lunedì 26 settembre 2011

Pareri vari ed opposti sule cause controverse dietro alla formazione del debito pubblico...



Comincia il discorso Franco Pinerolo:

Mentre la Confindustria, lancia in queste ore un’offensiva sulla crisi economica, annunciando un programma di liberismo selvaggio in cinque punti, e il Governo Berlusconi si appresta all’ennesima pesante manovra economica per farci pagare il prezzo della crisi, è utile che si faccia chiarezza su ciò che sta accadendo, per assegnare le responsabilità di questo stato di cose a chi le ha.
CHI HA CAUSATO IL DEBITO PUBBLICO?

1) LO SHOCK PETROLIFERO DEL 1970, LA RIFORMA FISCALE DEL 1974 E IL DIVORZIO TRA BANCA D’ITALIA E TESORO, DECISI DAI GOVERNI DC E PSI, FURONO LA CAUSA PRIMA DEL DEBITO PUBBLICO
Il Debito Pubblico italiano ha avuto il primo scossone con lo shock petrolifero degli anni ’70 ed è stato aggravato nella prima Repubblica dalla Democrazia Cristiana e dal PSI di Craxi perché, mentre la maggior parte dei paesi avanzati introduceva all’inizio del ’900una tassa commisurata alla somma di tutte le entrate del contribuente, invece la riforma fiscale italiana del 1974, con l’introduzione dell’IRPEF non accompagnata da un’adeguata riforma della Tributaria e quindi da adeguati controlli, ha generato un’enorme evasione ed elusione fiscale, per cui se da un lato nel 1980 il 24% dei redditi imponibili da lavoro dipendente veniva evaso o eluso, questa cifra passava addirittura al 60% per i redditi di impresa e da capitale. E oggi ne paghiamo le conseguenze. Dunque se lo Stato o le amministrazioni locali aumentano la pressione fiscale o riducono la spesa pubblica per far fronte ai minori introiti fiscali (a causa dell’evasione fiscale), diminuirà la domanda aggregata inducendo una riduzione delle entrate fiscali che può peggiorare la riduzione del deficit pubblico.

Ma la vera esplosione del debito si è avuta nel 1981 (nel 1980 il Debito era al 60% del PIL, nel 1992 era al 107,7), quando fu deciso dai suddetti governi DC e PSI il divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro. Fino ad allora, la Banca d’Italia acquistava i Titoli di Stato invenduti, emettendo moneta a copertura dei costi. Dopo il “divorzio”, la sorte dei Titoli fu lasciata al mercato. Tale decisione se da un lato diminuì in parte l’inflazione per via del fatto che veniva emessa meno moneta, dall’altro fece lievitare i tassi d’interesse e di conseguenza il Debito Pubblico. Risulta che, tra i maggiori beneficiari degli alti tassi dei Titoli di Stato, ci furono la Fiat e Olivetti (se lo ricordi questo Confindustria!).

2) I PROTAGONISTI DELLE BORSE HANNO PRODOTTO GRAN PARTE DEL DEBITO PUBBLICO
Le società di intermediazione mobiliare, le istituzioni finanziarie e monetarie, i fondi pensione e i fondi d’investimento, le banche, le assicurazioni sono gli stessi che nel corso degli anni hanno prodotto la gran parte del debito pubblico italiano. Vendendo milioni di azioni essi hanno realizzato speculazioni che hanno provocato abbassamento del valore della nostra Borsa e quindi perdita di fiducia delle istituzioni finanziarie verso la nostra struttura finanziaria, e perciò è aumentata la percentuale di rischio di solvibilità del nostro Paese, la quale ha fatto salire il tasso d’interesse che serviva a comprare i nostri titoli del tesoro (cioè per acquistare BOT, BTP lo Stato italiano ha dovuto offrire più soldi), e quindi è aumentato l’indebitamento. Si stabilisce un circolo vizioso per cui più uno stato è a rischio fallimento e più genera profitti per gli investitori. Ciò è avvenuto perché oggi la quota di debito pubblico detenuta da investitori internazionali è del 52,4%, a fronte del 5,59% del 1991 (dati Bankitalia), e questi investitori internazionali hanno, al contrario di quelli nazionali, tutto l’interesse alle manovre speculative nei confronti di un qualsiasi stato.

