sabato 15 maggio 2010

Carteggi spirituali: "Massimo Sega e Marco Bracci sul libero arbitrio e sul bene/male... e commento sulla poesia"

Caro Paolo, ho letto il commento di Marco Bracci circa il libro di Naomi
KLEIN dal titolo SHOCK ECONOMY. Non l'ho letto e quindi non posso
esprimere pensieri sullo stesso.

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/05/08/shock-economy-di-naomi-klein-imminente-e-il-sovvertimento-le-religioni-luomo-ed-il-mondo-si-preparino-commento-di-marco-bracci/

Ma nel commento Marco Bracci, ipotizzando un rimpiazzo della religione cattolica, richiama quella ortodossa in quanto con una parvenza di serietà. Scusatemi, ma perché il famoso Hitler non é stato serio? Dichiarò di fare la guerra agli Ebrei e la fece. Gli Ortodossi a me ricordano le ANIME MORTE DI COGOL e più recentemente la rivalutazione degli Zar.

Ancora. Ecco quanto ho letto in un messaggio di European Consumers a firma di Saracini: Nell'ultimo governo di destra, con primo ministro Karamanlis, è emerso anche il coinvolgimento di esponenti della Chiesa ortodossa. Esistono testimonianze di alti prelati che frequentavano regolarmente gli uffici della Presidenza del Consiglio, il cosiddetto Megaro Maximo, situato dietro il Parlamento e confinante con la residenza presidenziale. Certo, ognuno é libero di vedere la serietà a modo suo.

Sempre Bracci ipotizza che dietro a tutto c'e' sempre il Vaticano. Se
l'amico Bracci ritiene responsabile di tutto la comunità cattolica e
preferisce gli ortodossi domando: SI E' CANCELLATO DALLA COMUNITA' DEI
CATTOLICI CON L'ACTUS DEFECTIONIS AB ECCLESIA CATHOLICA E HA ADERITO ALLA COMUNITA' ORTODOSSA?

L'amico Bracci torna con SATANA. Mi consenta una domanda: DAL PARADISO
TERRESTRE AD OGGI SEMBRA CHE ABBIA VINTO SATANA. COSA DOBBIAMO PENSARE:
CHE SATANA SIA PIU' FORTE E CAPACE DI DIO. ALLORA ANCHE LUI E' UN DIO.

Bracci dice ancora: Non schiacciate la testa al serpente, lasciate che si manifesti, affinché venga alla luce tutto il male che ha fatto". La frase sarà del 900, ma é una affermazione che mi ricorda molto San Paolo.
Ecco il suo principio: 11/18 IN PRIMO LUOGO VENGO A SAPERE CHE QUANDO VI
RADUNATE IN ASSEMBLEA, VI SONO FRA DI VOI DEI DISSENSI, E IN PARTE CI CREDO. E' NECESSARIO INFATTI CHE CI SIANO DELLE DIVISIONI IN MEZZO A VOI AFFINCHE' SI POSSA CONOSCERE QUALI DI VOI SIA DI PROVATA VIRTU'
Saluti. Massimo Sega

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Ognuno é libero di pensarla come vuole ed é appunto in questo grande fatto che vedo l'esistenza di Dio, quale manifestazione del libero arbitrio che Lui ci ha dato. Le tenebre, invece, tramite gli uomini che comandano, tendono a far s`i che tutti gli altri si adeguino a quello che vogliono loro, cercando di stroncare ogni oppositore prima con il silenzio, poi con la derisione, poi con la denigrazione e infine con la violenza fino anche all'assassinio. La storia parla da sola. E, guarda caso, la religione é sempre stata presente in ogni azione umana (soprattutto in quelle malvage).
Poiché sono convinto di questo (ma ognuno é libero di vedere le cose come
meglio crede) mi sono cancellato dalla Chiesa cattolica e non mi sono
"ribattezzato" con nessun altra, appunto perché condivido l'idea che la
religione é l'oppio dei popoli.
Marco Bracci

