giovedì 27 gennaio 2011

Federalismo bioregionale in Italia... ipotesi e proposte in attesa della unione politica dell'Europa: Stati Uniti d'Europa....


(Nella foto: Paolo D'Arpini in posizione centrale mentre parla ad un incontro bioregionale, seduto alla sua sinistra (in secondo piano) si vede Giorgio Vitali che prende appunti)

Relativamente all'articolo sul federalismo bioregionale
(http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/01/26/no-al-federalismo-che-smembra-litalia-in-repubblichette-regionali-e-penalizza-i-cittadini/)


Scrive Giorgio Vitali:

PUR CONDIVIDENDO LE CRITICHE, OCCORRE TENERE PRESENTE CHE LA REGIONALIZZAZIONE è UNA CONSEGUENZA AUTOMATICA DEL PROCESSO DI AGGREGAZIONE EUROPEO. IN OGNI MOMENTO DELLA STORIA. IN OGNI MOMENTO DEL DIVENIRE NAZIONALE, OGNI ALLARGAMENTO DEGLI SPAZI HA COINCISO CON L'ALLARGAMENTO DELLE RELATIVE AMMINISTRAZIONI. L'ALLARGAMENTO DELLO SPAZIO DANAZIONE A EUROPA UNITA COMPORTA NECESSARIAMENTE LA FINE DELLE PROVINCE E L'AFFERMAZIONE DELLE REGIONI COME UNITà AMMINISTRATIVA SEMPLICE. resta in piedi il problema delle Metropoli, intese come forme post-moderne di aggregazione sociale, presenti in tutti i paesi ed in tutti i continenti. POI resta il problema fondamentale del clientelismo (in senso lato). Il clientelismo NON è fine a se stesso, ma serve per fini politici. Il politico emergente e quello arrivato NECESSITANO di GREGARI (che possono essere anche gruppi di pressione) che vanno accontentati e tenuti buoni. D'altronde napoleone il grande, capace di distruggere in battaglia qualsiasi nemico, dovette soccombere, sicuramente contro la propria volontà, al FAMILISMO, pur di assicurarsi un minimo di controllo del territorio. Malgrado ciò, quando era in Egitto e quando pativa il freddo a Mosca dovette fare i conti con persone che gli fecero un colpo di Stato. In politica, disgraziatamente, le REGOLE non servono"

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Mia rispostina:

....Ed è proprio in seguito all'effetto della aggregazione europea che ritengo utile la suddivisione in ambiti provinciali e città metropolitane, corrispondente al territorio "bioregionale".... anche perché le regioni in Italia non corrispondono esattamente a territori omogenei con una precisa identità storica e biosistemica, mentre le province e le città sì... Infatti l'Italia è nata con i Comuni... che in realtà erano "province" perché comprendevano la città con il territorio circostante che si riconosceva nell'identità cittadina. Ricordi? Le regioni al massimo potrebbero coincidere con gli staterelli signorili i cui confini variavano secondo l'espansione o la diminuzione del potere signorile... Per le città e quindi le province, invece, i confini sono certi. Ricorderai benissimo, tu che sei emiliano, la “differenza” identitaria culturale e politica fra Modena e Bologna, durata duemila anni, ed ora le due città sono entrambe nella Regione Emilia Romagna, che è un'aggregazione spuria....
Saul Arpino (alias Paolo D'Arpini)


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Replica di Giorgio Vitali:

CARISSIMO SAUL ARPINO, CHIARIAMO SUBITO CHE IO NON SONO EMILIANO, BENSì ROMAGNOLO. ROMANDIOLICUS, PER LA PRECISIONE E MIO ZIO IL GIORNALISTA FU UN ACCESO SOSTENITORE DELLA SEPARAZIONE FRA ROMAGNA ED EMILIA( due storie, due civiltà, due economie, sostanzialmente diverse e divergenti), con intrusioni "apparenti" dello Stato Pontificio. Anzi, ha agito culturalmente di più la presenza di Cagliostro rinchiuso a san Leo che secoli di benedizioni battesimi baciapile e predicozzi.

TORNANDO A NOI, LA BATTAGLIA DI CUI TI FAI PROMOTORE è SACROSANTA, MA VA COMBATTUTA SAPENDO CHE...
1) La strutturazione in Macroregioni che verrà a seguito di una più stretta integrazione europea avrà connotazioni economiche (macro regione nord-ovest gravitante sulla Francia e basata sulla disseminazione industriale automobilistica.)
2) Macro regione Nord Est gravitante sull'Europa centrale e ricostituente l'Imper austroun garico con la sua economia in prevalenza agricola.
3) Macroregione Italocentrale sulla base dello storico Granducato di Toscana ( benemerito in tutti i sensi)
4) Macroregione pontificia (Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo) sotto chiara influenza vaticana a base clerico-agricola.
5) Macroregione a sfondo geopolitico, gravitante su Napoli e Palermo, come c'insegna la storia, gravitante nel cuore del Mediterraneo con propaggini di tipo GEOPOLITICO globalizzato, basate sui commerci più o meno leciti, delle varie SACRE CONGREGAZIONI della cosiddetta "malavita". Che NON ha nulla di differente dalla pirateria da cui è nato l'impero inglese e che aveva proprie in quelle zone sicuri approdi.

