martedì 31 gennaio 2012

Per non dimenticare Bagdad... Layla Anwar, An Arab Woman Blues

Stele incisa... a memoria


C’è qualcosa in Iraq che gli americani non hanno distrutto? Una cosa qualsiasi?

E osate stupirvi del perché vi detesto così tanto… e avete l’audacia di scrivere al mio blog per chiedermi delle mie origini, di dove abito, dove sono le mie radici, il mio senso di appartenenza…

Qual è la vostra razza? Che razza di gente siete?

Sì, ho detto gente, non governi. Non sono politicamente corretta. Il vostro governo è parte di voi e voi di esso. Che vi piaccia o no. E non venite con l’aria rassegnata a dirmi quello che so già troppo bene: "Oh, ma io non ho votato per questo governo."

Non me ne frega un accidenti per chi avete o non avete votato. Non è un problema mio. Il mio problema siete voi. La vostra cultura, il vostro comportamento, la vostra mentalità, il vostro carattere, la vostra presunzione, la vostra arroganza, il vostro falso orgoglio, le vostre smentite, la vostra stupidità collettiva, il vostro accento, che è un affronto alle mie orecchie… e ai miei sensi.

Voi non mi piacete. Punto.

Lo so, lo so, tra voi ci sono anche brave persone…

Lo so, lo so, l’America non è un gruppo omogeneo. Conosco tutta 'sta merda. Non fa alcuna differenza per la mia vita o per quella degli altri iracheni.

Non me ne frega più niente delle vostre appartenenze, di quale tendenza politica siete, quanto buoni o quanto cattivi siete… Non significa nulla per me e per innumerevoli altre persone.

Le nostre vite sono state rovinate, completamente rovinate… Non ci frega un accidenti delle vostre appartenenze. Tutto quello che so è che voi avete distrutto il mio Paese. Irreparabilmente.

Il passato – lo avete depredato e distrutto, cercando di cancellare la nostra memoria storica collettiva… Le nostre radici, da dove veniamo, cosa fecero i nostri antenati, cosa riuscirono ad ottenere, i loro esperimenti, le loro statue, i loro scritti…

Voi non conoscete la storia, voi siete gli scarti della storia. Voi non avete storia. Non avete un passato, non avete nulla… voi siete nulla.

Non siete altro che orchi del consumismo. Non solo di cose materiali, ma vi ingozzate di qualsiasi cosa potete. Voi inghiottite persino per intero la storia degli altri.

Siete gente ingorda, avida, golosa, vorace, gelosa, invidiosa… Siccome non siete niente, la vostra nullità contamina tutto il resto…

Distruggete e vi autodistruggete…

Senza futuro – Voi non avete futuro, perché dentro di voi il vostro futuro è limitato al vostro piccolo ego personale. Piccoli ego non hanno un futuro. I piccoli ego sono amebe, parassiti che si cibano degli altri… Voi pensate di avere una visione, ma la vostra visione riguarda soltanto il vostro stomaco, le vostre tasche e quello che avete tra le gambe… E questo è tutto.
Si ferma tutto lì. Di certo questo non fa di voi degli idealisti…

Qual è il vostro contributo al mondo? Qualcosa di concreto? Niente. Soltanto forza bruta… e la vostra disgustosa cultura che è vuota quanto lo siete voi.

E siccome non avete un vero futuro, ci avete derubato del nostro. Non siete che un’accozzaglia di criminali, ladri, teppisti e depravati del peggior stampo.

Dal vostro maledetto 11 settembre avete distrutto due Paesi, l’Afghanistan e l’Iraq. E non vi siete fermati neanche un giorno, neanche un’ora…

Volevate un cambio di regime in Iraq – ora lo avete.

Avete anche cambiato noi, me, siamo irriconoscibili. Non vi ho mai odiato prima. Adesso sì. Vi odio per davvero.

Mi disgustate tutti. Persino i nostri antichi dei e spiriti della Mesopotamia sono disgustati da voi. Ogni singola lettera dell’alfabeto è disgustata da voi. La terra, i fiumi, il cielo, le montagne, gli alberi, gli uccelli di tutto l’Iraq sono disgustati da voi… Il cosmo è disgustato da voi…

Ogni volta che vedo uno di voi da vicino e sento quel vostro brutto accento, io scappo via… Vi evito come la peste. Non sopporto né di vedervi né di sentirvi. Per me voi rappresentate soltanto morte e distruzione.

La vostra bruttezza pervade tutto.

Tutte le volte che accendo il televisore o la radio e vedo o sento uno di voi, cambio canale. Vorrei potervi incanalare fuori della mia vita una volta per tutte.

Lo so, sto ripetendomi, ma anche voi continuate a ripetere le stesse azioni.

L’Iraq sta finendo, con il suo passato (http://uruknet.info/?p=m36341&hd=&size=1&l=e) e il suo futuro.
Posso soltanto promettervi una cosa, non importa quanto tempo ci vorrà, ma vi faremo finire con noi.

Layla Anwar, An Arab Woman Blues


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Commento: ..hanno compiuto la vendetta su Babilonia... gliel'avevano giurata nel 604-605 a. C., quando furono presi doverosamente a calci in culo da quei grandi. Poi, si sa, dovranno finire di regolare i conti con gli eredi degli augusti Romani, che nel 70 rasero al suolo il loro covo di usurai.... (Joe)



Articolo originale: http://arabwomanblues.blogspot.com/2007/09/no-past-no-future
.html - (Tadotto per www.comedonchisciotte.org da GIANNI ELLENA)

lunedì 30 gennaio 2012

Lista Civica Nazionale per la Democrazia Diretta - Una proposta alternativa al sistema dei partiti



Sabato 28 gennaio 2012 a Bologna abbiamo discusso la dichiarazione d'intenti e abbiamo approvato ogni valore e principio contenutovi. E' stato un bel lavoro di democrazia diretta a cui hanno partecipato tanti movimenti. (Gabriele Volpi)


PER UNA LISTA CIVICA NAZIONALE
Di fronte all'emergenza economica, sociale e democratica, una proposta alternativa al sistema dei partiti.

Siamo Civici.
Il civismo ha radici profonde e nasce quando i cittadini decidono di amministrare in prima persona la cosa pubblica. Ognuno di noi proviene da esperienze diverse e ha le proprie idee politiche che mette al servizio del bene comune accettando con senso pratico e democratico le decisioni della maggioranza attiva e partecipe dei cittadini. Questo già facciamo nei nostri Comuni, questo vogliamo fare in Italia

Siamo Civici.
Vogliamo fare politica senza privilegi e immunità, rifiutando la politica di professione, l’uso del potere a fini privati, l’accumulo delle cariche, i mandati illimitati, la mancanza di controllo degli elettori sugli eletti. Vogliamo ridurre gli emolumenti dei politici. Un politico deve essere solo un cittadino al servizio dei cittadini. Vogliamo cambiare il sistema elettorale e riformare quello dei partiti, rendendolo più democratico e trasparente, a partire dai finanziamenti pubblici. Vogliamo dare più peso alla democrazia diretta e partecipativa rispetto alla democrazia rappresentativa affinché i cittadini possano esercitare effettivamente la sovranità popolare. Ci impegniamo a livello nazionale a non stringere nessuna alleanza elettorale con i partiti tradizionali.

Siamo Civici
Abbiamo capito che fare impresa senza tenere conto dei limiti e delle leggi della natura non ha futuro. Difendiamo quindi il nostro territorio dal consumo, l’ambiente dalla distruzione, i beni della nostra terra dall’ingordigia di pochi. Rifiutiamo l’economia del profitto ad ogni costo. Vogliamo l'economia sostenibile, un'agricoltura e dei cibi sani, l'acqua pubblica, uno sviluppo e un uso delle energie rinnovabili. Vogliamo garantire un futuro al mondo e a i nostri figli.

Siamo Civici.
Vogliamo creare posti di lavoro che ridiano dignità alle persone e che abbiano un senso sociale, ambientale ed economico privilegiando i settori della sostenibilità, della salute, dei trasporti collettivi, dell'arte, della cultura. Vogliamo dare spazio alle nuove esperienze di economia solidale per dare lavoro alle piccole imprese e promuovere le filiere corte. Vogliamo ridurre l'orario di lavoro per permettere alle persone di recuperare il tempo per la famiglia, per la partecipazione democratica, per la cultura. Vogliamo impegnarci per tornare al piacere di vivere e superare l'opprimente visione di chi ci chiede di vivere per l'economia.

Siamo Civici
Vogliamo legalità, regole e diritti uguali per tutti. Vogliamo abolire qualsiasi immunità, sconfiggere l’economia criminale e l’evasione fiscale. Vogliamo far pagare il debito pubblico a chi ne è veramente responsabile. Vogliamo difendere i beni comuni e il patrimonio pubblico. Ripudiamo ogni tipo di guerra e le folli spese militari. Rifiutiamo lo strapotere dell'economia, gli irresponsabili giochi speculativi della finanza. Vogliamo una scuola e una sanità pubblica di qualità per tutti e che premi il merito. Per noi pubblico deve essere sinonimo di efficienza. Vogliamo la redistribuzione della ricchezza, la garanzia di un reddito minimo per tutti e un tetto massimo al reddito. Vogliamo che a ognuno sia garantito il diritto alla casa. Vogliamo la riforma del sistema fiscale per ottenere equità e progressività. Vogliamo uscire da un sistema in cui la politica è succube dell'economia e del profitto per entrare in un mondo in cui la politica risponda alla domanda: quali sono le esigenze della popolazione per vivere serenamente? Vogliamo riaffermare i diritti umani per tutti convinti che solo dove c'è giustizia, legalità e pari dignità ci possa essere pace sociale. Nessuno è illegale restiamo tutti umani.

Siamo donne e uomini che intendono essere cittadini uguali a tutti gli altri, responsabili del proprio paese e autori del proprio futuro.

Movimenti Civici


FIRMA ANCHE TU QUESTA DICHIARAZIONE D’INTENTI E PARTECIPA CON NOI ALLA COSTITUZIONE DI UNA LISTA CIVICA NAZIONALE.
http://www.facebook.com/?ref=tn_tnmn#!/groups/284666444883634/

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Commento di Gianni Principi: Abbiamo posato la "prima pietra"; ora ci attende il lavoro duro per la costruzione delle fondamenta. Ma cio' che sino a ieri sembrava "fantascienza" oggi e' una realta'. Sta' ORA agli italiani CREDERE in SE STESSI, nella forza e nella VOCE dei territori. A presto, buona settimana a tutti.

domenica 29 gennaio 2012

Baila la bamba... e tira la carretta per far piacere al governo ed alla chiesa...




"E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam..." (Jannacci rivisitato da Saul Arpino)


Perdona Loro, perché non sanno quel che fanno!
Siamo avviati nel terzo millennio e molti non riescono a distaccarsi dai preconcetti del passato, che hanno seminato tante ingiustizie, guerre e morte.
Quando noi comuni mortali sbagliamo, ci tempestano di multe, tasse, imposte, bolli, interessi, minacce, con l’aggiunta di spese varie. A qualcuno hanno portano via l’auto, la casa, la vita, e ci siamo fermati alle dicerie preistoriche che invitano al perdono, perché non sanno quel si che fanno.
Chi ha inventato questa frase o è stato frainteso o doveva essere un furbacchione che ha approfittato delle persone fiduciose.
Ma no! Sta scritto nel vangelo!
Ed inoltre c’è scritto che l’Arcangelo Gabriele difende i deboli, trafiggendo il male e le ingiustizie con la spada affilata.
Quale delle due è la più giusta? Oppure ambedue si applicano secondo gli interessi di parte del momento?

