sabato 30 aprile 2011

Sintonizzazione collettiva per il bene del pianeta Terra


Il nostro Pianeta sta passando una crisi senza precedenti…. Stanno capitando molte catastrofi, ed altre ne verranno! Mai un’epoca ebbe tante dure prove da affrontare.

Molte iniziative sono state prese per risolvere l’attuale situazione. Nonostante ciò non tutte le persone possono fare ciò che vorrebbero, poiché ogni volta di più, la vita esige seri sacrifici da tutti. Sacrifici che, a volte occupano il tempo e che ci piacerebbe continuare ad aiutare l’umanità, che vive in quest’epoca tanto drammatica.

Per compensare la mancanza di tempo nella quale tutti siamo sommersi, alcuni gruppi religiosi, spirituali, spiritici o di filosofia orientale ed altri, hanno avuto l’eccellente iniziativa di sincronizzare le proprie meditazioni per cinque minuti , in un orario prestabilito, per permettere alla maggior parte delle persone di “interlegarsi”formando una corrente mentale… Ma qual è questo orario? Affinchè ciascuno possa la possibilità di aiutare in qualche modo pur essendo senza tempo…

Tutti i giorni, dalle 21.30 alle 21.35 migliaia di persone dovranno incanalare le proprie energie e vibrazioni. Portarle al nostro Pianeta! Non importa se cattolici,evangelisti, buddisti, atei, giudei etc. Trattare il pianeta con armonia, amore e pace avvolgerlo con energie benefiche, di colori vibranti come il bianco il dorato o il violetto (i più usati). Ma possiamo anche mentalizzare il Pianeta ed inondarlo di amore e pace come se fossimo al di fuori di esso… Se non siete credenti pensate che ciò non sia possibile inviare vibrazioni positive al Pianeta ed agli esseri umani in quei cinque minuti non dovete astenervi. Potete attendere l’orario, 21.30, 21.35 e riflettere sulle possibili soluzioni e gli attuali problemi.

Sicuramente saprete che, migliaia di persone stanno facendo la stessa cosa, ma in un’altra forma…. L’importante è l’unione dei pensieri di tutti, sapendo che compiendo uno sforzo nel sentimento d’essere attenti ed aperti ai problemi ed alle difficoltà che stanno devastando il nostro Pianeta. La Terra non appartiene all’uomo…. E’ l’uomo che le appartiene…. Questo lo sappiamo…. Tutte le cose sono intrecciate come i legami di una famiglia…. Ciò che succede alla Terra, succederà anche a noi…. L’uomo non ha tessuto la tela della vita cosmica, egli è un filo di sé stessa…

Ciò che sta facendo per la Terra lo sta facendo a se stesso…. Quelli che credono facciano girare il messaggio al maggior numero di persone possibili….anche per i nostri discendenti….

Maggior sarà il numero per il Pianeta, tanto meglio sarà per noi! Pensate a questo e siate felici!

Testo trascritto da Rita De Angelis

Gianni Donaudi: "Considerazioni sulla guerra di Libia..."

PER QUANTO CONCERNE LA LIBIA VALE SEMPRE LO STESSO DISCORSO CHE GIA' FU PER L'IRAQ, LA SERBIA E DI NUOVO L'IRAQ.

IL NUOVO NAZI$MO "UMANITARIO" e SOPRATUTTO IMPERIALI$TA DELL'IMPERO DEL DOLLARO, COMINCIA A DEMONIZZARE QUEGLI STATI E NAZIONI( NON IMPORTA DI QUALE IDEOLOGIA POLITICA O DI RELIGIONE SIANO) CHE NON VOGLIONO STARE AL GIOCO DEL POLITICAMENTE CORRETTO. SI CREA COSI' ANCHE IN UNA "SINISTRA" ORMAI ASSERVITA AL CONSUMISMO E AL MODELLO DI VITA OCCIDENTAL-AMERICANO(OLTRECHE' AL LIBERI$MO $ELVAGGIO) E ANCHE IN QUELLE MASSE ALIENATE TELETOSSICODIPENDENTI, MORBOSE E GUARDONE ITAGLY/OTE CHE NEGLI ULTIMI 40 ANNI SI SONO ALTERNATE DALL'I M P R O B A B I L E SBARCO $.U.A. SULLA LUNA AD ALFREDINO POMICINO NEL POZZO, DAL GIOCO DELLE COPIE E UN GIORNO IN PRETURA( è sempre eccitante curiosare sui problemi sessuali e di corna degli ALTRI!!!) AL GRANDE FRATELLO FINO ALLA MALCAPITATA IN STATO VEGETATIVO A CUI E' STATA STACCATA LA CORRENTE E ALLA POVERA SARA SCAZZI; UN'OPINIONE I N T E R V E N T I $ T A (NON DIMENTICHIAMO, IN FONDO, CHE NEL 1914 NON C'ERANO SOLO GLI INTERVENTISTI NAZIONALISTI O QUELLI SOCIALMASSIMALISTI RUOTANTI ATTORNO AL GIOVANE MUSSOLINI, MA ANCHE MOLTI CHE SI AUTOPROCLAMAVANO D E M O C R A T I C I E CHE FACEVANO RIFERIMENTO AL RIFORMISMO, ALL'AZIONISMO, AL RADICALISMO, AL REPUBBLICANESIMO E AL LIBERALISMO "DI SINISTRA").

E A QUESTO PUNTO E' FACILE AGIRE CON IL CONSENSO UNANIME DI DX et "SX". I NUOVI HITLER SARANNO SCONFITTI, E VIVREMO TUTTI FELICI E CONTENTI NEL NOSTRO BELL'OCCIDENTE, NEL PAESE DEI BALOCCHI. NATURALMENTE PAGANDO IL BIGLIETTO DI INGRESSO PERCHE' CHI NON HA I SOLDI VIENE NATURALMENTE ESCLUSO DA TALE PARADI$O TERRE$TRE E QUELLI CHE NE HANNO QUANDO FINIRANNO LE RISORSE SI RITROVERANNO TANTE BELLE ORECCHIE LUNGHE DA EMERITI SOMARI COME PINOCCHIO e LUCIGNOLO).

MA IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE. AI NOSTRI IMPERIALISTI NON COSTA NULLA, IN FONDO, ELIMINARE LA LIBIA COME GIA' FECERO CON LA SERBIA E CON L'IRAQ.

MA IL CATASTROFICO SARA QUANDO PENSERANNO DI FARE I CONTI CON LA RUSSIA E SOPRATUTTO CON LA CINA. SARA' L'APOCALISSE. FILM COME QUELLO DI ANNAUD "SETTE ANNI IN TIBET" CHE TANTO SUCCESSO RISCOSSE PRESSO IMPIEGATUCCOLE E PROFIE RADICAL-CHIC, ECCE BOMBI E INTELLETTUALI S(C)EMICOLTI DI "SINISTRA", MA ANCHE PRESSO CERTA DESTRA RADICALE MENEGHINA CON PRETESE INTELLETTUALI (solo perché il protagonista era un ex capitano delle SS), SONO PELLICOLE MARCATAMENTE I N T E R V E N T I S T E CHE AL LATO PRATICO INCITANO ALLA GUERRA CONTRO LA CINA.

CON CIO' NON INTENDO CERTO AFFERMARE CHE GLI ATTUALI DIRIGENTI CINESI SIANO DEI "BRAVI RAGAZZI" (IL LIBERISMO SELVAGGIO IMPERVERSA ANCHE IN UNO STATO CHE SI PROFESSA "POPOLARE" e "COMUNISTA"), COME BRAVI RAGAZZI NON FURONO DI CERTO MILOSEVIC e SADDAM (CHE SI PRESTO' AL GIOCO AMERICANO DELLA GUERRA CONTRO L' IRAN) COME D'ALTRONDE NON LO E' GHEDDAFI. MA IO PRIMA CHE CON I GOVERNI STO CON I POPOLI. E OGNI POPOLO HA IL DIRITTO DI DECIDERE PER SE' STESSO SENZA BISOGNO DI INTERVENTI ESTERNI CHE NASCONDONO SEMPRE INTERESSI ECONOMICI (ANZI P R E D O N O M I C I) O GEO-POLITICO-STRATEGICI.

NATURALMENTE LE NOTIZIE VENGONO CALCATE e INGIGANTITE DA QUELLA CHE GUY DE BORD DEFINI' FELICEMENTE "LA $OCIETA DELLO $PETTACOLO (O SPETTA/CULO???). IN FONDO ANCHE NEL 1914 LA PROPAGANDISTA PREZZOLATA ANNIE VIVANTI DICEVA CHE I SOLDATI DI GUGLIELMO II° NEL BELGIO OCCUPATO TAGLIAVANO LE MANI AI BAMBINI E VIOLENTAVANO LE POVERE MONACHE. DOPO LA PRIMA GUERRA SI AMMISE CANDIDAMENTE CHE "SI TRATTAVA DI PROPAGANDA BELLICA".

C'E' DA DARE ATTO A UMBERTO BOSSI(premetto di non essere assolutamente un leghista!!!) CHE SULLA LIBIA HA PRESO (COME GIA' FECE PER LA SERBIA) UNA PRESA DI POSIZIONE COERENTE e CORAGGIOSA IN MEZZO A TANTI LUPI MANNARI DELLA POLITICA DEI DUE POLI. CONSIGLIO PERTANTO A TUTTI DI LEGGERE LE SEGUENTI OPERE DI COSTANZO PREVE =

IL BOMBARDAMENTO ETICO - CRT - Pistoia, 2001

LA QUARTA GUERRA MONDIALE - All'Insegna del Veltro - Parma, 2008

Gianni Donaudi

Bioregionalismo, tutto da esperimentare....



"Guado di un simbolico Rubicone" (Saul Arpino)


"Caminante, no hay camino, se hace camino al andar.." (Antonio Machado)

Certo la nostra strada verso l'ecologia profonda, verso l'attuazione del bioregionalismo, non è segnata, non abbiamo mappe da seguire, indicazioni che stabiliscano il cammino... ma per procedere dobbiamo iniziare a camminare...

La continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita. Questa visione è l’ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.
 
Ne consegue che l’economia umana può e deve tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: “E’ ciò ecologicamente compatibile?” I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica. Verrà avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita “globale” del pianeta.
 
La possibilità che il presente sistema di civilizzazione consumista porti la società umana  alla caduta di ogni valore vitale è sempre più evidente osservando l’arretratezza con cui i nostri governanti ed amministratori affrontano le problematiche sociali ed ambientali. La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di “destra-sinistra” (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat).
 
Questa visione è alternativa al vecchio sistema superficiale che tien conto solo dell’apparire e del consumo. Infatti abbandonando il concetto ormai obsoleto di “destra-sinistra” possiamo tranquillamente entrare nel mondo “dell’appartenenza e condivisione”. La consapevolezza di essere parte integrante del tutto è l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.
 
Paolo D’Arpini, referente della Rete Bioregionale Italiana
http://paolodarpini.blogspot.com/

venerdì 29 aprile 2011

Bernardino del Boca: "Bidoni con scorie radiottive gettati nella fossa dell'atlantico..."