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Egr. Marco Bracci, ho preso atto della Sua risposta, e sentitamente La
ringrazio. Ma mi domando ancora una volta: QUALE DIO CI AVREBBE DATO IL
LIBERO ARBITRIO? E' PERCHE' MAI CI AVREBBE DATO DETTO ARBITRIO, QUANDO
QUESTO, DI NORMA, CONDUCE AL MALE DI ALTRI UOMINI?
Saluti. Massimo Sega

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Il libero arbitrio, secondo me, è una condizione sine-qua-non per la possibilità di conoscere il bene e il male.
Poiché non accetto che il mondo e l'universo siano quello che sono "per caso", credo che il libero arbitrio ce l'abbia dato Dio, nome che tutti capiscono, ma potremmo chiamarlo in tanti altri modi. A ognuno la scelta se fare il bene o fare il male volontariamente.
Cordiali saluti, Marco Bracci

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Lasciato da parte Dio o chi per lui, in quanto si tratta di un tema che non avrebbe mai fine, richiamo il suo dire: A OGNUNO LA SCELTA DI FARE IL BENE O FARE IL MALE VOLONTARIAMENTE. Mi si consenta di dire che anche questo tema, almeno per me, é di una estrema complessità. Nella mia vita, ormai lunga, molto spesso mi e’ capitato di vedere un mio ipotizzato bene come male per un altro e un bene ipotizzato da un altro, come male per me. Le faccio un pratico esempio. Tanti anni fa, quando cominciarono le opere umanitarie mangerecce a favore delle popolazioni non ancora sviluppate, io fui contrario, in quanto ritenevo che con detti interventi avremmo favorito e agevolato la proliferazione delle stesse, con la conseguenza che avremmo visto presto quei bambini che si erano salvati dalla fame, combattersi armati tra di loro, sulla base della tribù di appartenenza. Questo é avvenuto e due anni fa ho letto un libro di uno dei primi organizzatori di ONG inglese, in cui riferiva le sue esperienze; ebbene le sue conclusioni non erano molto lontane dalle mie. Questo é soltanto un esempio. Ma ogni giorno io incontro questi dubbi. Il problema quindi non é quello del libero arbitrio nel fare il bene o nel fare il male volontariamente, ma quello di capire a monte che cosa é il bene e cosa é il male. Ancora un esempio. Per i cristiani, cioé per coloro che hanno come guida le parole di Cristo, bene é operare come ha operato Cristo; per me, nella maggior parte dei casi, le parole di Cristo sono male e sono ingiustificata violenza. Prendiamo l’episodio del figliol prodigo. E’ un comportamento che io non condivido. Prendiamo l’episodio della costosissima essenza usata per profumare il corpo di Cristo anziché per sopperire all’esigenze dei poveri. E’ un comportamento che non condivido. Vede come tutto é difficile.

Saluti e grazie. Massimo Sega

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Postilla:

Caro Paolo, tu hai riportato un pensiero sul Giornaletto di Saul del 13 maggio 2010 (Dronadev Music by "Himekami") che conclude: "In realtà non siamo nulla, ecco perché Siamo"

Ottima poesia, e anche commovente. Ritieni però che con queste poesie l’uomo sarebbe passato dalle caverne alle case, alle scuole, agli ospedali, avrebbe visto allungare, anzi raddoppiare la propria vita oltretutto in condizioni di gran lunga migliori, sia nell’ambito del lavoro che della vita quotidiana, ecc.ecc.? Ritieni che con le poesie si possano fare le battaglie per la pubblicità dell’acqua, per evitare l’inquinamento, ecc.ecc. Nelle vita tutto é bello, e quindi anche i momenti che dedichiamo alla poesia, ma non ne facciamo un mito, specie nei confronti delle nuove generazioni. Il vecchio che ha finito la propria attività lavorativa a favore della comunità può anche dedicarsi a certi godimenti, ma per il giovane il godimento dovrebbe essere quello di operare concretamente per i suoi simili. Alla poesia dovrebbe dedicare i momenti di relax. Naturalmente questa non vuole essere una critica, anche perché io faccia parte della categoria dei vecchi, ma perché credo che ogni contributo sia utile specie quando persone come te si dedicano giustamente alla “polis” in senso generico.

Massimo Sega

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