giovedì 8 settembre 2011

Andreas Voigt: "Rotto il patto sociale fra stato e cittadini... siamo arrivati all'ingiustizia sociale!"



Società e futuro. Dove andremo?

La grande farsa di questo governo è in atto. Solo chi è ricco si salva, gli altri possono anche morire e tutto sta succedendo sotto i nostri occhi.


Per chi mi conosce bene, sa che io fino ad oggi sono sempre stato equidistante e non ho mai patteggiato per nessuna parte politica italiana.

Si sa anche che sono “Merkeliano” e non sono di sinistra, posso dichiararlo apertamente anche qui. Ma qui, siamo al punto in cui, essere di destra o di sinistra ha davvero poco senso. Questo governo, come quelli precedenti, sono in balìa dei veti trasversali di lobbies economiche e professionali che nulla hanno a che vedere con la giustizia sociale, con il progresso, con la democrazia e con il patto tra Stato e Cittadini sancito da una carta costituzionale che dovrebbe essere di esempio per tutti.

Grido all’ingiustizia sociale perchè c’è chi crede di risolvere i mali di questo meraviglioso Paese con ricette vecchie, inefficaci, ingiuste, speculative e senza senso. Qui si sta giocando ai dadi con la pelle di 60 milioni di italiani meno quelli che se ne sono fregati altamente di tutto e di tutti e hanno fatto i loro porci comodi per 150 anni.

Sì signori, 150 anni, non 15 o 20 o 60. Questo è un Paese dove il dissenso viene violentato con la non cultura delle TV e dei giornali “teleguidati” da coloro che hanno tutto l’interesse perchè nulla cambi nella gestione del potere democratico.

Abbiamo violentato la scuola pubblica lasciandola marcire nell’indifferenza e nella sottocapitalizzazione non solo culturale ma anche economica, scaricando su di essa decine di migliaia di posti di lavoro per insegnanti anch’essi sottocapitalizzati culturalmente, per il voto di scambio. Da noi, con 60 milioni di abitanti abbiamo insegnanti in esubero, in Germania che sono 30 milioni in più circa, hanno bisogno di insegnanti dall’estero.

Abbiamo violentato le università coi nepotismi, le ruberie e i poteri di famiglie benestanti. Come possiamo creare controcultura o nuova cultura in un Paese che oggi è culturalmente in affanno e domani sarà a livello di terzo mondo? Abbiamo ancora molte eccellenze, ma sono appunto eccellenze e non sono norma!Grido all’ingiustizia sociale perchè abbiamo poco più di 3 mila controbuenti su 45 milioni che dichiarano più di 500 mila Euro di reddito quando siamo comunque ancora uno dei Paesi più ricchi al mondo e il 5° al mondo per acquisto di BMW, MERCEDES e YACHT.

Un Paese che nella manovra finanziaria aggiuntiva prevedeva una tassa per i ricchi, cioè per coloro che dichiaravano più di 90 mila euro all’anno (guarda caso quasi tutti lavoratori dipendenti e dirigenti d’azienda) chiamandola CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’. Mi ricorda tanto il film con Alberto Sordi nella parte del Marchese Del Grillo che gettava monete ai poveracci, ma monete impossibili da raccogliere perchè previamente arroventate col fuoco del camino. Esistono anche poco più di 700 contribuenti in tutta Italia che dichiarano più di 1 milione di Euro di reddito, quasi quasi sembrano eroi.

Grido all’ingiustizia sociale perchè il sistema previdenziale che abbiamo creato, “il migliore al mondo, che tutti ci invidiano” continua ad essere invece motivo di riforme bestiali e inquietanti e che creeranno tra 20 anni circa, una povertà sociale senza precedenti. Oggi un giovane entra nel mondo del lavoro mediamente a 35 anni (altra ingiustizia sociale) e si stabilizza a 42. Significa che comincerà a versare regolarmente i contributi dopo i 42 anni. Considerando che per godere della piena pensione occorreranno almeno 40 anni di contributi regolari, i prossimi pensionati potranno beneficiare del frutto del proprio lavoro a 82 anni oppure prima ma con emolumenti ben al di sotto della soglia di povertà. Ma a quelli che ci governano e ci hanno governato fino ad ora, dal 1946 ad oggi, poco importa perchè le loro pensioni sono protette e non possono essere toccate da nessuno. Se penso ai tempi della DC e del “pentapartito” che si inventarono le “baby-pensioni” per coloro che dopo 15 anni potevano goderne, oggi, chi paga?

Lo sapete il vero motivo della manovrona d’estate? Perchè ce lo ha chiesto la BCE. Non la UE. La BCE non è disposta a sostenere da sola l’acquisto dei nostri titoli pubblici per rifinanziare il NOSTRO debito. In agosto eravamo sull’orlo della bancarotta. Pochi hanno davvero capito quanto eravamo vicini al collasso. La BCE ci ha salvato le chiappe a patto che anche noi facessimo sacrifici. In settembre dobbiamo ricollocare 45 miliardi di debito pubblico rifinanziandolo con nuova emissione di BTP, CTZ e BOT.

