venerdì 20 maggio 2016

Alberto Zadro: "Nel solco di Marco Pannella si sono persi in tanti..."



...fu con Mellini e Spadaccia che le grandi sfide ebbero un sorriso in quel di Largo Argentina, quando si interrompevano le notti con le Gauloise ed i ciclostili x riconoscersi civili ad ogni costo! 

Ma Marco era dippiù, era un Coccio Catartico di ‘blasfemiapolitica’ dove il non senso si erigeva a religioso documento di estrema socialità! che altro, se non le sue ‘verbali denunce ad ogni prima comparsa della ‘sfiatata politica italiana’ che non aveva mai un senso sociale e mira’a risolvere i diritti della gente! 

Per Marco Pannella era: chi va su, lì sulle poltrone, non sarà mai una persona con le persone! 

Adesso sono guai seri, anche senza le sua Gauloise! Poi, c’è la perdita del tutto …quando poi vennero ‘i simil Radicali’ che interruppero il solco nel terreno scavano da Marco… S'è perso il detto e s'è perso il fatto! 

Lì in  Largo Argentina abbiamo lasciato il fumo delle ’francesi’ eppure il salto della civiltà-civica carezza per crescere meglio, con la battaglia del  referendum sul divorzio, si ebbe la rivincita del buon senso! L'ultima volta fu in Montecatini, al congresso, sarò pure un  Radicale di una volta oppure sono un radicale da sempre, Marco Pannella, non ci sarà un altro! Inutile ‘coccodrillo’ di chiunque possa adesso parlarne, ma si sa che l’Italia non ha potuto mai amarlo ‘di viso’ ma amarlo con ipocrisia ‘sentita’ come un filmine che ti colpisce e non fa una piega…

Marco era la gente comune l'operaio puro della parola, ma tant’è adesso abbiamo i ’seduti’  che non parlano.  Ma in Sardegna nella lontana guerra per la salvaguardia della Maddalena (anni70) erano con i Radicali! ben vengano tutti gli altri a dir la sua, Marco andava dritto ‘al mistero della voce e della parola, dove insigni operatori della dialettica hanno fatto il significato Politica della Nazione: Pannella oltre non faceva sconti all'ipocrisia!! (c’è da ricordarlo, ancora).

Era ottobre del 2010, in Montecatini il congresso dei Radicali. l’ultima volta che l’ho visto; ma anche a Roma prima volle fare la passeggiata sotto il carcere, con altri che ascoltavano il suo dialogo aperto come un menestrello ‘benpulito’ da ogni smargiassata ‘del sistema’.


ALBERTO ZADRO



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