sabato 8 ottobre 2011

Michele Trimarchi a Pergusa - "LA DIGNITA’ DEI SEMI A GARANZIA DELLA DIETA MEDITERRANEA"




La responsabilità delle istituzioni nella tutela della filogenesi dei semi e dei loro prodotti - Relazione del Prof. Michele Trimarchi

Relazione presentata al Convegno: LA DIGNITA’ DEI SEMI A GARANZIA DELLA DIETA MEDITERRANEA

Sabato 1 Ottobre 2011 - Sala Autodromo di Pergusa

Gli amministratori territoriali, regionali, nazionali ed internazionali, del patrimonio naturale, culturale, artistico e professionale vengono ormai “processati” da quel senso di giustizia innato che ritroviamo in tutti gli esseri umani del Pianeta. Anche i bambini sentono ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; in poche parole, esiste già da tempo un grande movimento in tutto il mondo che risuona sui Valori Genetici della Giustizia nei suoi contenuti sostanziali, ovvero è giusto ciò che è utile a tutti e non solo ad alcuni.

Fin dal 1948, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ha lanciato al mondo il suo messaggio: tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Tale messaggio apre le porte della Coscienza e continua a spingere ogni uomo della Terra ad affermare e a lottare, e anche a morire, affinché tali Valori diventino patrimonio comune della politica, dell’economia, delle religioni, della cultura, della Giustizia, dell’educazione di tutti i Popoli della Terra.

Queste poche parole racchiudono il “metro” di misura del comportamento umano, di fronte al quale nessuno, e dico nessuno, potrà giustificare comportamenti contrari alla giustizia contenuta in tale metro di misura. Tutti i crimini e i “delitti” commessi contro l’Umanità e contro la Natura dalle religioni, dalla Scienza, dalle ideologie politiche e dall’arroganza del potere non troveranno nessuna giustificazione, se non nella buona fede dell’ignoranza che deve rapidamente convertirsi in Coscienza e Conoscenza soprattutto nelle nuove generazioni che assumono responsabilità amministrativo-giuridica, religiosa, economica, educativa, scientifica ed ambientale della cosa pubblica.

La responsabilità è direttamente proporzionale al grado di coscienza e conoscenza che si ha del proprio ruolo umano e sociale. Partendo da questo assunto, e tenendo conto del metro di misura su descritto, la Scuola e l’Università hanno il compito, in questo terzo millennio, di preparare gli uomini sulla base di queste conoscenze, altrimenti perpetueranno errori gravissimi di cui dovranno dare conto alla Giustizia Genetica che guida in questo momento una moltitudine silenziosa che, come uno “tsunami”, travolgerà i misfatti e le ingiustizie del mondo. In sintesi, non c’è più posto per una cultura politica, scientifica, economica e religiosa, che non rispetta tali principi.

Anni or sono, inviai ai Capi di Stato di tutto il mondo un preciso messaggio: “Progettiamo insieme il mondo che vogliamo. Demoliamo la dittatura delle memorie che pretendono di avere ragione a tutti i costi. Riconosciamo nel dialogo e nel confronto le Pari Dignità. Il conflitto tra le idee mette in guerra gli uomini. Archiviamo il passato e decidiamo insieme una cooperazione per il benessere di tutti. Prendiamo dal passato solo ciò che è utile al presente. Le nostre ragioni a nulla servono se generano disarmonie e conflitti. Solo i Valori producono evoluzione della Coscienza. La Coscienza dei Valori rende giuste le azioni e produce saggezza e sono i saggi che possono governare i Popoli. L’emarginazione dei saggi offende la Dignità e genera disarmonie, conflitti, guerre, con grandi sofferenze per tutti. Non siamo autolesionisti! Allora utilizziamo al meglio la nostra intelligenza per costruire la nostra felicità.”

Il metro di misura del comportamento umano lo abbiamo ed è stato recepito dalle Costituzioni di tutti i Paesi del mondo. Ora, va acquisito dall’Io Cosciente affinché ognuno, prima di compiere azioni o fare progetti, possa avere chiarezza e assumersi le proprie responsabilità. Ciò eviterà il giudizio genetico del mondo e anche se il giudizio dell’ignoranza farà il contrario, ciò non toglie veridicità a ciò che è utile e giusto per tutti.

