mercoledì 15 luglio 2015

"Quando i Romani andavano in America" di Elio Cadelo - Recensione




"Quando i Romani andavano in America"
di Elio Cadelo *

 Scoperte geografiche e conoscenze scientifiche degli antichi navigatori

La provenienza di molte delle nostre raffinatezze agro-alimentari che orgogliosamente esibiremo all’Expo di Milano, e che sono alla base della moderna cucina italiana, viene da molto lontano: tante nostre tradizionali coltivazioni furono importate dagli antichi Romani, che trasformarono l’Italia da una terra povera e boscosa nel giardino d’Europa.

Lo si scopre nell’ultima edizione del libro di Elio Cadelo, “Quando i Romani andavano in America – Conoscenze scientifiche e scoperte geografiche degli antichi navigatori”, (Palombi Editori). La Prefazione è di Giovanni Bignami, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Frutti quali i limoni, le pesche e le arance furono trapiantati dalla Cina, l’albicocca dall’Asia centrale, le ciliegie dal Mar Nero, le mandorle dalla Mongolia, la noce, la nocciola e la castagna dall’Asia Minore. E si potrebbe continuare a lungo. Ed è documentata anche la presenza del girasole come di altre piante di provenienza centro e sud-americana. I Romani importarono queste produzioni agricole in Italia da territori lontani, conquistati o anche solo esplorati, e allestirono così il più rigoglioso giardino dell’Occidente.

Quando Roma diventò la superpotenza del Mediterraneo, le sue navi raggiunsero ogni angolo del mondo, anche l’America, da dove portarono indietro gli ananas e la mela di zucchero che troneggiano ben visibili sulle tavole imbandite affrescate a Pompei e in mosaici, statue e bassorilievi romani.

Furono così i contadini dell’antica Roma a inventare l’agricoltura moderna e a differenziare ed acclimatare un incredibile numero di piante alimentari e ornamentali, come i cipressi, originari dell’estremo oriente.

Sul piano militare e commerciale, i Romani furono soprattutto una grande potenza navale, tanto che costruirono navi commerciali e militari foderate di piombo, attrezzate proprio per la navigazione transoceanica.

Le loro flotte giunsero fino all’Oceano Pacifico ed attraversarono l’Atlantico per attraccare in America.

Elio Cadelo, per la prima volta, grazie a ricerche di paleo-botanica e paleo-astronomia, alle nuove scoperte archeologiche e ad una attenta rilettura dei testi di Plinio, Plutarco, Virgilio, Sallustio, Diodoro Siculo e molti altri autori greci e latini, dimostra che tra le due sponde dell’Atlantico ci furono contatti e scambi, con numerose prove archeologiche e letterarie portate dalla nuova edizione del libro.



*  Elio Cadelo,  

Giornalista, divulgatore scientifico, per anni è stato la voce della scienza di RadioRai. Ha lavorato al Corriere della sera, al Mattino, è stato collaboratore di Panorama, Scienza Duemila, Epoca. Autore e coautore di numerose pubblicazioni. 


(Fonte: La Tua Voce)

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