lunedì 22 settembre 2014

Altra poesia: "psico geografia dell immaginario"

“Parafrasando un film di Totò e Peppino: “una rullata e una rilassata, una rullata e una rilassata!” Oggi sono serio per cosiddire... fino a un certo punto! In questo scritto ho mischiato poesia paradosso scienza filosofia geografia. Tutti argomenti trattati sotto una veste immaginaria, spero non sia difficoltoso il percorso che se a prima vista può sembrare semplice in realtà è impegnativo, soprattutto per chi vuole approfondire. Un sentiero tra i tanti possibili!”


psico geografia dell immaginario


mo! intercalare adoperato nella zona di sannicandro

sul gargano, nel senso di: che dici?! che fai?!

mo! intercalare usato spesso in abruzzo per dire ora!

mi piace il suono che produce la parola.

i figli dei fiori americani dicevano:

vogliamo il mondo e lo vogliamo ora!

la filosofia epicurea di orazio si basa sul qui ed ora

con la locuzione carpe diem, cogli l attimo.

fino al padre nostro con:

dacci oggi il nostro pane quotidiano, oggi…!

in giapponese ‘mu’ significa vuoto,

la filosofia del mu, del vuoto,

ecco allora la filosofia del mo, dell ora,

allo stesso tempo anche dell infinito.

mo al contrario diventa ‘om’ suono cosmico

simbolo della spiritualità assoluta.

dal mo all om.

dal mo all infinito.

dal vuoto al nulla.

e’ un diffuso stile di insegnamento tra filosofi orientali di usare il paradosso l illogicità e la contraddizione apparente per aiutare a rompere i circuiti abituali di pensiero

la felicita sta nel momentaneamente quasi e nel dopo forse

e nel nonsocche eppur quasi…

venireandare?

adessodopoguardo!

un colpo di vento

mi ha rimesso

in carreggiata

spiragli aperti,

luci blu celeste viola

grande arcobaleno,

cantami la emme!

occhi sognanti baci saltellanti

guardiamo con curiosita e interesse

le cose che ci circondano.

i rischi sono calcolati,

cerchiamo emozioni non percorsi

allora passi a gridare forte ferdinando?

non urlero ferdinando per ora

sono finita in un buco religioso

che mi relativizza tutte le prospettive,

stai lavorando su mo? lo voglio!

mo no! sono finito in un buco nero

color acqua di fango profumata

grondante d infinito! baci salmastri!

sto vivendo tutto un non so…

ho poche altre risposte

a tutte le domande possibili.

lascio il tempo che trovo

mentre tutto si dissolve

in una bolla di sapone

come una lumaca con una tartaruga!

lenti a contatto!

anzi boh, adesso dopoguardo! mo!

tutta la valle d itria con la sua base calcarea e’ un

enorme condensatore di umidita, energia liquida, sia quella notturna che quella della pioggia. tutta la valle e’ floridissima e’ stata trovata una cisterna del neolitico coperta di pietre che condensano all interno lumidita di superficie goccia a goccia. migliaia di trulli. il paesaggio della valle e’ stato pianificato agli inizi del novecento per la produzione di uve soprattutto bianche per i liquori di una famosa ditta, martini. e’ stata costruita anche la ferrovia di sud est per la raccolta delle uve. infatti i trulli in origine erano in genere laboratori per la produzione di vini con allinterno cisterne scavate nella pietra e orci di terracotta e piccoli camini per cuocere i succhi delle uve e realizzare mostocotto. anche i tetti sono enormi condensatori di umidita, canaletti raccolgono nelle cisterne ogni goccia d acqua che si deposita sulle chianche dei tetti. trulli condensatori di energia liquida. il tetto a falsa cupola raccoglie l umidita della notte e la brina mattutina condensandole goccia nelle cisterne di raccolta, la forma conica riconduce all idea dell unione tra terra e cielo

si chiama casa, una casa sonora metafora di un luogo di musica immaginaria, mediterranea, meticcia dove ci si incontra per scambiare atmosfere sensazioni. un suono nuovo potente e raffinato al tempo stesso, racconto di una storia che inizia ma non ha fine perché continua dentro di noi, e’ il mediterraneo che ci portiamo dentro

sciamanesimo nel bosco. lettura dei tarocchi con la sciamana maddalena, atmosfere magiche in un luogo in cui e’ possibile sperimentare il trascendente e la sacralita della

natura in una dimensione selvatica senza tempo,

creatività sensi ed emozioni.

carta che vince carta che perde…

volta la carta trovi… te stesso!

