mercoledì 29 agosto 2012

Dime, mini bombe atomiche USA, stipate in Italia e dirette in Israele... per la prossima guerra

Il castello del mago - Dipinto di Franco Farina

Ante scriptum

PREMESSO CHE TUTTO QUESTO CHE VIENE QUI SOTTO RIPORTATO NECESSITA DI VERIFICHE, MI CHIEDO: MA I COSIDDETTI MOVIMENTI PACIFICISTI, UMANITARI, ANTINUCLEARI, QUELLA SINISTRA UN TEMPO IMPEGNATA CONTRO LE GUERRE E I GENOCIDI, CHE FINE HANNO FATTO?
POSSIBILE CHE QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, DELLE SUE MALEFATTE, TUTTI DIVENTANO CIECHI E SORDI? E PERCHE’? (M.B.)

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Non c’è freno all’orrore che dilania la Palestina. Dopo i cecchini addestrati a menomare i bambini sparando agli occhi, dopo le bombe al fosforo, gli ordigni a grappolo e all’uranio impoverito, Tsahal sperimenta una novità sulla pelle di un milione e mezzo di palestinesi rinchiusi nei lager di nuova generazione. Causano un’esplosione radioattiva di breve raggio. In teoria limitano i danni collaterali. L’acronimo è “Dime” (Dense Inert Metal explosive). E’ un involucro in fibra di carbonio imbottito con tungsteno, cobalto, nickel o acciaio. Queste bombe rilasciano micro-schegge che tranciano tessuti molli e tendini. I feriti sono così destinati a morte sicura, poiché le schegge impercettibili restano nel corpo, provocando il cancro.

L’ atomica in miniatura - ideata e fabbricata negli Stati Uniti d’America - viene attualmente utilizzata a Gaza dall’esercito israeliano sui civili palestinesi. La notizia del giorno è disarmante. Una gola profonda rivela: “Le Dime sono stoccate in Italia, nella base di Camp Darby in provincia di Livorno”. Una conferma indiretta all’accordo militar-commerciale stipulato a suo tempo dal governo Berlusconi con lo Stato israeliano. Ovviamente, dietro la regia dello zio Sam. Si attende urgente smentita del primo ministro Monti Mario, con prove alla mano verificabili dall’opinione pubblica.

In ogni caso l’Italia conferma la sua sovranità azzerata.

Le Monde - Come riporta il quotidiano francese del 13 gennaio 2009: «Due medici norvegesi presenti a Gaza affermano di “aver visto delle vittime provocate da un nuovo tipo di arma, le DIME”. Dei feriti di un tipo nuovo –adulti e bambini le cui gambe non sono altro che dei moncherini bruciati e sanguinolenti- sono stati mostrati in questi ultimi giorni dalle televisioni arabe che trasmettono da Gaza. Domenica 11 gennaio, sono stati due medici norvegesi, i soli occidentali presenti nell’ospedale della città, che ne hanno dato testimonianza.

I dottori, Mads Jilbert e Erik Fosse, che intervengono nella regione da una ventina d’anni con l’Organizzazione non governativa norvegese Norwac, sono potuti uscire dal territorio della città con 15 feriti gravi, attraverso la frontiera con l’Egitto.

Non senza alcuni ultimi ostacoli: “Tre giorni fa, il nostro convoglio, per di più condotto dal Comitato internazionale della Croce rossa, è dovuto tornare indietro prima di arrivare a Khan Younis, dove alcuni dei carri armati hanno sparato per stopparci”, hanno detto ai giornalisti presenti ad Al-Arish. Due giorni piu tardi, il convoglio è riuscito a passare ma i medici e l’ambasciatore norvegese venuto ad accoglierli, sono stati bloccati tutta la notte “per ragioni burocratiche” all’interno del terminal della frontiera di Rafah, semi-aperto unicamente per alcune missioni mediche (…) “All’ospedale al-Shifa, di Gaza, non abbiamo visto delle bruciature al fosforo, né dei feriti da bombe a sottomunizioni (cluster bombs).

Abbiamo visto ferite di cui abbiamo tutte le ragioni di pensare che siano state provocate da un nuovo tipo di arma, sperimentato da militari americani e conosciuta sotto l’acronimo DIME –(Dense Inert Metal Explosive)” hanno dichiarato i medici. Piccole bolle di carbone contenenti una lega di tungsteno, cobalto, nichel e ferro, queste armi hanno un enorme potere esplosivo, che si dissipa nell’arco di 10 metri. “A 2 metri il corpo è tagliato in due; a 8 le gambe sono tagliate, bruciate come da migliaia di punture d’ago. Non abbiamo visto i corpi scarnificati ma molti amputati. Ci sono stati casi simili nel Libano del sud nel 2006 e ne abbiamo visti a Gaza lo stesso anno, durante l’operazione “Pioggia d’estate”. Alcuni esperimenti su dei ratti hanno mostrato che le particelle che restano nel corpo sono cancerogene” hanno spiegato i medici (…) “i feriti non hanno nessuna traccia di metallo nel corpo, ma delle strane emorragie interne. Una materia brucia i loro vasi e provoca la morte senza che noi possiamo fare nulla”.

Effetti mortali - «Siamo in contatto con medici che operano anche nella Striscia di Gaza, abbiamo visto immagini, già fatto studi approfonditi sulle armi utilizzate dagli israeliani in Libano nel 2006 e siamo arrivati alla conclusione che le ferite che vediamo oggi a Gaza sono identiche a quelle in Libano; e allora vennero utilizzate ‘Dime’ e fosforo bianco»: dichiara Paola Manduca, docente universitaria di genetica e rappresentante del ‘New weapons committee’ di Genova, un gruppo di accademici, ricercatori e studiosi di tutto il mondo che studia gli effetti degli ultimi ritrovati dell’industria bellica sugli individui e sulle popolazioni. «I Dime - confermala Manduca - sono un prodotto dell’industria americana di cui si conosce l’esistenza dal 2004 ma che teoricamente non dovrebbero essere in commercio se ci si attiene alle dichiarazioni ufficiali; in realtà il loro impiego nel 2006 da parte degli israeliani in Libano è stato accertato».

La rappresentante del ‘New weapons committee’ spiega che i ‘Dime’ sono ordigni studiati per la guerra urbana e considerati dai loro ideatori ‘strumenti adeguati’ per ridurre i danni collaterali perché hanno una potenza controllabile e una forza distruttiva che in genere varia tra i cinque e i 10 metri. «I ‘Dime’ - continua la Manduca - contengono nano-particelle di materiale pesante che a seconda della foggia del contenitore vengono diffuse in maniera omogenea o secondo alcune particolari forme; i tanti casi di amputazione sono probabilmente dovuti a ‘Dime’ che rilasciano le particelle plasmandole come una lama che trancia di netto qualunque cosa trovi all’interno del suo raggio di azione; ecco perché tante persone, bambini e donne, vengono ritrovati con braccia e gambe amputate, ma senza nessun frammento nel resto del corpo; anche l’innesco può essere modificato in base alle necessità.

Volendo paragonare i ‘Dime’ a qualcosa che ci è più familiare, provate a immaginare delle accette giganti lanciatevi contro a folle velocità». Sembra fantascienza, continua la docente genovese, ma sono armi reali che uccidono o lasciano con gravi disabilità chi viene colpito.

Gianni Lannes - sulatestagiannilannes



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