venerdì 6 agosto 2010

“Tanti auguri... e figlie femmine...” Finalmente alle donne viene riconosciuto il merito di continuare la specie... (ed il cognome)

E’ crollato il muro! Altro che Berlino!
Il cemento patriarcale si è frantumato ma viene celato anche da un incognito maschilismo subdolo al femminile arcaico che, come in un vallo, quel “piccolo” crivello usato dagli agricoltori, brucia il cervello anche della quotidianità.
Ma il muro è crollato finalmente! Sono crollati falsi entusiasmi e finte paure. Un augurio, l’augurio per una coppia “auguri e figli maschi” è retrò.

L’introduzione della riforma, già in vigore in Italia dal 2008, quella con la quale si può scegliere il cognome per i figli, è una legge “moderna” per l’Italia. Questo è un cambiamento fondamentale soprattutto per le donne e le famiglie italiane e quelle che risiedono all’estero. E’ stato di fatto introdotto il principio della libertà di scelta, da parte dei genitori, del cognome per i figli. Oggi, finalmente, si può scegliere, se attribuire ai neonati il cognome della madre, del padre, o quelli di entrambi.

L’Italia con l’ introduzione della legge, (Cassazione 24 settembre 2008/23/934) ha superato così una concezione arcaica, e discriminante per le donne, basata su un antico culto della famiglia. Questa legge “moderna” ed “innovativa”, relativa allo status familiare ed ai cognomi, si adegua a pennello a tutte le norme introdotte da parecchi anni in tutti gli altri stati membri dell’Europa Con l’introduzione di questo decreto in Italia si ha così un ordinamento nuovo, al passo con i tempi moderni. In questo modo, il nostro paese non viene visto più come “l’ultima ruota del carro” per la modernizzazione rispetto agli altri paesi europei, ma sale in vetta al podio.

I genitori possono ora in tutta libertà scegliere ed i figli altrettanto..

Non è più, lo Stato che, in maniera coercitiva, impone il cognome del padre, ma al contrario, sono i genitori a prendere liberamente una propria decisione al momento della nascita dei figli e loro, i figli, potranno scegliere a posteriori e decidere. Sono principalmente molte donne e molte famiglie italiane residenti all’estero, che hanno contribuito positivamente all’introduzione e approvazione della normativa per realizzare questa riforma. Finora erano in una situazione imbarazzante o a dir poco assurda. Vivendo all’estero, usufruivano di normative, moderne introdotte all’interno del paese, sui cognomi, ma proprio per questo si vedevano all'improvviso cambiare il cognome dei figli dalle autorità in Italia. Veniva tolto, senza ragione, il cognome della madre ed imposto il cognome del padre.

Con questa legge la situazione descritta, appartiene ormai definitivamente al passato. E quindi nel corso di un matrimonio, il cui coronamento finale, sono proprio i figli, vale la pena dire, come in una favola, e vissero tutti felici e contenti, con il loro cognome, come Cenerentola con il suo principe azzurro.

Rita De Angelis

1 commento:

  1. Gentile Paolo D'Arpini devo informarla che purtroppo un nuovo ordinamento che consenta di trasmettere un cognome differente da quello paterno NON ESISTE, il muro deve ancora crollare.
    Il suo post ricalca quanto si trova in http://www.voxnews.info/index.php?option=com_content&view=article&id=195:e-crollato-il-muro-&catid=38:sociale&Itemid=65
    putroppo si tratta di una notizia senza alcun fondamento.
    Per prima cosa la corte di cassazione non legifera, ma emette sentenze: inoltre il riferimento a Cassazione 24 settembre 2008/ 23/934 non è congruo.

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