domenica 9 maggio 2010

Continua la campagna popolare per una legge che riconosca l'agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia

Contadini: un'altra specie in estinzione

Da quando la figura di chi lavora la terra è stata istituzionalizzata e resa, da anni di leggi, definitivamente e regolamente "imprenditore agricolo", le piccole e piccolissime fattorie rurali hanno gradualmente ceduto il passo: chi chiudendo, chi vendendo, chi evolvendosi in azienda più grande per sopravvivere. Altre cose sono cambiate e hanno preso forma e nomi nuovi. La terra fertile non esiste più, ora è chiamata, in burocratese, SAU (superficie agricola utile). Assieme al trattore e ai suoi attrezzi l'agricoltore non può fare a meno di avere al suo libro paga un commercialista, un esperto di finanziamenti statali, un geologo e altri professionisti vari che avallano le sue pratiche firmandole, perché la burocrazia è diventata parte della sua attività lavorativa quotidiana. Il suo mercato non è più la piazza di paese o di rione ma è la "filiera", corta o lunga che sia, ma di rado l'agricoltore vede il viso di chi mangerà i suoi prodotti. Le sue sementi, di "altra" qualità ibrida, non sa nemmeno che genetica contengano e non le può possedere o riseminare ma le deve ricomprare ogni anno. E se usa antiparassitari e concimi chimici dovrà possedere una profonda conoscenza di studi farmaceutici per distrigarsi nella lettura delle schede tecniche e comprendere tutti gli effetti collaterali che hanno quei prodotti sulla sua salute. Pochi sanno ad esempio che molti di questi portano all'infertilità. Ogni fase del suo lavoro è regolata da articoli di legge che una commissione agricoltura che si riunisce a Bruxelles, fatta di persone che non sanno "cos'è un campo di grano", gli hanno scritto. Tutto ciò ha prodotto una nuova generazione di lavoratori della terra, profondamente diversa da quella del passato, che non può fare a meno di ampie superfici coltivate con una sola specie (monocoltura) e che cerca di vivere producendo molto ma a basso costo, anche perché i loro clienti, spesso grandi gruppi commerciali, di più non offrono e il prezzo lo fanno loro.

Tutto ciò ha chiuso le porte alla contadinanza di piccola scala, quella che ha a disposizione piccoli appezzamenti e ha solo "mercato di piccola scala" per i suoi prodotti. L'agricoltura contadina e i contadini hanno semplicemente cessato di esistere, sostituiti dagli imprenditori agricoli che vivono anche grazie ai finanziamenti della comunità europea. Noi di Civiltà Contadina vorremmo far rinascere sia i contadini sia un modello nuovo di agricoltura contadina, non per nostalgia, non per "tornare alle origini", non perché crediamo che "gli asini volano". Siamo invece sicuri che si può fare di meglio sui campi di ciò che si fa ora e se abbiamo deciso di lanciare questa campagna popolare è perché crediamo che, come noi, la pensino in tanti. Infatti l'agricoltura industriale attuale ha dato fin troppo prova di essere un insuccesso quasi totale. Pensiamo solo alla carenza di cibo nel mondo dovuta in gran parte alla importazione di derrate alimentari dai paesi più poveri a quelli più ricchi che sono incapaci di essere autosufficienti sul piano della produzione agricola interna, Italia compresa. Pensiamo alle continue scoperte di cibi posti in vendita già avvelenati o adulterati (carni alla diossina, cereali ammuffiti, influenza dei polli, latte alla melamina solo per citare quelli successi e i più noti dell'ultimo anno) che sono il risultato dell'agricoltura industriale. Pensiamo alla differenza impressionante che esiste fra il prezzo pagato al produttore agricolo e quello che costa al cliente finale per via di un mercato intermediario pervertito. Pensiamo all'uso di sementi geneticamente modificate e ai tanti prodotti agricoli tossici immessi nell'ambiente di vita umano solo per avere produzioni a norma dei regolamenti di mercato internazionali. Pensiamo infine alla perdita di sapore dei prodotti da supermercato e alla perdita di poesia dei campi di pianura ormai ridotti a tavole piatte a perdita d'occhio.

La Campagna per l'agricoltura contadina guarda al futuro, a far rinascere una nuova generazione di persone che lavoreranno la terra dove abitano e vivono. Guarda a persone che si vogliono riappropriare del nome di contadino. E per ridare contadini alla terra siamo partiti da poche e semplici proposte che con il tempo e le energie di tutti diventeranno realtà. Anni fa alcuni di noi che ora organizzano questa campagna hanno profuso energie per sostenere leggi a protezione e diffusione della biodiversità delle sementi. Oggi tutte le leggi auspicate sono state tutte promulgate assicurando così piena legaità alle sementi della biodiversità rurale. Per questo motivo crediamo che avremo da aspettarci un'altra vittoria con questa Campagna Popolare, quella di rivedere le facce dei contadini ripopolare le campagne e renderle produttive. Nella petizione abbiamo voluto riassumere alcuni di quelli che riteniamo essere i principi basilari della contadinanza.

Ma non vogliamo, non possiamo fermarci qui, e con il dialogo e la discussione sul sito che abbiamo creato, www.agricolturacontadina.org, arriveremo a completare il quadro delle proposte per rendere perfetta l'identità contadina. Sul sito è possibile firmare la petizione on line come pure scaricare un modulo per far firmare.

PROMOTORI:
Civiltà Contadina, Consorzio della Quarantina, CIR, Antica Terra Gentile, Rete Bioregionale Italiana, Circolo Vegetariano VV.TT.

Nota: Vi prego di divulgare al meglio questa petizione, di sottoscriverla e farla sottoscrivere a tutti gli amici che possono condividerla.

Paolo D'Arpini


In che modo partecipare alla campagna popolare:
innanzitutto firmando e facendo firmare la petizione web a questa pagina del sito www.agricolturacontadina.org. Civiltà Contadina è contitolare e promotrice di questa campagna, che se pur non ci distrarrà dagli obiettivi primari che sono la conservazione della biodiversità, l'ha lanciata e ne è protagonista;

puoi diventare un punto di raccolta di firme stampando questo modulo scaricabile dal sito e facendolo firmare ad altri; se puoi organizza un punto fisso di raccolta, sempre che abbia a disposizione un luogo aperto al pubblico; segnalacelo e noi indicheremo indirizzo e gli orari di apertura nella sezione Punti di Raccolta del sito;
discuti o fai quesiti sulla campagna popolare; ogni punto della petizione è stato riportato suddiviso nelle pagine del sito e i commenti sono aperti; dalla discussione possono emergere i punti di vista che aggiungono maggiore valore alla proposta;
lascia in "Di la tua" la tua proposta per il futuro della campagna: in questa campagna la petizione non è un punto di arrivo ma di partenza e noi che la stiamo promuovendo sappiamo molto bene che i punti della petizione non sono sufficienti ma da qualche parte occorre cominciare; lancia la tua proposta per rilanciare la contadinanza, tutte le idee valide saranno vagliate con attenzione;
linkaci al tuo sito: se hai un tuo sito web esponi un link per farci arrivare visitatori;
se fai parte di una associazione proponile di entrare fra i promotori di questa campagna per portare insieme a noi questa petizione a diventare legge; per aderire come associazione contattarci via email. Non solo il suo logo e nome sarà riportato nel sito ma avrà la completa contitolarità della azione.

Altri articoli sul tema:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=agricoltura+contadina

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.