Ricordo che la nascita delle Nazioni ha comportato la fine dell'Europa intesa in senso Sacro Romano Impero, così come la rinascita delle strutture imperiali ( vedi oggi la TURCHIA) comporterà la fine delle vecchie strutture nazionali. Ricordo ancora che l'Italia è nata dalla mente di Napoleone ( nazionalista e giacobino), che ha inventato anche la nostra bandiera, ed è stata pensata e fatta in buona parte da persone che avevano combattuto con il Grande Corso, o loro eredi DIRETTI.

LA CONCLUSIONE NON PUò CHE ESSERE UNA SOLA: BATTERSI CONTRO LA DERIVA AUTOMATICA, RIPROPORRE UNA DIVISIONE SU BASE BIOREGIONALE COME RIVOLUZIONE IN ATTO CHE GUARDA OLTRE GLI INTERESSI CONTINGENTI.
AGGANCIARSI A SIMILARI FORME DI BIOREGIONALITà DIFFUSE O DA DIFFONDERE NELL'INTERO TERRITORIO DELLA COSTITUENDA UE, CHE DEVE GUARDARE SOPRATTUTTO AD EST...

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Mia considerazione:

Carissimo Fratello Giorgio, per quanto riguarda le macroregioni bioregionali (da te evocate ma sulla cui vocazione industriale ho dei dubbi) la loro formazione potrebbe avere un senso se e ove si raggiungesse l'unità politica europea (ovvero Stati Uniti d'Europa), ma pure in quel caso l'idea degli ambiti bioregionali ristretti (Province) resterebbe in piedi, come forma di autogoverno locale, ed in quel caso si potrebbero addirittura riunire in un solo ente giuridico tutti i comuni della Provincia. Per quel che riguarda le aree fortemente urbanizzate, invece, resta in piedi l'ipotesi di "Città-Regione" (vedi l'esempio di Parigi e la sua banlieu). Ma in tutto questo riassetto "amministrativo" andrebbe comunque considerata l'omogeneità dei territori presi in considerazione (dal punto di vista dell'habitat e del biotopo), infatti la consistenza ecosistemica è uno dei modi di poter individuare una "bioregione" oltre ovviamente alla "identità" culturale, sociale ed umana.
Ciao, Paolo D'Arpini

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Precisazione di Giorgio Vitali:

O gran fedele di Priapo!
Concordo con Te sui temi testé trattati. Tuttavia debbonsi prendere in considerazione (ferma restando l'ipotesi rivoluzionaria da me cennata) le connotazioni geografiche. Per NOstra ( ed altrui) fortuna e per una sorta di isolamento dell'Italia, che ha esportate genti tramite le Repubbliche Marinare, ma nei limiti delle capacità delle navi in uso, fino alla migrazione di massa verso le Americhe, ma nel secolo XIX, le popolazioni regionalmente intese sono rimaste tali e quali l'epoca delle scorribande barbariche. (con qualche eccezione come noi romagnoli, adusi a frequentare miscugli Otrogotico/ Erulo/ longobardico/ bizantini (id est: di tutto e di più). [Io comunque sento scorrere tumultuosamente nelle mie arterie il buon sangue che irrorava ODOACRE il Magnifico. Ignobilmente assassinato, auspice una "fimmina" dal cattivo Teodorico, Primo ed autentico Re d'Italia]. Ciò detto, ed affermato, ad esempio io riconosco a naso gli etruschi, e permettendolo i programmatori del disordine globalizzato, è possibile anche identificare le comuni radici di umani, non umani, vegetali, insetti e quant'altro. In tal caso, e fatta una debita cernita, è possibile di tutto. Eccetto: i pugliesi, naturalmente fatti colà trasmigrare dai Romani avendoli sottratti alla natia Liguria. Gli abitanti dei Castelli Romani, eredi e fisicamente identificabili ancor oggi, dei MORI ivi trasportai come schiavi dopo la battaglia di Lepanto; gli abitanti di Rocca di Papa, discendenti per via diretta di Svizzeri e Lanzi, che ivi dimoravano a difesa delle mura di Roma fino al fatidico 1870, anno maledetto da Pio IX che vi vedeva fonte di sciagure, tant'è che era aduso ad indicare nella Breccia di Porta Pia, che aveva offeso il Buon Dio, la causa di tutti i mali d'Italia.
Ma NOI, che siamo devoti al nome sacramentato di Priapo, di queste cose non rechiamo cattiva memoria. Georgius Romandiolicus.


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Mio saluto finale:

E sempre sia lodato.... Fratello Giorgio

Pubblico il tutto nel blog Altra Calcata... altro mondo... Poiché solo in un "altro mondo" tutto questo progettare sarà possibile attuarlo!

Ti ricordo l'incontro del 7 ed 8 maggio 2011 a Treia (Macerata) su "Cure Naturali, agricoltura biologica, alimentazione bioregionale e spiritualità della natura".

Ha annuciato la sua presenza anche la comune amica Luisa di Nepi (che forse potrebbe venire in macchina con te)... Paolo D'Arpini

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