sabato 29 ottobre 2011

Roma pro Tibet - 2 novembre 2011 - Piazza Montecitorio

"C'è anche chi non vuol vedere e sapere nulla.. " -Occhialetti 3d foto di Gustavo Piccinini


Care e cari amici del Tibet,
il prossimo 2 novembre si svolgerà a Roma, in Piazza Montecitorio un importante evento di solidarietà al popolo tibetano. All'iniziativa ha anche aderito l'Intergruppo sul Tibet al Consiglio Regionale del Lazio. L’Istituto Samantabhadra sarà presente con una sua delegazione e con Ghesce La. Siete tutti invitati a partecipare


TORCE UMANE IN TIBET

Manifestazione di solidarietà ai martiri del Tibet

Mercoledì 2 novembre · 15.00 - 20.00
ROMA - PIAZZA MONTECITORIO


Informativa: Il 18 di ottobre di quest’anno sul web appare una foto terribile.
Il corpo carbonizzato di Tenzing Wangmo giace, ancora fumante, riverso e rigido su un prato verde. Sullo sfondo si vede un piccolo gruppo di monache che corre verso i poveri resti ormai senza vita.

Fino a quel giorno le autorità cinesi, per i quali la menzogna e la negazione dell’evidenza sono uno degli sport più praticati, avevano sostenuto che tutte le notizie ...che filtravano da Ngaba – notizie che raccontavano di una situazione di repressione drammatica che aveva portato ad immolarsi col fuoco ben 9 giovani sotto i vent’anni – erano frutto di fantasia per denigrare il governo di Pechino. Al contrario, dicevano, Ngaba è una tranquilla e laboriosa cittadina dello Sichuan dove tutto è rose e fiori.

Le autorità cinesi stanno inviando truppe aggiuntive in tenuta antisommossa e dotate di estintori a Nagba e a Lhasa e gridano furiose al complotto. Sono già in rete filmati che testimoniano l’apparato di repressione messo in moto da Pechino.
I cinesi accusano il Dalai Lama di istigare i giovani tibetani a darsi fuoco e si permettono proprio loro, di rilevare addirittura che questi sono gesti violenti che vanno contro la morale buddista (sic) e che costituiscono una forma di terrorismo mascherato.

Ecco dunque un altro pretesto per aumentare la repressione e annunciare ulteriori “misure restrittive” in Tibet.

Come sempre Pechino risponde con l’arroganza e la forza, chiudendo gli occhi e negando quello che da sessanta anni a questa parte il popolo tibetano ha cercato di ricordare a loro e al mondo: la brutale e sanguinosa occupazione di un paese libero, la sistematica violazione dei diritti dei tibetani, gli arresti e le detenzioni, le torture e gli aborti forzati …

Per Pechino i tibetani stanno benissimo e sorridono al loro futuro sotto l’illuminata guida del Partito Comunista Cinese.

Ma allora perché da marzo a oggi ben nove giovani si sono cosparsi di benzina e dati fuoco al grido di “Tibet Libero”? Cinque di questi sono morti per le ustioni riportate, tre sono ancora in Ospedale e uno è stato fatto sparire dalla Polizia.

Chi descrive la morte di Tenzing racconta della ragazza che camminava tre le fiamme gridando slogan contro il regime cinese e pregando per il ritorno del Dalai Lama.
Un gesto disperato che solo una disperazione più forte può spingere un essere umano a compiere.

Il 2 di novembre 2011 a Roma dalle 15 davanti a Montecitorio ci sarà una pacifica manifestazione promossa dalla Comunità Tibetana in Italia e dall’Associazione Italia Tibet in ricordo di questi giovani martiri tibetani. Una manifestazione che vuole ricordare a Pechino e al mondo libero che il problema del Tibet non si risolverà mai con la brutale repressione e la propaganda menzognera cui, peraltro, nessuno crede più. Finché la Cina continuerà nella sua ottusa e cocciuta negazione del “problema Tibet” lo spirito e l’eroismo dei tibetani saranno sempre lì, indomiti e coraggiosi emblemi di un popolo che non intende farsi “normalizzare”.

Neppure le più che accomodanti proposte del Dalai Lama in questi anni sono state accettate da Pechino che, anzi, le rigetta come un tentativo subdolo di attentare all’unità della madre patria. E pensare che il Dalai Lama è per Pechino un’assicurazione, forse l’unica, che la lotta del Tibet non degeneri in forme di violenza aperta o addirittura in terrorismo.

Sosteniamo il popolo del Tibet, i suoi diritti e la sua pacifica lotta contro il regime di Pechino.

I diritti dei tibetani sono i diritti di tutti. Diamo un segnale forte alla Repubblica Popolare Cinese, all’arroganza di chi si ritiene orma il il padrone del mondo.

COMUNITA’ TIBETANA IN ITALIA
www.comunitatibetana.org

ASSOCIAZIONE ITALIA-TIBET
www.italiatibet.org

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.