giovedì 15 gennaio 2015

"A Viterbo l'acqua privata non la vogliamo...." - Lettera dei Grillini al sindaco Michelini



Caro Sindaco Michelini, …eppure  i viterbesi lo hanno detto chiaro e tondo in quel famoso giugno del 2011: una maggioranza bulgara, come si usa dire, ha sancito e ha ordinato ai propri dipendenti politici di porre in essere un principio molto chiaro, limpido e cristallino; su 27.794 votanti il 95% dei suoi concittadini ha detto che NON VUOLE che il servizio idrico sia gestito da privati.

Le sue dichiarazioni in merito, purtroppo, dicono che non esclude a prescindere questa possibilità e la dicono propenso a cedere la Talete ad una società come ACEA che è per il 49% privata!
Il Movimento 5 Stelle ha raccolto per mesi le firme necessarie alla  presentazione dei quesiti referendari ed ha sostenuto estenuanti campagne di informazione per esortare i viterbesi a recarsi alle urne; e non lo ha fatto certo da solo! Associazioni, comitati e forze politiche, hanno contribuito alla campagna referendaria. Il risultato è stato eclatante e chiaro al di là di ogni possibile interpretazione.

Eppure lei, caro sindaco, sembra volersi arrogare il diritto di ignorare il volere dei viterbesi e di tutti i cittadini italiani paventando la possibilità di cedere la gestione del bene acqua a società private contrariamente a quanto sancito dal referendum. Le diciamo subito che ci opporremo con ogni mezzo a questa scelta che non esitiamo a definire scellerata. Difenderemo il rispetto della volontà dei cittadini.

Al presidente Zingaretti, anche lui propenso all’assegnazione ad un unico gestore regionale del servizio quale ACEA,  ricordiamo che la sua maggioranza in Regione ha votato insieme alle opposizioni ed all’unanimità la legge regionale n. 5 del 2014 che ribadisce i principi dei referendum sulla gestione “pubblica” del servizio idrico ed indica la modifica dell’attuale sistema degli ATO locali a favore di aree di bacini idrografici.

La legge n.5 nasce da una proposta di legge di iniziativa popolare che ha visto ancora una volta il Movimento 5 Stelle, insieme al forum per l’acqua pubblica ed a tutte le associazioni e comitati proponenti, impegnato per settimane in strada per la raccolta delle firme necessarie alla sua presentazione e siamo quindi felici del successo ottenuto ma anche preoccupati ed indignati dalla facilità con cui la politica, la “vecchia politica”, dimentica gli impegni assunti.
Infine, a molti degli attuali consiglieri comunali  di Viterbo vogliamo ricordare che a festeggiare in piazza il risultato di quel referendum c’eravate anche voi; sorrisi, abbracci, bandiere di partito e proclami sono ancora oggi visibili in molte foto in rete ed è a quei momenti che vogliamo riportare la vostra memoria.

Se manifestavate in piazza perché davvero felici di quel risultato e perché davvero convinti che un bene primario come la gestione dell’acqua pubblica non debba rispondere a logiche di profitto, non potete non approvare un ordine del giorno da noi presentato e che sarà in discussione in consiglio comunale oggi 15 gennaio e che impedisca di veder calpestato il volere dei vostri concittadini espresso con quel referendum.

Non potete nemmeno non essere presenti in consiglio quando si discuterà e si voterà quel documento perché un’assenza equivarrebbe, a nostro avviso, ad un tradimento, ad un disconoscere quegli ideali che festeggiavate in piazza con cittadini, associazioni e comitati, così come lo sarebbe proporre un documento vago o di semplice indirizzo e che non sia invece un netto NO alla gestione privata dell’acqua.

Votare invece un documento condiviso da tutto il consiglio comunale che dichiari in maniera inequivocabile che il servizio idrico DEVE essere pubblico, dimostrerebbe la vostra coerenza e sancirebbe ancora una volta, e speriamo per sempre, che il bene acqua pubblica non deve essere gestito con logiche di profitto come ha sancito in maniera inequivocabile in referendum del 2011.
Non facciamo oggi i nomi di chi era presente in piazza per festeggiare il referendum ma evidenzieremo i nomi di coloro che con il loro voto contrario, con la loro astensione o con la loro assenza non permettesse di ribadire la volontà dei viterbesi e aprirebbe di fatto la strada alla privatizzazione dell’acqua “pubblica”.


Movimento 5 stelle Viterbo

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