Ho finito per convincermi che le religioni sono la droga dei popoli, le quali in nome di Dio inebriano la coscienza dell’uomo avviandolo ad uno stato di sottomissione al Potere, per rincoglionire i credenti in cambio di lauti benefici.
Sia ben chiaro, Dio è sopra tutti i nostri pensieri ed azioni, ed è in noi a guidarci per la corretta via, dove spesso dobbiamo fare a pugni con i diavoli terreni fatti di carne ed ossa con limitata intelligenza.

Per questa ragione è alquanto importante riscrivere la Bibbia, in modo più realistico, impostandola sulle risoluzioni delle sofferenze terrene dell’uomo, di fronte agli abusi del Potere, all’egoismo dei Politici, magari con una impostazione diversa che si addica alla realtà di Madre Natura, che molti offendono liberamente, senza cupole e senza campane, ma con tanti Arcangeli o Avvocati sostenuti dalla Madre Chiesa, pronti a difendere giornalmente le tantissime e libere ingiustizie del Potere.

Quando i Greci scrissero il nuovo testamento, si suppone intorno al 500 d.C., non avevano immaginato che nella traduzione nelle varie lingue, avvenuta diversi secoli più tardi, si sarebbe perso il senso e lo scopo primario di tale Opera, destinata a guidare l’umanità verso una concezione più realistica della Società Umana, con una Democrazia di fratellanza e di rispetto fra i Popoli, senza privilegi di disuguaglianze fra il Potere temporale preposto e il Cittadino.

A distanza di tanti secoli, non sono mancati i furbacchioni che hanno curato gli interessi di parte, piuttosto che seguire un regolamento logico, più equilibrato, nel contesto Universale fra l’uomo comune e il Potere.

In Danimarca e in Norvegia i dipendenti pubblici incluso i Ministri, vanno al lavoro in bicicletta a contatto diretto con i cittadini, e l’età di servizio dei Ministri non supera i cinquanta cinque anni, esattamente come in Italia che muoiono sulle poltrone dello Stato, con le Onoranze funebri pagate dai lavoratori, dai pensionati, dagli ammalati.

L’uomo non è per nulla ad immagine e somiglianza di Dio e molti Politici nel nostro Paese non sono neppure ad immagine del Demonio.

Mi piacerebbe sapere quanto intasca il Vaticano per sostenere il marciume esistente nella Politica e nel Governo Italiano?

L’esempio di Giuda che si ripete all’infinito e coinvolge proprio quelle persone che dovrebbero dare il buon esempio.

Suppongo che il distacco creato fra le varie Filosofie di Fede, sia generato proprio dalla necessità di trovare un interlocutore giusto e onesto, più rappresentativo della vita dell’uomo sulla terra, per alleviare quelle pene aggiuntive create dall’egoismo dell’uomo sull’uomo per mancanza di giustizia.

Gli Ebrei per primi, i quali hanno mantenuto saldo il proprio pensiero dinanzi all’evolversi dei fatti avvenuti dinanzi ai propri occhi e si sono distaccati dalle credenze Cristiane, fornendo prova di carattere di fronte alle montagne di menzogne che nel corso dei tempi hanno portato il Cristianesimo al cambiamento, trasformandosi in una filosofia di interessi, curando maggiormente l’accumulo di ricchezza materiale e non sull’esempio sociale di fratellanza e difesa dei popoli.

Maometto non fu da meno, e fiutò l’importanza di creare una Dottrina monoteista, con maggiore slancio verso il rispetto e la preghiera, per porre l’uomo a contatto continuo con la sua coscienza più volte nel corso della giornata, e non sull’accatastare ricchezza e Potere.

Certe affermazioni di primaria importanza, nate mille e duecento anni prima della nascita del Messia, corrispondenti a filosofie più reali, dettate dal pensiero di saggezza di comuni Santoni: Buddha e Confucio, , furono letteralmente abbandonate con l’evento del Cristianesimo, sostituendole con il perdono per i mascalzoni che pagano, e il ricorso alla preghiera per gli offesi.

Per cambiare il millenario pensiero dell’uomo fondato sul peccato, sulla corruzione e sulla gloria, con rimarcabili danni alla Società specie quando quest’ultimo ricopre posizioni di comando, oltre tutto privilegiato da concessioni del perdono Spirituale e persino della possibilità dell’annullamento della punizione Divina, in cambio di sostanziose donazioni materiali alla Chiesa.

Rubare ai poveri attraverso il Potere e donarlo alla Chiesa per liberarsi dal peccato, ed entrare trionfanti nel Regno dei Cieli.

Il mondo dell’oggi, con i pericoli continui che incombono sull’umanità attraverso i sistemi di distruzione di massa, reclama, esige un profondo ravvedimento dei rappresentanti della filosofica Divinità sulla terra, per un cambiamento di rotta che attualmente sbilancia la pace fra gli uomini, per effetto del Potere accecato dai vizi di gloria e di interesse.

Anthony Ceresa

sabato 28 gennaio 2012

Tecniche di controllo mentale... per dominare il mondo (funzionano?)

Guardare il mondo con gli occhiali in 3d - Foto di Gustavo Piccinini


Cercare di spiegare cosa sono e come vengono praticate le cosiddette “tecniche di manipolazione mentale”, in una società quasi completamente controllata e manipolata come la nostra, non è compito facile. Per fortuna il libro scritto dall’avvocato e psicologo Marco Della Luna assieme al neuropsichiatra Paolo Cioni ci viene in aiuto.

Affermare che la nostra società - com’è strutturata - è una vera e propria gabbia mentale, fa subito aizzare i paladini e i difensori dei diritti civili, che sbandierando ai quattro venti termini come “libertà” e “democrazia”, cercano immediatamente di tranquillizzarci tutti, soprattutto le loro coscienze. Forse non capiscono. Forse fanno finta di non capire, che parole bellissime come “libertà” e “democrazia” primo non significano granché e secondo vengono sfruttate e amplificate proprio dall’establishment economico-finanziaria (cioè i veri e propri Burattinai), proprio per dare a noi l’illusione di non essere in gabbia. “Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo”

Johann Wolfgang von Goethe. Dire alle persone che esse sono prigioniere di un sistema è pericoloso e controproducente perché può scatenare rivolte e ribellioni, mentre convincere gli stessi prigionieri di essere liberi e in democrazia, elimina ogni forma avversa e ogni tentativo di evasione.

Il titolo di un libro[1][1] del gesuita Anthony De Mello, a tal proposito è interessante, perché se un’aquila, che potrebbe tranquillamente volare libera nei cieli, cresce con la convinzione di essere un pollo, rimarrà per sempre dentro il pollaio. Avrebbe la possibilità di volarsene via, di spiccare il volo, ma tale potenzialità (castrata dalla società intorno) rimarrà latente per il resto della vita o almeno fino al “risveglio” Lo aveva perfettamente compreso Edward Bernays, tecnico della propaganda, che nel suo saggio Propaganda del 1929, spiega come sia stato proprio l’avvento delle forme di governo democratico e delle cosiddette libertà individuali, assieme all’industrializzazione, a produrre la necessità oggettiva (da parte della politica e dell’economia) di governare, cioè manipolare dall’alto il pensiero e il comportamento delle masse, sia come elettori che come consumatori.

Questo è il motivo per cui oggi la manipolazione mentale è divenuta una tecnologia e una scienza, nella quale si investono molti più denari che in tutti gli altri campi della psicologia. Non solo, la manipolazione è essenziale e strutturale nella vita quotidiana del mondo in cui viviamo, e se non ci credete leggete fino alla fine.
In un siffatto scenario, dove libertà e consapevolezza sono sempre più minacciate, è indispensabile conoscere gli strumenti che le attaccano. Solo conoscendo possiamo difenderci. L’importanza dell’informazione

L’importanza dell’informazione è fuori da ogni discussione. Informare, lo dice il nome stesso che deriva da “in-formare”, cioè dare forma. Ma dare forma a cosa, se non alle coscienze? Non a caso, tutte le grandi dittature hanno iniziato sempre con il controllo dei mezzi di comunicazione (mass-media), proprio per plasmare le menti e coscienze delle persone.

Oggi la maggior parte della comunicazione mira non ad informare oggettivamente, ma a influire nella psiche, sui gusti, sulle decisioni delle persone, dei consumatori, dei risparmiatori, degli elettori, ecc.

La totalità delle persone, educata dalla tivù alla passività e pigrizia mentale sin dall’infanzia, non sviluppa la capacità di mantenere l’attenzione autonomamente, se non è emotivamente coinvolta. I manipolatori questo lo sanno bene e per veicolare le loro informazioni (commerciali, politiche, economiche, ecc.), mantengono viva l’attenzione della gente, agendo direttamente nell’emotività. Questo si chiama intrattenimento.

Il paradosso è che sono le persone stesse che esigono di essere intrattenute e non informate, e ovviamente il Sistema le accontenta: informa (a modo loro) attraverso l’intrattenimento.

L’importanza dei mezzi di comunicazione, come detto prima, è enorme. Ai fini della governabilità, soprattutto nelle società basate sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare e orientare l’informazione, la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo e da cui dipende la produzione e gestione del consenso.

L’informazione proprio per questi motivi, è controllata in modo strettissimo: pochissime agenzia di stampa, di proprietà rigorosamente privata e bancaria, forniscono le informazioni alla quasi totalità dei media (giornali, telegiornali, radio e internet). Rilassamento e distrazione per meglio controllare

Il rilassamento è la più semplice tra le condizioni mentali che aumentano la suggestionabilità. Tale stato si può indurre facendo in modo che le persone si stanchino fisicamente e mentalmente, oppure tediandole con compiti e discorsi ripetitivi o distraendole con stimoli erotici e/o sessuali (donne bellissime seminude che presentano un programma o vendono un prodotto, ecc.). Anche la musica ha la sua importanza, perché può essere molto dolce per cullare o al contrario usare frastuoni per stordire letteralmente le persone.

Se ad un pubblico rilassato (davanti alla tivù) si somministra una storia con determinati contenuti (la classica storia che si vede nei programmi d’intrattenimento), si ottiene l’induzione di una trance, nelle quale è facile poi operare suggestioni e impianti mentali.

La distrazione è indubbiamente la strategia principe messa in atto dai mezzi di comunicazione di massa. Tecnicamente il distrarre l’attenzione cosciente (quindi l’azione dell’emisfero cerebrale dominante) di una persona assorbendola in qualche attività o distraendola con notizie e informazioni assolutamente inutili, lascia il subconscio (o l’emisfero non dominante) sguarnito del suo presidio critico, rendendo possibile l’instillazione di suggestioni, immagini, storie, ecc.

Tutto quello che viene veicolato media (tivù, giornali, telegiornali e radio) in virtù del controllo capillare che esiste, è totale distrazione di massa.

Le telecamere e le luci dei riflettori vengono indirizzate su problematiche del tutto inutili per noi (la casa del partito di governo, i rom, gli stupri, delinquenza, l’assassinio in famiglia, ecc.), ma estremamente funzionali per il Sistema, che in questa maniera non fornisce le Vere informazioni e notizie. Riempiono, per così dire, il palinsesto mediatico, per riempire il nostro cervello con spazzatura, idiozie, gossip, e altre stupidità amene. Una volta raggiunto il limite non c’è più spazio per le cose importanti. Obbedienza al Sistema
Ogni establishment che si rispetti, ha il suo arsenale di mezzi di dominazione, il cui fine ultimo è quello di produrre compliance, cioè obbedienza, conformazione da parte delle persone. Dominare gli altri significa ottenere la loro compliance, più o meno volontaria. Naturalmente è meglio se volontaria, cioè ottenuta con la manipolazione (illusione, persuasione, intidimidazione o condizionamento), anziché imposta con la forza (dittature, colpi di stato).

