venerdì 17 settembre 2010

Incidente a Schio, “ucciso” il ciclista Thomas Casarotto – I medici di Udine che lo soccorrono: “Giovane e sportivo? Ma allora é espiantabile...!"

“Preliminarmente donato dai genitori su illecita richiesta dei medici...”

Ce lo aspettavamo che lo avrebbero espiantato, quasi tutti gli sportivi vengono espiantati quando hanno un trauma cranico; i giornalisti già il giorno dell'incidente ne parlavano al passato.

Cosa diranno i medici coordinatori degli espianti/trapianti ai genitori di questi atleti per far loro firmare l'illegale e illecita donazione di organi?
Vostro figlio era così bello, così forte, così sano, è un peccato perdere tanto ben di dio? Organi così vigorosi fanno gola.

Thomas Casarotto, ciclista dilettante di Schio, 19enne, ha battuto contro un SUV (pare parcheggiato) rovinando a terra, venerdì 10 settembre. Trasportato in elicottero all'ospedale di Udine ha riaperto gli occhi brevemente.

Il Gazzettino.it riporta “...i danni cerebrali subiti nella caduta rendono praticamente impossibile un intervento chirurgico”. Impossibile o rischioso? Sono anni che il Prof. Dr. Massimo Bondì, patologo e chirurgo generale, dichiara: “Il drenaggio nei traumi cranio-cerebrali deve considerarsi terapia urgente quanto il blocco di una emorragia”. Forse hanno omesso l'intervento per timore che morisse sotto i ferri e pertanto diventasse inutilizzabile per il trapianto?

Sempre dal Gazzettino.it rileviamo “Il collegio dei medici di Udine ha deciso di staccare i macchinari che mantenevano in vita il giovane corridore” per procedere all'espianto. Falso. E' esattamente l'opposto: i medici hanno dichiarato d'autorità la morte cerebrale sulla base dei protocolli variabili di Stato mantenendo la ventilazione e le cure sul dichiarato morto, ma vivo per la natura, al fine di mantenere efficienti gli organi che vanno espiantati mentre il malato respira e il sangue circola. Quindi è l'espianto che ha ucciso.

Ancora il Gazzettino riporta: “...di concerto con i genitori è stato disposto l'espianto degli organi per la donazione”. Ci domandiamo se sono i medici che danno informazioni distorte ai giornalisti oppure costoro coscientemente colludono con i medici addebitando alle famiglie decisioni non lecite frutto di mala informazione. La legge prevede per i familiari il diritto di opposizione all'espianto per i maggiorenni che non si sono espressi, ma non quello di donazione. Quella firma di donazione serve ai medici e allo Stato per scaricare sui genitori la responsabilità dell'espianto, che li turberà per tutta la vita.

In questi accadimenti notiamo un cinismo eccezionale da parte dei medici ed un'eccezionale carenza di difesa da parte delle famiglie.

Il presidente Mauro Flora dell'Uc Arcobaleno Generali di Mestre poteva almeno trovare le parole per difendere il suo atleta e aiutare i genitori a dire di No all'espianto, che ha messo la parola FINE alla vita di Thomas.

Che i giovani di Schio (VI) e gli sportivi imparino dal sacrificio imposto a Thomas a dire sempre NO preliminarmente e per iscritto a questi famelici espiantatori che non rispettano alcun dolore e che ci vogliono abituare ad accettare la macellazione in nome di un presunto “bene sociale”.

Comitato Giovani
Matteo Ciarimboli
Presidente Lega Nazionale Antipredazione
Nerina Negrello

Comunicato Stampa: lega.nazionale@antipredazione.org
www.antipredazione.org

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.