto che è fondamentale e che in questi frangenti sovrasta qualunque altra considerazione, ad esempio sulle nomine di Trump (a mio giudizio non tutte coerenti e men che meno convincenti) si può capire la portata del momento storico che sta vivendo l'America e dal cui esito dipenderanno i destini del mondo.

Non finisce qui, temo.

Marcello Foa - Corriere del Ticino

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