La scuola
La scuola è il mezzo primario per la manipolazione culturale e mentale. Impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è nell’agenda di ogni Stato, totalitario o liberale e democratico che sia. Abituare i bambini, attraverso l’esecuzione ripetuta per anni degli ordini degli insegnanti, a seguire gli ordini delle autorità; abituarli alla sistematica gratificazione, all’assenza di regole e di confronti con la realtà, sforna creature incapaci di auto-disciplina, completamente dipendenti e incapaci di organizzarsi. Bambini siffatti, saranno adulti corrotti e dipendenti dall’esterno, quindi più facilmente manipolabili. Nelle scuole, da una parte l’insegnamento delle materie fondamentali è concepito in modo di prevenire proprio il formarsi di una visione d’insieme (storia e scienza sono due banali esempi), dall’altro si cerca che le nuove generazioni non dubitino mai che il sistema di potere sia democratico e legittimo.

A tal proposito, il linguista statunitense Noam Chomsky scrive: “siccome nelle scuole non insegnano la verità circa il mondo, le scuole devono ricorrere a inculcare negli studenti propaganda circa la democrazia. Se fossero realmente democratiche, non vi sarebbe bisogno di bombardarli con banalità circa la democrazia” La conformazione e indottrinamento del popolo statunitense è l’esempio perfetto. Il giorno a stelle e strisce inizia con l’alzabandiera, prosegue con il canto dell’inno nazionale, le preghiere collettive e le esaltazioni patriottiche. Tutta questa “democrazia” e “libertà” del popolo fanno degli USA, non a caso, il paese più guerrafondaio del pianeta!
Viene da sé che nelle scuola non possono insegnare la verità, perché la Verità renderebbe gli uomini liberi!

Non stupisce quindi trovare scritto negli attuali sussidiari scolastici, commenti sulle straordinarie proprietà degli alimenti transgenici (OGM), e come risolveranno per esempio la fame nel mondo. Questa è la più becera e deleteria propaganda di Regime: facendo crescere i bambini di oggi con simili falsità (facilmente dimostrabili), sarà molto più facile da adulti condizionarli, e questo è solo un banale esempio.

Mentre la nostra società deve comporsi non di uomini liberi, ma di una massa di lavoratori-consumatori-elettori alla base, e un piccolissimo gruppo o strato superiore, di dirigenti, figli di imprenditori, politici e banchieri. Solo questi ultimi vengono portati ad un livello di conoscenza privilegiato che consentirà loro di continuare a dirigere la società e mantenere il potere stabilito. La neuroscienza
Per fare luce sulla manipolazione mentale e come questa viene messa in atto ogni giorno è necessario avere delle nozioni sulle funzioni primarie del nostro cervello.

Il cervello è formato da due emisferi: destro e sinistro. Entrambi processano e analizzano gli stessi dati, la differenza sta nel fatto che l’emisfero di sinistra processa in maniera lineare o sequenziale, quello di destra invece processa i dati simultaneamente. Non solo il destro essendo muto (il centro del linguaggio è a sinistra) deve affidarsi all’emisfero sinistro perché gli fornisca spiegazioni plausibili, ragionate, in vista delle decisioni da prendere sulla base del materiale (immagini, suoni, ecc.) processato a ogni istante. In pratica tutto deve passare per il sinistro.

Siamo cresciuti con la credenza che nasciamo con un certo numero di neuroni e che questi lentamente muoiono senza ricrescere. Le ultimissime scoperte della neuroscienza dicono invece che i neuroni incessantemente formano nuove sinapsi[2][2] e sciolgono sinapsi vecchie, e in modesta misura, nel cervello si generano nuovi neuroni, soprattutto in determinate parti del cervello. Questo fatto importante si traduce così: l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità, schemi comportamentali, (per esempio apprendere una poesia a memoria, suonare il pianoforte, ecc.) si attua mediante la formazione di nuovi circuiti e lo sviluppo vero e proprio nel cervello delle aree relative. Quindi imparare cose nuove non solo allena il cervello ma anche crea e sviluppa delle zone cerebrali. Viceversa, trascurando queste facoltà, si produce la loro decrescita.

Il nostro cervello è in grado di elaborare una mole incredibile di informazioni: oltre 400 miliardi di bits ogni secondo, ma siamo consapevoli di soli 200 bits. In pratica siamo consapevoli di mezzo miliardesimo di ciò che avviene e giunge al nostro cervello!

Da questo punto di vista, possiamo, con un certo sforzo e impegno, esercitare e coltivare la capacità intrinseca di essere consapevoli in ogni momento della vita, oppure pigramente lasciarci andare facendoci coccolare e atrofizzare l’encefalo. Tutta l’industria dello spettacolo e del divertimento (discoteche, alcol, droga, ecc.) lavorano intensamente per rendere piacevole proprio questa lenta ma insesorabile atrofizzazione; dall’altra parte la politica scolastica mira a renderle legittime agli occhi dei più giovani.

Il tutto perché una popolazione di persone etero-dirette (atrofizzate nel cervello e nella coscienza) è molto più gestibile di una popolazione di persone auto-dirette.
L’altra cosa importante necessaria per comprendere il quadro generale è che la maggior parte delle cose che facciamo nella nostra vita, da mattina fino a sera, le eseguiamo inconsciamente. Nel farle, non solo non siamo coscienti di essere coscienti, ma non siamo nemmeno coscienti di farle. Questo processo incredibile sarà chiarito con l’esempio degli acquisti nei supermercati.

Ricapitolando il nostro inconscio registra ed elabora molti più dati di quelli di cui siamo consapevoli: il processo di elaborazione verbale, di ragionamento, di coordinamento sensori-motorio, mentre parliamo (scriviamo o guidiamo l’auto o suoniamo il pianoforte o giochiamo a calcio) è non solo interamente, o quasi interamente, subconscio, ma è anche immensamente più veloce della coscienza.
Se è vero, come è vero, che il novanta per cento di quello che facciamo viene gestito inconsciamente, mettere le “mani” in questa parte oscura della nostra mente, significherebbe avere un potere enorme di controllo…

Il senso di impotenza
Un'altra strategia, strettamente interconnessa con il tema del controllo, è la gigantesca campagna mediatica che inculca il senso di impotenza. Un vera e propria operazione pianificata che sta facendo da una parte assuefare a sentirsi impotenti, e dall’altra desensibilizzando alla violenza, spegnendo ogni reattività emotiva.
Come viene attuato tutto ciò? Bombardando di immagini e notizie violente (assassinii, stragi, eccidi, distruzioni, brutalità) senza che avvenga alcun intervento e/o cambiamento per porvi fine. Perché lo fanno? Assuefacendoci ad accettare l’illegalità, il degrado, il furto, il crimine, l’insicurezza del territorio, le bande, l’immigrazione selvaggia, ecc. come cose inevitabili e irrisolvibili, e contemporaneamente non lasciando il tempo di pensare e riflettere, subissandoci di infiniti, incalzanti, estenuanti adempimenti: fisco, contributi, tasse, tariffe, bolli, revisione caldaia, auto, ecc., non è possibile per noi capire cosa sta realmente accadendo, e soprattutto non è possibile organizzarci di conseguenza.

Il senso di impotenza, grazie ai mezzi di comunicazione di massa sta contagiando la società occidentale in maniera capillare, le persone oramai sono completamente apatiche e prive di volontà di cambiamento. Per quale motivo dovremmo cambiare noi stessi e la nostra vita, se non vediamo la luce, se le aspettative sono assolutamente nere? Questo però blocca e paralizza le coscienze di milioni di persone totalmente in balia del Sistema. Cognizione e comportamento
Abbiamo visto prima che la scuola è strutturata per condizionare culturalmente e socialmente i bambini. Bisogna sapere che già nella prima infanzia ci creiamo falsi sistemi di convincimenti circa la realtà che ci circonda, gli aspetti che più ci toccano (rapporti con i genitori, le figure di potere da cui dipendiamo). Dal punto di vista psicologico, questi sono sistemi falsi, censurati, distorti non conformi alla realtà stessa, al fine adattativo di evitarci angosce e conflitti con certi aspetti della realtà, facendoci vivere in una realtà soggettiva modificata, resa compatibile con i bisogni e le difese della nostra psiche e con l’esigenza di mantenerci in accordo con le persone da cui dipendiamo.

Certe pratiche di manipolazione, si agganciano (se ovviamente ben congegnate) proprio a questi meccanismi, alle distorsioni e rimozioni che sono i loro prodotti e che interessano soprattutto il campo della paura, aggressività e sesso.

I manipolatori (che possono essere religioni, sette, marketing e politica) costruiscono su di essi l’adepto, il cittadino, il consumatore, il lavoratore.
Alle figure di potere genitoriali subentrano o si associano, quelle politiche, governative, giudiziarie, ma anche testimonial della reclame! Pubblicità

La pubblicità commerciale nasce negli Stati Uniti negli anni ’20 per produrre, dirigere, sostenere la domanda di beni e servizi prodotti in massa dagli impianti manifatturieri. In seguito, dalla metà degli anni ’50, la produzione, l’offerta di beni, superò di molto la domanda, per cui la pubblicità iniziò a indurre la gente a massificare i consumi, creando veri e propri bisogni. Il tutto per vendere prodotti.
In seguito si è arrivati in cui la produzione supera il potere di acquisto, il reddito. Questa situazione è socialmente ed economicamente gravissima, perché gli investimenti attuati per la produzione sono a rischio perché la produzione non sarà comperata. Da qui il rischio di un crollo sistematico e da qui la nascita delle forme di ampliamento del potere di acquisto, ampliando l’accesso al credito: carte di credito e di debito! Negli anni ’90 il marketing diventa “one-to-one”: la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, permessa dall’informatica e l’elettronica, consente di tracciare il singolo cliente in modo tale dal lanciargli gli stimoli personali e mirati. Stiamo parlando di pubblicità personalizzata, ben rappresentata nel film di fantascienza “Minority Report”.

Il marketing pubblicitario, che sia di un farmaco o un cibo, è indubbiamente il più spietato e certamente scientifico sistema di condizionamento mentale. Il loro scopo è quello di convincerci a comprare un prodotto. Per l’analisi delle reazioni e lo studio della psiche, oltre ai test verbali, il marketing di oggi possiede un ricco arsenale di strumenti biofisici (frequenza e ampiezza delle onde corticali, frequenza respiratoria e cardiaca, consumo di ossigeno, resistenza cutanea, tono muscolare, vasocostrizione periferica, ecc.) in gradi di misurare il livello di eccitazione e attenzione del soggetto. La neuroscienza, che in questo ambito potremo chiamare neuromarketing, ha descritto che l’area encefalica rilevante ai fini della decisione (di acquisto) è la corteccia prefrontale mediana.

E’ comune pensare allo spot pubblicitario in tivù o su un giornale, come alla classica pubblicità di una azienda. Niente di più sbagliato. Ogni parola, colore, carattere, frase, immagine, logo, soggetto usato, ai nostri occhi inesperti potrà sembra casuale, ma non per i neuroscienziati che stanno dietro. Questi esperti (psicologi, psichiatri, sociologi, neuropsichiatri, ecc.) pagati profumatamente, non creano solo pubblicità, ma veri e propri condizionamenti tali da produrre determinate associazioni o stati d’animo nella mente dei destinatari, cioè noi consumatori.

Frequentemente nelle immagini pubblicitarie o propagandistiche vengono inseriti “embeds”, cioè parole o immagini evocative nascoste, non manifeste, non coglibili dalla mente conscia, ma ritenute coglibili dall’inconscio. Spesso e volentieri queste parole o immagini nascoste sono stimoli sessuali: parole come “sesso”, “sex”, o immagini di organi sessuali, donne nude, orge associate al prodotto reclamizzato. Il tutto, da una parte, per facilitare le scelte di acquisto, e dall’altra, per deviare e quindi meglio controllare le masse. Interferire nella sessualità delle persone (come avviene in molti culti religiosi) è un mezzo sicuro ed efficace per agire sugli strati profondi della psiche!

