venerdì 6 settembre 2013

Suona la campana a morto per la democrazia


Foto di Gustavo Piccinini

Ho sempre definito la democrazia come “il male assoluto”. Per motivi istintivi, sentimentali, se volete. Per motivi storici. Per motivi etico - politici.
Gli avvenimenti di questi ultimi giorni, a cavallo di agosto e settembre, con il parlamento inglese e il presidente americano quali attori, me ne danno una conferma clamorosa. 

Sempre, nella storia, quando un sistema finisce, trova gli ultimi attori che si rifanno alle primordiali origini, alle polluzioni che ne hanno determinato la nascita.
Per tentare di prolungare artificialmente l’agonia.

Vediamo, il più rapidamente possibile.

Motivi “sentimentali”: la democrazia parlamentare che conosciamo è di origine anglosassone. Nata in Gran Bretagna, esplosa nella rivoluzione americana, trasferita nella rivoluzione francese (che non fu una rivoluzione di popolo, come erroneamente si crede, ma che ebbe il cuore, lo zoccolo duro nei Funzionari Statali: fu una rivoluzione borghese, di apparato), è stata esportata, quasi sempre con le baionette, a tutto il mondo “occidentale”. E ultra, purtroppo. Cioè nasce, cresce, si afferma anche ove la mentalità, lo spirito, la cultura, la storia sono state e sono lontane mille miglia dall’animo anglosassone. 

La democrazia parlamentare, il male assoluto, non appartiene all’intimo di noi latini, come non appartiene ad altri popoli. E la propaganda di sessanta e più anni, martellante e subdola, non ha scalfito il profondo dei popoli non anglosassoni. Che, detto per inciso, non è che mi siano particolarmente simpatici. Anzi…..

Motivi storici. Nata duecento venti anni or sono, la democrazia parlamentare, il male assoluto, è nata male, è durata troppo, e sta finendo in modo sconcio. Non ha evitato guerre: le due Guerre Mondiali (più appropriatamente dovrebbero essere chiamate principalmente Guerre Civili Europee, per lo più) sono state volute, dichiarate, provocate dalle “democrazie” occidentali, per la supremazia economico industriale finanziaria. 

E, di più, le “democrazie parlamentari”, il male assoluto, si crearono gli imperi coloniali, provocando una montagna di morti alta come l’Everest. E continuano a farlo. Magari in modo più subacqueo, per interposta persona, ma i morti, “figli” della democrazia, il male assoluto, continuano a far aumentare l’altezza dell’Everest di cui prima. Nei modi più criminali e sconvolgenti immaginabili. 

Dallo sterminio di intere popolazioni, all’uso di gas (Inghilterra 1921, contro gli sciiti in Iraq, Italia nel 1935/36 in Etiopia, per esempio), alla creazione di campi di sterminio (i Savoia, sulle Alpi, gli inglesi, in Sud Africa o, meglio, in Siud Afrika, nella dizione vera ed originale), nella repressione dei Sepohis, in India, fino ad arrivare ai massacri africani della fine del secolo scorso: Mau Mau, Angola, Mozambico, Congo, ancora Congo con Uti e Tutsi, i massacri di Sabra e Shabila, gli stermini perpetrati dagli ebrei in Palestina e ultra, la nascita di Israele, il Darfur in Sudan... Ne tralascio decine, non volendo fare la storia delle mattanze. Nonostante il silenzio dei media – linguetta, l’elenco degli interventi delle “democrazie parlamentari”, il male assoluto, sono decine, centinaia. La Storia registra e prima o poi, nonostante la propaganda, fa affiorare la verità e le responsabilità. La Storia è una persona seria e politicamente scorrettissima.

Motivi etico – politici. So che affiancare i due vocaboli è un azzardo scientifico. Ma non sono fatto a compartimenti stagni, grazie ad Odino. La “democrazia parlamentare”, il male assoluto, non accetta altro da sé. Nata come ipocrita foglia di fico che dovrebbe coprire le vergogne di interessi lobbistici, elitari, quelli che definiamo “poteri forti”, ha mistificato in attività controllabili, filo-guidate la creazione di leggi che regolassero lo stato, i rapporti fra individui. Fuori dai denti: nella “democrazia parlamentare”, il male assoluto, chi detiene il potere ha solo un dovere: mantenere il potere. La giustizia sociale, il bene comune, lo sviluppo della vita diventano così solo delle ANTI REALTA’ SCENTIFICHE. 