3) LA SCARSA CREDIBILITÀ PERSONALE DI BERLUSCONI È CONCAUSA DELLA CRISI
Nel 1993 il debito pubblico era di 1.528.561 miliardi di lire. Nel 1994 va al governo Berlusconi che in un solo anno lo porta a 1.781.074 miliardi di lire. Quindi primo governo Berlusconi + 200.000 miliardi di lire, secondo Governo Berlusconi +290.000 miliardi di lire, terzo Governo Berlusconi + 300.000 miliardi di lire. Totale deficit provocato dal centrodestra: + 790.000 miliardi di lire. Non è tanto il rapporto debito/pil a creare instabilità, quanto piuttosto la stessa instabilità politica della compagine di governo ad attirare le attenzioni speculative sull’Italia. Secondo l’autorevole economista Nouriel Roubini, il solo annuncio delle dimissioni di Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi porterebbe a ridurre lo spread fra i btp e i bund tedeschi decennali fra i 50 e i 100 punti base, in modo permanente. Alcuni studi hanno provato a quantificare gli effetti degli annunci degli scandali sessuali del premier sui rendimenti dei nostri titoli di stato trovando che questi hanno contribuito ad allargare lo spread in modo statisticamente significativo. Invece la prospettiva di nuovi equilibri più solidi e duraturi tramite nuove elezioni offrirebbe la speranza di un qualche cambiamento in tempi più ravvicinati, come dimostra la Spagna, che era penalizzata da uno spread inferiore al nostro e dopo l’annuncio di Zapatero di lasciare andando a nuove elezioni, oggi la Spagna è ritenuta più credibile dell'Italia.

4) L’ESPLOSIONE DEL DEBITO PUBBLICO NON DIPENDE AFFATTO DALLA SPESA SOCIALE. il debito pubblico italiano a luglio ha stabilito un nuovo record, raggiungendo quota 1.911,807 miliardi di euro. Il vincolo stabilito dal Trattato di Maastricht e dal Patto di stabilità e crescita è del 60 per cento. Molti paesi europei prima della crisi avevano bilanci in ordine e bassi debiti pubblici. Gli squilibri derivano dall’ingentissima mobilitazione di risorse necessarie per salvare le banche e dal crollo della domanda interna causata dalla riduzione dell’occupazione e del reddito.


DUNQUE COL DEBITO NON C’ENTRANO NIENTE I SALARI TROPPO ELEVATI, LE PENSIONI TROPPO ALTE, I SERVIZI PUBBLICI GARANTITI ANCHE SE POI, AL MOMENTO DEL BISOGNO, SI RIVOLGONO AI LAVORATORI IN CARNE ED OSSA, FAMIGLIE, GIOVANI E PENSIONATI PER RIPAGARE I DEBITI CHE VENGONO PRODOTTI AD OGNI MOVIMENTO SPECULATIVO E AD OGNI CRISI.

Franco Pinerolo


................


Commento di Giorgio Quarantotto:

Non voglio creare problemi, ma ho il dovere di mettere a conoscenza albamed che c'è una raffinata propaganda in rete per gli intellettuali sprovveduti che va raccogliendo voti per mettere la sinistra al governo. Scopo "Britannia2"
Ho ricevuto quanto sopra e mi sto accingendo a fare la dovuta contoinformazione in rete per un pubblico vasto e meno manipolabile.
Qualche ragguaglio su quanto afferma il prestanome Pinerolo sulla causa del debito, mi aiuterebbe a controbattere senza fare errori. Non ho l'indirizzo mail di M. Saba, sicuramente lui preciserebbe che nel debito Italiano ci sono anche la AmLire e Marco Luna avrebbe da dire molte cose sul signoraggio Bancario. E poi che dire del trio Ciampi -Amato- Draghi . Prodi lo sappiamo e l'uomo chiave della Goldman Schas..
Saluti

................

