domenica 11 luglio 2010

"Il PIL non é tutto.." Ode senza lode alla burocrazia statale di Danilo D'Antonio

Oggi si sente ripetere da più parti e giustamente che il PIL non è tutto. E'
proprio così: il PIL non è affatto indicativo della qualità della vita. Ed a
proposito di quest'ultima, come non dire che essa è determinata fortemente
anche dalla libertà di cui gode la persona? Assistiamo al dialogo tipico che
si svolge di questi tempi tra tanta gente comune, cittadini "qualsiasi", e
quella casta padrona, di superiore livello sociale, che con totale arroganza
costituiscono gli statali:

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei costruire un piccolo pollaio
sulla mia terra?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei accamparmi e passare una
notte con mio figlio nella natura, stando in santa pace, senza disturbare
nessuno, pulendo per bene quando andiamo via, senza che lei ci guardi storto
e ci faccia una multa?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei aprire una finestra sul lato
sud di questa pinciara di tufo dove mi tocca vivere (che emette radon a
tutto spiano e che lei non mi ha fatto buttar giù per preservare il
patrimonio architettonico del "suo" territorio ed il "suo" bel paesaggio per
venderlo ai turisti) per riscaldarmi un pochetto?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei costruire sulla mia terra una
piccola casetta per mio figlio, ché altrimenti gli tocca emigrar lontano e
chissà dove, se non vuole vivere rinchiuso in un lager urbano in mezzo a
tanta altra povera gente privata del suo naturale diritto di vivere sulla
terra da voi statali (e non scaricate la colpa sui politici, ché questi
fanno il procio che vogliono solo perché voi siete disposti a tutto pur di
far carriera e mantenervi quel posto fisso che, guarda un po', appartiene
invece a tutti noi cittadini!)?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei curarmi come io sento mi
possa fare bene piuttosto che come dice quel medico uscito dalle Università
finto pubbliche in mano a voi statali ed alle lobby farmaceutiche?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei correggere questa sigaretta
con un pochetto di marjuana per alleviare il dolore delle mie ossa? Potrei
farmi un thè alla marjuana per diminuire un po' la mia pressione oculare,
ché se no finisce che divento cieco?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei farmi una birretta, ché con
tutto questo caldo proprio ci vorrebbe, senza che lei mi ficchi in bocca
quel coso, quel macchinario prodotto dai soliti professionisti profittatori
parastatali e paratutto il resto? E poi avete il coraggio di parlarci di
"privacy"! Usate la parola inglese per non farci ricordare che la sfera
privata di una persona misura all'incirca tre metri di larghezza con essa al
centro e non può essere infranta come fa lei ogni volta che vuole con la
scusa di una prevenzione che le dà un potere assoluto senza che da parte di
noi cittadini ci sia stata la minima manchevolezza!

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei spegnere le luci della mia
auto, visto che c'è un sole che spacca e squaglia, se no va a finire che poi
di notte mi ritrovo con le lampadine fulminate e senza luci?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei morire in santa pace senza
che quel "medico" mi squarti, mi apra come un bue e mi derubi dei miei
organi, proprio mentre sto dicendo addio alla mia unica vita? Signora
Statale, Signor Statale, almeno in momenti come questo potrebbe farsi
gentilmente da parte e lasciarmi in pace?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei fare qualche lavoretto a
pagamento per mantenermi economicamente da solo, senza pesare sulla
Collettività, senza avere lei sul groppone?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, proprio non gliela faccio a portarla
in spalla, le spiacerebbe scendere ed andare finalmente a lavorare, a
produrre pure lei qualcosa di buono, invece che stare a controllare tutto
quello che faccio, ad invadere ogni angolo della mia sfera privata ed a
reprimermi senza giustificato motivo?

Scusi, Signora Statale, Signor Statale, potrei fare questo? Potrei fare
quello?
E come devo farlo, Signora Statale, Signor Statale, lei che sa tutto e tutto
impone?

Ma l'Italia è un Paese libero oppure esattamente il contrario?

Com'è che per ogni più piccola o grande cosa della nostra vita personale,
all'interno della nostra sfera privata, oggi ci tocca chiedere il permesso
di autoritari statali impositori oppressori repressori, fedelissimi servi
dei padroni della politica e dell'economia contro gli interessi dei
"semplici" "comuni" cittadini "qualsiasi", mai disponibili ad una civile
ribellione di fronte a leggi che non meritano affatto di essere applicate?

E com'è che tutte queste Associazioni se la prendono sempre e solo con
quattro politici specchietti per le allodole e lasciano invece perdere
quegli arroganti che, ripudiata l'onorevole qualifica di cittadini, sono
divenuti degli esseri superiori, degli statali sempre pronti a controllarci,
a spiarci in ogni più piccola mossa ed a punirci senza che ve ne sia alcuna
esigenza eticamente accettabile?


Carissimi, è tempo di prendere pubblica posizione contro l'assunzione a vita
nei ruoli di proprietà collettiva. La Funzione Pubblica è un bene comune e
come tale va rigorosamente condiviso tra tutti i cittadini competenti e
desiderosi di prestare servizio.

Cerchiamo di comprendere appieno il concetto semplicissimo che il problema
della democrazia non sta richiuso nei Governi ma spazia negli statali che li
attorniano. Qualsiasi Governo con gli statali intorno tende a comportarsi
più o meno autoritariamente. Qualsiasi Governo circondato da cittadini a
rotazione nella Funzione Pubblica cercherà di fare il suo effettivo meglio.

Fintantoché vi saranno gli statali,
i politici saranno autoritari ed impositori
anche se per nulla necessario.

Perché:

E' LA PRESENZA DEGLI STATALI
A DETERMINARE IL TIPO DI POLITICA
DEI VARI GOVERNI CHE SI SUSSEGUONO.

Coraggio, un po' di pazienza, cerchiamo di capire per bene questo importante
concetto:

IN PRESENZA DI STATALI
I GOVERNI SI CONCEDONO
DI ESSERE AUTORITARI

IN ASSENZA DI STATALI
I GOVERNI S'IMPEGNANO
A DIVENIRE AUTOREVOLI

Questo è il principio di sicura determinazione della felicità collettiva.
Avanti, allora, ché la Storia non vede l'ora che il mondo sia ovunque
liberato, pacificamente, legalmente, civilmente, dagli arroganti statali.

Ma gli educatori, i psicologi, et similia, che ben conoscono la differenza
esistente tra autoritarismo ed autorevolezza, perché non raccomandano
quest'ultima anche in ambito politico oltre che educativo? Ah, già, i più di
loro sono statali od hanno studiato dagli statali. Finchè ci saranno gli
statali non se ne esce.

Danilo D'Antonio

Altri articoli di Danilo D'Antonio:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=danilo+d%27antonio

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