domenica 3 marzo 2013

Altro giro di giostra... altro giro, altro regalo - Politica pre-rivoluzionaria


Povero benzinaro emiliano, già si vedeva con la giubba da presidente... ed ora non conta più niente... lo abbandonano persino i suoi, persino baffetto che lo teneva sempre stretto.
Il napoletano è indirizzato a offrire il governo ad un "altro", un  tecnico, un amico dei mercati, non proprio il montales che è riuscito male, uno simil, un prodi, un.... che piaccia alle banche ovviamente, e così il vecchio voltagabbana avrà conchiuso il suo iter di svenditor cortese e potrà ritirarsi, come il paparatzy, in una camera di regia sotterranea, dove l'aspettano gli altri lobbysti giocando a tre sette col morto. E Grillo? La rivoluzione francese non comincia la mattina e finisce la sera, il decorso dura vari anni, ed alla fine anche i  Marat, i  Danton ed i Robespierre finiscono con la capigliatura sfoltita al collo.

Ed ora leggetevi il salmo inviato da Fabrizio Belloni
(Paolo D'Arpini)



Lo Tsùnami tour è terminato.
Terminato? Forse è finita solo la prima tappa, pronto a rimettersi in pista se le cose andranno come sembrano stiano avviandosi a concludersi.
I segnali ci sono tutti.

Lo scadente (nel senso che è in scadenza, cosa siete andati a pensare, malelingue?!) Presidente della Repubblica ha “invitato i partiti ad aver responsabilità”. Siccome sono maligno, lo interpreto come un invito ad allearsi per permettere a Bersani di formare un governo. Ma c’è di mezzo Berlusconi…..

Sul “Corriere” di  sabato 2 marzo 2013, l’editoriale racconta alla gente che da internet sono scomparse per miracolo (?) le tabelle comparative degli emolumenti della casta: troppo compromettenti e –diciamolo- rivoltanti. Esattamente il modo per allargare di più, se fosse possibile, il solco fra Italiani e politici.

In compenso nessuno avanza più il falso alibi del “costo della politica”. Grillo ha fatto quel po’ po’ di sconquasso senza i milioni elargiti ai partiti, senza rimborsi elettorali, senza manifesti, senza acquisto di spazi televisivi, senza pubblicità sui giornali, avvalendosi anzi del volontariato dei militanti: spese ridotte all’osso. Ma vere.
In questi giorni assistiamo all’indecente spettacolo di politici da venti, trent’anni in Parlamento, che cercano di cavalcare la tigre delle proposte a 5 stelle.

E’ una vecchia tattica, da sempre in uso: l’ho provata sulla mia pelle e so di cosa parlo. Il potere in un primo momento deride e sfotte il “nuovo” che si propone. In un secondo momento cerca di criminalizzarlo e di demonizzarlo. Da ultimo cerca di appropriarsi delle proposte del “nuovo” per toglierli l’acqua nella quale nuota e si moltiplica.

Vecchia tattica. Ma improponibile questa volta.
Hanno avuto tempo, numeri e possibilità di risolvere:
  • Il conflitto di interessi,
  • La riduzione del numero dei parlamentari.
  • L’abbattimento dei costi della politica,
  • La riduzione o l’azzeramento delle province,
  • La legge anti corruzione,
  • La legge anti criminalità organizzata,
  • L’innovamento dalle radici del comparto bancario,
  • La logica che sotto intende ai referendum, per renderli attuativi,
  • L’investimento del Popolo circa la permanenza nell’area dell’euro,
  • Una, purché credibile, politica economica,
  • Legge elettorale,
  • Pagamenti dello Stato verso i creditori,
  • Stipendi ai manager pubblici,
  • Umanizzazione del Fisco…..

Ho elencato solo una decina di punti. In effetti sarebbero molti di più.

Onestamente pensate che i politici della casta possano, vogliano mettere mano a quanto sopra elencato? Avevano avuto modo e tempo, se avessero voluto: non hanno capito, ed hanno temuto. Personalmente, considerando che lo “scadente” non può sciogliere il Parlamento, che sono in ballo i due Presidenti delle Camere e l’elezione del Capo dello Stato, e, soprattutto la fiducia al Governo incaricato, ritengo che o si prolunga il “loden sgualcito” attualmente a Palazzo Ghigi, o si deve fare un’ammucchiata stomachevole, con rospi grossi come buoi ingoiati da tutte e due le fazioni della casta. In entrambe le soluzioni i Partiti stanno lavorando per Grillo.
E dovrebbero pure essere grati al comico ligure: ha funzionato da valvola di sfogo ed ha indirizzato su di sé e sul Movimento a 5 Stelle la rabbia di un Popolo in condizione di inizio insurrezionale. Ed ha prolungato l’agonia della casta. E non è del tutto escluso che si finisca con atti violenti per le strade.

La casta non ha capito: Grillo vuole una società nuova, diversa. Più Uomo e meno consumismo. Attenzione. Questa è un ribaltamento totale del volere dei poteri forti.
Staremo a vedere se Grillo vorrà combattere contro la Goldman Sachs, la J.P. Morgan, il Vaticano, la City di Londra, la BCE, e contro le multinazionali. Hai detto niente!

Ma o combatterà, o il suo Movimento imploderà e si romanizzerà.

E’ una storia che abbiamo già visto e vissuto.

54 Stati contro 3. E neppure le due atomiche sono riuscite a finirla. Che si ricominci?

Fabrizio Belloni

1 commento:

  1. CHE IL MISERELLO BERSANI FOSSE IL CLASSICO CIUCHINO CHE DOVEVA TIRARE LA CARROZZA PER IL PAESE DEI BALOCCHI LO SI SAPEVA DA SEMPRE. CHE FOSSE NELLE MANI DI UNO PSEUDO-MANOVRATORE DEL CALIBRO D'ALEMA ERA EVIDENTE. In ogni caso: Bersani è un cretino e D'Alema è un politico fallito. Più si ostina a fare baffino il sopraffino e più fallisce. GV

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