“Non abbiate paura” affermava Giovanni Paolo II alla folla di giovani di tutto il mondo riuniti anni or sono a Tor Vergata. La paura nasce dal conflitto che vive costantemente l’ignoranza all’interno del cervello umano: il conflitto che nasce tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, la non piena consapevolezza del metro di misura del proprio comportamento, i dubbi, le incertezze generano confusione, ansia e comportamenti contrari al senso di giustizia innato. Non abbiate paura di affermare ciò che sentite giusto, dopo aver verificato che il vostro giusto è giusto per tutti, che il vostro giusto è utile a tutti e rende giustizia a tutte le ingiustizie che si perpetuano incessantemente sul nostro Pianeta.

Verificate sempre il rispetto che dovete avere per voi stessi e, allo stesso tempo, per gli altri.

Questa è la base della Pari Dignità. Il ruolo sociale, religioso, politico, giuridico, non rende superiore nessuno. La Pari Dignità non ha superiori né inferiori, ma esige l’imperativo del rispetto di ogni essere umano e di ogni forma di vita esistente. Rispettare la Dignità non significa condividere comportamenti contrari ai principi di giustizia per tutti. Nessuno può esercitare poteri per offendere la Dignità umana. Ogni forma di potere deve assumere la responsabilità di dimostrare, col suo ruolo e con la sua funzione, di avere le competenze umane, professionali e sociali, per svolgere il proprio ruolo e il potere ad esso attribuito dalla società come servizio alla società stessa. E’ questa la Via Maestra per tutte le istituzioni, pubbliche o private, che devono porsi totalmente al servizio del benessere di tutti i cittadini e dell’ambiente in cui essi vivono.

L’ignoranza offende, limita, genera paure, rabbia, utilizza l’intelligenza per suggestionare e indirizzare i ruoli delle istituzioni, anch’essi pervasi dall’ignoranza e dall’incapacità di verificare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nel rispetto delle Pari Dignità e della Giustizia Sostanziale.
L’inviolabilità della memoria genetica di ogni organismo esistente è un imperativo per tutti, ma soprattutto per le istituzioni pubbliche, a tutela e a promozione di una cultura socio-politica ed economica che garantisca in primis la biodiversità e, di conseguenza, il prosieguo della vita sul nostro Pianeta.

Le biotecnologie non possono, non devono alterare il dinamismo evolutivo della Natura, semmai lo devono favorire in sintonia con quella saggezza contadina che da migliaia di anni ci ha consentito prodotti nella piena espressione delle potenzialità genetiche e filogenetiche dei semi, all’interno dei quali vi sono “progetti” filogenetici che, per realizzarsi, necessitano di tutti gli elementi, minerali e molecolari, che l’ecosistema mette loro a disposizione affinché ogni seme possa dar vita al suo progetto, dando prodotti che ci consentono non solo di nutrirci, ma anche di godere di tutte le proprietà organolettiche contenute in potenza nella memoria genetica di ogni seme.

La Dignità dei semi, dunque, è contenuta in potenza nel genoma della specificità del seme stesso. Il dialogo che si svolge all’interno della biodiversità va ben compreso e se ciò avviene non possiamo che apprendere e realizzare una cultura ecologica che rende giustizia a tutte le specie esistenti. Manipolare i semi alterandoli nei loro genomi equivale a manipolare le note musicali di un grande concerto pensando poi di migliorare la musica. E’ solo l’ignoranza che può sviluppare questi tipi di ragionamenti .

Come abbiamo visto, la vita non è nata dal caso, ma da una intelligenza che “ama” e finalizza sempre in ogni istante una armonizzazione che tutti possono rilevare, a condizione che siano liberi di percepire e risuonare con l’armonia della Natura stessa. Esistono due cervelli all’interno dell’uomo e della donna che sono, appunto, l’emisfero destro e sinistro; e invito tutti ad approfondire come questi due emisferi producono Coscienza e Conoscenza per meglio comprendere come si sviluppano parallelamente all’interno di ogni essere umano due tipi di comportamenti, tra emozionale e razionale, quasi sempre in conflitto tra loro, i quali allontanano l’uomo dalla sua stessa Natura, impedendogli di cogliere la perfezione che possiamo rilevare del mondo minerale, vegetale e animale nonché umano.