"Chi potrà dissetarsi.. domani?" (Saul Arpino) - Nell'immagine: La dama del fior di loto di Franco Farina


“… E il segreto sta anche alla base delle centrali nucleari e agli enormi interessi che vi gravitano intorno. Il potere politico, quello che manda gli eserciti ad uccidersi a vicenda, costruisce le centrali nucleari in nome dell’economia e del progresso e ciò è un grande, vergognoso inganno. Il loro maggior segreto è che, in tutte le parti del mondo, non sono ancora riusciti ad eliminare con sicurezza le scorie radioattive di queste centrali. I bidoni gettati nella Fossa dell’Atlantico avveleneranno il mare quando, fra qualche decennio, esploderanno. Ma chi se ne cura?...” (antropologo-teosofo Bernardino del Boca dal libro “IL SEGRETO” PAG. 210 – ediz. 1986)


“(…) Ma allora perché c’è la corsa al nucleare? il nucleare è anche militare e allora, siccome le società non democratiche si basano sulla violenza, e le società democratiche si basano sulla truffa e sull’inganno, bisogna convincere le persone che lo Stato opera solo a fin di bene, non prepara la guerra e se c’è una guerra è solo in risposta ad un’aggressione esterna. Il nucleare civile è un modo per occultare il nucleare militare e anche per far vedere che il nostro bilancio della difesa è piccolo perché tanto una parte della spesa della difesa militare viene addossata ai bilanci di altri ministeri, questo viene fatto anche in Italia, Per fare le bombe atomiche bisogna avere le tecnologie adatte, avere il materiale esplosivo pronto, cosicchè in caso di necessità sia possibile costruire un ordigno in una settimana. (….) la Francia avendo risorse minori rispetto a quelle degli Stati Uniti e della Russia ha creato delle centrali d’uso duale in cui recuperano parte dei costi vendendo l’energia. Quindi non è vero che l’energia nucleare costa meno, l’energia nucleare francese viene venduta sottoscosto perché è il sottoprodotto di una produzione militare. Adesso che i pericoli di guerra aumentano, gli interessi di vari paesi si orientano nuovamente verso il nucleare, anche perché sono stati inventati nuovi tipi di armi nucleari diverse da quelle precedenti che richiedono nuovi tipi di impianti ed ecco la necessità di costruire queste nuove centrali. Se si guardasse solamente al problema dell’energia l’idea di costruire impianti nucleari è così assurda che non verrebbe in mente a nessuno.(…)”

(prof. Emilio del Giudice, fisico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophisics di Neuss (Germania) - 3-2-2008 – Convegno “Pianeta Terra – Ass. Saras Milano)



“”(…) Il nucleare civile serve a quello militare. Gli strumenti progettuali e le conoscenze tecnologiche per le applicazioni pacifiche sono derivati dal know-how militare. Costruire centrali nucleari è sempre stata una comoda strada per ammortizzare i costi del nucleare militare. Non solo: il nucleare civile a sua volta favorisce la proliferazione orizzontale del nucleare militare. Si tranquillizza il mondo con l’obiettivo dichiarato di costruire un impianto civile e così si può lavorare in pace alla costruzione di testate nucleari (…) Grazie al programma nucleare civile si evitano tanti problemi. Tutto diventa più facile…..Le centrali nucleari producono plutonio come scarto. Si ritrova, in percentuale variabile, nelle scorie radioattive. 1 Kg di plutonio –una pallina da ping pong- ha la potenza di 20.000 tonnellate di tritolo, quanto basta per distruggere una città. Per una bomba H si impiegano, in media, 5 kg. di plutonio: una centrale elettronucleare di 1.000 megawatt produce circa 250 Kg annui di plutonio da cui si possono ricavare 40-50 bombe atomiche. Il nucleare civile è un ottimo paravento che permette di lavorare indisturbati sul nucleare militare. La tecnologia nucleare ha costi enormi. Le centrali nucleari servono ad ammortizzarli, riducendo i costi del plutonio per uso militare. La ricaduta civile del nucleare militare riduce l’enorme saldo negativo che gli armamenti inducono nel bilancio dello stato. Ecco quindi che le potenze nucleari impongono il nucleare civile che anche se fosse l’energia meno costosa –il che non è- e, anche se fosse completamente sicura –il che non è- resta una soluzione eticamente inacettabile

(prof. Angelo Baracca, professore di fisica Università di Firenze – Comitato “Scienziati contro la guerra” relazione 15-10-2008)



“…Tra il 1943 e il 1945 a Los Alamos- USA, il maggiore centro di ricerca nucleare, 600.000 dipendenti lavoravano in modo compartimentale (succede anche in medicina) così nessuno sapeva che cosa si stesse costruendo. Il fisico Robert Oppenheimer fu processato e condannato a morte perché voleva che le ricerche fossero note a tutti in quanto riteneva che la scienza fosse patrimonio dell’umanità. Fu salvato dalla comunità scientifica internazionale che insorse contro il governo statunitense (…) Le centrali nucleari sono state costruite oltre che per fabbricare bombe anche per fabbricare motori nucleari da utilizzare nei sommergibili e nelle portaerei consentendo a questi mezzi riserve di energia di 2 0 3 anni (…) quindi il nucleare civile è una stampella di quello militare (,,,) Più si creano reattori raffinati più aumentano i rischi. (…) La sicurezza nucleare è una menzogna. “

(prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica Università di Torino; ha lavorato 15 anni a Los Alamos USA e 3 anni nella divisione ambientale della NATO Europa – conferenza 26-4-2011 – Torino – Le bugie nucleari)



SIPRI – Istituto di ricerca della pace di Stoccolma – www.sipri.org -

l’11 aprile 2011 ha pubblicato i dati relativi alla spesa militare mondiale ANNO 2010: 1 6 3 0 MILIARDI DI DOLLARI

(pari a circa 4,46 miliardi di dollari al giorno ovvero circa 3 milioni di dollari al minuto)



Dal libro “La Dimensione Umana” ediz. 1971 dell’antropologo-teosofo Bernardino del Boca:

pag. 272: “…Ci sono libri scientifici che sono un esempio di come agisce il pensiero analogo: sembrano libri scritti con serietà e serenità ma se si usa la propria coscienza, cioè se invece di accettare passivamente quei pensieri si pensa con la propria mente, si rimane spaventati per le orribili implicazioni che contengono. Non ci devono perciò stupire i risultati delle indagini degli esperti dell’intelligenza, secondo i quali, nonostante che in questi ultimi 50 anni la scienza e la tecnica abbiano prodotto nella vita umana i più sbalorditivi e rivoluzionari cambiamenti che hanno imposto la cultura a tutti, l’intelligenza media nel mondo sta calando invece di aumentare. Il nostro concetto di intelligenza è anch’esso molto limitato dalla nostra attuale dimensione umana e ne abbiamo un esempio nel modo di agire delle grandi potenze. Da secoli si dice che si fanno le guerre sotto la spietata spinta del bisogno, ma oggi le grandi potenze spendono negli armamenti cifre astronomiche che se usate per soddisfare i bisogni dei popoli sottosviluppati e dei poveri toglierebbero dalla terra ogni motivo di aggressività…”

pag. 66: “…Finchè non sarà fatta una sintesi tra i vari rami della scienza e non si sarà sottoposta questa sintesi alla luce della spiritualità, il fenomeno umano non potrà essere compreso nella sua finalità e nemmeno nelle sua espressione individuale”

pag. 239: “….U Thant, ex Segretario Generale del’Onu: “ La verità, la grande capitale verità, per quel che riguarda le nazioni sviluppate del giorno d’oggi, è che esse possono avere quasi nel più breve tempo immaginabile tutte le risorse che vogliono. Non sono più le risorse quelle che limitano le decisioni. Sono le decisioni quelle che determinano le risorse. E questo è un cambiamento rivoluzionario –forse il più rivoluzionario- che il genere umano abbia conosciuto”.

Per prendere le nuove decisioni è necessario avere una nuova mentalità. Chi è schiavo del bisogno o delle ricchezze, del potere o della sua posizione sociale, chi si identifica con i valori creati dall’egoismo e dall’ingiustizia, non può prendere le nuove decisioni, poiché è schiavo di troppe paure. Ma i pensieri che rendono possibile l’emancipazione dell’uomo dall’ignoranza, dall’egoismo e dalla paura hanno una forza irresistibile poiché essi sorgono dallo stesso lento fluire della Vita verso il formarsi del nuovo piano di coscienza”


Paola Botta Beltramo – OTS - Biella

Libia e Medio Oriente: guerre, ideologie, religioni, movimenti, assestamenti... - Tutto quel che c'è da sapere sulla Quarta Sponda




Ante Scriptum di Giorgio Vitali:

QUESTO ECCEZIONALE ARTICOLO MERITA UN COMMENTO ASSAI LIMITATO. A parte molte considerazioni, da Napolibera già elencate altre volte, alcune di queste trovano conferma in informazioni da me in precedenza acquisite. In particolare, per quanto riguarda l'attentato di Via Rasella di cui si sapeva di tutto e di più. Leggere l'autobiografia di Giorgio Amendola. Pwer quanto riguarda il linciaggio del povero Carretta, occorre aggiungere che TUTTO era stato preordinato, talchè NESSUNO della forza pubblica intervenne in suo aiuto ( carabinieri, polizia, MP e quant'altro...) perchè il tapino, che COMUNQUE era testimone dell'accusa, NON potesse dire chi FU salvato e chi invece fu condannato (tra gli altri Aladino Govoni, figlio del noto poeta). Tra i salvati c'era ovviamente il "muratore di Nizza" noto per essere stato un mandatario di attentati contro il Duce (in concomitanza con l'invio di messaggi di messa in guardia...leggere; "17 colpi", di Amerigo Dumini, edito da Longanesi in più edizioni).D'altronde, il questore Caruso era sicuro di potersi salvare e per questa ragione si era lasciato prendere a Perugia, ove era ricoverato. [Delle cretinate è pieno il mondo].

PER QUANTO RIGUARDA I RAPPORTI CON LA LEGA, è ovvio che in Italia occorre sempre giocare a biliardo. E' sul rinculo della palla battuta che si vince.
In questo caso, l'opposizione della Lega aiuta il Berlusca, e forse anche il Papa, dal dover affrontare una GUERRA ideologica e RELIGIOSA di grande respiro. (A parole da molto tempo dichiarata... ricordiamo che il buon Huntington, nel suo libro su commissione dei Teocons (Scontro di Civiltà) annovera il Cattolicesimo Ortodosso fra i nemici. NON A CASO LA GRECIA è ANNOVERATA FRA I CATTIVI DA PUNIRE DAL PUNTO DI VISTA FINANZIARIO (ma è salvata dalla Cina, vedi il caso...)

CONSIDERAZIONE FINALE: la Lega è fisiologicamente un partito di tentenza europeista. Il richiamo ANCESTRALE dei padani è infatti quello esercitato dal Centro Europa. Leggi: Germania-Austria, e forse RUSSIA. Come avevamo altre volte dichiarato, il quadro geopolitico eurasiatico ritorna prepotentemente alla ribalta della storia, 66 anni dalla morte di Mussolini, che ne fu il più acuto propugnatore. GV.



ITALIA IN LIBIA: ENTRO I CONFINI RIGIDI DELLA '1973-ONU'

Cade come il cacio sui maccheroni, l'opposizione leghista alla guerra di Libia, che sarà espressa anche in un opportuno dibattito parlamentare. In tal modo la missione italiana potrà provare a rimanere entro i confini rigidi della 1973-ONU: che istituisce solo una 'no-fly zone', ma esclude ogni proposito di 'regime change'. Quello che è l'obbiettivo neanche nascosto della coalizione anglo-franco-ameri.com.....per insediare il Libia il potere integralista ed anti-cristiano dei 'salafiti' islamici. Come è già successo in Afghanistan, in Iraq (dove al posto del cristianissimo-cattolico caldeo Tareq Aziz, qual Vice-presidente, siede adesso il fondamentalista Tareq Al Hashemi, dei Fratelli Mussulmani: nemici storici del Nasserismo rivoluzionario, e di ogni nazionalismo arabo anti-inglese), e forse anche in Egitto.

L' Italia infatti per quasi 50 anni ha potuto eludere le pressioni del Grande Sorello atlantico, che ci spingeva ad aderire sempre a nuove guerre di strage e di conquista, in virtù di un 'pactus abditus' stipulato, già del 1944, tra Chiesa e Chiesa.

a) Quella Cattolica e Romana di San Pio XII, Papa Eugenio Pacelli.
b) Quella del 'Comunismo' Nazionale, e del 'Partito Italiano' di Palmiro Togliatti.