le cose vengono spontanee quando ti immergi nel flusso della vita senza paura. gli ultimi giorni sono arrivati pietro e frida viaggiano con biciclette low cost e una grande fisarmonica. il vortice di energia mi ricattura e mi ritrovo a galatone nella splendida campagna tra furni, costruzioni in pietra, muretti a secco, ulivi mandorli fichi e fichi dindia, lenticchi e timo. numerosi cerchi di consapevolezza in diversi luoghi, geometria sacra e luce interiore. in uno di questi cerchi incontriamo una cantante e suonatrice di organetto, vincenza, fa esercizi di transbioenergetica. viene a trovarci e prepariamo assieme una cena fruttariana. arriva da torino stefania, una violinista punk che fa musica rinascimentale. andiamo tutti a salento yoga centro di meditazione e masseria biologica, biodanza con la musica di giuseppe di anima mundi, tutti in acqua nella calda piscina illuminata; cena vegana. siamo nei paraggi di otranto a conoscere peter ecoingegnere e guru tedesco, di nero vestito. vive da tempo in una casa cantoniera denominata casina rosa. un canale sotterraneo, raccoglie le acque della zona. un tempo paludosa. il canale realizzato durante le bonifiche fasciste, fuoriesce e da vita a una fiorente vegetazione acquatica. allinterno del tunnel peter pratica quella che lui chiama terapia dell urlo. in altre zone più secche il giardino delle piante grasse che peter ha raccolto un po da tutto il mondo. siamo ad otranto a visitare il mosaico l albero della vita dell anno mille, nella cattedrale. cammino scalzo per sentire la piacevole sensazione energetica delle tessere antiche. in un negozio di artigianato per le vie del borgo prendo una ocarina di terracotta, mi manca un euro per il suo prezzo, allora tiro fuori dalla mia sacca un peperoncino e lo offro al commerciante che sorridendo mi dice che va bene. quando arrivo sulla spiaggia di otranto percorrendo una lunga e larga scalinata, dal mare stanno uscendo alcuni indiani che hanno fatto il bagno vestiti e immaginando di trovarmi a benares sul gange entro anch io vestito in acqua e suonando l'ocarina raggiungo il gruppo di amici che fa watsu e aquazen.

nei dintorni numerosi dolmen e menhir, lunghi obelischi squadrati di pietra con una facciata rivolta sempre nella stessa direzione. ho letto che si caricano di energia elettrostatica fungendo da agopuntura come nella medicina cinese riequilibrando energia tra cielo e terra, assorbendo energia cosmica con le sue quattro facciate e scaricandola a terra nella parte più solida, piantata a terra. i dolmen hanno sempre l'ingresso rivolto verso est, probabilmente in un determinato periodo dell anno segnano una precisa posizione del sole o di altre stelle. scherzando dico che sono fermate per spostarsi nello spazio, infatti più volte sono rimasto catturato in alcuni varchi lasciati sbadatamente aperti e sballottato qua e la per il salento, ho ritrovato faticosamente la via d uscita. visualizzazione guidata per dimensioni parallele e multiversi dolmen e menhir fanno parte della cultura megalitica diffusa in occidente dal neolitico in poi, i cui costruttori sono scomparsi misteriosamente senza lasciare altre tracce.

navigare al buio

delle volte

il vento e i suoni

girano intorno

quando mi trovo per le strade di una citta del sud il cuore mi batte forte: gente carri canali d acqua sporca piazze assolate vicoli angusti odore di cipolla orti giardini e tuguri. mi gira la testa per tutte le cose nuove che vedo

sono giorni che mi aggiro tra muretti a secco e furni costruzioni in pietra di galatone nel salento, alla scoperta delle tecniche di costruzione e mi scervello sulla funzione di tali costruzioni. sto cucinando l'acqua bolle e quando apro la confezione di cavatelli sotto vuoto, fatti artigianalmente nel paese vicino. lo sguardo mi cade distrattamente sulla busta dove campeggia il disegno di una spiga di grano in primo piano su un campo di grano, al centro un furnu in pietra. tutta la scena illuminata da un enorme sole, sul fondo.

mi illumino…! l opera dell uomo pietre ammassate, per anni, sotto il sole cocente, la doppia forma troncoconica attiva ed esplica uno scambio energetico tra la terra espressa con la forza della linfa delle piantine di grano e la luce e il calore del sole. tutta la vita naturale e biologica del luogo sembra ruotare attorno a quella forma architettonica di pietra, punto fermo anche nella vita dell uomo che l ha realizzata. allora come non ringraziare la terra e il sole per i meravigliosi frutti che offrono! esco, vado di corsa al primo furnu che trovo. una doppia gradonatura in pietra con due coppie di scalette simmetriche, una coppia al primo livello una coppia al secondo. salgo dalla prima scaletta a sinistra sul primo gradone, effettuo un giro attorno al tronco di cono e salgo sul secondo gradone dalla seconda scaletta di sinistra, percorro il circolare tetto terrazzo fermandomi ad ammirare il mare di ulivi e il sole al tramonto ridiscendo al primo gradone dalla scaletta di destra, ripercorro il gradone attorno al tronco di cono, e ridiscendo a terra dalla seconda scaletta di destra. praticamente effettuo con il mio corpo, in senso orario, una doppia spirale energetica nel tempo e nello spazio, prima ascendente e poi discendente. mi illumino di nuovo! abbandono tutte le idee sui misteri di antichi culti solari, soddisfatto dell immediato, del qui ed ora! provo anche una sorta di benessere psicofisico per la doppia spirale energetica effettuata percorrendo aria e pietre. questa semplice ed elementare scoperta mi rende felice! soddisfatto del mio essere intorno torno in casa a mangiare le orecchiette con sugo di pomodoro.


