sabato 11 gennaio 2014

I panni sporchi meglio lavarli in casa... O no? - Considerazioni in libertà vigilata di Fabrizio Belloni



Se avete lo stomaco forte, e se non avete cose serie da fare, leggetevi i giornali di questi giorni, ascoltate le televisioni nei loro notiziari. Ci sono due reazioni nelle persone normali. La prima è una forma di stanca abulia, di scoraggiamento diffuso, di nausea fisica che pervade e fa abbandonare la lettura o la visione. Non cambia nulla, è sempre la solita storia, non c’è speranza…… Sono i pensieri dell’incauto cittadino che cerca di seguire le faccende politico-economico-sociali di questo squinternato Stivale.
In effetti si accendono, di tanto in tanto, dei fuochi di speranza, vi sono dei balenii di interesse, sprazzi di sorrisi nell’illusione della novità che si affaccia finalmente alla ribalta.

Ma poi tutto si colora di polvere, si ingrigisce, ripone le insegne della carica tumultuosa, e si allinea al solito rapporto stoicamente sopportato: sfruttatori politici acidi, avidi, indifferenti ed incapaci da una parte, popolo bue, pecore da tosare vigliaccamente consenzienti dall’altra.

Di meteore ne sono passate tante: hanno avuto il loro momento di gloria pseudo rivoluzionaria e sono finiti nel sottoscala della Storia italica. L’elenco è lungo: Giannini, l’Uomo qualunque; Nichelini ed Almirante, i neo fascisti; Pannella e Bonino, con i loro referendum; Segni (qualcuno lo ricorda?); di Pietro e la fasulla stagione di mani pulite, che fu una lotta a coltello gestita dai “poteri forti”; lo stesso Craxi, che ad un certo punto, dopo Sigonella, capì che non la avrebbe fatta franca e che gliela avrebbero fatta pagare; Bossi e la sua secessione svenduta per un piatto di lenticchie; Grillo e la accozzaglia di improvvisati piccoli Masaniello che credono di poter raddrizzare le gambe dei cani; …… ora abbiamo il democristiano Renzi, che ha sbagliato palcoscenico: starebbe meglio a Zelig.

Tremila anni di civiltà hanno impresso nel DNA degli Italiani scetticismo e cinismo: si sono abituati a tutto, al contrario di tutto e tutto hanno metabolizzato. Non si scandalizzano più, e questo è grave, gravissimo. Non si incazzano più, e questo è anche peggio. Parlano male della Casta, ma al bar, con le patatine dell’aperitivo. E quelli che cercano di organizzarsi e protestare cominciano bene, durano poco e finiscono male, nel dimenticatoio.

Il sistema si è consolidato ed è “perfetto”: nessuno è responsabile, se la Magistratura arresta uno dei tanti (tutti?) parassiti che derubano, la reazione è “eccone un altro”, rassegnato commento; il diritto civile del cittadino cozza contro un muro di gomma che non dà risposte e soprattutto nega il diritto al singolo…..


Tutto questo ha portato ad una voluta e pianificata assuefazione al servilismo, all’accettazione della conduzione di suddito messo a tributo. Esattamente quello che i “poteri forti” avevano progettato per l’Italia. In sintesi: che la classe politica parassita faccia quello che vuole, derubi e grassaggi nel modo che crede, purché obbedisca al piano mondialista e globalizzante. Popolo cinesizzato a stipendi di affamata sopravvivenza, senza prospettive né futuro. Tubi digerenti nei limiti voluti. Amen.

(Continuerebbe...)

Fabrizio Belloni

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