Ne abbiamo dettagliatissima testimonianza dalla penna dell' ex-segretario di Togliatti stesso, il memorialista Massimo Caprara.
In un suo libro, 'Paesaggi con figure', edito da ARES nel 1999, un capitolo è dedicato a Don Giuseppe De Luca. Il grande intellettuale, detto 'il Gramsci Vaticano', che stipulò, dietro precisa 'mission' del Papa stesso, un patto col PCI appena rinato in Italia col famoso 'discorso di Salerno' del maggio 1944: però come 'Partito di tipo nuovo' intento a perseguire una 'via Italiana' abbandonando il modello unico del bolscevismo-1917. Che per la verità già Stalin stesso aveva da gran tempo abbandonato, per una nuova strada Patriottica, liquidando la vecchia guardia 'anti-Partito', e, francamente parlando, anche anti-Russa: Trotzki, Zinoviev, Kamenev, e loro 'compatrioti' in generale.

Il contenuto di quell' accordo De Luca-Togliatti, che fu stipulato sulla parola, e soprattutto sfuggendo alla sorveglianza militar-spionistica del Nemico che andava occupando anche Roma, dopo Sicilia e Napoli (come Caprara narra vividamente in stile 'Le Carrè') fu assai presto palese: l' opposizione comunista al Patto Atlantico.

Quella che la Democrazia Cristiana non 'poteva' manifestare, lo faceva il PCI, scendendo nelle strade e nelle piazze al posto di quegli altri: contro la NATO, contro la criminale Guerra di Corea (quando il boia Mac Arthur, che voleva gettare su Pyongyang la bomba nucleare, fu fermato dallo stesso Eisenhower), e contro la mostruosa carneficina 'al napalm' che ha nome eterno: VIETNAM.

Il Vietnam che E' il destino ontologico dell'Impero del Male.... comunque mascherato.

'Il Gioco delle Parti', onde il più debole seppe farsi beffe del Gorilla, consentì una Politica di interesse nazionale che ebbe in Enrico Mattei il massimo interprete: fu l' appoggio del Papa in persona che consentì, all' ingegnere marchigiano, di sorpassare anche la sorda opposizione alla nascente ENI dell'austriacante anti-italiano ALCIDE DE GASPERI, apposto al governo dagli anglo-americani proprio per la sua estraneità, suddito absburgico quale era sempre stato, al tessuto Nazionale. Un Atlantista di ferro, che con lo sciagurato 'Trattato di Pace' stipulato in ginocchio di fronte alle Potenze Nemiche che avevano occupato la penisola, barattò apertamente perfino quel residuo di Sovranità che ci poteva derivare perfino dalla 'co-belligeranza' cosiddetta, del 1943-45, con la sua Valsugana, stabilizzata entro i confini-Nord.


Tutto questo ha retto per ben oltre trent'anni, giungendo infine ai due Trattati 'westfaliani', comunque basati sul Principio di Sovranità e non-ingerenza:

1) quello di Helsinky del 1975, tra le Nazioni Europee, che si stabilizzavano DENTRO i confini usciti dalla guerra: era l' unico modo di FERMARE l'intromissione anglo-americana sul Continente. Un Trattato per il quale si spese la leadership di un Grande Condottiero di Pace, Leonid Breznev, Segretario del PCUS sovietico per quasi vent' anni, dopo la detronizzazione di Kruscev, successiva alla questione 'Missili a Cuba', nel 1962....Mercé la quale Kruscev stesso sperperò, stranamente ingaggiando con gli USA una 'sfida impossibile' al loro blocco navale, la straordinaria vittoria conseguita dal popolo cubano nella Baia di Porci, che avevano sconfitto l' invasione dei mercenari-CIA, appena un anno prima.

2) quello dolorosissimo connesso: il Trattato di Osimo, in quello stesso anno stipulato tra l' Italia e la Jugoslavia dell' agente britannico Josip Broz, detto 'Tito'. Che comportò la rinuncia alle terre italiane (la 'zona B') occupate in Istria dalle truppe del medesimo 'Tito', alla fine del conflitto, con un colpo di mano favorito dalla benevolenza inglese ....

Con questa rinuncia l'Italia pensò, tagliandosi 'una libbra di carne', come capita ad Antonio alle prese con Shylock l'usuraio nel famoso dramma di Shakespeare intitolato il 'Mercante di Venezia' (180 km. da Trieste), di essersi messa al sicuro dalle pretese dell'Impero Unico.


MA NON AVEVA FATTO I CONTI CON LA 'VARIANTE-B.R.LINGUER'....

Enrico B.R.linguer, figlio di Mario, suocero di suo cugino Luigi Manconi che era il capo del servizio militare di Lotta Continua ai tempi del delitto Calabresi, ed oltre, 'si iscrisse alla Direzione del PCi fino da quando portava il grembiulino', come lo definì Pajetta con il tagliente sarcasmo volterriano che fu della sua lingua.
Alludeva, il dirigente comunista, al padre del medesimo soggetto: un 'azionista' di Giustizia e Libertà che nascondeva un agente dello PsyWarfare inglese. Come si vide al 'Processo Caruso', Roma settembre 1944....istruito dal Tribunale delle Epurazioni.
Quando il suo Presidente, Mario B.R.linguer ante-litteram, dietro istruzioni impartitegli dal suo Capo, il colonnello inglese John Pollock, presiedè invitando il pubblico presente, quel dì stranamente foltissimo, a linciare dirattamente il testimone in udienza PEIMA CHE POTESSE DEPORRE: DAVIDE CARRETTA, il Direttore di Regina Coeli durante l' occupazione tedesca. Durante il quale Direttorato si era verificata la famosa 'fuga di Pertini' da quel carcere stesso, alla vigilia dell' attentato di via Rasella e delle conseguenti Fosse Ardeatine. Che gli Alleati avevano certamente 'previsto', se, di concerto col Carretta stesso, e coi tedeschi ugualmente, fecero in modo che il loro uomo a Roma, il 'muratore di Nizza' come egli stesso si definiva, scampasse alla famosa 'Rappresaglia', organizzandone la tòpica 'evasione'.

Dunque, si trattava di eliminare lo scomodissimo 'favoreggiatore', della evasione stessa, e testimone pericoloso, visto che intanto a Roma si era stabilito Palmiro Togliatti, uomo insieme di Stalin e del Papa, pur se per vie traverse.....

Mario B.R.linguer si garantì, con l'eccitare una plebe per bene organizzata, come è visibile dal famoso film girato in quella sede da Luchino Visconti, benemerenze storiche. Fu suo figlio Enrico a beneficiarne. Questi, demagogo astuto ed abilissimo ad ingannare le menti più ingenue, debuttò 'in politica' capeggiando una 'rivolta del pane' cosiddetta, a Sassari, nel 1944, a fascismo caduto da un bel pezzo. Fu, questa pseudo-rivolta 'popolare' , grazie alla quale Enrico il Giovane si guadagnò i galloni di 'martire-antifascista'
IL PRIMO ATTO PUBBLICO DELLA ORGANIZZAZIONE EVERSIVA 'GLADIO' sull' isola che ne è base privilegiata.....Ed i cui fondatori furono: MARIO BERLINGUER STESSO, suo cugino ANTONIO SEGNI (IL presidente-GOLPISTA del 'Piano Solo' 1964), suo cognato SERGIO SIGLIENTI, Presidente dell' IMI, e GIUSEPPE MANCONI, prima che vi aderissero altri più giovani, tra cui spiccò COSSIGA (=Còrsica), anche lui imparentato a tutti gli altri, come da ancestrale abitudine di quelle confraternite.

La fortuna di Enrico nasce nei secondi anni Sessanta, successivamente ad un evento capitale quale fu la Guerra dei Sei Giorni, e poi la cosiddetta 'Primavera di Praga', il Maggio francese, i moti studenteschi a Berlino, Francoforte, Roma, Milano eccetera del 1968. Dappertutto in Europa tranne che a Londra, chissà perchè...Perchè anche il 'comunismo' ---quello prima di Lenin e di Stalin che fu Russo soprattutto ('Il Socialismo in un solo Paese', cioè : Nazionale)--- che accusava solo l' industria, però scansando, nell' anatema, la condanna del cpitale finanziario, dilagò ovunque sul continente, con moti e sovversioni contro i rispettivi governi e stati sovrani. Ma a Londra, ove pure trovò i natali il famoso 'Manifesto' del 1848, mai che abbia allignato. E neppure in USA, vedi caso.

Così, di pari passo che la famosa 'industria' tipica di quei luoghi, poi esportata anche in Italia peninsulare, portava grassi 'revenus' da depurare nelle casse delle locali banche, cioè IMI-Siglienti che era la più importante, progrediva anche 'la carriera di Enrico': grigia e burocratica, triste e sorda, come il suo titolare era 'atrabiliare'...ma in grandissima ascesa, a Roma, perchè nel frattempo era morto Togliatti, l' avversario di suo padre Mario. Che, contro la linea delle 'epurazioni' promossa dagli inglesi, aveva imposto invece una 'amnistia' fra gli Italiani di ambo le parti uscite dalla Guerra Civile di quei tragici anni.

PER FARE IN MODO CHE LA POLITICA SI SOSTITUISSE ALLA 'MORALE' SECONDO LA SETTA DEI COSIDDETTI 'AZIONISTI', OSSIA GLI AGENTI INGLESI CHE PROPRIO LA POLITICA VOLEVANO CANCELLARE DALLA MENTE DEGLI ITALIANI. Per poi sostituirla con una 'Amministrazione Giudiziaria', in ogni settore (industria, finanza, economia), che favorisse i loro interessi, a scapito dei Nostri.

Fu proprio questo il Verbo, invece, di B.R.linguer figlio. La 'Morale' al posto della Politica... Un 'ultrasinistrismo' parolaio, e non solo...che, proprio come quello del suo futuro genero, e cugino, MANCONI LUIGI di Lotta Continua, favoriva concretamente l' interesse 'Atlantico' in Italia. Ossia il dominio della razza-finanza di Wall Street e della City.....Per mezzo delle Procure e dei P.M.
Una sigla, a ben vedere, che gli italiani conobbero, in forma speculare, già dal dopoguerra: MP, ossia Military Police, dai bracciali cifrati apposti sulle maniche delle divise dei soldati nemici a spasso per le nostre città....a razzolare per 'segnorine' apposite.

Fu dunque Enrico Berlinguer che, come primi atti alla guida del PCI, MA GIA' DA TEMPO 'ATTENZIONATO' DALLO STATE DEPT.*, onde era asceso con le modalità di cui vedi al sito www.napolibera.eu alla voce 'SARDINIA CONNECTION', pose due clamorose dichirazioni, che rovesciavano in toto l' impostazione 'Nazionale' Togliattiana:

1) la prima: nel settembre del 1973, successiva all' odioso golpe organizzato in Cile dalla CIA contro il legittimo governo di Salvador Allende, per rapinare tutto il rame cileno, DI SOSTANZIALE CONSENSO AL GOLPE STESSO: "E' sbagliato cercare di governare col 51% dei voti....occorre un 'compromesso storico' fra le componenti maggioritarie della politica (italiana)". A ben vedere UNA NEGAZIONE DEL PRINCIPIO DEMOCRATICO, PER CUI LA MAGGIORANZA HA DIRITTO A GOVERNARE. (Onde ancor oggi i suoi squallidi epigoni-mercenari al soldo straniero contestano il principio di legittimità della maggioranza elettorale concretamente vigente).

2) la seconda: nel giugno del 1976, alla vigilia delle elezioni politiche, allorchè
---intervistato, guardacaso, dal medesimo GIANPAOLO PANSA che pure aveva intervistato il noto collabò JUNIO VALERIO BORGHESE alla vigilia del suo 'golpe' mancato del dicembre 1971-- dichiarò di voler stare al sicuro 'SOTTO LA NATO'.