Se ciò sembra impossibile, le parole del dottor Lechner in merito a quello che fanno alcuni psicologi e psichiatri nell’ambito dell’alcolismo, potranno sembrare fantascienza. Con la scusa di aiutarli a liberarsi dalla dipendenza dall’alcol, raccolgono informazioni su incubi e allucinazioni che i loro pazienti sperimentano soprattutto quando sospendono l’assunzione dell’alcol, e le usano per congegnare pubblicità di alcolici, col presupposto quanto criminoso scopo di evocare, tramite immagini angoscianti, il bisogno di assumere alcol!

Un’altra tecnica “dolce” di conquista seduttiva, consiste nell’indurre la convinzione che la nostra libertà sia in pericolo e che si debba prendere quanto prima una decisione. “Ti stai accontentando? Passa a Quattro Salti in Padella di Findus”, dice la pubblicità televisiva. Tradotto: “stai accettando una limitazione alle tue aspirazioni a mangiar bene? Sei uno sciocco a farlo, perché puoi soddisfarle, liberandoti dai limiti, passando a Quattro salti in padella! Lo spot non vuole certo aumentare la nostra libertà, ma all’opposto restringerla, inducendoci a comprare quel prodotto specifico. Far credere al soggetto che la decisione deve essere sua e solo sua, è un trucco efficace per predisporlo a decidere come si vuole che decida, lasciandogli però l’illusione della libertà. Il filone centrale della psicologia del marketing sono i fattori decisionali: Motivational Research, ricerca motivazionale.

La neuroscienza sa che gli uomini non sono consci del perché fanno buona parte di ciò che fanno. Ecco perché le persone, illudendosi del contrario, rispondono allo stimolo condizionato del simbolo e non alla qualità reale.
La pubblicità, la tecnica motivazionale si concentra proprio sulla manipolazione dei simboli.

I consumatori vengono conquistati mediante suggestioni illogiche, non mediante la qualità o efficacia del prodotto, e questa è la logica delle griffes (prodotti spesso mediocri ma venduti a prezzi alti in virtù di una etichetta-simbolo, quindi esclusivi e per pochi). Il senso di colpa collegato al piacere di consumi voluttari come tabacco, alcol, dolciumi, inibisce i consumi, quindi va contrastato associandolo per esempio a valori positivi (come il medico che fuma, i nomi alcolici di protesta politica “Fidel”, “Cuba Libre”, calore di famiglia, quindi etica, per i dolci ecc.).

Rispetto al prodotto artigianale, il bene di produzione di massa viene spettacolarizzato per trasformarlo in un simbolo. I supermercati, non a caso, sono luoghi in cui si concentra un potere enorme di emanazione simbolica, quindi un enorme potere condizionante sulla mente.

I due terzi degli acquisti eseguiti nei supermercati sono voluttuari e decisi sul posto, sotto l’effetto di stimoli locali, in uno stato psicofisiologico alterato. Lo ha accertato una ricerca nel 1954 della DuPont Corporation. Infatti nel supermercato la persona è alquanto indifesa rispetto alla manipolazione e si trova in una specie di trappola psicologica, che può essere perfezionata con l’aggiunta di stimoli musicali e olfattivi.

Tra tutte le categorie di consumatori, la più indifesa è quella dei fanciulli, nei quali è facile imprimere bisogni, affiliazioni e abitudini. Inoltre i bambini sono molto più vogliosi di cose nuove e meno capaci a resistere agli impulsi. Sono il punto cedevole della famiglia e infatti il marketing punta proprio su di loro per indurre i genitori a sborsare quattrini.

Con i bambini è più facile suscitare ondate di moda o voghe, che inducono consumi a valanga di tutto un collegato di prodotti sussidiari e con funzioni diverse.
La pubblicità mira a modificare il panorama cognitivo, la visione del mondo, dei valori, dei pericoli o stile di vita, in pratica la pubblicità è l’industria della creazione dei bisogni immaginari e di mode! Messaggi subliminali
Sono messaggi che vanno ad agire sotto la soglia della coscienza, quindi non sono percepibili.

La visione umana può percepire una immagine in un filmato solo se essa è presente almeno in 12 fotogrammi. La Coca-Cola per prima inserì delle sequenze di fotogrammi più brevi, con contenuto pubblicitario, in alcune pellicole cinematografiche. Risultato: gli spettatori esposti a tale pubblicità consumarono il 39% in più di Coca-Cola.

Nel 1978 in molti supermercati americani si diffondevano tramite gli altoparlanti, a un livello sonoro impercettibile alla parte conscia, messaggi esortanti a non rubare. Risultato: il taccheggio si ridusse del 36%. Il presidente Gianni Agnelli in una sua lettera agli azionisti della Fiat parlava di messaggi subliminali con i quali “sonorizzare” e strani profumi con i quali “aromatizzare” i propri stabilimenti al fine di aumentare la produttività e migliorare il rapporto (sottomissione) lavoratori-azienda.

Anche la frequenza specifica ha la sua importanza. Si è scoperto che le parole di alcuni telepredicatori sono abbinate ad una frequenza di 7 Hz. La frequenza del vibrato sembra avere un effetto suggestionante e alterante sul livello di coscienza e capacità critica. Un’altra frequenza critica è quella intorno ai 3,5 Hz, cioè la frequenza di risonanza del cranio umano.

Negli anni ’70 si è scoperto che la musica può indurre la secrezione di sostanze oppioidi (encefaline, beta-endorfina, ecc.) che hanno una spiccata azione sulla psiche, euforizzate e anestetica. Quindi la musica induce decognizione.
Anche la televisione stimola la secrezione delle medesime sostanze. Associazione e ripetizione

Una iniziativa oggettivamente poco accettabile come una guerra, una legge, una tassazione, ecc. può essere resa meno pesante etichettandogli una denominazione falsa ma semanticamente “buona”, accettabile (lotta al terrorismo, democratizzazione, liberazione, sicurezza collettiva, ristrutturazione, guerra umanitaria, missili intelligenti, ecc.) e ripetendola fino allo stremo in ogni situazione e circostanza.

La ripetizione di un messaggio, uno spot, se diventa pervasiva, se avviene molte volte al giorno, può far assorbire il contenuto, le implicazioni del messaggio stesso come se fossero un fatto provato, anche se non lo sono (“le armi di distruzione di massa di Saddam”, “le torri gemelle e Bin Laden”, ecc.). Analogamente applicando denominazioni odiose, repulsive (antisemita, negazionista, revisionista, antisionista, terrorista, stato canaglia, ecc.) si può ottenere l’effetto contrario, al fine di colpire, delegittimare, screditare, criminalizzare le iniziative, le persone, le idee non gradite.

Il principio è sempre lo stesso: gli input - se si insiste adeguatamente - tendono a formare schemi inconsci nelle persone.

Questo spiega perché i bambini vengono educati e acculturati in questo modo. Attraverso la ripetizione ossessiva e sistematica di apposite suggestioni, attività, esperienze a un modo ben preciso e voluto di concepire la realtà, la nazione, la storia, l’identità, ecc,

Crescere ripetendo e sentendosi ripetere decine di migliaia di volte quei messaggi, certamente va a incidere a livello emotivo, cognitivo, identitario sulla costruzione stessa di quello che poi si sentirà “reale”, “provato”.
Pensiamo alla nostra società, in cui ogni canale televisivo ha un suo serial popolare, tanto per fare un esempio di indottrinamento, nel quale la polizia, la magistratura svolgono un’azione efficace, incorruttibile a tutela de cittadino, mentre la realtà vede la criminalità sempre più fuori controllo e le istituzioni sempre più inefficienti. Propaganda allo stato puro. Restrizioni linguistiche

Consiste nell’imporre con diversi mezzi (insegnamento, televisione, ecc.) di non usare locuzioni o concetti, e di usarne altre in sostituzione, solitamente più vaghi, imprecisi. “Cieco”, “negro”, “invalido”, “spazzino“ non vanno bene, molto meglio “non vedente”, “nero”, “diversamente abile”, “operatore ecologico”. Ma perché tutto questo? L’inibizione del’uso linguistico e concettuale, alla formulazione di determinati dubbi (Resistenza, shoà, responsabili dell’11 settembre, ecc.) è idoneo per impiantare nei giovanissimi un senso di divieto, di colpa in relazione al pensare certe cose, quindi educa ad un’autolimitazione del pensiero. Infine un impoverimento espressivo comporta un impoverimento concettuale! Modificare le certezze

Chiunque voglia manipolare una persona, per indurla a comprare qualcosa o per piegare la sua resistenza a un’azione qualsiasi di persuasione, ha la necessità di somministrare molti stimoli nuovi e interessanti, in modo tale che la corteccia prefrontale lavori e si affatichi. Dopodiché deve sommergerla di dati, dogmi, slogan, ecc. (proprio come lavora la tivù) per stremarla ancor di più, in questa maniera la corteccia prefrontale lascia le redini del cervello ai circuiti limbici, più primitivi ed emotivi, pertanto più suggestionabili e indifesi.

La corteccia prefrontale è influenzata da sostanze chimiche tossiche che possono danneggiarla, come le droghe, l’alcol, le tossine alimentari, ma anche da forti emozioni, privazione del sonno, stress cronico e una dieta ricca di grassi animali possono rendere le persone più esposte alle manipolazioni esterne.
Per assurdo, concedendo alle persone totale libertà di condurre una vita sregolata, innaturale, ci si agevola il compito di annullare la loro libertà più profondamente di quanto sarebbe possibile senza quella concessione. “Shock and awe doctrine”

La cosiddetta “dottrina dello shock e sgomento” viene oggi applicata su scala globale. Mettendo singole persone o intere popolazioni sotto shock, si può produrre il loro consenso a un cambiamento, riforma, legge, restrizione di libertà, guerra, ecc. L’esempio delle Torri Gemelle e delle leggi repressive e guerre avvenute dopo, è lapalissiano.

Sfruttano l’effetto sorpresa e di spavento come enorme fattore di distrazione e paralisi di massa, inibitore di possibili reazioni e resistenze.

Lo shock è molto generico e può essere prodotto da catastrofi naturali (epidemie, terremoti, pandemie, ecc.), quanto da fatti economici (recessioni, crisi, crolli in borsa, fallimenti, ecc.) e politici (guerre, colpi di stato, ecc.).
Un esempio sono le domeniche a targhe alterne per meri fini di risparmio energetico. Questa imposizione dall’alto, generando nelle persone, allarme e preoccupazione di non poter usare la propria auto, di perderne l’importante risorsa, crea totale disponibilità ad accettare fortissimi e ingiustificati rincari dei carburanti, pur di conservarla!

Un altro esempio della dottrina dello “shock anche awe” potrebbe essere i black-out che hanno interessato il territorio nazionale qualche anno fa, la cui risoluzione sarebbero le centrali nucleari. Questo caso rientra anche nella cosiddetta strategia del “problema-reazione-soluzione”. Avendo in mano la Soluzione (centrali), si crea il Problema (black-out) e si attende Reazione (quasi sempre emotiva) delle masse, che accetterà di buon grado ogni soluzione prospettata pur di evitare il disagio. Debunking

Il debunking o discredito è una forma manipolatoria, che consiste nel confutare, nello smontare, teorie e informazioni che vanno contro il pensiero ufficiale dominante. Oppure screditare i diffusori di queste teorie e informazioni.
La campagna “Mani Pulite” è stata, tra le altre cose, una grande operazione proprio di debunking, finalizzata cioè a salvare la credibilità del sistema politico-giudiziario.

Il debunker attacca la controinformazione con messaggi semplici, discorsivi, prevalentemente a livello emotivo, con “ganci” diretti all’inconscio, piuttosto che alla logica. Questi attacchi non si rivolgono al contenuto, alle idee, ma mirano a screditare la fonte e l’autore sul piano morale associandolo spesso ad affiliazioni “appestanti” coi terroristi, nazisti, fascisti, comunisti, antisemiti, antisionisti, ecc.