Commento di Giorgio Vitali:

PER procedere con ordine, occorre porre alcuni punti fermi.
1) Intanto girano su YOUTUBE informazioni essenziali, soprattutto a proposito di signoraggio.
Andare a vedere, sempre su Youtube, oltre ai servizi, beninteso, di Albamediterranea, anche i video inseriti da:
informazionevera e scorpione 1952.
2) Da questi si può risalire ad altri inserimenti, sempre sul sistema signoraggio.
3) Marco Saba, facilmente reperibile su facebook, ha, a suo tempo, conteggiato quanto "lorsignori" ci hanno defraudato con le AMLIRE. I cosiddetti aiutini del PIANO MARSHALL sono ben poca cosa di fronte al furto delle AMLIRE, che possiamo così riassumere: a) Furto istantaneo, che corrisponde ad una vera e propria REQUISIZIONE. b) Furto dilazionato costituito dalla svalutazione della £ira. c) PERDITA di sovranità contingente, in quanto fino ed oltre il 1946 non esisteva Stato italiano, ma tutte le decisioni erano delegate al governo alleato d'okkupazione. ASSOLUTAMENTE DA RICORDARE: forse qualcuno è al corrente che il cosiddetto "governo badoglio" del regnicolo del Sud, dichiarò guerra a Germania e Giappone. Nelle regole internazionali che contano, ad una dichiarazione di guerra dovrebbe seguire un trattato di pace. NEL NOSTRO CASO non ce ne è stato bisogno perchè tali dichiarazioni di guerra NON hanno alcun valore, NON AVENDO il regnicolo, e tanto meno il fellone badoglio, alcuna autonomia operativa. Al contrario, la R.S.I. chiuse l'attività operativa durata un anno e mezzo con un attivo di cassa di svariati miliardi di £ire NON svalutate, che il ministro Pellegrini Gianpietro consegnò ad elementi del governo fellone. SICURAMENTE li avranno rubati. ( Interpellare sull'argomento Antonio Pantano che di recente ha fatto una onferenza sul ministro nel suo paese natale.)
4) La perdita della sovranitàSTATUALE viene sempre a coincidere con la perdita della sovranità economica. E' ovvio. Ma basterebbe leggere le opere del Preziosi, che ne ha scritto fin dall'inizio del XX secolo per rendersene conto. E' un processo che si protrae nel tempo e che è ben conosciuto.
5) In un recente scritto, a me pervenuto sabato scorso e che io ho distribuito immediatamente, un importante scritto di Paolo Barnard descrive il VERO potere mondialista CON NOMI e COGNOMI. Da cui si evince la SUDDITANZA totale degli uomini politici, e NON solo quelli citati, che sono le teste di cazzo di turno. VEDERE: http//igienistamentale.wordpress.com/2011/09/24/paolo-barnard-questo-e-il-potere/
CONCLUSIONE: Marco Tarchi, in un recente scritto: < NESSUN SUCCESSO DUREVOLE ATTENDE CHI, AI NOSTRI GIORNI, NON HA VOLUTO PRATICARE UN'AZIONE DI SEMINA DI IDEE E MODELLI DI COMPORTAMENTO SUL PIANO CULTURALE, DICOSTUME E DEGLI STIMOLI ALL'IMMAGINARIO COLLETTIVO.

........

Ed ora il parere composito di Antonio Miclavez:

Meccanismo di creazione del Debito Pubblico: differenza fra Stato Sovrano e Stato Schiavo.

“Il Debito Pubblico è il debito scritturale che Stato e Cittadini hanno contratto col cartello bancario privato che ha creato denaro usurpando la Sovarnità monetaria.”

Questa definizione, trattada “Euroschiavi” e da “Euflazione”, è esatta ma incompleta; anche uno Stato con la Sovranità Monetaria infatti può ricorrere al Debito Pubblico quando vuole vuole limitare l’eccesso di liquidità per tornare all’Euflazione.

Non è chiaro? Cerco di spiegarlo.

Definiamo prima la situazione dello Stato Sovrano, ovvero dello Stato che ha conservato la Sovranità Monetaria.

Diciamo che lo Stato ha emesso molto denaro, troppo rispetto al punto di Euflazione, al punto “G” dell’economia; i prezzi stanno salendo per eccesso di liquidità in circolazione. (Nota Bene: di “denaro in circolazione”; se il denaro c’è ma è sequestrato dal circuito speculativo borsistico, è come non ci fosse; anzi, è un parassita che sta succhiando sangue all’ospite creando furti continui al e instabilità.)