Con quella dichiarazione B.R.linguer aveva silurato proprio gli accordi di Helsinky così faticosamente stipulati durante qussi 30 anni di diplomazia 'westfaliana' continentale: aprendo la strada ad una nuova invasione e occupazione d' Europa stessa da parte dell' imperialismo anglo-americano.

Il golpe in Italia del 1978, con l' assassinio di Aldo Moro, la destituzione di Giovanni Leone per intronare al Quirinale il 'muratore di Nizza' fedelissimo agli anglo-B.R.lingueriani, e la 'morte improvvisa' di Papa Luciani, che portò al soglio Petrino 'l' uomo di Brzezinskji', già statuito da 'State Dept.&Foreign Office' nel 1976', di cui era stato 'prodromo in Napoli' il rapimento di Guido De Martino (figlio del Segretario del PSI candidato al Quirinale su unanime designazione della DC-PCI-PSI-PRI ecc.), aprì la strada, B.R.linguer testa-di-ponte, alla nuova occupazione.

Da allora, in Itallia, ed in Europa, NON c' è più una opposizione 'interna' a ciascun paese alle avventure imperialiste anglo-americane, come fu ai tempi della guerra del Vietnam. Anzi: i 'comunisti-B.R.linguerinnegati', ormai divisi in bande separate alla ricerca ciascuna del suo proprio bottino,l' una contro l' altre armate, e accomunati solo dallo 'stare a mercè' (=mercede) di qualunque Capitano straniero (Monti, 3Monti, Montezemolo ecc.) dichiari sedizione contro il Legittimo Governo Nazionale in vista di commissariare l' Italia per conto altrui, SONO SEMPRE I PIU' ACCANITI GUERRAFONDAI NEL RICHIEDERE SEMPRE PIU' SPEDIZIONI MILITARI, BOMBARDAMENTI, COLPI DI STATO contro le Nazioni Sovrane CHE LORO NON POSSONO PIU' ESSERE (Invidia Penis Altrui), perchè VENDUTI (VEN-DU-TI, UNA VOLTA PER TUTTE) da parte dei Badroni usurai di Wall Street e della City ai cui ordini, e solo ormai a quelli, essi rispondono come scattanti soldatini: AT- TENTI'.

E' per questo che, come una manna, cade oggi l' opposizione leghista per frenare, come da antica diarchia DC-PCI/Nazionale, la partecipazione italiana, anche armata, alla guerra di Libia IMPOSTA dagli Alleati: che, grazie a B.R.linguer, ci troviamo Padroni in Casa Nostra. Come mai furono ai tempi di Togliatti.

Gianni Caroli - giannicaroli@napolibera.eu

giovedì 28 aprile 2011

Marco Bracci, la cospirazione mondiale ed il ranocchio in pentola - Allegoria per una fine del mondo



Caro Paolo D'Arpini, agli albori del mio interesse per la "cospirazione mondiale" lessi da qualche parte che l'ONU era stato creato come forza extranazionale, garante della pace e dei diritti di tutti i popoli. Ma lo scopo nascosto era quello di creare un esercito per il futuro governo mondiale. Direi che ci siamo, no?

E ti ricordi di quella storiella in cui una rana veniva buttata in una pentola piena di acqua fredda, ma con il fuoco acceso sotto, e pian piano l'acqua si riscaldava e la rana ci stava sempre meglio, contenta di mangiucchiare le verdure che trovava dentro la pentola e sempre più assuefatta al crescente calore dell'acqua? A un certo punto l'acqua divenne troppo calda, ma la rana, spossata e priva di forza per reagire, rimase nell'acqua adducendosi scuse impossibili per non saltar fuori e salvarsi e così venne cotta e mangiata.

Un tempo i popoli affamati rovesciavano il Re, ma il problema è che noi oggi non abbiamo ancora abbastanza fame e crediamo che la temperatura dell'acqua, grazie a un qualche governante compassionevole che regoli il gas, si mantenga costantemente al livello di maggior benessere per noi. Perciò prima votiamo Prodi, poi Berlusconi e siamo contenti che un Napolitano sia il Presidente della Repubblica. Avanti il prossimo ! Bersani ? Grillo? Di Pietro ? Forse i loro intenti sono seri, ma se dovessero vincere, subito sarebbero rimpiazzati da qualcuno "più adatto", il cui primo compito sarebbe quello di non far spengere il fuoco sotto la pentola.

Marco Bracci

mercoledì 27 aprile 2011

Libia: Il governo Berluscone diventa bombardone...



"Fino a pochi mesi addietro baciamani, salamelecchi, accoglienze trionfali nella capitale... oggi il Cavaliere, scordata la fratellanza, bombarda il Chebaffi" (Saul Arpino)

Sciagurata decisione di Silvio Berlusconi di bombardare la Libia

Prima: "Prodigarsi solo per fornire assistenza, solidarietà e supporto umanitario alla popolazione civile"

Dopo. Rimangiandosi quanto detto appena dieci giorni fa, e rinnegando quanto affermato in occasione del voto parlamentare sulla missione in Libia, Berlusconi ha deciso di far bombardare la Libia dai nostri caccia.
- Ciò avviene ancora una volta in violazione della legalità e in spregio della Costituzione, che allart. 11 recita: "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali"
- La decisione golpista è stata presa da Berlusconi senza un preventivo confronto e un voto in Parlamento. Solo il Capo dello Stato, previa deliberazione delle Camere, può decidere una dichiarazione di guerra e solo per mere ragioni difensive. Berlusconi e il centrodestra dimostrano di rifiutare ogni regola di democrazia per paura di non avere i numeri in Parlamento e perché le liti si moltiplicano al loro interno.
- Bombardare una nazione non può essere considerato uno sviluppo naturale delle decisioni Onu né costituzionalmente corretto come invece afferma Napolitano. Tutto ciò non è mai stato autorizzato o avallato dalle Nazioni Unite, né il nostro Parlamento ha mai approvato alcun documento in cui è scritto di fare guerra ad unaltra nazione.
- Berlusconi si è assunto la grave responsabilita' politica, morale e istituzionale di trasformare una missione che sulla carta doveva essere solo umanitaria in una dichiarazione di guerra con conseguenze nefaste per i civili libici
- Il rischio per lItalia è quello di trovarsi impigliati in Libia come è già successo in Afghanistan.
- È evidente la subalternità del nostro Paese ai capricci e ai sogni egemonici del presidente Sarkozy, mentre Frattini sembra farsi dettare la nostra politica estera dal Consiglio nazionale transitorio Libico.
- In Libia cè una guerra civile e pertanto l`Italia non dovrebbe interferire nelle decisioni interne di un altro Stato indipendente e sovrano, ma solo prodigarsi per fornire assistenza, solidarietà e supporto umanitario alla popolazione civile.

IL VIA LIBERA AI BOMBARDAMENTI IN LIBIA COSTITUISCE UNA DECISIONE GRAVISSIMA E INACCETTABILE

BASTA CON GUERRA IN LIBIA!
MANDIAMO A CASA IL GOVERNO BERLUSCONI!

Franco Pinerolo

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Commenti ricevuti:

Scrive Carlo Consiglio: "....è proprio così: ONU e NATO schierate sul campo in favore di una fazione in una guerra civile"


Scrive Maurizio: "E così andiamo sempre più in guerra, a bombardare come nella migliore tradizione terroristica americana.
Berlusconi afferma che non potevamo sottrarci.
Dal Colle, Napolitano conferma, che è un naturale sviluppo.
E così, come già in Afganistan, un iperliberista e un ex comunista vanno a braccetto, fucile in spalla, senza neppure vergognarsi che, appena lagosto scorso, ricevettero Gheddafi con tutti gli onori. Che pena!
Ma per carità: i bombardamenti e i raid aerei saranno mirati, chirurgici e comunque poi, eventualmente, qualche bambino con braccia e mani amputate, sarà portato nei nostri ospedali e operato a nostre spese! Non è la prima volta, perbacco: siamo umani no? cattolici e civili, ci mancherebbe!
Tutto questo non ci sorprende, nè ci meraviglia: dalla notte dei tempi la guerra, la violenza sono la costante dellessere umano.
Ma ci fa schifo che la si camuffi con: missioni di pace, interventi umanitari, lotta al terrorismo, soccorso alle popolazioni, ecc. ecc.
Questi vanno in guerra per interessi altrui (leggi Usa-Israel e Mondialismo), ammazzano, occupano, rapinano altrui risorse e quantaltro e in cambio cosa fanno, esportano forse civiltà?
Si del confort, dell'edonismo, dell'abiezione e dell'alienazione ipercapitalista.
E quella truffa per gonzi che va sotto il nome di democrazia.
E di gradino dietro gradino, gettano la mattonella massonica per la Repubblica Universale"

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Articoli su "Chebaffi" prima dei bombardamenti

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=chebaffi

lunedì 25 aprile 2011

Marisa Marchizza... finalmente una donna a Faleria!



Finalmente una donna a Faleria che potrebbe cambiare le sorti di questo trascurato paese. Sensibilità, gusto, cultura e sani ideali che da noi, e non solo, mancano come il pane. Non avrà l’aggressività e intraprendenza di altri per sapersi ben vendere, ma in fondo non credo a lei interessi vendersi, ma interessa donarsi agli altri con tutti i suoi fini ideali e amore per la nostra Faleria.
L’alternativa? Gli stessi di sempre che ora promettono …e promettono tutto quello che fino ad oggi non hanno saputo e voluto fare.


Marisa Marchizza candidato sindaco a Faleria

Sabato 23 Aprile è stata presentata a Faleria (Vt), alla presenza di diverse autorità, la lista con Marisa Marchizza sindaco. Il suo lungo discorso ha toccato diversi punti, mantenendo toni squisitamente onesti e puliti, degni di chi dimostra gusto, sensibilità e cultura; toni mantenuti a livello prettamente democratico, “senza attacchi personali, senza strumentalizzazioni patetiche riconducibile ad un’era d’ignoranza anacronistica oramai superata e del tutto fuori luogo”.

La lista “Faleria VIVA” racchiude significati profondi, il gruppo vuole una Faleria rinnovata, aperta al cambiamento, che possa uscire dal letargo di questi ultimi anni, da una fase di immobilismo e sterilità collettiva che ha reso il paese un dormitorio, sia per chi opera e lavora a Roma sia per chi da sempre ha vissuto il paese. Faleria, ci ricorda lucidamente la candidata, “è morta nel turismo, nell’economia, nei posti di lavoro e nei centri di cooperazione sociale e culturale” , tutti fattori mal o mai supportati dall’amministrazione attuale, che hanno portato nella gente un rassegnato atteggiamento di mera sopravvivenza.

Faleria resiste, ma sta agonizzando se non si interviene con estrema emergenza, a 360gradi. Il cittadino è scontento, deluso, amareggiato e isolato dal mondo: è indispensabile una politica sociale culturale di apertura e rinnovamento.
La Marchizza ha come priorità nelle intenzioni quello di creare “un nuovo modo di amministrare” insieme ai cittadini, giacché è indispensabile il loro coinvolgimento continuo: “ogni scelta è migliore se condivisa da chi ne usufruisce”.

Partecipazione, coinvolgimento, imparzialità, apporto nel segnalare criticità e positività… e aiuto al cittadino: “sarà previsto un ufficio proposte, e di un difensore civico a tutela dei cittadini verso l’amministrazione”.
“Non si amministra da solo un paese, con autarchia e autoreferenzialità.” E’ necessaria una rivoluzione culturale, una riforma di pensiero, un nuovo modo di aprirsi al nuovo. “I paesi chiusi al nuovo sono inevitabilmente senza una rinascita culturale; sono morti nell’economia, morti affogati in una politica di regime più o meno velato”.