Guarda caso le cifre della manovra. Non li abbiamo! Ci dovrà aiutare la BCE ma appunto a patto che si metta ordine nei nostri sgangherati conti pubblici. Quante volte ho scritto che questo è il vero problema dell’Italia? Non abbiamo una lira, figurarsi un euro. Entro la fine di dicembre dobbiamo ricollocare 145 miliardi di titoli pubblici e se non ci mettiamo in riga, salta il tappo. Ma se salta il tappo, salta l’Europa e via con la speculazione selvaggia! Qui non è più tempo di filosofeggiare, qui TUTTI devono fare la propria parte e per tutti dico tutti. Ci vuole poco a stanare gli evasori.

Abbiamo lo “spesometro”, raffinatissimo strumento che attraverso il monitoraggio delle spese di ogni contribuente, compresi affitti di barche, automobili, alle utenze ecc… può facilmente individuare chi evade e non vuole mettersi le mani in tasca. Ovviamente però, non è possibile far funzionare regolarmente lo spesometro se a governare è proprio quella categoria di persone che le mani in tasca non le vuole proprio mettere!

Siamo arrivati al punto in cui si è definitivamente rotto il patto sociale tra Stato e Cittadino. In un Paese dove il prelievo fiscale è tra i più alti del mondo, i servizi pubblici erogati, sono tra i più scarsi e se hai bisogno di curarti o speri nella Divina Provvidenza oppure paghi ulteriori costi in strutture private. Strutture private che poi vengono gestite in modo delinquenziale vedi il caso dell’Istituto S. Raffaele Per non parlare di come vengono gestite quelle pubbliche). Oggi, chi paga le tasse è davvero giustificato a non pagarle, questo è il punto. Come puoi far attendere 14 ore un anziano di 84 anni in una corsia di pronto soccorso per fare una radiografia urgente? Ma qui gli esempi di malasanità, ben più gravi di questo, si sommano ai casi di ingiustizia sociale tipici di un Paese ormai allo sbando e non più in grado di regolarsi.

Grido all’ingiustizia sociale perchè a pagare sono sempre i soliti poveracci. Siamo un Paese che dovrebbe avere il coraggio di ricominciare da zero e per zero intendo zero, tabula rasa. Invece ci troviamo una casta di vecchi babbioni che pretendono di regalarci soluzioni pensate con principi che forse potevano andare bene 30 anni fa.

Adesso arriva Montezemolo! Evviva. Anzi, pare che arrivi pure l’ex AD di UniCredit Alessandro Profumo, quello che, trombato dai suoi amici, è uscito dall’istituto di credito più importante d’Italia con una buonuscita multimilionaria che non si sa nemmeno se l’ha dichiarata e ha pagato le tasse.

Questo è un Paese che non è più in grado di generare ricchezza e quindi mobilità sociale. Il ceto povero si allarga, accogliendo gli ex del ceto medio mentre i ricchi rimangono ricchi. Non creare nuova ricchezza, significa non essere in grado di generare crescita e non generare crescita significa declino sociale che pesa su chi è più esposto alla povertà. Questo non è un pensiero marxista/leninista ma buon senso e non lo invento io, sono parole di Barack Obama, Presidente di un Paese che non si può certo definire comunista.

Abbiamo tolto la patrimoniale, abbiamo tolto le tasse di successione, la ricchezza accumulata viene ereditata di padre in figlio senza rimettere in circolo nulla …. Negli USA, non esiste la patrimoniale, è vero! Ma le tasse di successione esistono e sono pesantissime. In Germania esiste la tassa di successione per patrimoni superiori ai 200 mila Euro e non mi pare essere un Paese comunista, anzi. Rimettere in circolo il capitale è uno dei sani principi del capitalismo, ma il nostro non è capitalismo, né americano, né renano, questa è plutocrazia becera e distruttiva delle meno illuminate e delle più pesanti e disgreganti.

Mentre scrivo, il differenziale tra Bund Tedesco, preso mondialmente a riferimento e BTP italiano è salito di nuovo a 346 punti base passando il livello raggiunto pre-intervento della BCE in agosto. E chi paga questo disastro? Chi metterà di nuovo le mani in tasca per sostenere le politiche economiche e sociali disastrose che hanno accompagnato tutti i governi fallimentari dal 1946 ad oggi?

Grido all’ingiustizia sociale perchè finanziamo con le nostre tasche, partiti, politici, giornali, intrallazzi, tangenti, finanziamenti illeciti, scandali, sciacalli, ladri, disonesti, mafiosi, collusi, mistificatori, ignoranti, trasformisti, concussioni, corruzioni, mentecatti, e ogni altra cosa che nulla ha a che vedere con il dovere di cittadinanza e il senso della giustizia comune.
I nostri ragazzi, figli, nipoti o figli di amici, sono senza futuro. Non sanno cosa fare, non hanno un modello di sviluppo da seguire, non c’è una strada, una via certa, una possibilità di crearsi una famiglia e contribuire alla crescita sociale.

Questa è ingiustizia sociale, non chiamiamola con altro nome. E’ lo specchio del disastro.

L’Italia non è un Paese di merda, è che abbiamo una classe politica e dirigente di merda.

Andreas Voigt

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