L’approdo estremo del debunking è quello di portare lo smascheramento degli smascheratori alle estreme conseguenze, ossia portare l’opinione pubblica alla conclusione che tutto è marcio, tutti mentono, tutti sono ladri, tutti fregano. Per tanto la verità non si potrà mai sapere, e quindi è moralmente giustificato arrangiarsi, infischiarsi di tutto e tutti. Si giunge all’egoismo più radicale e disumanizzante.

Chi trova un nemico trova un tesoro
La frustrazione genera tensione e aggressività; e l’aggressività può scaricarsi contro di sé o contro un oggetto esterno. Quando un tale tipo di frustrazione è diffusa in tutta la popolazione, il momento è propizio per fondare un movimento e/o organizzare un attacco verso il nemico.

Nel nostro mondo tormentato da insicurezza e frustrazione (create ad hoc) c’è un gran bisogno psicologico e sociale di un nemico, di colpevoli, di capri espiatori (terroristi, rom, immigrati, ecc.). Dipendenze chimiche

Nella nostra società la diffusione dell’uso di sostanze psicotrope è enorme. Un’altissima percentuale di persone fa uso stabile e ha sviluppato qualche forma di dipendenza da droghe, alcol o psicofarmaci. Decine di milioni sono i minori letteralmente drogati con psicofarmaci.

Gli effetti di tali sostanze psicoattive convergono tutti nel diminuire la libertà di giudizio, di resistenza e di azione delle persone e ovviamente nell’aumentare la loro condizionabilità e suggestionabilità. In pratica la persona dipendente, da alcol o droghe o psicofarmaci o barbiturici è molto più controllabile e plasmabile dal Sistema, lo stesso che veicola e vende tali sostanze. Coloro che si aiutano e si abituano all’aiuto chimico, perdono la capacità di autodeterminazione. Una società così siffatta non è una società libera.

I farmaci psicoattivi o psicofarmaci vengono veicolati, con la compiacenza della psichiatria, dalle case farmaceutiche; il mercato immenso delle droghe e dell’alcol, è gestito dalla grande finanza internazionale e il flusso di narcodollari, per il 60%avviene negli Stati Uniti, collegato a quello del traffico di armi.

Cinema e televisione
Il mussoliniano “cinema l’arma più forte”[3][3] ha fatto il suo tempo o anche oggi l’intrattenimento cinematografico ha la sua importanza nel condizionare le masse?
I film di propaganda seppero produrre nel passato veri e propri capolavori (“Il grande dittatore”, “Il trionfo della volontà” solo per citarne un paio), ma anche oggi la forza dell’arma del cinema non è minimamente spuntata: Hollywood docet.

Il cinema ha funzione d’avanguardia per veicolare un certo tipo di messaggio, per poi sondarlo e una volta passato, trasferirlo nel piccolo schermo: la televisione!
In pratica il cinema prepara il terreno, predispone l’intero organismo al virus, che poi sarà iniettato nelle masse dai media come i giornali, radio e soprattutto dalla televisione. Senza che ce ne accorgiamo il grande schermo fa filtrare nelle pieghe delle sceneggiature e regia il modo di pensare di domani[4][4], e la sua enorme forza di penetrazione sta proprio nel silenzio e attenzione. Mentre la tivù deconcentra (anche questo molto utile per certi aspetti), nella buia sala regna il silenzio totale e si è da soli, con la massima attenzione.

Tratto dal libro “Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa” di Marco Della Luna e Paolo Cioni, Macro edizioni






[1][1] “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”, Anthony De Mello
[1][2] Sinapsi: è la giunzione specializzata del neuroni attraverso cui un impulso nervoso passa da un terminale di azione a un neurone, una cellula muscolare o un cellula di una ghiandola.
[1][3] “Cinema: ancora l’arma più forte?” Ferdinando Menconi, tratto dal mensile “Ribelle”, nr. 23-24 - www.ilribelle.com
[1][4] Idem

venerdì 27 gennaio 2012

Veleni nell'acqua e nell'aria? Scopriamoli con il biomonitoraggio

"Quanta diossina nell'aria... Oh Ermione!" (Saul Arpino)


Per capire quanto l’aria è inquinata si possono usare i licheni, si possono osservare o analizzare le api, si possono monitorare altri piccoli insetti… e lo stesso si fa con noi umani. Nel nostro sangue, capelli, unghie, latte si depositano le sostanze che ci circondano, anche gli inquinanti, e noi possiamo funzionare come un vero e proprio ‘termometro’ per misurare la qualità dell’ambiente. Si tratta di sostanze chimiche che possono essere dannose per la salute e bisogna capire come entrano nel corpo e dove vanno, per potersi difendere dai loro effetti.

All’inizio del 2008 cinque cittadini della Campania decisero di farsi analisi del sangue per capire i propri livelli di diossina, e le notizie diffuse erano di paura, allarme.

Ma di cosa si tratta? Cosa ci dice il biomonitoraggio umano? Cosa si può analizzare, come e perché? Da dove abbiamo iniziato? Cosa ne sappiamo nel mondo? E in Italia?

A queste e altre domande risponde il libro - dal taglio divulgativo - “Se fossi una pecora verrei abbattuta?”

Sottotitolo: "Storie di persone, animali e inquinamento".

E’ questo un libro sulle tematiche ambientali scritto dalla dottoressa Liliana Cori dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Roma del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Per contatti: liliana.cori@ifc.cnr.it

Alessandro Marescotti - Ecologia Peacelink

giovedì 26 gennaio 2012

Olocausto - Analisi storica sulla Shoah.. Fu un'azione programmata a livello centrale o la conseguenza di una volontà limitata ai singoli lager?




Stralcio di una lettera di Joe Fallisi

....Ho rotto a suo tempo ogni rapporto con Roberto Muehlenkamp (cfr. http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/63982), ma NON perché lo consideri un produttore di "spazzatura" e "salariato dell'hasbara olocaustica". Conosce MOLTO bene la materia del contendere e non gli si può certo imputare di essere irrazionale. Solo che è velenoso e prevenuto e filo-"democratico", filoamericano, nonché non equo nei giudizi sui suoi avversari e sulla situazione (a tutti gli effetti orwelliana) in cui questi ultimi si trovano. Non lo stimo umanamente, ma non perciò gli nego conoscenze e capacità critiche. Val la pena leggerlo e meditare su quel che scrive. Io NON sono della sua pasta ed è perciò che cerco di essere - al contrario di lui - equo nei miei giudizi. Imitarlo nel peggio che sa esprimere non è e non sarà mai affar mio. A me interessa solo la verità. E la libertà di pensiero e di espressione. Perciò ho sempre appoggiato le ricerche indipendenti dei revisionisti. Il che non ha mai significato doverne, quasi per conseguenza obbligatoria, condividere (tutte) le tesi (cfr. http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/89812).

La mia posizione essenzialmente è rimasta quella che espressi dieci anni fa in un testo intitolato "Orrore" (http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/68277). Le mie ultime riflessioni l'hanno, semmai, confermata. Se qualcun altro mi dimostrerà che davvero Treblinka II, Belzec e Sobibor furono "campi di transito" verso "rilocazioni" non sotto terra, sarà benvenuto. E, come potete immaginare conoscendomi, non mancherò di cambiare idea e di farlo sapere pubblicamente.....

Joe Fallisi


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Intervento / commento di Maurizio Barozzi

Sulla questione: sterminio si, sterminio no, voglio intervenire, sia pure en passant e voglio intervenire in base alla mia esperienza di modesto ricercatore storico.

Partiamo da un presupposto oggettivo: in un argomento così complesso e specialistico, dove oltretutto sappiamo vi sia stata una vasta opera di disinformazione, non è possibile affermare, solo in base alla lettura di qualche testo, se un determinato fatto storico si è verificato o meno e in che misura. E questo vale sia per la tesi sterminazionista che per il suo contrario. La lettura di un libro, può sembrarci razionale, obiettiva e convincente e quindi può aiutarci nel formare un nostro parere personale, ma questo non è detto che sia corrispondente con la verità oggettiva dei fatti.

Per avere un parere obiettivo e il più attendibile possibile, occorrerebbe infatti entrare dentro l’argomento eseguendo ricerche precise, controllando su quali testi e documentazioni il tal autore si è basato per formulare la sua ipotesi e quindi verificare, a 360 gradi, l’attendibilità di ogni notizia in proposito. Un lavoro questo, che necessita di ampie disponibilità di movimento, mezzi e ricerca e conoscenza approfondita della materia, a cominciare dalle lingue madri.

Personalmente non sono in grado di poterlo fare e quindi il mio parere che mi sono fatto sulla vicenda olocaustica, un parere che, al pari di Joe Fallisi, considero sempre subordinato a prova del contrario, è di tipo storiografico. Storiograficamente la programmazione e pianificazione di un così vasto e grave ordine di sterminio e relativa sua esecuzione non reggono di fronte a varie considerazioni razionali, indispensabili per questo tipo di attestazione.

Questo aberrante ordine di sterminio non regge di fronte alle necessità dell’economia bellica, non regge per la mancanza di una evidente documentazioni di ogni genere, sia militare che civile (costruzioni, manutenzioni, fatturazioni, ecc.), non regge per la impossibilità di fatto di poter procedere nella esecuzione di un così vasto piano di sterminio solo per cenni e sotto intesi, presupponendo che tutti li comprendano e poi tutti ne mantengano il segreto, non regge perchè è assurdo pensare che le autorità che avrebbero eseguito un genocidio del genere avrebbero poi potuto nasconderlo a guerra finita (quelle stesse autorità che pur avviarono critiche, indagini e reazioni, al massacro sovietico di Katin), non regge perchè non è possibile che gli internati non si siano ribellati in qualche modo e le missioni e agenzie internazionali non ne siano venute a conoscenza, non regge perchè non si hanno informazioni e reazioni in proposito da parte della non indifferente resistenza tedesca al nazismo, presente anche in settori militari. Ed altro ancora.

Ed infine non regge perchè mi lascia perplesso l’utilizzo di camere a gas, necessarie di precisi e complicati accorgimenti tecnici e di sicurezza, in base a quello che ci è stato raccontato o descritto.

Detto questo, non escludo che ci siano stati vari episodi di uccisioni, anche numerose, per svariati motivi, da parte di chi deteneva questi internati. Durante la seconda guerra mondiale, massacri di ogni genere non mancavano di certo.

Ora però nella fattispecie, il problema, come lo pone Joe Fallisi, è quello che secondo lui, in particolare nei cosiddetti “campi di transito” venne attuato uno sterminio voluto. La sua convinzione è rispettabile e ne va tenuto conto e oltretutto non è escluso che in qualche caso egli abbia ragione.

Io però continuo a considerarla nei limiti di verifica non adeguati se basati solo sulla letteratura e comunque sempre nei limiti storiografici che ho precedentemente accennato

E’ bene comunque che ci sia questo confronto, sterminazionisti – revisionisti, perchè consente di farsi delle idee sempre più precise.

Maurizio Barozzi

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Replica di Joe Fallisi: "No, Maurizio, mi spiace che tu risponda così. Non è NIENTE AFFATTO impossibile formarsi un'idea dotata di solida verosimiglianza anche su quei fatti, che non si capisce perché dovrebbero apparire esoterici o necessitanti chissà quali competenze specialistiche per essere investigati. Tutto, più o meno, è a disposizione del vaglio critico (basta conoscere l'italiano, il francese e l'inglese - com'è ovvio meglio ancora per chi sa il tedesco, il polacco, il russo...). MA BISOGNA, INNANZI TUTTO, FARE LO SFORZO PERSONALE DI LEGGERE. Altrimenti è ovvio che si sproloquia e ognuno rimane trincerato nei suoi pregiudizi (MAI verificati). Ho dato tutti i riferimenti utili, e dell'una e dell'altra parte. In base ad essi, tra l'altro, quelle che tu consideri "impossibilità" si sciolgono come neve al sole. Ma, lo ripeto, bisogna almeno leggere a 360°. Ed essere disposti nel caso a cambiar parere. Sennò si continua a girare in tondo. E allora è meglio il silenzio."
Joe Fallisi


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Precisazione di Maurizio Barozzi: "Joe, non ho detto che è impossibile, ci mancherebbe, ho detto che non è possibile conseguire la verità solo con le informazioni e i dati forniti dalla letteratura in argomento. Quindi ho aggiunto che necessiterebbe fare una ricerca approfondita, specialmente per la verifica dei dati che sono stati divulgati. Una ricerca di questo genere, e in questo tipo di indagine necessita di buone conoscenze degli argomenti trattati, tutto qui. Ma questo avviene in tutte le indagini storiche.