Marisa Marchizza è un’accorta professoressa della scuola, “tempio della società per eccellenza”. Per lei “non esistono competenze senza conoscenze…”, e per questo motivo che mai ha messo di studiare: lo studio è la sua passione, l’insegnamento la sua missione: promuovere il valore della cultura, la sua forma mentis. Marisa c’è, e ci sarà per sostenere fede all’ impegno preso, sia in senso qualitativo sia quantitativo: “la cultura, la correttezza, la coerenza la serietà impegno e poliedricità sono i veri motori del mondo”: valori impressi profondamente anche nei componenti del proprio variegato gruppo.

A chi la taccia infine di essere “troppo” idealista per fare il sindaco ella risponde: “Senza ideali non si va da nessuna parte, gli ideali hanno fatto la storia ed hanno mosso i popoli, guidato i cambiamenti, il progresso e le democrazie. Gli ideali hanno fatto l’Italia unita…”

Insomma, una presentazione da chi ha le carte in regola per far rivivere finalmente questo, oramai da troppo, trascurato paese.

La scelta sembra facile ed elementare e la decisione lascia poco spazio alle speculazioni o chiacchiere. L’esperienza diretta, sulla pelle di tutti noi, ce l’abbiamo palesemente davanti agli occhi: vogliamo cambiare o non cambiare? Vogliamo una “Faleria VIVA” o una “Faleria moribonda”?

Abbiamo un’ottima occasione, non lasciamocela sfuggire: non dico che ci si potrà senz’altro riuscire, ma almeno… vogliamo provarci? Od oggi o mai più, cari concittadini.

Od oggi, o mai più!

Armando Marchesini

domenica 24 aprile 2011

Pasquetta 2011: da Calcata a Civita Castellana - Passeggiata naturalistica lungo l'antica via Narcense



Una passeggiata immersa nella storia e nella natura

Per gli amanti della natura e delle escursioni, lunedi 25 aprile alcuni membri dell’Associazione Culturale Argilla di Civita Castellana, percorreranno a piedi il tratto della Via Narcense, partendo da Calcata fino ad arrivare a Civita Castellana.

Per tutti coloro che vogliono partecipare a questa interessante escursione, l’appuntamento è previsto per lunedì 25 aprile, ore 9,00, presso i parcheggi Belvedere di Civita Castellana (precisamente in Via Roma, in prossimità del Forte Sangallo).

Si tratta di un affascinante itinerario di trekking legato alle magnifiche forre del fiume Treja. Il percorso, frequentato sin dai tempi preistorici, permetteva di raggiungere Civita Castellana ad il Tevere. Oggi ospita vegetazione spontanea e animali selvatici, insieme a suggestive memorie storiche e artistiche.

È previsto il pranzo a sacco ed è, inoltre, consigliato attenersi al seguente abbigliamento per escursioni:

• giacca impermeabile. Una volta piegata occupa poco spazio nello zaino;

• una maglia sottile a maniche lunghe, da tenere a contatto di pelle;

• pantaloni lunghi per riparasi dai graffi e da punture di insetti;

• scarponi alti che proteggono la caviglia;

• cappello da sole con la visiera;

• zaino comodo, con buoni spallacci, che non uccida la schiena;

• kit di pronto soccorso con i farmaci personali,

• una borraccia.


Buona escursione a tutti!

sabato 23 aprile 2011

Rita De Angelis: "Pasqua 2011.. ognuno a casa con i suoi!"



Pasqua sarebbe bello viaggiare ma è crisi in Italia per le vacanze

Pasqua 2011 segno di crisi per le vacanze con una contrazione del 19% sul giro di affari per gli italiani che non hanno scelto mete estere, anzi circa 50 milioni non si muoveranno dalla loro casa. A denunciarlo Federalberghi che rileva una forte frenata anche a causa della coincidenza della festività del 25 aprile con la pasquetta ed i vista della domenica del 1 maggio. Ma i consumi si fermano anche a causa della preoccupazione della crisi economica globale. Alla luce di tutto questo, sempre Federalberghi invita il Governo ed le imprese ad una riunione di confronto in vista della imminente stagione estiva.

L’istituto Acs Marketing Solutions ha condotto così un’indagine prendendo a campione 3.000 italiani maggiorenni, che sta a rappresentare circa 50 milioni di cittadini, ed ha stabilito che seppur il nostro sistema alberghiero non abbia assolutamente aumentato le tariffe per venire incontro così alle difficoltà delle famiglie italiane, si ha ugualmente un decremento del giro d’affari dei consumi turistici interni del 19% rispetto al 2010. Secondo questa ricerca, per le vacanze di pasqua, almeno il 17% degli italiani si concederà di dormire una notte fuori casa, e circa il 90% dei cittadini si accontenterà di una meta italiana e non straniera. Mentre 50 milioni di italiani non trascorrerà neppure un giorno di vacanza per così dire fuori porta, la causa principale? Mancanza di soldi.

Per fare una statistica completa sui vacanzieri, malgrado la crisi, al primo posto si conferma come meta turistica il mare, a seguire montagna, lago e località termali. Si conferma così un calo di turismo nelle città d’arte rispetto allo scorso anno. Il mare primo in classifica anche nelle destinazioni straniere, ma il successo maggiore rimane sempre per le capitali europee. Rimane stabile anche l’albergo come destinazione d’alloggio. A seguire la casa di parenti o amici, quella di proprietà e l’indiscusso agriturismo. Ogni italiano affronterà in media una spesa pro-capite di 309 Euro e la durata media dei pernottamenti si attesa intorno a 3 notti fuori casa. Che dire quindi delle brevi vacanze? La crisi c’è senza ombra di dubbio, ma l’italiano medio non rinuncia di certo ad un po’ di relax.

Rita De Angelis.

venerdì 22 aprile 2011

Mao Valpiana: "Continua il digiuno a staffetta per la pace e contro il nucleare" - Messaggio del Centro Pace Bolzano per l'accoglienza ai migranti



Sono 120 le amiche e gli amici della nonviolenza che hanno finora
aderito al digiuno promosso dal Movimento Nonviolento "per opporsi alla
guerra e al nucleare".

Questa iniziativa nonviolenta prosegue dal 27 marzo scorso, e nuovi
aderenti hanno già annunciato la loro partecipazione almeno fino a
sabato 30 aprile. Ma altri ancora si stanno aggiungendo, e si proseguirà
oltre. Si digiuna in ogni parte d'Italia, da Bolzano a Catania, da
Torino a Venezia, da Verona a Bari.

La nonviolenza è contagiosa; abbiamo iniziato con un digiuno di 48 ore,
che sta proseguendo da 27 giorni.

Chi desidera aderire al digiuno lo può comunicare a:
azionenonviolenta@sis.it

(indicare nome, cognome, città, giorno o giorni di digiuno)


Mao Valpiana

Con il testo che segue, il Centro Pace di Bolzano, che ha ricevuto
l'adesione di Pax Christi e del Movimento Nonviolento, ha lanciato un
appello alla solidarietà. Circoli silenziosi di riflessione in tutta
Italia. Digiuno e silenzio, anche da internet, per i morti nel Mediterraneo.

IL VENERDI' SANTO DEI MIGRANTI

Fra pochi giorni festeggeremo la pasqua di resurrezione del Signore. Una
pasqua che passa inevitabilmente per il Venerdì santo. Il giusto viene
condannato a morte con i sigilli del potere e con il clamore manipolato
del popolo. E' la stessa morte dei migranti, divorati dal Mediterraneo
inospitale, rifiutati con i sigilli del potere, respinti dalle leggi,
inascoltati dal clamore di un popolo allarmato da una propaganda
martellante di morte, di paura, di insicurezza, di paranoie identitarie,
di pregiudizi e di vittimismo.
Fare digiuno il venerdì santo significa entrare in un rapporto di
empatia con i poveri dimenticati, con il dramma di quei barconi
affondati nel mare, con la sofferenza e la disperazione dei familiari
che sono sopravvissuti perdendo figli, mogli, mariti, amici.
Fare silenzio significa uscire dal caos delle parole e commemorare la
morte del prossimo. E' una nonviolenza dei segni.
Stiamo vivendo un momento buio della storia. Non solo sul piano
politico, istituzionale, civile. Stiamo brancolando nel buio dell'etica,
nel crepuscolo dei valori che danno un senso al vivere umano, alla
solidarietà fra i popoli. Hanno ragione i sociologi del disincanto
quando dicono che oramai siamo immersi nell'epoca delle passioni tristi,
nella modernità liquida. Dopo aver annunciato la morte di Dio con il
folle uomo nietzschano alla fine dell'Ottocento – ha chiarito in maniera
limpida lo psicanalista Luigi Zoja in un recente incontro a Bolzano -
ora abbiamo decretato la fine della seconda relazione costitutiva
dell'essere umano, quella che ha come soggetto il prossimo.
La morte del prossimo coincide con la morte dell'etica, con la fine di
ogni valore davvero umano, con lo sprofondamento nell'individualismo che
assume i connotati del razzismo e della xenofobia.
Il prossimo non c'è più.
Non solo non si ascolta il suo lamento lasciandolo sulla strada morente,
o lasciandolo affogare nel mare dei disperati,. ma non ne percepiamo
nemmeno più la presenza scandalosa.
Il prossimo è respinto, rifiutato, negato.
Cosa sappiamo delle moltitudini di uomini, donne, bambini che cercano
disperatamente di raggiungere le nostre coste per aspirare ad una vita
migliore? Chi si preoccupa di ascoltare i loro racconti? Chi attesta se
queste persone sono in effettivo pericolo di vita e chiedono un aiuto
per poter sopravvivere alla guerra, alla discriminazione, al pericolo,
alla fame, all'ingiustizia? Chi sono i migranti che ogni giorno
rischiano la vita prendendo la via del mare nella speranza di essere
accolti nell'Europa Casa Comune, in quel vecchio continente che si vanta
di essere la culla della democrazia?
Il Mediterraneo, il Mare Nostrum è diventato Mare Monstrum.
Ogni giorno divora, nelle sue viscere, i disperati che azzardano la
sfida del tempo e della precarietà. Il cimitero del prossimo è lì, nei
fondali di un mare dove sono sepolti gli anonimi respinti dal governo, i
poveri Cristi su cui ogni giorno si depositano le lingue di fuoco
dell'intolleranza e del razzismo. Sono i dannati della terra che oltre
tutti gli oltraggi sono costretti a subire le più indicibili violenze
verbali e le più ributtanti chiusure politiche. Ci sono braccia che si
allungano, ci sono uomini che si lanciano nell'aiuto. Ma sono i
volenterosi che presidiano le coste. Altri vorrebbero dispiegare la
marina, chiudere il varco con gli eserciti e addirittura ipotizzare di
sparare al prossimo, annientandolo anche fisicamente.
Un cinismo non solo italiano. Il prossimo è morto. Nessuno lo riconosce.
Perfino le più avanzate democrazie europee, che nei decenni passati
hanno avuto pressioni migratorie molto più cospicue delle nostre, oggi
dicono: “Non c'è posto, non venite, non azzardatevi”.
Il prossimo e Dio, uniti nella morte e nella denigrazione.
Fra pochi giorni festeggeremo la pasqua di resurrezione del Signore. Una
pasqua che passa inevitabilmente per il Venerdì santo. Il giusto viene
condannato a morte con i sigilli del potere e con il clamore manipolato
del popolo.
E' la stessa morte dei migranti, divorati dal Mediterraneo inospitale,
rifiutati con i sigilli del potere, respinti dalle leggi, inascoltati
dal clamore di un popolo allarmato da una propaganda martellante di
morte, di paura, di insicurezza, di paranoie identitarie, di pregiudizi
e di vittimismo.
Non si può celebrare il venerdì santo senza i migranti. Non avrebbe
alcun significato.
Ricordiamo il monito di Bonhoeffer durante il nazismo: “Come possiamo
cantare in gregoriano nelle nostre chiese mentre si ammazzano col gas
gli ebrei?
E noi, possiamo cantare nelle nostre chiese la pasqua di resurrezione
senza pensare agli anonimi che ogni giorno muoiono nel mare, con il
sogno, ancora vigile, di un riscatto possibile? Possiamo celebrare la
messa pasquale senza pensare ai bambini stramazzati dal freddo, dalla
fame, dal naufragio? Senza pensare alle donne annegate e trascinate
dall'acqua?
Venerdì santo si ricorda la morte del giusto.
Noi ricorderemo le morti anonime trafitte dall'intolleranza e dal
rifiuto. Credenti e non credenti che hanno a cuore i valori profondi
dell'umanità possono ritrovarsi davanti al comandamento di Dio: “Ama il
prossimo tuo come te stesso”. Non come un altro distaccato da te, ma
come il tuo te prolungato, come la parte di te.
Fare digiuno il venerdì santo significa entrare in un rapporto di
empatia con i poveri dimenticati, con il dramma di quei barconi
affondati nel mare, con la sofferenza e la disperazione dei familiari
che sono sopravvissuti perdendo figli, mogli, mariti, amici.
Fare silenzio significa uscire dal caos delle parole e commemorare la
morte del prossimo
E' una nonviolenza dei segni.
Venerdì santo sarà una giornata dedicata ai migranti morti nel
Mediterraneo. Il venerdì santo dei migranti. Ognuno di noi si impegnerà
a fare digiuno (anche di internet) e a fare silenzio immergendoci con la
mente e con il cuore nei fondali del mare, portando un segno di amicizia
nel cimitero dei dannati. Possiamo darci la mano nelle varie realtà
d'Italia, scendere per strada in circoli per fare silenzio e commemorare
la morte dei prossimi divenuti tremendamente lontani, anzi, divenuti
invisibili e impercettibili.
Venerdì santo sia allora un venerdì dedicato ai migranti, alle loro
sofferenze, alle morti e ai sogni di speranza.

