lunedì 7 luglio 2014

“Italia: cambiar verso, ma per davvero!” – Realtà fantastorica di un paese in precipitoso declino indotto


La storia di Cappuccetto Rosso, di Arlecchino, Pulcinella, dei Tre Porcellini, di Biancaneve e tante altre, che il tempo ha sbiadito con infinite interpretazioni e colori, riflettono la lunga storia Politica del nostro Paese, con tanti sceneggiatori ben rimunerati che si dilettano come in un teatrino di borgata, con rappresentazioni giornaliere eseguite da attori dal delirio Politico sognando la ripresa, i quali dopo aver distrutto il Paese continuano a sognare inceppati mentalmente nelle varie storielle e opere artistiche che hanno glorificato l’Italia in altri tempi, e non si intrecciano minimamente con le generazioni Politiche contemporanee, masturbate ideologicamente come se la Roma Imperiale di 2000 anni fa abbia fermato il tempo, dove ogni Presidente della Repubblica o del Consiglio dei Ministri, si sente un Cesare Augusto o un Socrate del sapere dal linguaggio facile, schiavizzando i propri fratelli e i propri sudditi.
Nell’ultimo messaggio al mondo del nostro nuovo Capo di Governo Matteo Renzi, in occasione dell’inizio della Presidenza Europea del Semestre spettante all’Italia, tanto per dimostrare la grandeur che fu dell’Impero Romano, censurando la realtà attuale del Paese e riversando tutti i nostri errori sui ferrei regolamenti Europei, sfoggiando un insieme di parole sempre le stesse prive di contenuti costruttivi e dice:
La fotografia di queste ore ci consegna l’immagine di un’Italia stanca, impaurita, rassegnata. Sembra che il nostro tempo migliore sia alle spalle e che cambiare sia uno sforzo più impossibile che difficile. Non è così (dice Lui). Chi crede nella politica, nel valore e nella dignità della politica, (sempre dice Lui), sa che non è così, non può essere così. Ci meritiamo di più. E tocca a noi cambiare verso. Dobbiamo affrontare la paura con il coraggio, la stanchezza con l’entusiasmo, la rassegnazione con la tenacia. (Quello che gli Italiani fanno già da 70 anni).
Dobbiamo sapere che la crisi che stiamo vivendo, crisi economica, finanziaria, occupazionale, ma è anche e soprattutto la crisi generata da un modello di valori che va finalmente cambiato, è la più grande opportunità che noi abbiamo per restituire il futuro all’Italia. Questa crisi non va sprecata, (considerando che la crisi Italiana inizia nel 1970), noi non vogliamo sprecarla. È una crisi destinata a cambiare il senso di parole come benessere, lavoro, appartenenza. La sinistra vince solo quando costruisce il futuro, non quando si chiude sul presente.
Queste belle parole sentite e risentite nel sostenere l’ideologia del cambiamento (con l’apparente desiderio di non cambiare, altrimenti lo avrebbero già fatto senza tanta propaganda), non solo i vari gruppi dirigenti che hanno prodotto questa sconfitta, ma anche e soprattutto le idee Politiche che non hanno funzionato, le scelte che hanno fallito, i metodi che ci hanno impedito di parlare a tutti, (considerando che il Capitale Umano disponibile nel Paese, viaggia ad una velocità di gran lunga superiore della inqualificabile dignità e disonestà delle Istituzioni in diretto contatto con la cittadinanza).
Da questo quadro molto critico e scarso di contenuti costruttivi Sociali e Umanistici, è giusto pensare che vi sono due Italie, quella di un Governo con tutte le sue Istituzioni sbrandellate dove lo Stato con la sua Giustizia e i suoi programmi è sempre assente, e l’altra Italia formata dal Capitale Umano, con la volontà del fare, frenato, boicottato dalle Lobby e Istituzioni dello Stato, senza possibilità di ricorso al buon senso, alla Giustizia.
In sostanza, manca quel ponte di contatto fra l’Autorità preposta e il cittadino, scoraggiato dal comportamento inqualificato delle Istituzione dello Stato.