Questo può esser dovuto perchè la produzione cala o perchè il prelievo fiscale non è stato sufficiente; fattostà che c’è troppo denaro in circolazione.

Una manovra che lo Stato PUO’ fare è di emettere obbligazioni, BOT appunto.

Diciamo che il Cittadino acquisisce 100.000€ di Bot al 5% a scadenza un anno. Egli versa 100.000€ allo Stato, e pertanto 100.000€ escono dalla circolazione per un anno entrando provvisoriamente nella cassa dello Stato; dopo un anno il Cittadino si riprende 100.000€ + 5.000€ di interessi.

Bilancio finale; i 100.000 son tornati in circolazione (erano i suoi e son tornati suoi), e i 5.000€ di interessi lo Stato ha dovuto recuperarli con le tasse per pagarglieli; se egli fosse l’unico Cittadino di quello Stato, avrebbe dovuto pagarli lui con le tasse, e se li ritrova come interessi; bilanci o in pareggio quindi.

In pareggio non proprio; manca lo 0.75% di commissione che se li tiene la Banca che ha mediato la transazione; il Cittadino quindi deve pagare 5.750€ di tasse per ritrovarsi 5.000€ in tasca dopo un anno.

Il bello di questa operazione è che ora lo Stato è SENZA Debito Pubblico; ha chiuso la posizione aperta, e se vuole emette altre obbligazioni, altrimenti no.

Il vantaggio dell’operazione c’è, ma a conti facci chi ci guadagna è solo lo Stato, e quindi anche il Cittadino; lo Stato si è finanziato coi soldi del Cittadino. Il Cittadino pensa di averci guadagnato, ma nell’esempio riportato ci ha rimesso *

Inoltre, il Cittadino deve soffrire per l’inflazione economica; ha perso diciamo il 5% - ovvero 5.000€ - di potere di acquisto. Inoltre, ha subito il rischio reale di perdere tutti I 100.000€ perchè lo Stato è saltato.

Chiaramente il Cittadino in realtà è uno dei 60 milioni di saggi Italiani, per cui i 5.000€ di tasse per pagare i suoi interessi sui BOT sono spalmati sulle tasse dell’intera popolazione. Volete sapere qual’è il punto di pareggio allo stato attuale in cui il DP (Debito Pubblico) è 1.900 Miliardi con I cedolini (utili) del 5%, ovvero 95 miliardi?

Beh, 95 miliardi spalmati su 60 milioni di cittadini fanno 1.583€ a testa; questa la cifra che ogni anno ogni cittadino paga per coprire gli interessi dei BOT e CCT.

Metti che tu possegga BOT al 5%; allo stato attuale devi averne per 31.600€ per andare in pareggio.

Definiamo ora la situazione dello Stato Schiavo, ovvero dello Stato che ha perso la Sovranità Monetaria. Osservate il tabellone del gioco “Bankopoli” che ho creato su consiglio di Marco Della Luna.

Lo Stato Schiavo DEVE emettere obbligazioni per avere denaro (ovviamente denaro creato dal nulla senza rischi, senza oro a garanzia etc), e quindi DEVE avere un DP.Il DP è parte integrante di questo sistema, fa parte della sua struttura, è INELIMINABILE. Per annullare il DP, lo Stato deve creare allo stato attuale 1.900 Miliardi di Euro, per creare I quali deve emettere 1.900 miliardi di BOT portando il DP a 3.800 Miliardi.

Lo Stato ha perso il potere di creare denaro; può solo creare BOT con cui mendicare denaro; che si tratti di denaro neocreato o di denaro già in circolazione, poco cambia. Oggi, il DP è quasi tutto nelle pance delle banche, che senza far nulla, come al solito, incassano i dividendi con le tasse dei cittadini.

Senza che vi riscriva tutto il percorso, andate all’inizio di questo articolo, e vedrete che ora capirete cosa ha portato la perdita della Sovranità monetaria.

Come Uscirne?

Riprendersi la sovranità monetaria e recusare il Debito Pubblico. Alternative? No.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.