giovedì 21 aprile 2011

La spiritualità laica e l'inconsistenza del teismo, delle religioni ideologiche, dei miti, delle leggende e delle teorie cosmologiche ...



Il contrasto verbale ed ideologico che spesso sorge tra il libero pensatore e il devoto di una qualunque religione è che il primo non accetta come veritieri tutti gli enunciati dei testi religiosi, oppure considera le scritture come prescrizioni da adattare al continuo mutare delle esigenze morali, storiche e spirituali della gente; mentre il secondo ritiene le Scritture verità immutabili nel tempo. Il quesito è: se le dottrine sono soggette al mutare degli eventi, quali aspetti possono essere modificati, ampliati? Se invece si accetta fideisticamente inalterabili le leggi e le regole, come giustificare le molte innovazioni apportate nel tempo, ad esempio, nella dottrina cattolica? Come le seguenti:

- la preghiera per i morti e il segno della croce furono adottate ufficialmente intorno al 500 d.C.;
- il termine Papa, che significa padre, entra in vigore nel 610;
- l’adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie fu adottata nel 787;
- il celibato dei preti fu imposto da Gregorio VII nell’anno 1074;
- la confessione auricolare fu istituita da papa Innocenzo III durante il concilio Laterano del 1215;
- il battesimo per aspersione divenne legale con il concilio di Ravenna nell’anno 1311;
- i 7 sacramenti furono sanciti dal concilio di Firenze nel 1439;
- il credo cattolico fu istituito da Pio IV nel 1560;
- il dogma dell’infallibilità del Papa fu proclamato da Pio IX nel 1870.

Ma oltre a queste molte sono state le cose superate:
- l’Inquisizione che fu istituita dal concilio di Verona nel 1184;
- l’uso della tortura permessa da Innocenzo IV (1243-1254) con la bolla Extirpanda;
- la schiavitù legittimata da Niccolò V (1447-1455) con la bolla “Divino amore communiti”;
- le indulgenze che furono concesse per la prima volta nell’850 da papa Leone IV: la vendita delle stesse iniziò nel 1190 e durò fino all’epoca della Riforma;
- la lettura della Bibbia che era proibita al popolo fin dal concilio di Tolosa del 1229;
“Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo né di quanto è quaggiù sulla terra.” (Es. 20,4).

E ancora, le cose superate dell’Antico Testamento:
“Colui che percuote suo padre o sua madre sia messo a morte.” (Es. 21,15).
“Colui che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.” (Lev. 21,17).
“Non lascerai vivere colei che pratica la magia.” (Lev. 22,17).
“Chiunque farà un lavoro di sabato sarà messo a morte.” (Es. 31,15).
“Non vi taglierete i capelli in tondo ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba.” (Lev. 19,27).”
Se uno commette adulterio con la moglie del prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno essere messi a morte.” (Lev.20,10).
“Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due dovranno essere messi a morte.” (Lev. 20,13).
“Se uno ha rapporto con una donna durante le sue regole, tutti e due saranno eliminati dal loro popolo.” (Lev.20,18).
“Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare.” (Lev. 24,16).
“La donna non si metterà un indumento da uomo, né l’ uomo indosserà una veste: perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore.” (Dt 22,5).
“Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce alla voce né di suo padre né di sua madre allora tutti gli uomini della sua città lo lapideranno ed egli morirà…” (Dt 21,18)

Se molte innovazioni sono state apportate e molte prescrizioni sono state superate perché non superare anche l’ingiusta, crudele e sanguinaria usanza di mangiare animali? Probabilmente per il semplice fatto che il massacro di 50 miliardi di esseri senzienti, urlanti, piangenti, per la stragrande maggioranza dei religiosi non esiste come problema.

Diverse centinaia di piccoli satelliti sono nati dalla religione cristiana, oggi se ne contano ben 30.000 diverse denominazioni. Ognuna di queste è profondamente convinta che solo la sua visione è la più giusta, la più vicina al pensiero di Gesù. Cercare di dialogare con alcuni fedeli di certe comunità religiose a volte è impresa ardua. Chi ha ragione? Certo ognuno segue il sentiero religioso che più sente in sintonia con le proprie aspettative. In questo caso l’individuo adatta l’oggetto di riferimento a se stesso piuttosto che adattare se stesso all’ideale superiore. Cioè, se la dottrina della propria religione prescrivesse (per assurdo) che i fedeli debbano tagliarsi una mano a testimonianza della loro fede, accetterebbero? Oppure metterebbero in moto il loro senso critico? Se la logica di Dio mi porta alla guerra io ho il dovere di disobbedire? Se Dio autorizza l’uccisione degli animali non dimostra forse di disprezzare la sua stessa opera ed essere in antitesi con se stesso?

Se Dio ci ha dato un cervello è segno che vuole che lo facciamo funzionare; allo stesso modo se ci ha dato una coscienza lo scopo è quello di cercare di ampliare la sfera della nostra compassione. La vera logica però è solo quella che non è di parte: è quella che ha una visione universalista il cui intento è il bene e l’evoluzione di tutte le cose (altrimenti Dio perché le avrebbe create)? Trincerarsi dietro una visione parziale significa escludere dal proprio orizzonte tutto il resto e soprattutto negare l’inevitabile interazione ed evoluzione cui sono soggette per legge universale tutte le cose, compreso il pensiero, la sensibilità umana, il senso di giustizia, di rispetto verso l’altro, l’intrinseco valore delle diversità, la sacralità della vita in qualunque forma fisica si manifesti.

Chi si attiene strettamente alle parole del suo Profeta o del suo Iniziato dovrebbe avere la coerenza di applicare integralmente il suo insegnamento, non solo ciò che è conforme alle sue personali convinzioni o ciò che gli torna comodo, senza cercare patetiche scappatoie con la solita solfa che l’essere umano è debole e imperfetto. Se fossimo nati in Cina seguiremmo con lo stesso ardore la dottrina del Tao? Se in india l’induismo? Se in Iran lo zoroastrismo? Se nel Tibet il buddismo? Il luteranesimo, il calvinismo e cos’ via?

Ciò che la stragrande maggioranza dei religiosi spesso si rifiuta di comprendere è che nulla di ciò che è stato scritto o detto dai profeti è valido in eterno: se così fosse nulla potrebbe evolvere. Per ogni cosa c’è un tempo stabilito. I dettami e le regole spirituali o religiose vengono prescritte per quella particolare popolazione nel suo particolare contesto storico, culturale, morale e spirituale, diversamente sarebbe come parlare della teoria dei Quanti ad un popolo indigeno. I Profeti hanno gettato il seme, ma guai a concentrarsi sul seme dimenticando che deve diventare pianta e dare i suoi frutti.

Se fare la volontà di Dio contraddice la logica del bene universale allora ho il dovere di disobbedire alla regola. Anche se, come si dice, la mia logica può non coincidere con la logica di Dio. Ma se le leggi sono fatte per l’uomo e per il creato non devono forse tornare a loro beneficio?

Il fondamento della fede nelle religioni monoteiste è quello di credere nella parola rivelata: chi crede si salva chi non crede è condannato. Questa politica di accettazione passiva a credere in ciò che ad altri è stato rivelato genera sonnolenza alla parte creativa dell’uomo, fiacca il pensiero e preclude l’autodeterminazione. Credere passivamente nel dogma libera dall’impegno di dover ragionare. Questo delegare ad altri ciò che riguarda la nostra vita, il prendere a scatola chiusa ciò che non si comprende né magari si condivide, parte dal presupposto che io, uomo qualunque, non sono in grado di capire ciò che è bene per me stesso da ciò che mi danneggia al punto che altri sono autorizzati ad impormelo “per il mio bene” (come è successo in passato e succede anche oggi in alcune religioni estremiste). Molti infatti sono stati sterminati per aver osato mettere in dubbio la parola rivelata, ma un fatto è credere in Dio un’altro è credere in ciò che sta scritto o interpretato dall’uomo. Io considero dannoso dover accettare per fede ciò che la mente rifiuta per mancanza di logica, positiva.

Dove sono i doni promessi dei quali Dio doveva colmare coloro che avrebbero creduto alla Parola? Dov’è la terra promessa dove scorre “latte e miele”; dov’è l’abbondanza e la pace promessa? Le popolazioni che rivendicano la “primogenitura” sono forse nella sostanza migliori di altre? vivono forse nella pace e nel benessere rispetto a coloro che magari non hanno neppure sentito parlare della Torà, del Vangelo o del Corano? In realtà ogni popolo ha le religione più adatta al suo cammino evolutivo, finché gli uomini avranno bisogno di una religione. Credere o no all’esistenza di Dio sarà un dubbio che resterà per sempre perché non sarà mai possibile dimostrare l’una o l’altra tesi. Ma il dubbio è ciò che fa progredire perché fa dell’individuo un elemento volitivo, pensante, ciò che ha fatto progredire l’umanità, che ha consentito alla scienza di svilupparsi, di abbattere le dittature, mentre le certezze assolute, quanto parziali, sono sempre state la base di ogni sventura. Già Socrate affermava che non era certo di nulla e i post socratici addirittura dicevano che non erano certi nemmeno di essere incerti.

L’errore di fondo delle religioni sta nel credere che ciò che è stato sancito in un contesto storico-sociale per una particolare popolazione in circostanze contingenti possa avere valore imperituro e che debba essere applicato ad ogni popolo ed in ogni periodo storico.

Vi è in tutto questo una esasperata differenziazione tra i buoni ed i cattivi: i primi destinati al paradiso i secondi all’inferno. Ma sappiano bene che tra il nero e il bianco vi sono infinite sfumature intermedie e che non è possibile separare nettamente i buoni dai cattivi, come non è possibile stabilire dove finisce il giorno e inizia la notte; infinite sono infatti le circostanze per cui un individuo diventa cattivo, anche se l’uomo è sempre responsabile delle sue azioni.