Il nostro bravissimo Presidente del Consiglio da buon Toscano, nel suo discorso all’Europa e al mondo non si riferisce a Cappuccetto Rosso ormai senza stimoli, non ricorre nemmeno all’esempio dei grandi uomini di merito del passato che tanto hanno dato all’Italia, come ad esempio il Fiorentino Niccolò Macchiavelli (1469/1587) o al Primo Presidente della Repubblica Napoletano Enrico De Nicola (1877/1959) e tanti altri, ma il nostro Presidente Matteo Renzi va molto indietro nel tempo e prende spunto da Mitologie fiabesche molto antiche appartenenti alla letteratura Greca, richiamando alla memoria niente di meno: Ulisse, Telemaco, il cane Argo, i Proci, (dimenticando i Porci che dilapidarono le ricchezze Nazionali) e prosegue con quello che non avrebbe mai detto: all’Italia non serve la crescita, noi stiamo bene così come siamo nella (M) per abitudine, senza approfondimenti sulla crisi che miete continue sofferenze, suicidi e riempie le Prigioni per mancanza di dignità umana con esempi che provengono dall’alto – furti Istituzionalizzati che ingrassano la Kasta continuando ad aumentare il debito Pubblico – lo sviluppo del Turismo a ritroso, sostenuto dall’immigrazione di massa di disperati e dalla Clandestinità che popola il Paese – le Industrie che chiudono creando disoccupazione allarmante – importando le nostre necessità dall’estero per sostenere la ricchezza di altri Paesi – (stiamo bene così) senza programmi per una ripresa, noi non chiediamo nulla all’Europa, i milioni di giovani disoccupati e senza dignità presente e future, (non importa), la Casta sta bene così.
Sta di fatto che se i Cittadini Italiani, portassero i vari Governi che si sono alternati alla guida del Paese in proporzioni di uno all’anno (65 Governi in 16 Legislature), dinnanzi alla Corte di Giustizia Internazionale, dovremmo innalzare molte croci per eliminare le mele marce, con l’odore nauseante della morte che si rifletterebbe per chilometri oltre i Confini, superando la Rivoluzione Francese del 1789.
Stiamo bene così, dalla poltrona di comando parlano tutti con il medesimo linguaggio, intanto nel Paese non cambia nulla in positivo, aumentano le tasse e il costo della vita, aumenta il debito Pubblico, aumentano i suicidi e le sofferenze, ma loro continuano con i medesimi auspici di speranza e di imminente ripresa, come un marchio di fabbrica di un prodotto di prima necessità che riempie i piatti a pranzo e a cena, paga gli affitti, le bollette gonfiate, i Medicinali, la Scuola e la dignità delle persone, delle famiglie.
Un tizio, forse un Marziano o forse un uomo di grande esperienza, sostiene che il nostro problema Nazionale proviene dalle inutili scuole di filosofie Politiche, le quali a suo avviso servono soltanto a ingrassare gli arrampicatori, oltre a creare rivendicazioni e guerre, deviando dal principio fondamentale di una società evoluta formulata sull’onestà, il saper produrre in modo concorrenziale e fare di conto, cioè saper contare e risparmiare.
Il concetto di aumentare le tasse per far fronte agli sperperi dello Stato, fa chiudere le Industrie e le attività, aumentando la disoccupazione, quindi serviranno sempre maggiori Tasse per far fronte alla situazione, sino al default finale.
Il tentativo Politico di deviare dal peso insostenibile del debito pubblico, un atto accusatorio che impedisce la ripresa, non l’hanno creato i cittadini, e va rimborsato rovesciando le tasche dei Partiti Politici che hanno Governato il Paese sino ad oggi.
Bisognerebbe iniziare dal correggere in modo concreto la situazione interna di contatto con le Istituzioni, eliminare le posizioni e le spese inutili dello Stato, eliminare la Polizia Locale che crea ingiustizie e continui ricorsi ai Giudici di Pace, contare su un corpo di Forza Pubblica unificata che provenga da una scuola, livellare gli stipendi e le pensioni, eliminare quella Camera dormitorio con Senatori a vita, sottomettere le Regioni, Province e Comuni alle Leggi dello Stato, eliminare i Consiglieri, i cittadini sono i migliori consiglieri, eliminare l’impunità Parlamentare, tante cose da fare invece di continuare a farneticare cambiando le pedine con pedine dello stesso colore, stesso criterio, mentre il Paese soccombe sempre più sotto al peso della Mafia e delle Lobby Politiche in diretto contatto con la Comunità.
Una volta pagavamo le bollette bimestrali della Luce e del Gas sui consumi reali, mentre da quando il Governo a nominato un Garante, le Bollette si sono improvvisamente gonfiate con consumi stimati e ulteriori Bollette gonfiate per i consumi a consuntivo.
I costi dei trasporti pubblici Comunali, sono raddoppiati per oliare i Partiti Politici.
Il costo delle abitazioni è scoppiato, per ingrossare il PIL in sostituzione di un sistema Industriale morente.
L’Energia, vi sono sistemi che riducono i costi del 90% eliminando le importazioni.
Tante cose da fare mentre si continua a respirare auspici utopici.
Anthony Ceresa

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