Ti faccio un esempio. Nella ricerca storica sulla morte di Mussolini, argomento di mia modesta competenza, se si cerca di farsi un idea attraverso la letteratura disponibile (testimonianze, memoriali, libri, articoli e altro), non si arriva da nessuna parte. Questo perchè su molti episodi determinanti, circolano dati incorretti, se non addirittura falsi. Orari profondamente difformi, attestazioni di presenze o assenze completamente diverse e persino esposizione di itinerari, strade e altro, non veritiere. Ogni autore, per avallare la sua ipotesi prende quello che gli fa comodo. Molti autori, giornalisti storici e persino storici, si nono tramandati, da uno all’altro, particolari e dati errati. Necessita dunque il controllo e la verifica su quanto si legge, altrimenti non serve a niente.
Ma in questo argomento, morte Mussolini, con fatti e testimonianze verificatesi sul suolo italiano, nonostante le difficoltà, in qualche modo poi fare la verifica e il controllo e quindi prendere per buoni solo i dati così verificati.

Sulla faccenda dell’Olocausto invece è molto più complicato ed inoltre sulle considerazioni da fare, per esempio, in merito alle camere a gas, ai forni crematori, avresti la necessità di interpellare periti del settore, non potendoti fidare di quelli citati in letteratura, mentre sulla interpretazione delle documentazioni avresti la necessità di interpellare storici competenti in materia e in grado di poterti far orizzontare.

Ma ti ripeto questo vale sia per i revisionisti che per gli sterminazionisti. E ti ripeto, questo non toglie che puoi benissimo farti un idea attraverso questa letteratura, però io dico solo di non dargli un attestato di verità assoluta.

Concordo invece su quanto dici a proposito della attitudine personale a leggere anche ciò che non potrebbe piacere. Personalmente ho sempre ritenuto un cretino colui che legge solo i giornali del proprio partito. Quindi qui hai ragione bisogna “saltare il fosso” e leggere tutte le campane, anche se a un revisionista potrebbe non piacere di essere smentito e ad uno sterminazionista potrebbe non piacere essere tacciato di diffondere falsità.
Ricordiamoci: la verità, di per sè stessa, non è bella o brutta, avvilente o consolatoria: la verità è quella e basta"
Maurizio Barozzi



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Per approfondimenti sul tema vedere anche:

http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2011/11/reato-di-negazionismo-dellolocauso-e-di.html

mercoledì 25 gennaio 2012

Comunicazione di massa e censura governativa.. dagli Usa, passando per la Cina sino all'Italia repubblicana...




Negli Stati Uniti, il Congresso esamina leggi (SOPA e PIPA) che possono impedire lo scambio di contenuti in rete – e, qualora fossero adottata, riguarderanno gli utenti di Internet in molti paesi. In Cina, la campagna annunciata dal presidente Hu Jintao per “promuovere l’identità culturale” del paese comprende un rafforzamento della censura su certi contenuti che circolano in rete. Ma in tutto il mondo, internet continua a mettere in relazione gli esseri umani senza alcuna intermediazione di governi o imprese – e in casi sempre più numerosi, a facilitare movimenti che rovesciano dittature e sfidano il potere economico. Qual è il futuro di Internet, in mezzo a queste tendenze tanto contraddittorie?

Ai primi di gennaio, il sociologo Manuel Castells ha dato al programma Abierta Europa, della radio e televisione pubblica spagnola, un’intervista di enorme importanza per il dibattito su questi temi. Noto per opere che hanno affermato nuovi concetti (come la trilogia “L’età dell’informazione”, pubblicata in Italia da Università Bocconi editore) e, più recentemente, per la sua scommessa che sia possibile mantenere Internet come spazio per una “cultura della libertà”, Castells sostiene quattro punti di vista principali:

- Sta nascendo un’era della “auto-comunicazione di massa”. Nelle sue analisi precedenti, e in quelle di altri autori, si è già parlato in una “era della comunicazione condivisa”, che dovrebbe sostituire la “comunicazione di massa”. Castells aggiunge, ora, un altro dato. Oltre a far circolare il contenuto dei grandi media, ciò che crea lo scambio di contenuti in piccoli gruppi, i cittadini stanno diventando capaci di parlare alle masse. Le reti sociali permettono di moltiplicare i messaggi trasmessi da piccoli gruppi questi quando sono in grado di sensibilizzare la società. Questo è successo, ad esempio, nelle rivoluzioni tunisina ed egiziana.

- Le grandi aziende con base in Internet sono alleate, nella lotta per la libertà – ma devono essere regolamentate: Google, Facebook e altri hanno grande potere di influenza sulla rete. Tuttavia, il loro modello di business le spinge a opporsi a misure autoritarie di controllo. Hanno imparato a navigare in rete; hanno necessità di moltiplicare la circolazione di contenuti di ogni genere, per aumentare i ricavi. Ciò nonostante, Castells sostiene la creazione di consigli per regolamentare Internet nel pubblico interesse. Possono garantire, ad esempio, la neutralità della rete, impedendo che una parte degli utenti abbiano privilegi rispetto ad altri.

- L’idea di una “internet d’élite” non regge ai fatti: 1,7 miliardi di persone sono connesse – un quarto della popolazione totale del pianeta. Mai un mezzo di comunicazione ha raggiunto un livello così massiccio. Ma questo numero si espanderà ancora, e presto, grazie alle tecnologie che portano internet ai cellulari, cioè a 4,7 miliardi di esseri umani.

- Niente è garantito- Allo stato attuale, anche i controlli stabiliti dai governi sulla rete (come ad esempio la censura su alcune parole chiave, in Cina) sono deboli. Per ora, l’orizzontalità radicale di internet è contro la logica delle autorità – che è quella di controllare le informazioni. L’unica garanzia per mantenere la rete libera è la mobilitazione permanente dei cittadini.

Democrazia Km 0

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leggi anche: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/search?q=ddl+733+

martedì 24 gennaio 2012

Dopo la censura del Fava e il Bagnasco all’inferno… il bioregionalismo avanza!

Mostro censorio all'attacco della libera informazione


Care, cari,

stamattina ho ricevuta, appena spedito il Giornaletto di Saul, una mail di Stefano Panzarasa in cui mi diceva “Carissimo, ho visto le visite effettuate al video “Non sono d’accordo” che ti avevo inviato, e che tu hai segnalato sul Giornaletto, e sono state 1 o forse 2! Non è un gran risultato, ma quanta gente legge il Giornaletto? E con quale grado di attenzione?”. Al che gli ho risposto: “Ah, proprio non lo so… Bisogna accontentarsi, d’altronde quanta gente legge queste nostre mail? Una .. o forse due..”.

Il senso della mia risposta è che quando scrivo qualcosa non mi metto a pensare a quanti saranno i lettori, accrocco il tutto come se dovessi scrivere un messaggio ad un amico, e se almeno lui lo legge ecco che un risultato è stato ottenuto…

E d’altronde quanti messaggi riceviamo ogni giorno che cancelliamo senza nemmeno aprirli? Perciò diventa sempre più difficile comunicare.. la gente non legge, o perché non ha tempo, ma soprattutto perché ci si è assuefatti al sistema dispersivo in cui la comunicazione è solo pissi pissi bau bau… Vedi sms o post su facebook in cui nulla viene detto, con sequenze interminabili di commentini cretini, e pure fuori tema, ma così funziona…

E poi funziona solo finché non entrerà in vigore la nuova legge anti-internet. Ci aveva già provato il berlusca con il famoso DDL 733 (vedi articoli: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/search?q=ddl+733), quello contro la libertà d’informazione. Allora la proposta di censura proveniva da un deputato UDC (che era alla finta opposizione) ed ora che l’UDC è nel ventre del governo alla censura ci pensa la Lega (che sta all’opposizione di facciata). Beh in verità si stanno proprio specializzando in censura questi leghisti, basti vedere quel che succede con Maroni e Tosi, tacitati e minchionati.

A proporre l’ammazza blog stavolta ci pensa l’onorevole Fava (non è una battuta il nome è vero!), egli dopo essere stato negli USA, per capire come si stanno muovendo nell’amministrazione Obama per censurare ogni protesta, eccolo che torna alla carica in Italia con una proposta di legge vieppiù punitiva di quella americana e del famigerato DDL 733. Basterà una mail di disappunto di chi si ritiene offeso da un post, o da una comunicazione passata su Google, su facebook o su qualsiasi blog e sito, che immediatamente scatterà l’obbligo, per i gestori, di cancellare il post incriminato.. Come dire che, se passasse la nuova legge, sempre che il monti sia d’accordo è ovvio, questo mio post potrebbe essere cancellato immediatamente su segnalazione del Fava, del berlusca, di Obama, dell’UDC, della categoria cretini, del monti, della Lega, del.. insomma di chiunque si sentisse offeso da queste mie invereconde parole… Ah, ah, ah! Ben mi sta!

Per cui, riferendomi ancora alle lamentele di Stefano, sarà grasso che cola se una sola persona sarà poi in grado di leggere quel che scriviamo.

Per fortuna le notizie odierne non sono poi tutte brutte, ce n’è pure una carina. Il Bagnasco, pelato vaticano, ha detto che lui andrà all’inferno. Sì andrà all’inferno perché “chi evade le tasse commette peccato grave”. Il vaticano ci tiene a sostenere il buon governo e siccome questo monti è un buon governatore “cristiano” a lui bisogna pagare le tasse altrimenti c’è la scomunica!

Ma… il vaticano non paga alcuna tassa ed in più riceve dallo stato italiano fior di miliardi di euro in prebende varie, ed i vaticanardi, a cominciare dalle corna sino alla coda (l’immagine demoniaca è del tutto casuale), son quindi tutti destinati alle fiamme dell’inferno. Buon per loro che almeno staranno al caldo senza dover pagare spese di riscaldamento.

Infine, dulcis in fundo, altro notizia bellissima, in seguito alla protesta dei camionisti ed alla impossibilità di rifornire i supermercati italiani della solita immondizia chiamata cibo, la gente sta finalmente tornando ai mercatini rionali ed agli acquisti diretti in campagna. Il bioregionalismo avanza!

Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.

lunedì 23 gennaio 2012

Quando Calcata era Calcata... e Oriana Fallaci e Sandro Pertini erano una giornalista ed un presidente che rispondevano alla qualifica...

1973


Sì, ricordo i tempi in cui Sandro Pertini era Presidente della Repubblica, e sempre si levava nei nostri cuori un moto di orgoglio, in noi viaggiatori in contrade lontane, per quel Presidente di ognuno di noi. E chi non era soddisfatto di sentirsi ITALIANO nell'avere un Presidente così dignitoso e semplice, direi -in una parola- umano? E ricordo pure Oriana Fallaci, una vera giornalista, mica imboccata dal potere... no, una giornalista libera, con uno spirito laico. E ricordo pure, allorchè Lidia, che sotto mi scrive, veniva a trovarmi a Calcata, un paese che si stagliava come esempio di virtù sociale e culturale.. Insomma Calcata non viveva sugli allori era un luogo ed una comunità in pieno fermento creativo.... agli inizi...
Beh, la giovinezza è bella perchè è già trascorsa e possiamo ricordarcela bella com'era...