A me sembra notevole la differenza di peso tra Gesù e qualunque altro Profeta o Iniziato di qualunque altra grande religione. Ma ognuno ha la sua visione delle cose. Però siccome le religioni sono tutti raggi della stessa ruota al cui centro sta lo stesso Dio, e che la vera religione è solo quella dello spirito rigenerato dall’amore universale, ciò che conta è il bene di tutte le cose e questo viene solo se l’uomo vive onestamente, con giustizia, bontà e altruismo. “Il di più viene dal maligno”.

Franco Libero Manco

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mercoledì 20 aprile 2011

L'acqua sporca di Fulvio Di Dio... Libro denuncia sulla privatizzazione del bene più prezioso!




Ciao Paolo,

il 27 aprile 2011 esce ACQUA SPORCA (Editori Riuniti - Fulvio Di Dio), un libro che denuncia i loschi traffici alla base della proposta di privatizzazione del bene più prezioso per l'umanità.


I venti di privatizzazione giunti anche in Italia scorrono come fiumi di denaro per confluire nelle tasche delle multinazionali, a discapito degli utenti e dell’ambiente. I motivi e la voce di quanti si oppongono alla rapina del secolo, con la complicità di tutto il mondo politico.

In questo libro ho cercato di dipingere un inquietante affresco dei rapporti spesso sospetti tra Comuni, aziende e colossi industriali. Dal caso arsenico alle rivolte in Sudamerica, dalle accuse ai potenti alle voci dei più deboli, Acqua sporca è una panoramica lucida sulle mille bugie raccontateci per convincerci che l'intervento privato sia la panacea di ogni male.

Vediamo se riusciamo a organizzarci per una presentazione dalle tue parti, in uno dei tuoi interessanti incontri pubblici.

Un abbraccio,
Fulvio Di Dio

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martedì 19 aprile 2011

Fukushima - Conseguenze economiche degli incidenti alla centrale nucleare - Le sventure a volte possono portare consiglio...



Dopo gli incidenti alle centrali nucleari giapponesi di Fukushima c’è stato un po’ di ripensamento nei programmi nucleari del governo italiano; lo stesso governo si è affrettato a emanare un decreto che rimanda di un anno le procedure di localizzazione delle possibili centrali nucleari (ma non le procedure di localizzazione dei depositi delle scorie radioattive); vari paesi hanno deciso di rivedere le condizioni di sicurezza delle centrali esistenti, le quali (sono quasi 450 nel mondo) continuano a frantumare nuclei di uranio e di plutonio e a generare ogni anno tonnellate di rifiuti radioattivi.

Dopo Fukushima sono cambiate molte cose, oltre che di carattere ambientale, di carattere economico. Negli ultimi anni c’era stata una lenta ripresa, in vari paesi del mondo, dei programmi di costruzione delle centrali nucleari, pubblicizzate come la fonte di elettricità che evita l’effetto serra, del tutto sicura, e questo fermento aveva messo in moto l’unica cosa che conta per il potere finanziario, i soldi, da investire nell’industria meccanico-nucleare che fabbrica le centrali nucleari e nell’industria delle costruzioni. La costruzione di una grossa centrale nucleare richiede, a parte i materiali nucleari veri e propri, circa un milione di tonnellate di cemento e acciaio, e poi nuove strade e porti e infrastrutture. Poi richiede complesse procedure burocratiche che a loro volta richiedono studi di sicurezza, commissioni tecniche, appalti, tutti costosi.

Chi acquista centrali nucleari deve prendere i soldi in prestito dalle banche e questi soldi devono essere assicurati, il che significa altre speranze di profitti finanziari. Ci sono poi altri due settori economici la cui sopravvivenza è associata alla costruzione e al funzionamento delle centrali nucleari: una centrale nucleare ha bisogno di uranio, la materia prima di cui poco di parla ma che tiene in moto grossi affari industriali internazionali. Una centrale nucleare da 1600 megawatt (come una delle quattro che il governo italiano avrebbe voluto costruire, in collaborazione con la venditrice francese Areva), ha bisogno ogni anno di circa centomila tonnellate di roccia uranifera estratta in un numero limitato di paesi nel mondo: Kazakistan, Australia, Canada, Namibia. Un’importante industria chimica trasforma i minerali di queste rocce uranifere in ossido di uranio, poi l’ossido di uranio in fluoruro di uranio.

Poi intervengono altre industrie che trasformano, mediante centrifughe, l’uranio naturale in uranio “arricchito” al 4 % di uranio-235, la forma di uranio richiesta per le centrali; poi ci sono industrie metallurgiche che preparano le leghe per i tubi che rappresentano le “camicie” degli elementi di combustibile, e poi le “pastiglie” di uranio arricchito che saranno caricate nel nocciolo del reattore. Fa presto un governo a dire “ripensamento” sul nucleare, revisione delle norme di sicurezza, ma intanto il denaro delle imprese continua a uscire per pagare banche e assicurazioni, i cui prestiti si fanno più costosi davanti alla crescente incertezza del futuro delle centrali; intanto alle imprese non entra neanche un soldo fino a che le centrali sono ferme per ripensamenti e anzi altri soldi devono essere spesi per revisioni e controlli, e sale il costo finale dell’elettricità nucleare a livelli ancora più inaccettabili.

Dietro la catastrofe di Fukushima ci sono centinaia di persone, banchieri, dirigenti delle assicurazioni, manager di grandi imprese, presidenti, gli uomini del potere dei soldi, spaventati per il proprio futuro che, fino all’11 marzo, quando lo tsunami ha paralizzato le centrali nucleari giapponesi, sembrava così luminoso. Nelle ultime settimane il prezzo dell’uranio sta crollando, diminuito del 20 % in un mese, e così sta crollando il prezzo dell’uranio arricchito e delle relative tecnologie e calano i titoli in borsa delle società nucleari. Purtroppo la crisi coinvolge anche gli incolpevoli lavoratori di queste imprevidenti industrie, dai deserti dell’Asia ai poli tecnologici nucleari. Dopo Fukushima il mondo finanziario e industriale non sarà più come prima. I governi dovranno finalmente fare delle nuove corrette analisi dei reali fabbisogni di elettricità (perché solo elettricità sono capaci di dare le centrali nucleari) e dello stato reale delle tecnologie energetiche.

I posti di lavoro perduti abbandonando l’avventura delle centrali nucleari, potranno essere assorbiti dal gigantesco lavoro di sistemazione dei rifiuti radioattivi che si sono finora accumulati nel mondo e che continuano ad essere generati ogni giorno, fino a che restano in funzione le centrali esistenti. Tale lavoro richiede chimici, ingegneri, fisici, ma anche geologi e urbanisti e decenni di tempo, per cui più presto le centrali nucleari chiuderanno, più presto si smetterà di costruirne di nuove, meglio sarà. Una lezione che vale anche per l’Italia che stava imprudentemente per riprendere la via nucleare.

Giorgio Nebbia
nebbia@quipo.it

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lunedì 18 aprile 2011

Ilvio Pannullo: "Islanda - La silenziosa e rivoluzionaria rivolta contro i poteri finanziari bancari..." - Un esempio da seguire...




"Il caso Islanda.. zitti zitti.. gli islandesi si liberano dal giogo!" (Saul Arpino)

In Islanda la popolazione ha di nuovo votato NO al referendum indetto recentemente dal governo per il caso Icesave. Gli islandesi, per la seconda volta, hanno espresso la loro più assoluta opposizione all’accordo sul rimborso di 3,9 miliardi di euro chiesto dalla Gran Bretagna e dall’Olanda in seguito al fallimento della Icesave, società controllata dalla Landsbanki. Tutti e sei i distretti elettorali islandesi hanno votato per il “No”, con una percentuale nazionale del 60%, in calo dal 93% del gennaio 2010,dimostrato così di voler respingere, ancora una volta, la proposta del governo, composto da Verdi e Social-Democratici.

Per chi non lo ricordasse, l'economia islandese è stata pesantemente colpita dalla prima onda della grande crisi finanziaria che si è abbattuta sull'isola e sul mondo intero nel 2008. Sono cadute immediatamente le due banche principali islandesi, che sono state subito nazionalizzate.

Icesave, una specie di conto arancio gestito dalla principale banca islandese (Landsbanki per l’appunto), ha sostanzialmente chiuso i battenti, essendo a quel punto incapace di rimborsare i clienti. Così, i risparmi di molti inglesi ed olandesi, i principali clienti di Icesave, sono rimasti congelati per un bel po'. Il governo inglese, per evitare spiacevoli proteste in casa propria, è intervenuto ed ha garantito i fondi dei cittadini inglesi, salvo poi presentare la nota spese all'Islanda.

Ed il nuovo governo islandese si è guardato bene dal prendere una decisione. Ha invece chiamato i cittadini alle urne per ben due volte in 13 mesi per votare a favore o contro un'ipotesi di ristrutturazione (e restituzione) del debito. E per la seconda volta in 13 mesi, il nuovo referendum - che prevedeva una lunga e comoda spalmata della restituzione fino al 2046 - ha visto il consueto verdetto dalle urne: NO.

Anche perché - è giusto precisarlo - in fondo Icesave è quasi interamente sostenuta, nei suoi depositi, da cittadini inglesi ed olandesi, non certo da cittadini islandesi. Quindi, se per caso non si paga, non sono certo gli islandesi a trovarsi carta straccia tra le mani. Da qui lo scontro ideologico sulla restituzione di un debito dovuto più alla speculazione straniera che non ad un’intensa opera di finanziamento dell’economia nazionale.

Il voto ha riflesso la diffusa convinzione che i negoziatori del governo non siano stati abbastanza vigorosi nel perorare il caso legale islandese. E’ vero, è stato ottenuto un termine di pagamento più lungo per gli esborsi di Icesave, ma il modo in cui l’Islanda otterrà le sterline e gli euro, malgrado la propria economia sia in caduta libera, è ancora da determinarsi e tutto questo minaccia il crollo del tasso di cambio della corona islandese. Ed una simile ipotesi non è semplicemente considerabile, perché la conseguenza di un eccessivo indebolimento della valuta islandese comporterebbe la svendita del patrimonio nazionale agli speculatori stranieri. Insomma, si rischierebbe un bis in idem.

L’accordo proposto ha effettivamente abbassato il tasso di interesse dal 5,5% al 3,2%, ma ha comportato che gli interessi per il salvataggio decorressero dal 2008. Ha persino incluso la quota d’interessi-extra che convinsero gli investitori stranieri a mettere i propri fondi in Icesave. Gli islandesi consideravano questi interessi-extra come una compensazione per i rischi che furono presi dagli investitori e per questa ragione dovrebbero esser andati persi e quindi non conteggiati. Il che non è del tutto illogico.

Ora, che ogni tentativo di riconciliazione è andato fallito, la cosa probabilmente finirà in tribunale sotto l'ala dell'EFTA, European Free Trade Agreement. E poi sarà tutto da vedere cosa succederà se mai il tribunale condannerà l'Islanda a pagare. Frosti Sigurjónsson, portavoce del "No", ha dichiarato che "il rischio di accettare questo accordo è molto più grande del rischio di affrontare la cosa in tribunale, che in fondo è un nostro diritto". Così, la questione “Icesave” andrà in tribunale. Si tratta dunque di capire come andrà a finire.

Intanto par di capire che Gran Bretagna e Paesi Bassi faranno davvero la parte del leone sui resti del cadavere di Landsbanki, giacché secondo il diritto europeo “il costo di finanziamento di tali schemi deve essere supportato, in via di principio, dagli stessi istituti di credito”. Questo non era, tuttavia, quello che volevano gli islandesi prima del voto; i poveri isolani avevano semplicemente intenzione di salvare la loro nazione da un’obbligazione senza fine, se si fossero iscritte le perdite delle banche all’interno dei paragrafi del bilancio pubblico, senza un piano per determinare il modo in cui l’Islanda avrebbe ottenuto i soldi per pagare. Nulla di più, ma neanche nulla di meno.

