giovedì 17 febbraio 2011

Equivita: "No alla tolleranza agli Ogm non autorizzati nei mangimi"



"Libero pascolo per liberi animali..." (Saul Arpino)

Il Comitato Scientifico EQUIVITA si rallegra per il rinvio della decisione riguardante la modifica del Regolamento 882/2004 proposta dalla Commissione europea e discussa a Bruxelles lo scorso 9 febbraio. Tale modifica comporterebbe, infatti, un nuovo rischio per la salute dei cittadini europei.

Richiedendo l’introduzione di una soglia di tolleranza sugli Ogm non autorizzati presenti nei mangimi, la Commissione europea ha mostrato nuovamente la sua incredibile propensione a soddisfare le richieste delle aziende biotech e ha nuovamente, deliberatamente, messo in secondo piano la salute dei suoi cittadini, incurante dei possibili danni alla salute, incurante dei danni all’economia.

Con la richiesta fatta, la Commissione si presta a sostenere ancora una volta la strada già percorsa delle aziende, “la strada del fatto compiuto”, oppure “la strada del prima inquini e poi regolamenti”. Il piano strategico che si trova dietro a ciò è il raggiungimento della contaminazione dell’intera filiera alimentare, per giungere, attraverso il brevetto che copre gli Ogm, al controllo dell’intera produzione di cibo in Europa.

Le perplessità sollevate dai vari Stati membri e la contestazione delle associazioni che da tempo si battono in difesa dei più deboli (sia popoli, che uomini e animali), hanno portato al rinvio della decisione. Noi speriamo che ciò non significhi “attendere un momento più opportuno per agire”.

Il Comitato scientifico EQUIVITA si schiera con la campagna alimentare di Friends of the Earth Europe: denuncia l’inconsistenza dell’allarme sollevato strumentalmente sulla carenza di cibo per gli allevamenti, denuncia altresì l’illegalità della modifica proposta per il Regolamento 882/20004 (documentata dallo studio dell’avv. Achim Willand) e chiede alla Commissione di ritirare l’intera proposta.

Il Comitato scientifico EQUIVITA spera infine che le modifiche da proporre ai regolamenti europei che riguardano gli allevamenti siano destinate in futuro a modificare la visione di sfruttamento intensivo degli altri esseri viventi oggi imperante, in un’ottica di rispetto della dignità di ogni vita.


Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it

1 commento:

  1. Commento ricevuto da Antonio Pantano:
    1 = L'amianto - è noto agli specialisti - fa male (e/o può far male) a chi lo estrae e lavora, se non usa cautele d'obbligo, ed a chi lo "danneggia" deteriorando tetti o recipienti costruiti, a suo tempo, in fibra di amianto.
    Dannosissimo per chi lo "maltratta", o lo "sfilaccia, distruggendolo". Chi scrive, per esempio, impedì che il proprio serbatoio idrico, di accumulo acqua nel condominio ove vive la famiglia, fosse "asportato e distrutto" (avrebbe potuto sostituirlo con altro di fibra di vetro o analogo, ma anche questo NON è detto che non possa avere le identiche caratteristiche - o forse maggiori! per la composizione imprecisa), e continua imperterrito a goderne l'utilità, a patto che NESSUNO SCONSIDERATO lo manometta.
    Mezza Francia (e non solo!) ha tetti (da due secoli) coperti da fibra d'amianto!
    2 = Il problema della letalità dell'amianto fu ingigantito SOLO per far chiudere quelle cave (e "destinarle ad altre attività più dannose" - le discariche, per esempio!) e per FAVORIRE improvvisate imprese di smaltimento, succedanee di "NUOVI COSTRUTTORI/APPALTATORI", nell'ambito della COLOSSALE TRUFFA che comportò, nel 1990, l'abolizione dello ALBO NAZIONALE DEI COSTRUTTORI EDILI, già tenuto dal Ministero dei Lavori Pubblici, e poi soppresso per FAR VIVERE (e dominare) società privatissime gestenti le S.O.A. (che certificano, a caro prezzo, qualsiasi improvvisato, munito di DENARO e di INCOMPETENZA provata, che vuol giganteggiare - MAFIA STYLE - nel campo monopolistico degli appalti pubblici edili, e non solo).
    3 = Circa la BARILLA, è una MULTINAZIONALE "italian Style", che vende qualsiasi prodotto, comunque realizzato (anche in nome di "alimentazione inadatta"), lucrando SECONDO LEGGE LIBERISTICA E LIBERALE, senza tanto andare per le spicce. Come tale, riesce a INTERFERIRE (e NON E' LA SOLA!) nei circuiti internazionali WEB. In nome del "grande fratello", che tutela - come una setta religiosa - SOLO IL POTERE DEL DENARO ed i suoi arricchiti sgherri. [Che, comunque, MORRANNO, come il mitico Re Mida!].
    4 = Ma chi si lamenta, perché non raccoglie dati, e DENUNZIA alla magistratura italiana (incalzandola perché lavori, e non si limiti alla sorte delle "escort per scelta" - una prostituta, o un prostituto, sono tali SOLO per scelta di VITA! - su temi più SERI) l'intero accaduto? Di guisa che anche la Barilla, coi suoi eventuali prodotti insufflati (se del caso) di amianto, siano "esaminati" da chi di dovere?

    Antonio Pantano - pantanoantonio@ymail.com

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