Pie illusioni, carote fatte ballare davanti al cavallo (il Popolo) che tira il carro: come sempre in Italia abbiamo un esempio da manuale, con una casta che se ne frega abbondantemente ed allegramente della Gente. 

In altri Paesi sono almeno più defilati, più sobri, meno sfacciati. Non è che –storicamente- siano “cattivi, brutti, sbagliati”: la casta non può non essere così. E’ il sistema che obbliga il vassallaggio. E’ la “democrazia parlamentare”, il male assoluto, che non può che avere uno sbocco storico come quello cui stiamo assistendo. Venezia durò dieci secoli. Roma, la grande, vera Roma, durò dodici secoli, circa. Nessuna delle due era democratica. Meritocratiche sì, ma democratiche no.

Oggi stiamo assistendo al problema Siria, parte di un problema ben più grande. Comunque vada a finire, è esempio da manuale.

In Inghilterra il Parlamento ha bocciato l’interventismo del Primo Ministro Cameron: il Parlamento si è ripreso la facoltà più importante, decidere guerra o pace. Vi ricordo che il criminale Churchcill dichiarò la guerra preventiva alla Germania, senza chiedere il permesso a nessuno (oddio, forse lo chiese in Loggia…): credette di vincere la guerra e perse l’Impero Non si rialzarono mai più, gli albionici.

Questo è il grido di allarme della “democrazia parlamentare”, il male assoluto, della società inglese. La Gran Bretagna ha perso l’Impero, ma non ha ancora trovato un ruolo. Il Parlamento inglese annaspa disperato, e canta il canto del cigno, la propria morte, decretata dai poteri forti della City, officiata dai banchieri. Tentare di riappropriarsi del potere più manifesto (pace – guerra) è il tentativo tardivo, ipocrita, falso e perdente di fingere che il popolo conti e decida. Come l’eventuale probabile attacco alla Siria non produrrà effetti di sorta, così il Popolo inglese otterrà un solo risultato: la presa di coscienza di non essere più una Grande Potenza e di non contare alcunché né in patria, né fuori. Solo la City finanziaria ha voce in capitolo, e sappiamo chi comanda nella City (“Poteri Forti”, la Banca Boen, le lobby giudaico—massoniche-finanziarie, anglosassoni).

Ancor peggio la situazione negli SUA. Il Barack Obama non può all’improvviso abbandonare la figura di gendarme del mondo. Anche laggiù le lobby non glielo consentono. Ma vari spettri aleggiano nel cielo yankee: Viet-Nam, Somalia, Iraq, Libia…. Gli elenchi dei fallimenti militari e politici della “superpotenza” dimostrano che Von Clausewitz e Bismark avevano ragione, ma solo per i Popoli Europei: “La guerra non è che il proseguimento della politica in altra forma”. E Obama cerca di avere l’appoggio del suo popolo, anche se per interposta persona, il Parlamento. “Non sarà un altro Iraq” bercia il Ministro degli Esteri, il Segretario di Stato Kerry. Ma il Popolo nicchia.

Sono finiti, anche come superpotenza. Il Mondo va verso quattro centri di potere, quasi (ne predisse tre) come affermò nel 1939 Orwell in “1984”.

Giratela come preferite, ma se volete essere obiettivi non potete che ammettere che la causa di tutto è la forma statuale che l’occidente anglosassone ha imposto: il male assoluto, la democrazia parlamentare. Che è sanguinaria, corrotta e corruttrice, inefficace, usuraia, ignorante, incapace, falsa, assassina, ipocrita, inutile, mafiosa, e tanto altro ancora.

Il male assoluto? La democrazia parlamentare.

Grazie a dio sta morendo. Affrettiamone la dipartita.

Fabrizio Belloni

Cell. 348 31 61 598

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