sabato 22 settembre 2012

Calcata, il tempo delle more e dell’olmo… – Lettera ai calcatesi di Felix D’Arpini


Forra intorno Calcata, notturno - Foto di Gustavo Piccinini


Da quando ne ho ricordo mio padre si e’ sempre impegnato nella bonifica di un terreno chiamato “Orti di Cristo”.



Questo terreno-orto e’ disposto su tre livelli ed e’ situato al di sotto della porzione di Calcata nuova che va’ dal cimitero a Via della Lira; proprio a causa della sua posizione dagli anni in cui veniva costruito il paese nuovo fino a poco fa era stato, come altri luoghi, adibito a discarica . Adibito a discarica da persone che nella maggior parte dei casi non erano neanche coscienti delle conseguenze in quanto venivano da una cultura che era appena entrata a contatto con il sistema del consumismo; e’ proprio per questo motivo che ,a mio parere, non possono essere colpevolizzate. Vorrei sottolineare che questi piccoli appezzamenti di terra erano e sarebbero tra i migliori e che le persone che li avevano vissuti e che si erano nutriti della sua terra sono le stesse che per ignoranza li hanno resi discariche.



Ora il punto cui vorrei arrivare: e’ peggio chi si rende conto che e’ sporco e non pulisce di chi sporca senza rendersi conto. Questo per dire che ora il problema e’ il mio e il vostro.



Da quando sono nato sono sempre vissuto a Calcata e ogni giorno della mia vita mi sono abituato all’odore delle fogne a celo aperto. Fognature che sono state messe in opera non dai vecchi abitanti del paese ma da quelle persone che lo avevano ripopolato. Questi liquami hanno impregnato l’ammasso tufaceo per trenta anni; non solo: hanno impregnato le nostre menti fino al punto che qualcuno si è abituato (io).



Il paese e’ sporco e le persone non puliscono ,le fogne scaricano e non se ne preoccupano,sono tutti pronti a parlar male ma nessuno si prende le proprie responsabilità ,ci si interessa del superfluo,non si comunica e ci si chiude sempre più nel proprio egocentrismo.



Se fosse stato realmente nostro interesse ,nostro sentito interesse ,non lo avremmo permesso!

Una volta ho letto una frase che diceva: Quando una persona si rende conto del tesoro che possiede comincia a riconoscerlo anche negli altri e cerca di risvegliare tale consapevolezza anche in loro.



Io direi: Quando una persona si accorge di vivere in una fogna e ne sente il disagio spera che anche gli altri insieme a lui reagiscano a tale “autolesionismo”.

Il paese e’ pieno di pulci, piccioni, ratti, escrementi.

Chi e’ disabile o anziano non ha il parcheggio garantito. (Grande Mistero)

I giovani oziano, giocano con strumenti di lavoro come l’ipad che dovrebbero aumentare la loro creatività e non renderla sempre più artificiale.



I veri residenti, se desiderano uscire da Calcata in un giorno di festa, sicuramente tornando non trovano posto per la propria auto; ciò avviene non perché il comune non fa niente ma perché chi ha la seconda casa, chi ha il ristorante-Ass.culturale-bar- ecc. Non fanno lo “sforzo” di parcheggiare al nuovo parcheggio. ciò avviene anche perché i turisti fanno finta di non vedere i cartelli stradali offendendo la propria intelligenza e mancando di rispetto al posto che li ospita .



Le guardie del parco spesso oziano invece di pulire dicendo che non gli compete. (Grotte callarina sotto il ponte di Mazzano lungo la provinciale ecc).

Vengono spesi molti soldi da parte delle istituzioni in opere che non migliorano la vivibilità e spesso la peggiorano (bagni pubblici ecc.) .

L’acqua e’ ai limiti della potabilità e per molti anni non e’ stata potabile.

La scuola e’ un eterno cantiere con parametri di sicurezza a mio avviso insufficienti .

Il sindaco inaugura il teatro-sala di musica ancora da terminare .

La nuova Chiesa ha già dei problemi



Quando ha nevicato siamo stati lasciati in dietro e tra l’altro mi e’ stata fatta una multa perché avevo parcheggiato dove tutte le settimane parcheggiano i turisti senza ricevere multe anche se io vi avevo sostato per via della neve.



I disagi che colpiscono la mia famiglia non sono solo questi e nel tempo andrò a documentarli e a cercare, nei miei limiti (e non in quelli della legge), di risolverli.



Amo, studio, pulisco, insegno, creo; tutto solo per sentirmi bene come dopo una giornata di lavoro, dopo aver mangiato sto in famiglia (nel senso più esteso) circondato da fiori piante e animali.



Spero di non aver offeso nessuno facendo delle constatazioni che possono essere del tutto soggettive e sbagliate .



D’arpini Felix

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