la terra e l’uomo! l uomo si adatta alla terra in cui vive e giorno dopo giorno lavora alla trasformazione del luogo in cui vive e abita

in questo modo si allungano le ombre della sera su una tavola su cui far incontrare arte poesia e vita


la psico geografia dell immaginario

una nuova scienza basata sulla lettura

simbolica e immaginaria dei luoghi e

dello spazio. si parla di parti di messaggi

di un sistema più completo, per una

comprensione di una dimensione

più profonda dello spazio.

luoghi e spazi conservano

una memoria anche psichica,

come un emozione,

una vibrazione di superficie

legata a fatti che leggiamo con la mente.

lettura simbolica e immaginaria

dei luoghi che viviamo.

percepiamo lo spazio come insieme

unitario e lasciamoci attrarre dai particolari.

la conoscenza inizia con la meraviglia!

guardiamo con meraviglia e curiosità ogni cosa come se

fosse la prima volta che la vediamo, con occhi straniati.

alberi ed arbusti condensatori di luce che prende forma e consistenza in colorati succo i e zuccherini frutti. luce trasformata in forma in colore in consistenza.

ho mangiato cavatelli di grano arso. un tempo le donne andavano a spigolare i campi, raccogliere spighe cadute durante la mietitura, i ‘padroni’ consentivano questa raccolta solo dopo che le stoppie erano state bruciate. i chicchi risultavano bruciacchiati e davano alla pasta un colore scuro e un sapore inconfondibile. ora i chicchi si fanno tostare e si ottiene una farina leggermente brunita con cui si fanno cavatelli detti appunto di grano arso.


come uscire dal mondo

rallentare il ritmo

intensificare i rapporti

con parole più vere

guardare le cose

in un modo diverso

per sopire un paese

la gente e se stessi

in una inattesa armonia

mappa mentale di paesaggi interiori

per sentire il luogo vedere con la mente

ho realizzato una scultura interattiva del viaggio:

busta trasparente con tre carrube otto mandorle

dieci fagioli bianchi un rametto di mirto

un peperoncino rosso un guscio di ghianda

per fischiare, un filo dorato un foglietto bianco

possiamo guardarla odorarla persino assaggiarla

ogni volta che rovesciamo il contenuto su un piano

prende sempre forme diverse.

e’ in un certo senso la risposta al messaggio immaginario che ho ricevuto dal mare sulla duna di varano.

una corrente marina risale l'adriatico lungo la costa dalmata gira nel golfo di venezia e ridiscende lungo la costa italica. probabilmente il motore di tale dinamismo e’ il fiume po con la forza delle sue acque.

ecco ho trovato sulla spiaggia una busta sigillata

con due guarnizioni nere rotonde una dentro l’altra.

segnale che sono sulla strada giusta?

goccia di mare in un mare più grande?

simbolo solare che richiama il vicino monte elio?

un isola del mediterraneo?

immagino che la busta possa essere partita da torino trasportata dal po fino al mare dove presa la corrente discendente e’ arrivata fino a me sul gargano. ora come spedire la busta, la mia risposta al messaggio ricevuto, e farla arrivare fino a torino con le sole forze della natura?

più leggi più sai leggere la realtà!

vai oltre…!

sul sentiero che conduce a cala roscia, enorme tappeto di conchiglie, tra gallerie vegetali della profumata macchia mediterranea nelle forme volute dal vento. il sentiero di terra rossa battuta dal continuo calpestio delle mucche podoliche, la davanti, le isole tremiti si prendono con mano, staccatesi dalla terra ferma milioni di anni fa dove hanno lasciato gli enormi vuoti dei laghi di varano e lesina. il promontorio di torre milito divide i due laghi salmastri. lungo la striscia scura asfaltata dritta e silenziosa nel caldo sole pomeridiano, un vortice spazio temporale ci cattura sballottolandoci qua e la. sul monte d elio, antico ricordo di un culto solare, la piana verde e coltivata dai mille frutti del gargano si apre davanti a noi verso ovest. la facciata romanica assolata dalle pietre bianche scarica energia calda e antica, rimaniamo sul prato tramortiti, rinveniamo nella grotta dell angelo dove il sole scompare sul mare dietro l orizzonte. zuccheri e sali minerali di succose e grandi more. gli ulivi contorti dal tempo e dallo spazio profondo ci accompagnano tra nuvole scure di cicale che friniscono impazzite di luce, cavallette giganti, grilli ragni e altri insetti colorati indaffarati in una interminabile danza della gioia. ma dove sono capitato?

Ferdinando Renzetti

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