Il primo ministro Johanna Sigurdardottir ha affermato che il voto può avviare “un caos economico e politico”, ma anche pagare può portare a queste conseguenze. L’anno appena trascorso ha visto la disastrosa esperienza di Grecia, Irlanda e Portogallo dopo aver portato i debiti dello scriteriato settore bancario all’interno del bilancio pubblico.

È difficile aspettarsi che ogni nazione sovrana imponga un decennio o più di depressione alla propria economia, visto che le leggi internazionali permettono a ogni stato di agire in difesa dei propri interessi vitali. Agire diversamente equivarrebbe a decidere di sottomettersi ai voleri dei banchieri, mandando al macello intere generazioni con i loro diritti civili,sociali e politici, presenti e futuri.

I tentativi dei creditori di persuadere le nazioni a salvare le loro banche con il debito pubblico è stato nei fatti, fino a questo momento, un esercizio di pubbliche relazioni. Gli islandesi hanno visto il successo ottenuto dall’Argentina da quando ha imposto un taglio drastico alle pretese dei propri creditori. Hanno anche visto la distruzione economica dell’Irlanda e della Grecia per aver cercato di pagare oltre le proprie possibilità. Hanno dunque ragionevolmente scelto di optare per una linea di difesa ad oltranza degli interessi nazionali. E dovrebbero essere presi ad esempio per questo.

La storia recente ci racconta infatti di svariati episodi dai quali si può imparare molto. I creditori dell’Irlanda, ad esempio, non le diedero di certo buoni consigli quando le suggerirono che pagare i fallimenti delle proprie banche non avrebbe sprofondato l’economia in una crisi senza fine.

L’esperienza irlandese è un avvertimento, un esempio per gli altri paesi di cosa accade quando ci si fida delle previsioni ultra-ottimistiche fatte dai banchieri centrali, i veri signori oscuri di queste manovre tutte dirette all’affossamento degli stati sovrani.

Nel caso dell’Islanda, nel novembre del 2008 lo staff del Fondo Monetario Internazionale aveva ipotizzato che la somma di debito pubblico e privato alla fine del 2009 sarebbe arrivata al 160% del PIL, ma evidenziò che un deprezzamento del tasso di cambio del 30% avrebbe spinto il rapporto al 240% del PIL, e ciò sarebbe stato “chiaramente insostenibile”. Ma il più recente bollettino sempre del FMI, datato 14 Gennaio 2011, riporta il rapporto debito pubblico/PIL per la fine del 2009 al 308% e stima lo stesso rapporto al 333% per la fine del 2010, prima ancora di mettere nel conteggio i debiti di Icesave (!!). Insomma, delle due l’una: o gli analisti finanziari del Fondo Monetario sono degli incompetenti strapagati o, al contrario, sono particolarmente abili nel manipolare i loro numeri e le loro statistiche per rispondere ad esigenze di politica economica. Ai posteri l’ardua sentenza.

Il problema principale dell’obbligazione dell’Islanda con la Gran Bretagna e con i Paesi Bassi, a parte ciò che verrà recuperato da Landsbanki (con l’aiuto dell’Ufficio Anti-Frodi britannico), è che i soldi dovranno essere pagati attraverso il pagamento di quanto ottenuto grazie all’esportazioni. Finora, tuttavia, non ci sono stati accordi tra Gran Bretagna e Paesi Bassi per decidere quali merci e servizi islandesi dovranno essere forniti come forma di pagamento. Insomma le carte sono sul tavolo, ma alcune sono scoperte, altre no.

Si dovrebbe invece auspicare la costituzione di un gruppo di esperti che immagini e definisca la soluzione più solida possibile: nessuna nazione sovrana può infatti adeguarsi all’imposizione di una generazione di austerità finanziaria, di ristrettezze economiche e di emigrazione forzata del lavoro per pagare per i fallimentari esperimenti neo-liberisti che hanno fatto sprofondare così tante economie europee. Si spera che la dignità mostrata dal popolo islandese illumini quanti, oggi, rischiano di trovarsi a breve nelle medesime condizioni.

Ilvio Pannullo

(Fonte: Altrenotizie)

domenica 17 aprile 2011

Per una Pasqua vegetariana... senza stragi di sangue - A Spilamberto (Modena) colazione vegetariana il 24 aprile 2011



"L'uomo e l'animale sono fratelli..."

La Pasqua è per gli umani un momento di gioia per milioni di animali un appuntamento con la morte.

Milioni di animali di ogni specie pagano con la sofferenza e con la morte il prezzo di assurde tradizioni.
Vitellini, coniglietti, maialini… saranno strappati alle loro madri per subire una sorte crudele: pensaci.
La vita di ogni essere vivente è sacra, come la tua: rispettala.
Astieniti dal mangiare la carne di qualsiasi animale.
Vi sono tante cose buone da mangiare senza uccidere animali innocenti
che come te e me amano la vita, soffrono e hanno terrore della morte.
Perché uccidi se non vuoi essere ucciso?
Perché causi ad altri ciò che non vorresti per te stesso?
Come possiamo sperare nella misericordia di Dio se siamo impietosi verso le sue creature?

Gesù si è sostituito all’agnello per far cessare questa usanza ingiusta e crudele.
Come si può uccidere e divorare l’agnello nel cui simbolo Gesù si identificato?

“Così parla il Signore mio Dio: Vai a curare quelle pecore da macello che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito e i pastori non se ne curano affatto. Io non perdonerò agli abitanti del paese”.(Zacc. 11,4-6)

GESU’ HA DETTO:
“Io in verità ve lo dico: colui che uccide uccide se stesso
e colui che mangia la carne degli animali abbattuti mangia
un corpo di morte. Io vi chiederò conto del loro sangue spumeggiante,
il loro sangue nel quale dimora l’anima.
Io vi chiederò conto di ogni animale ucciso”.
(dall’Evangelo della pace di Gesù Cristo secondo l’apostolo Giovanni delle chiese cristiane d’Oriente- originale in aramaico del 3° sec. d.C. Bibl. Vat. 156-P).
“Sono venuto ad abolire i sacrifici di sangue e se non smetterete di compiere sacrifici
l’ira di Dio non si allontanerà da voi” (dal Vangelo degli Ebrei).
Come puoi uccidere e mangiare l’animale nel cui simbolo Cristo si è identificato?
Chiediti: Gesù oggi approverebbe?
“La sorte degli uomini e quella degli animali è la stessa…
Non esiste superiorità dell’uomo rispetto agli animali
perché tutto è vanità”. (Eccl. 3,18-21)

NON IMBANDIRE LA TUA TAVOLA DI DOLORE E DI VIOLENZA
Cambia vita, diventa vegetariano, ne beneficeranno la tua salute, la tua coscienza, il tuo portafoglio e l’intero pianeta. Vieni con noi. Aiutaci a realizzare un mondo migliore, senza più violenze e ingiustizie,
né sull’uomo, né sull’animale, né sulla natura.
- Come giustifica la Chiesa cattolica il fatto che tra i più grandi Iniziati, Mistici e Santi del mondo Gesù sia stato il solo a non aver manifestato amore e compassione per gli animali?
- Come si può pensare che Cristo oggi si schiererebbe dalla parte di chi ritiene legittimo uccidere un animale per mangiare le sue carni (chi lo uccide per divertimento, o per prendersi la sua pelliccia o chi sperimenta medicine o armi da guerra) e non dalla parte di chi invoca amore e rispetto per ogni essere in grado di soffrire?
- Come si può pensare che Gesù si lascerebbe superare in misericordia e compassione da un essere umano che chiede amore e rispetto per tutte le creature?
- La Chiesa non denigra forse il sacrificio di Cristo quando limita il suo valore salvifico all’uomo colpevole ed esclude gli animali innocenti, vittime del peccato dell’uomo?
- Chi è insensibile verso il dolore degli animali come può essere sensibile alla sofferenza degli umani?

RICORDATI: IN PARADISO NON SI MANGIA CARNE
REGALATI UN CUORE NUOVO, UNA COSCIENZA PIU’ GIUSTA E SENSIBILE
REGALATI UN ATTO D’AMORE, DIVENTA VEGETARIANO: NE BENEFICERANNO LA TUA SALUTE, IL TUO PORTAFOGLIO E LA TUA COSCIENZA.
(Appello A.V.A.)

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24 aprile 2011 - Colazione pasquale vegetariana a Spilamberto:

“Nella più remota antichità gli animali vissero assieme cogli uomini. Quando questi si crearono imperatori e re, quelli cominciarono ad impaurirsi e si allontanarono…” (Lieh-tze)



In prossimità delle festività pasquali, vitellini, agnellini, coniglietti, maialini… saranno condannati a subire una sorte crudele al solo scopo di imbandire le tavole degli umani; anche se le nostre dispense traboccano di alimenti che non richiedono spargimento di sangue. Milioni di animali troveranno una morte atroce; fiumi di sangue saranno versati senza che mai sgorghi dal cuore dell’uomo un senso di sgomento e di ripulsa nel considerare quelle parti anatomiche, staccate da corpi martoriati ad esseri simili a noi…



Chiediamo agli italiani sensibili di non prestarsi a questo gioco disumano con la scusa della culinaria e delle ricette tradizionali. La gente tende ad imitare e se verrà dato un cattivo esempio anche altri si sentiranno autorizzati a proseguire nello scannamento indifferenziato a scopo alimentare. Quindi se non prendiamo una posizione chiara sulla strage incombente indirettamente ci renderemo responsabili dell’agonia e della morte di migliaia di creature innocenti.



Ma oltre all’inaccettabile sofferenza degli animali, continuare a consumare la carne di animali assassinati significa andare contro natura e rendersi responsabili della disumanizzazione della coscienza umana. Infatti l’uccisione degli animali abitua a convivere con l’idea della supremazia del più forte sul più debole. Inoltre occorre considerare che nessun settore industriale inquina e distrugge il pianeta quanto l’industria della carne; che nessun settore assorbe e dissipa più acqua potabile a livello mondiale; che nessun settore causa fame nel Terzo Mondo come la cultura degli allevamenti intensivi che richiedono spazi sconfinati di monocolture inquinanti (e spesso pure transgeniche); che nessun settore assorbe più energia elettrica.



Dissociamoci quindi senza rimpianti, almeno a Pasqua, da questa cultura di sangue e di morte; dando il nostro contributo per un mondo migliore in cui si propongono pietanze incruente; impegnandoci a divulgare prodotti benefici e salutari. Vi sono tante cose buone da preparare senza sacrificare animali innocenti, senza rendersi complici di quest’inferno che va solo a beneficio delle grandi lobbyes di settore, ma a danno di tutti, uomini, animali, natura. Facciamo in modo che anche gli animali festeggino la Pasqua, da vivi, e sicuramente ne beneficerà la civiltà, la giustizia e anche la nostra coscienza.



In occasione delle feste pasquali il Circolo Vegetariano VV.TT. organizza la consueta Colazione di Pasqua, senza stragi di sangue, quest’anno il picnic si svolgerà a Spilamberto, lungo le rive del fiume Panaro. Ognuno è invitato a contribuire con uova sode colorate e dolcetti pasquali vegetariani, Caterina, la nostra anfitriona, preparerà una torta pasqualina con verdure dell’orto di Maria la bifolca. Ognuno si porti le sue posate ed i suoi piatti e bicchieri.

Appuntamento, per recarsi tutti assieme sul greto del fiume, alle h. 12.00 di domenica 24 aprile 2011, all’ingresso del sentiero natura di Via Gibellini a Spilamberto.



Paolo D’Arpini



Info. 333.6023090 – circolo.vegetariano@libero.it