sabato 16 novembre 2013

Populismo e fame - L'Unione Europea non è mai stata ratificata dal popolo...


In fila per un pacco viveri

Iniziamo dal dato certo: alle europee del 2009 votò solo il 43% dei cittadini europei aventi diritto. Già in partenza, quindi, tutte le idiozie che venivano sparate sul gradimento e la necessità della UE e delle varie strutture, Parlamento in testa, venivano spazzate in toto dalla libera scelta degli stessi interessati.

Gli europei, in maggioranza, sdegnavano politici e media, attori protagonisti di quel triste spettacolo.


Era stato provato con l'astensionismo che l'Europa Unita era indigesta ai popoli che avrebbero dovuto comporla.
Almeno, forse, "questo" tipo di Europa.


E non era certo una novità.


Quando mai gli imbonitori della democrazia hanno sottoposto a referendum i trattati istitutivi dell'Unione ?


Quando lo fecero singoli governi,mal gliene incorse. Francia, Olanda, Irlanda sono esempi di mancate ratifiche popolari. Allegramente superate dai voti dei parlamenti. Esempio sublime di cosa intendano gli imbonitori per democrazia reale.

Ma qualcuno vede mai un "lorsignore" chiedersi perché i cittadini non votano in Europa (e pure nei singoli stati) ?


Vegliardi lucidissimi, capi di stato e governo, ministri,sottosegretari ed onorevoli vari strepitano ogni giorno contro "il populismo" dilagante ed il pericolo mortale che corre la democrazia.


E, su questo, sono tutta una cosa con i banchieri, i tecnocrati della burocrazia ed i media partitocratici.


"Fermiamo la deriva populista" il grido bipartisan che unisce destre, sinistre e centri d'Europa. 
Manca la prossima benedizione di Papa Francesco e la Crociata avrà pure una protezione in alto loco.

Signori governanti, europei ed italiani, magari quanti non decantiamo la vostra creatura prediletta, l'Europa delle banche e della finanza e ne predichiamo la fine saremo "populisti".

Meglio questo, che sempre al popolo fa riferimento, dell'essere imbonitori. Al servizio di quel potere economico che ci sta portando alla fame.

Grazie per l'attenzione.

Vincenzo Mannello - vmannel@tin.it

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