sabato 15 dicembre 2012

Agro Romano infestato da coltivazioni OGM abusive





Nelle campagne romane viene coltivato mais geneticamente modificato. 

E' quanto emerge dalle indagini a campione effettuate dall'Arsial su alcuni  campi del territorio regionale coltivati a mais.

La vicenda coinvolgerebbe due importanti multinazionali.

Una notizia che si apprende grazie alla risposta dell'Assessorato  all'agricoltura laziale a un'interrogazione di Luigi Nieri, consigliere  regionale di Sinistra Ecologia Libertà, che aveva chiesto di effettuare  opportune verifiche sulle coltivazioni di mais, in ottemperanza a quanto  previsto dalla legge 15/2006 della Regione Lazio, che vieta  espressamente la coltivazione di sementi geneticamente modificate.

"Abbiamo ora la certezza che nelle campagne romane si coltiva mais  geneticamente modificato, con seri rischi di contaminazione anche per i  terreni circostanti. Si tratta di mais che spesso viene venduto come  prodotto tipico del Lazio, senza nessun riferimento alla natura Ogm -  dichiara Nieri - Sono anni che le multinazionali provano a far entrare
prodotti Ogm nei nostri campi, ma dietro una netta spinta popolare sono  stati sempre respinti. 

La presenza di Ogm nel nostro territorio rischia  di contaminare e screditare la produzione agricola del Lazio. La Regione  Lazio, anziché promuovere inutili provvedimenti per la valorizzazione  del made nel Lazio, come ha fatto la maggioranza Polverini, dovrebbe  tutelare la qualità delle produzioni".
Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo

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