lunedì 14 novembre 2011

Viterbo ed il suo Bullicame... ed il museo del Bullicame di Giovanni Faperdue

Pozze calde del Bullicame a Viterbo


Sabato 12 novembre 2011 si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Parco del Bullicame....

I lavori non sono ancora finiti ma siccome sono arrivati alla conclusione di una fase, allora si è fatta questa piccola cerimonia, che prelude all’apertura al pubblico del Parco. Alla cerimonia c’era il Presidente della Fondazione Carivit prof. Francesco Cordelli, il sindaco Marini, il vice sindaco Contardo, l’assessore Sabatini, il consigliere con la delega al termalismo Fusco, il direttore di miniera Pagano, la Prof. Scoppola direttrice dell’Orto Botanico, e i rappresentanti di varie associazioni. La d.ssa Scoppola ha illustrato tutto il lavoro di restyling che è stato operato per risanare il Parco e per la messa a dimora di piante autoctone.

Adesso tutta la collina a ridosso della “callara” è bianca, così come è sempre stata in passato. In uscita dalla “callara” sono stati ripristinate tre canalette, proprio dove erano un tempo. Poi è stata creata una pozza per la protezione e la riproduzione del rospo smeraldino e sono state interrate le vasche di troppo che esitavano vicino all’ingresso. Adesso le pozze balneabili sono due. Una circolare all’ombra del grande pioppo e una più grande che è stata ricavata, eliminando un pezzo da quella esistente.

Insomma è stato fatto un bel lavoro. Adesso il Parco del Bullicame si presenta lindo e pulito, proprio come una bomboniera. Ma c’è un però grosso e bollente come la “callara” del Bullicame: manca una quantità di acqua sufficiente ad alimentare correttamente le pozze. Noi dell’Associazione Il Bullicame, fino ad oggi, considerato che c’erano i lavori in corso non abbiamo mai voluto indagare sulla mancanza di acqua. Pensavamo che era dovuta al fatto che c’erano i lavori in corso.

Ma stamani abbiamo potuto verificare che proprio la materia prima principale del Parco del Bullicame non c’è, e se c’è arriva in quantità esigua. Allora noi diciamo chiaro e tondo che così non va bene. Infatti, le pozze sono piene di acqua fredda e non sono balneabili. Se le pozze non sono usate per i bagni terapeutici, il Parco del Bullicame lo dobbiamo considerare alla stessa stregua di un paesaggio o di un museo.

Appunto, il museo del Bullicame. Pieno di ricordi, tutto bello e ordinato, ma senza bagnanti, senza viterbesi che possano godere dei bagni terapeutici che erano una sana abitudine dei nostri padri. Non era questo quello che noi volevamo. Il Comune deve indagare perché l’acqua non c’è più. Quest’anno l’acqua è cominciata a mancare da quando le Terme dei Papi hanno iniziato i lavori per il rifacimento del cappello del “pozzetto”. E’ certamente una coincidenza. Ma è una coincidenza che ci lascia alquanto perplessi.

Un’altra cosa che chiediamo al sindaco Marini è di sostituire il conta litri elettronico presente alla “Callara”, con un conta litri a stramazzo. Infatti, il conta litri elettronico, non è la precisione assoluta e potrebbe dare risultati non troppo affidabili, mentre quello a stramazzo è la migliore garanzia per il controllo dei litri che dalla “Callara” vanno alle Terme dei Papi. Insomma finché non ci sarà l’acqua, il Parco del Bullicame sarà un bel museo o anche se vi piace di più, considerando che si avvicina il santo Natale, anche un bel presepe, ma non vivente, perché i bagnanti non ci sono.

Giovanni Faperdue
Presidente Associazione “Il Bullicame” di Viterbo

Pozze fredde e deserte del Bullicame a Viterbo

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