domenica 11 agosto 2013

Cerveteri e la memoria cancellata per "convenienza"


La brutta struttura, denominata (Centro di Accoglienza),  che  è stata progettata accanto al mio punto di vendita di Souvenir, rovinerà la bellissima piazzetta della Necropoli Etrusca di Cerveteri. Anche se per me è molto conveniente, poiché i visitatori passeranno davanti alla mia attività, sono dispiaciuta di questo ennesimo scempio che il sindaco di Cerveteri vuole fare  con tanto di nulla osta della Sovrintendenza;  ed ecco che  la penna rossa  donata a G. Spadolini dallo storico dell’Arte e funzionario delle Belle Arti  Bruno  Molatoli, sarà per l’ennesima volta protagonista della più deprimente  e subdola  storia italiana (il Ministro Bray è stato messo al corrente di tutto e speriamo che intervenga).  

Nel novembre 1974 Giovanni Spadolini ricevette una busta inviatagli da un suo caro amico, Bruno Molajoli, storico dell’arte ed ex funzionario delle Belle Arti. Il plico conteneva una matita rossa e blu, uguale a quelle che gli insegnanti usano per correggere i compiti in classe, accompagnata da un bigliettino scritto a matita: «A Giovanni Spadolini da Bruno Molajoli con fervidissimi auguri e fondate speranze che questo ‘bicolore’ Gli serva per correggere gli errori nei ‘compiti’ della P.I. e, Dio voglia, dei Beni Culturali» .

Molajoli non avrebbe potuto scegliere regalo migliore: una matita bicolore, come bicolore era il governo Moro-La Malfa che stava nascendo in quelle settimane e in cui Spadolini era stato chiamato quale responsabile del nuovo Ministero per i Beni culturali e ambientali. E come il professore individua errori più o meno gravi nel lavoro svolto dai suoi allievi, così il neo-ministro avrebbe dovuto rintracciare ed eliminare danni e storture nei compiti (di nuovo una parola con duplice significato) legati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

Quel dono altamente simbolico, nella sua semplicità, racchiudeva in
sé il senso di un’epoca e di un momento importanti per la storia della
tutela: in quella matita oggi possiamo vedere la delusione per gli errori
compiuti, la speranza che non venissero ripetuti, l’attesa per quel Ministero che avrebbe dovuto finalmente inaugurare un nuovo corso, tutti sentimenti condivisi da gran parte della cultura italiana negli anni Settanta.

Bruna Di Berardino


http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=25667

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