domenica 31 ottobre 2010

Laicità: siamo sicuri di sapere cos'è? - di Danilo D'Antonio

In questi ultimi tempi il concetto di LAICITA' viene richiamato piuttosto di frequente. Urge allora riflettere sulla necessità di riportare in auge il significato originale di questa parola, cara alle persone ragionevoli, e di distaccarsi nettamente dal significato che le fu successivamente dato dagli irrazionali superstiziosi.

"La parola [laico] è originata dal greco Laikòs - del popolo, estensione del termine laós - popolo e contraddistingueva l'appartenente alla moltitudine degli uomini in contrapposizione agli appartenenti a una comunità chiusa." narra Wikipedia, aggiungendo: "Il termine fu poi usato in ambito religioso per indicare colui che, appartenente alla moltitudine dei fedeli, non è appartenente alla gerarchia del suo clero, la comunità chiusa".

http://it.wikipedia.org/wiki/Laico
vedasi pure: http://www.etimo.it/?term=laico

Ebbene: oggi che la parola laicità viene solitamente intesa come rivendicazione di una propria autonomia decisionale rispetto al condizionamento operato da un'autorità superstiziosa, come possiamo non porre in risalto l'ampio senso originario della sana regola di vita collettiva richiamabile con la parola LAICITA'? Questo principio, nel significato generale che aveva all'origine, chiarisce alla perfezione cosa sia la DEMOCRAZIA, aiutandola a realizzarsi appieno.


Democratica è quella organizzazione economico/socio/politica che permette ad ogni suo componente di partecipare in modo appropriato alle attività d'interesse collettivo. All'interno di ciò che pertiene la collettività non possono esserci cricche, caste e lobby. Al contrario le persone, per il tramite di una armoniosa dinamica, hanno da disporre della possibilità di partecipare direttamente, secondo capacità e competenze, alla vita pubblica, contribuendo a determinare l'ordine vigente e gestire il bene comune.

LAICO non è termine da poco. Esso non può venire utilizzato al solo scopo di rintuzzare gli attacchi delle istituzioni superstiziose nell'ambito della vita collettiva. LAICITA' è idea e termine di così elevato livello, di tale primaria necessità, che va affermata ovunque vi sia pertinenza con la collettività. Chiunque l'abbia usata e la stia ancora riduttivamente usando per tenere a bada la sola cricca, casta e lobby superstiziosa, sta rendendo un pessimo servizio a ciò che è uno dei fondamenti della vita democratica. La sta letteralmente usando a fini propri.


Essere LAICI significa vivere badando che ovunque si consideri l'interesse della collettività non compaiano cricche, caste e lobby. Ogni comunità chiusa opera una forza politica al fine di affermare se stessa ed ostacolare l'avanzare di quelle verità che non le sono confacenti. Rimedio principe per il buon andamento della società è quindi la domanda che per prima nasce dal concetto di LAICITA' e che dobbiamo porci ad ogni incontro politico: la persona che abbiamo di fronte e stiamo ascoltando è membro di una cricca od è parte della moltitudine degli esseri umani nudi e puri? La voce e l'idea che udiamo ha carattere di obiettività o nasce da un interesse di parte?


Capiamolo bene:

la LAICITA' è il modo in cui
si estirpa ogni conflitto di interessi
e si realizza appieno la DEMOCRAZIA.


Alla luce del senso originario della parola LAICITA' tutto si chiarisce e sana in men che non si dica. Che qualità LAICA può avere una Funzione Pubblica ch'è proprietà privata degli statali? Zero spaccato! Che qualità LAICA possono avere partiti politici che fanno della parzialità il loro carettere distintivo? Zero spaccato! Che qualità LAICA possono avere le stesse innumerevoli associazioni politiche nate come erba gramigna tutt'intorno alla Cosa Pubblica, alla Res Publica? Zero spaccato! Se davvero si desidera DEMOCRAZIA (non quella finta di una maggioranza che tutto ignora, bensì quella partecipativa che tutti apprezza) si apra la Funzione Pubblica al contributo di ognuno e si faccia sì che periodicamente i migliori ascendano al Governo. Non occorre altro.


Diviene evidente la necessità di ESSERE COERENTI con quanto si afferma di essere e volere. Il principio della LAICITA' richiede che la Res Publica sia liberata dagli statali e che vengano abbandonati tanto i partiti quanto ogni altra associazione politica. La Repubblica è la nostra Associazione Costituzionale e, se ben costruita, non occorre altro. Prima di Internet, nel più rozzo sistema espressivo disponibile quando ancora non vi era un terminale a disposizione di ogni persona, non potevamo far altro che associarci ed operare una forza politica, sperando nella buona sorte ma puntualmente verificando il pendere delle cose da una parte o dall'altra. Oggi continuare in questo modo è un'offesa verso il prezioso strumento telematico che c'è stato concesso dalla sorte, nei confronti di noi stessi e della collettività.

Ieri la vera LAICITA' non era possibile. Oggi sì che lo è!
E tramite essa possiamo infine realizzare vera DEMOCRAZIA.

Perché possiamo far emergere il nostro essere umani, la nostra personalità, rispetto all'essere anonimi affiliati di un gruppo.


Le persone ragionevoli non si lascino pilotare dai superstiziosi e dai loro antagonisti atei e quant'altro, non facciano il gioco dei loro rispettivi gruppi riducendo a poco il senso della parola LAICITA'. Riabbracciamo invece l'ampio, universale significato che la stupenda razionalità Greca aveva concepito per essa ed impegnamoci a costruire una vera Res Publica: in cui ognuno persegua il bene collettivo e la collettività quello di ognuno.


Hyper Linker

Daimonia, Peloponneso

Terradì 30, decimo mese,
anno del Sole, 41° della Nuova Era

(dal primo sbarco sulla Luna e dalla nascita di Internet)

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Altri articoli sulla laicità:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=laicit%C3%A0

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