L’Umanità dovrebbe imparare soprattutto dagli errori che commette, al fine di sviluppare un sinergismo interemisferico che permette di identificare la realtà e risuonare con essa. Questo è il grande dono (libero arbitrio) che è stato consentito al genere umano, affinché ogni essere possa avere la gioia di decidere il proprio comportamento sulla base di una verifica delle informazioni e delle esperienze che l’Io Cosciente dell’individuo dovrebbe sempre e comunque fare attraverso l’autocritica e l’autovalutazione, sulla base del metro di misura sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo che risponde, guarda caso, alla Giustizia Genetica di ogni essere umano e ciò spiega perché i bambini sanno riconoscere, sin dalla più tenera età, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; i bambini, infatti, non hanno ancora subìto, salvo casi particolari, tutti quei condizionamenti che dissociano il sinergismo dei due emisferi cerebrali.

Chiarire una volta per tutte l’importanza che riveste l’autocritica, soprattutto in campo educativo, consentirebbe gradualmente un arricchimento continuo di conoscenze che renderebbe ogni essere umano saggio e creativo, permettendogli di godere dei propri progetti e delle proprie opere. L’emisfero destro, infatti, è quella parte di noi che percepisce la realtà, la verità, e risuona con essa; mentre il sinistro accumula nozioni, regole, linguaggi astratti, simboli che dovrebbero essere sempre strettamente connessi alla realtà percepita dall’emisfero destro; ovvero la parola, percepita dall’emisfero sinistro, dovrebbe sempre richiamare nell’emisfero destro la realtà con le emozioni in essa contenute. Vediamo invece discorsi astratti, nozionismi e simboli totalmente dissociati dalla realtà, che imitano, simulano, ingannano e mistificano la verità e ciò genera disagi, conflitti, rabbia, paure,
sofferenze che vanno ad aumentare l’ignoranza della vita nelle sue infinite forme.

Questa, purtroppo, è la situazione attuale dei vari sistemi politici ed economici che tentano di imitare in astratto la perfezione di un mondo che, per condizionamento, vive in perenne conflitto dentro di noi ed è la causa della demotivazione e dei crimini che si commettono ogni giorno contro la perfezione della Natura e della Giustizia Sostanziale. Ed è per questa ragione che partecipo con gioia alla Prima Festa dei Semi, affinché si sensibilizzino le coscienze, soprattutto delle istituzioni pubbliche, sull’importanza di garantire la qualità dei semi stessi nei loro contenuti sostanziali che racchiudono una Storia Filogenetica ed un immenso lavoro utile a tutto il genere umano.

Ascoltare, meditare e riflettere per salvaguardare, ed eventualmente recuperare, la biodiversità ed i suoi equilibri dinamici significa entrare a far parte di coloro che, resisi conto dei gravi danni arrecati alla Natura e, di conseguenza, alla salute ed al benessere del genere umano, si adoperano affinché la Natura stessa possa offrire i propri prodotti che oggi chiamano “biologici” ma che, di fatto, sono prodotti naturali, regolati da processi ecologici, fisiologici alla Natura.
La Festa dei Semi ci riporta alle nostre radici, ci richiama le nostre origini e anche la nostra genesi e ci permette soprattutto di liberarci di quella grande confusione, generata da un consumismo sfrenato, da una mitologia prodotta dalla stupidità e, soprattutto, da una competizione che nega a priori il rispetto delle Pari Dignità. Riconosciamo le nostre origini e ricordiamoci che anche noi siamo contenuti in un genoma, anch’esso seme. Rispettare la Dignità dei semi significa rispettare noi stessi che siamo figli di una Filogenesi ancora tutta da scoprire. Eleviamo i nostri livelli di Coscienza. Ricerchiamo l’Universalità di quei Valori che ci riportano in una grande famiglia che integra il genere umano e la Natura in un dialogo cooperativo per la gioia di tutti.

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