Paolo D'Arpini


Scrive Lidia:

"In questi ultimi tempi sono stata molto impegnata per tante cose, ma ti ho sempre nel cuore e leggo sempre il tuo giornaletto. Per quanto riguarda Nadia l'ho messa in contatto con la persona giusta ed ora dovrebbe riuscire a risolvere il problema.

In questi ultimi giorni mi sono ammalata e rileggendo un meraviglioso libro di Oriana Fallaci, una delle mie preferite, ho letto un brano di una sua intervista con il Presidente Pertini nel 1973 sulla libertà, e guarda che meravigliose parole che diceva 40 anni fa' e mai più attuali di ora:

Domanda di Oriana:

"Pertini, cosa significa per lei la parola socialismo?"

Risposta di Pertini:

"Significa libertà. E la libertà significa giustizia. Perchè non può esserci libertà senza giustizia sociale e non può esserci giustizia sociale senza libertà. Io sono socialista da cinquantacinque anni, cara Oriana, e mi sono sempre battuto per le riforme perchè l'essenza del socialismo è nelle riforme. Però se mi offrissero la più radicale delle riforme al prezzo della libertà, io la rifiuterei. Oh! non c'è nulla che può essere barattato con la libertà! Nulla. Io alla libertà non rinuncerò mai, mai! Detto questo, tuttavia aggiungo: io non posso contentarmi di una libertà in senso astratto, cioè della libertà di parlare e scrivere. Anche prima del fascismo avevamo la libertà di parola e la libertà di stampa: ce l'avevan concessa i regimi liberali. Ma per migliaia di contadini e di poveri quelle due libertà si risolvevano nella libertà di imprecare, morire di fame. Insomma erano libertà così insufficienti che il fascismo ce le portò via alla prima ventata di reazione. Perchè la libertà sia una conquista solida, bisogna che abbia un contenuto sociale. Bisogna che affondi le sue radici in seno alla classe lavoratrice. Bisogna che effettui le riforme, che annulli le sperequazioni... Ma come è possibile che certi dirigenti statali vadano in pensione con un milione e mezzo al mese mentre altre categorie ci vanno con trenta e anche quindicimilalire? Che me ne faccio della libertà con quindicimilalire al mese?...

Domanda di Oriana:

"Pertini io temo che gli italiani non sappiano vivere nella libertà"

Risposta di Pertini:

"Ah questa frase! Meno brutalmente me l'ha detta anche l'ambasciatore inglese. E io le rispondo ciò che ho risposto a lui: in Inghilterra la libertà dura da secoli, in Francia se la sono conquistata attraverso tre rivoluzioni e noi...cosa abbiamo avuto noi al posto di Cromwell e delle rivoluzioni francesi? L'unità d'Italia ci venne solo nel 1870 quando annullammo lo Stato pontificio. Il suffragio universale ci venne solo nel 1910. Al Parlamento i socialisti cominciarono ad entrarci solo quando ci entrò Pietro Chiesa. E in più ci sono stati vent'anni di fascismo, cioè di diseducazione politica. Alla libertà vera il popolo italiano si affacciò solo nel 1945. Ma sono passati venticinque anni, replicherà lei. Oriana, cosa sono 25 anni per educare un popolo alla libertà? cosa sono di fronte ai secoli di libertà in cui sono stati educati gli inglesi ed anche i francesi? Non v'è dubbio che il popolo italiano abbia ancora incrostazioni fasciste. Non v'è dubbio che le incrostazioni fasciste siano nella polizia. Sono perfino nella Magistratura, nella scuola. E i ragazzi che escono da tale scuola, i ragazzi che crescono in tale società non possono certo risultare uomini liberi e ben formati. Ci vuole pazienza perbacco! Lei è troppo impaziente. Vedrà che le nuove generazioni saranno più capaci di vivere nella libertà. Ah io credo nei giovani...."

ecc.. ecc... non è straordinaria questa intervista?"

domenica 22 gennaio 2012

Graziato da espianto di organi da vivo - Basta con la finzione della morte celebrale!




Miracolo in Arizona: un ragazzo rimasto in coma dopo un grave incidente, si risveglia prima dell'espianto dei suoi organi.

E' successo il mese scorso, lo avevano dichiarato celebralmente morto, ma Sam Schmid, studente universitario in un college dell’Arizona, si è risvegliato poco prima che tutti i suoi organi fossero espiantati.

Schmid, iscritto alla specializzazione in economia all’Università dell’Arizona, era stato gravemente ferito in un incidente stradale avvenuto a Tucson lo scorso 19 ottobre.

Le ferite riportate dal ventunenne erano state talmente gravi che non era stato possibile curarlo presso l’ospedale locale. Dopo averlo trasferito al Barrow Neurological Institute presso il St. Joseph’s Medical Center di Phoenix, ha subito un’operazione che lo ha tenuto in vita, anche se in stato comatoso.
Non appena il personale dell’ospedale ha iniziato a parlare ai genitori della donazione degli organi di Schmid, il ragazzo ha iniziato a rispondere alle cure, arrivando a sollevare due dita a comando. Oggi può camminare con l’aiuto di un deambulatore e persino parlare, anche se lentamente.

I dottori sono fiduciosi nel fatto che potrà ristabilirsi completamente.
“Nessuno poteva farmi un regalo migliore per Natale”, ha detto sua madre, Susan Regan, vice presidente della compagnia di assicurazione Lovitt-Touche.
“Sembra un miracolo”, ha continuato la signora Regan, 59 anni di fede cattolica. “Ho amici atei che, dopo aver ascoltato la storia di Sam mi hanno chiamato per dirmi che torneranno in chiesa”.

Che sia un vero miracolo lo sostiene anche il dottore del ragazzo, il neurochirurgo Robert Spetzler. “Sono interdetto dallo straordinario recupero del ragazzo avvenuto in così poco tempo, considerata la gravità delle ferite che aveva riportato”.
Il dottor Spetzler crede che il ragazzo ce la farà, ma è possibile che abbia bisogno di sostegno vita natural durante.

“Sembrava che tutte le probabilità fossero contro di lui“, ha dichiarato Spetzler, che può vantare più di seimila operazioni e che ha formato il dottore che operò il membro del Congresso Gabrielle Giffords, dopo che le fu esploso un colpo di pistola all’inizio di quest’anno.

Durante l’operazione Spetzler ha risanto la zona colpita dall’aneurisma “come se fosse un copertone”: una procedura che sembra aver funzionato bene.
Per giorni Schmid sembrava non rispondere alle cure, ma come ha ricostruito il dottore, le ferite riportate non erano così gravi come riportato dalle radiografie. Così ha deciso di tenere Schmid meccanicamente in vita più a lungo.
“Aveva avuto un emorragia, un aneurisma e un infarto“, ricorda Spetzler. “Ma il coagulo di sangue non aveva raggiunto la parte vitale del suo cervello. Inoltre l’infarto non era stato così grave da far credere di non poter avere nessuna possibilità di salvezza”.

Così mentre Spetzler dava alla famiglia delle fioche prospettive di speranza per il recupero di Schmid, allo stesso tempo ordinava ulteriori risonanze magnetiche per individuare nuove zone del cervello oscurate, ossia morte. “Se non le avessi trovate, avrei continuato a dargli maggiore supporto, ma non volevo dare alla famiglia false speranze”.

La madre di Schmid ha detto che nessuno le ha specificatamente chiesto se suo figlio avesse mai espresso la volontà di donare i suoi organi, “ma hanno iniziato sottilmente a parlarmi di qualità della vita“.
“Ad un certo punto ho sentito che dovevamo prendere una decisione, e ho iniziato a pregare”, ricorda la signora Regan.

Ma nello stesso giorno la risonanza ha mostrato dei miglioramenti inspiegabili nella situazione di Schmid.

Oggi Sam riesce a parlare chiaramente e ha dichiarato a ABCNews.com “Mi sento bene, certo sono ancora su una sedia a rotelle, ma sto ricevendo un sacco di aiuto”.
Sam non ricorda nulla dell’incidente.”Mi hanno raccontato tutto dopo il risveglio, ma non ho nessun ricordo dell’accaduto”. Schmid stava tornando dall’allenamento di basket nella sua precedente scuola cattolica, quando un camion ha sbandato nella sua corsia. La jeep su cui viaggiava si è schiantata contro un palo, atterrando su un fianco.

La mano sinistra di Schmid e entrambi i suoi femori si erano fratturati e hanno richiesto un intervento chirurgico. Ma la parte peggiore sono state le ferite alla testa, che potevano essergli fatali.
Le persone coinvolte nella vita di Schmid pensano che siano stati l’affetto di amici e famiglia, oltre che le cure ricevute all’ospedale di Barrow, a fare la differenza. Suo fratello John, 24 anni, ha addirittura preso un permesso per stare accanto a suo fratello.

La sua famiglia ha attraversato il paese per stargli accanto, mentre i membri della confraternita Delta Chi gli hanno fatto visita regolarmente.
“Eravamo preparati al peggio”, ha detto John Schmid. “Il miracolo - per farla breve – è stato passare dal momento prima della donazione di organi alla riabilitazione.

Un’emozione da brivido”.

John Schmid racconta che il modo di parlare di suo fratello Sam è ancora lento, ma che comprende perfettamente ciò che gli dicono gli altri. La formazione di Sam come allenatore di basket e come istruttore di sci lo hanno probabilmente aiutato.
“Onestamente sono senza parole”, ha dichiarato John Schmid. “Sono solo molto fiero di Sam. Ha una robusta costituzione ed è una persona molto determinata. Ma devo dire che mi ha davvero aperto gli occhi, mi ha dato una lezione e mi ha insegnato che nons i può dare nulla per scontato”.

Anche il chirurgo di Sam è della stessa opinione. “Quando salvi qualcuno, affrontando la devastazione neurologica del paziente, ti senti al massimo”, ha dichiarato Spetzler. “Bilanciato ovviamente da quando fallisci nell’aiutare qualcuno”.

“In un certo senso questo caso ha del miracolo: è un grande miracolo di Natale”.
Quando si chiede a Spetzler di dare una spiegazione scientifica al caso la sua risposta è sibillina: “Ci sono tante cose che non possono essere spiegate sul cervello e su quella condizione vicina alla morte che Sam ha affrontato”.

“L’intera famiglia è stata al suo fianco notte e giorno, vegliando su di lui, per poi avere in dono la speranza di vederlo di nuovo in piedi”, ha raccontato il chirurgo. “Ma io sono fortemente convinto che il pensare positivo e l’energia positiva concentrati una stanza possono solamente aiutare”.

(Notizia comunicata da Giorgio Quarantotto)

sabato 21 gennaio 2012

Volos, Grecia Libera - Come affrancarsi dai banchieri e dall'Euro con il TEM (Unità Locale Alternativa)

La nuova moneta gentile... TEM


Volos, Grecia – La prima volta che ha comprato uova, latte e marmellata in un mercato all’aperto utilizzando non l’euro, ma una moneta di scambio informale, Theodoros Mavridis, un elettricista disoccupato, era entusiasta.

“Mi sentivo liberato, mi sentivo libero per la prima volta”, ha detto Mavridis in una recente intervista in un caffè di questa città portuale della Grecia centrale. “Io istintivamente ho messo la mano in tasca, ma non ce n’era bisogno.”

Mr. Mavridis è il co-fondatore di una rete sempre più ampia qui a Volos che utilizza la cosiddetta Unità Locale Alternativa, o TEM in greco (una sorta di cambiale proletaria n.d.r.), per scambiare beni e servizi – corsi di lingua, baby-sitting, supporto informatico, pasti cucinati in casa – e per avere sconti da alcune aziende locali.

In parte moneta alternativa, in parte baratto, in parte mercato a cielo aperto, il network di Volos è cresciuto in modo esponenziale nell’ultimo anno, da 50 a 400 membri. Si tratta di uno dei numerosi gruppi che saltano fuori in tutto il paese, man mano che i Greci, spremuti dai tagli salariali, aumenti delle tasse e crescenti timori sul fatto se continueranno a utilizzare l’euro, cercano modi creativi per far fronte a uno scenario economico in cambiamento radicale.

“Da quando c’è la crisi c’è stato un boom di questi networks in tutta la Grecia”, ha detto George Stathakis, professore di economia politica dell’Università di Creta. Nonostante il forte settore pubblico in Grecia che impiega uno su cinque lavoratori, ha aggiunto, i servizi sociali del Paese spesso non sono all’altezza di aiutare le persone nel bisogno. “Ci sono così così tante enormi lacune che devono essere compensate da nuovi tipi di networks”.

Anche il governo ne sta prendendo atto. La scorsa settimana, il Parlamento ha approvato una legge promossa dal Ministero del Lavoro per favorire la creazione di “forme alternative di imprenditorialità e sviluppo locale”, compresi i networks basati sullo scambio di beni e servizi. La legge per la prima volta riempie in una zona grigia normativa, dando a questi gruppi lo status di no-profit.
Qui a Volos, i fondatori del gruppo sono convinti di lavorare in parallelo con l’economia regolare, ispirati più da un bisogno di solidarietà nei momenti difficili che da una spinta politica per l’uscita della Grecia dall’eurozona e il ritorno alla dracma.

“Non siamo rivoluzionari o evasori fiscali”, ha detto Maria Houpis, un’insegnante in pensione e una dei sei co-fondatori del gruppo. “Noi accettiamo le cose come stanno.”
“Eppure – ha aggiunto – se la Grecia avrà una svolta verso il peggio e alla fine esce dall’euro, reti come questa sono pronte a entrare nella breccia. In uno scenario immaginario – e sottolineo immaginario – saremmo pronti per questo.”

Il concetto del gruppo è semplice. Le persone si iscrivono online e accedono a un database che è una specie di lista per soli membri. Una unità di TEM è uguale in valore a un euro, e può essere utilizzata per scambiare beni e servizi. I membri iniziano i loro conti da zero, e accumulano credito offrendo beni e servizi. Si possono prendere in prestito fino a 300 TEM, ma si è tenuti a rimborsare il prestito entro un determinato periodo di tempo.

I soci ricevono anche dei libretti di vouchers della moneta alternativa se stessa, che assomigliano a buoni regalo e sono stampati con un sigillo speciale che rende difficile la contraffazione. Questi buoni possono essere utilizzati come assegni. Diversi uomini d’affari a Volos, tra cui un veterinario, un ottico e una sarta, accettano la moneta alternativa in cambio di uno sconto sul prezzo in euro.
Una rapida occhiata al database mostra persone che offrono lezioni di chitarra e di inglese, servizi di contabilità, assistenza tecnica per i computer, sconti presso parrucchieri e l’uso dei giardini privati per le feste. C’è un sistema di valutazioni per cui le persone possono descrivere le loro esperienze, al fine di mantenere un trasparente controllo di qualità.
(La rete utilizza software open-source ed è ospitata su un server olandese, cyclos.org, che offre bassi costi di hosting.)

Il gruppo tiene anche un mercato mensile all’aperto che è un incrocio tra una vendita di oggetti usati e un mercato contadino, dove il Sig. Mavridis ha usato il suo credito in TEM per comprare uova, latte e marmellata. I beni in questione provenivano da allevatori locali coinvolti nel progetto.

“Siamo ancora all’inizio” ha dichiarato Mavridis, che l’anno scorso ha perso il suo lavoro da elettricista in una fabbrica. “Nei prossimi mesi, il gruppo spera di avere uno spazio in un ufficio dove le persone senza computer potranno collegarsi alla rete più facilmente.”

Per la signora Houpis, la rete ha una dimensione psicologica. “La cosa più emozionante che si prova quando si inizia è questo senso di collaborazione”, ha detto. “Hai molto di più di quanto dice il tuo conto in banca. Hai la tua mente e le tue mani. ”

Mentre si affaccendava sul suo tavolo da cucito nel suo piccolo negozio nel centro di Volos, Angeliki Ioanniti, 63 anni, ha detto che accetta sconti per lavori di sartoria ai membri della rete, e scambia anche lavori di cucito per aiuto con il computer. “Essere in una piccola città aiuta, perché c’è fiducia”, ha detto. In cambio di euro e moneta alternativa, vende anche olio d’oliva, olive e sapone al profumo di bergamotto fatto in casa da sua figlia, che vive nella campagna fuori Volos.

Nel negozio di ottica della sua famiglia, Klita Dimitriadis, 64 anni, offre sconti ai clienti che utilizzano moneta alternativa, ma ha detto che la rete non ha veramente ancora preso piede o portato molti affari. “E’ utile, ma ancora non funziona molto, perché tutti stanno facendo sconti”, ha detto.

In una e-mail, il sindaco di Volos, Panos Skotiniotis, ha detto che la città segue la rete della moneta alternativa con interesse ed è generalmente di sostegno alle iniziative di sviluppo locale. Ha aggiunto che la città sta guardando anche ad altri modi di gestire la situazione economica, per esempio mettendo a disposizione del suolo pubblico per una fattoria urbana comunale dove i cittadini possano coltivare prodotti per uso proprio o da vendere.

Dopo anni di consumismo sfrenato e di credito facile, queste iniziative nascenti parlano del nuovo clima in Grecia, dove l’austerità imposta ha portato la gente a unirsi – non solo per protestare in massa, ma anche per aiutarsi l’un l’altro.

Iniziative simili stanno spuntando dappertutto in Grecia. A Patrasso, nel Peloponneso, nel 2009 è stato fondato un network chiamato Ovolos, dal nome di un’antica moneta Greca, e comprende una moneta locale di scambio, un sistema di baratto e una cosiddetta banca del tempo, in cui i membri si scambiano servizi come cure mediche e corsi di lingua. Il gruppo ha circa 100 transazioni alla settimana, e volontari per monitorare i servizi illegali, ha detto Nikos Bogonikolos, il presidente e socio fondatore.

La Grecia ha avuto per lungo tempo altre reti di scambio, in particolare tra i contadini. Dal 1995, un gruppo chiamato Peliti ha raccolto, conservato e distribuito gratis semi delle varietà locali ai coltivatori, e dal 2002 opera come rete di scambio in tutto il paese.

Al di là degli scambi, vengono fuori anche altri segni di collaborazione. Quando gli autobus e i dipendenti della metropolitana di Atene sono scesi in sciopero due settimane fa, gli Ateniesi hanno inondato Twitter alla ricerca di carpools, utilizzando un account fondato nel 2009 per aumentare la consapevolezza sui problemi del trasporto ad Atene. La diffusione di questa pratica ha fatto notizia, come un segno di qualcosa di impensabile prima che la crisi colpisse.

Con l’aumento della disoccupazione sopra il 16 per cento e l’economia che continua a diminuire, molti Greci si preparano al peggio. “Le cose andranno molto male l’anno prossimo”, ha dichiarato Stathakis, il professore di economia politica.

Christos Papaioannou, 37 anni, che gestisce il sito Web per la rete a Volos, ha dichiarato: “Siamo in un territorio inesplorato”, e spera che il gruppo si espanda. “Ci saranno un sacco di cambiamenti. Forse è l’inizio del futuro. “

(Fonte: http://www.stampalibera.com)

venerdì 20 gennaio 2012

Imbeccate di "servizio" alla rivolta siciliana - Ovvero: Come si strumentalizza una protesta popolare per demolirla




Ho partecipato negli anni ‘70 alla rivolta di Reggio Capoluogo in Calabria. Facevo parte di uno dei comitati della rivolta insieme a Santo Amato che qualcuno sicuramente ricorderà.

Fin quando rimase autonoma la rivolta stava creando seri problemi al sistema e poteva estendersi al resto della regione e arrivare a Napoli.

Ma il potere ebbe una bella pensata: usò Ciccio Franco, all’epoca capo dei boia chi molla, che divenne in seguito senatore del MSI (che coincidenza!) per trasformarla in una protesta di campanile.

Il ministero dell’interno infiltrò alcuni comitati con elementi della ‘ndrangheta e con spioni professionisti (tutti di destra, guarda caso!) e per ultime diede incarico a quel galantuomo di Almirante in un famoso comizio tenuto a Villa San Giovanni di fare il pompiere e spegnere l’incendio.

Ho letto da qualche parte che oggi in Sicilia un deputato del partito di Fini (degno erede dell’Almirante) sta appoggiando la rivolta siciliana. Se i siciliani dovessero accettare elementi dei partiti, specialmente di destra, come avvenne in Calabria, possono dire addio alla rivolta dei forconi.

Già i giornali di ieri (imbeccati certamente dal potere) hanno cominciato a parlare di infiltrazioni mafiose del movimento siciliano col chiaro intento di criminalizzarlo.

Roberto Sestito

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Commento di Maurizio Barozzi:

Mi associo, correggendo solo là, dove dici, che ad un certo punto il ministero degli interni infiltrò alcuni Comitati. Non è esatto, le infiltrazioni vi erano già fin dalla nascita delle rivolta di Reggio. Comunque sia basta leggere vari atti processuali, le relazioni della Commissione stragi del parlamento, confessioni di pentiti e dissociati, desecretazioni di documenti, e così via, per constatare, se pur ce ne fosse bisogno (non abbiamo gli anelli al naso), di come, allepoca, tanti capi, capetti e ducetti e loro luogotenenti erano in “servizio permanente effettivo” di chi di dovere. E da quel Servizio non si scenda mai.

Detto questo, si pone però un problema sempre ricorrente nella Storia. Intanto diciamo che Lorsignori, a fronte di certe misure che il mondialismo impone, temono sicuramente il montare di una rabbia popolare che potrebbe divenire incontrollata. E’ ovvio quindi che cerchino, attraverso i mass media, di etichettarla, con nomi, simboli e bandiere di gruppi che potrebbero essere, a torto o a ragione, facilmente criminalizzati. Mafia compresa. Ed infatti, i TG già stanno facendo questa immonda bisogna. Ma aggiungo: vuoi che i Servizi stiano fermi? Ovviamente no, è chiaro che cercheranno di mettere in campo ogni genere di provocazione e attivare tutti quegli elementi che a loro sono, da sempre, collusi.

Ergo, teoricamente, dovremmo subito denunciare quanti, singoli o gruppi, che si mischiano in quella rivolta potrebbero essere in odore di collusione con i Servizi e invitare altri gruppi, che magari sono in buona fede, di partecipare alla rivolta popolare senza ostentare simboli e bandiere di parte. Meglio ancora invitare la popolazione del luogo a cacciar via chi cerca di etichettare la rivolta.
Ma la storia, però, insegna anche che le rivoluzioni non si possono fare solo con i puri, nè tanto meno sentenziando a tavolino. Spesso, anzi sempre, fra questi puri sono frammisti gli “sporchi” che fanno un loro gioco per conto altrui (sempre e comunque). Il vero problema è far si che questi mascalzoni non prevalgono, non riescano nei loro intenti, anzi che le loro azioni, tornino a vantaggio della rivolta.

C’è il famoso esempio storico della rivoluzione bolscevica, dove nel comitato rivoluzionario c’era una spia della polizia zarista (non ricordo il nome, ma ne parlò poi anche Lenin). Orbene, costui, mentre da una parte faceva la spia alla polizia, dall’altra doveva partecipare alle azioni terroristiche, anzi progettarle lui stesso.

Il problema, allora come sempre, è quindi nei rapporti di forza: ovvero che i rivoluzionari siano più forti dei balordi, in modo che le azioni contrarie dei balordi, siano meno importanti del loro apporto che, giocoforza, devono dare alla causa.

Purtroppo ho paura che, di questi tempi, i rapporti di forza siano talmente sproporzionati che alla fine a prevalere saranno le “provocazioni”, non gli atti di rivolta in sè stessi.