domenica 4 aprile 2010

Movimento 5 Stelle, ambientalismo pulito e Claudio Martinotti

Da alcuni anni ho avuto la percezione che stesse emergendo un nuovo ambientalismo meno indottrinato e di maniera, meno monopolizzato e politicamente corretto, meno politicizzato, modaiolo e uniforme, ma purtroppo ancora insignificante come potenziale di comunicazione, in quanto voci isolate, neppure interconnesse tra di loro e con messaggi troppo radicali e difformi ed intellettuali per essere ascoltati.

Questo ambientalismo cercava di non seguire l'onda omogenea della mediocrità e del compromesso, non condivideva formule false e logore come il cosiddetto "sviluppo sostenibile", non ricercava slogan e neppure sembrava porre l'ambiente come priorità, ma come interessenza. Una persona colta è semplicemente colta, ed utilizzerà la sua cultura nelle sue attività quotidiane, spontaneamente, facendone buon uso. Così dovrebbe essere per l'ambiente, non occorre essere ambientalisti, come fosse una fede, occorre essere persone di buon senso e dotate di un minimo di cultura, identità e di radicamento sul territorio, quanto basta per sapere che ogni scelta che si farà avrà ripercussioni sull'ambiente, che è fonte di vita, e quindi anche sulla salute degli esseri viventi e sulle prospettive delle future generazioni.

Ora finalmente e con una certa sorpresa, mi sono accorto che il Movimento Cinque Stelle che fa riferimento a Beppe Grillo come supporter, ha assunto questo tipo di ambientalismo non convenzionale, che non ha nulla a che vedere politicamente con la cosiddetta "sinistra", almeno credo lo si possa desumere dall'editoriale che vi allego e che ho prelevato dal blog di Grillo.

Molti che avevano abbandonato l'impegno ambientalista proprio perché stanchi del logoro modo di portarlo avanti di troppi sodalizi politicizzati o comunque funzionali, strumentali ed asserviti al sistema, forse ora hanno uno sbocco e possono continuare a sperare …

Calorosi Saluti a tutti Voi.

Claudio Martinotti Doria - http://www.cavalieredimonferrato.it

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I salvatori delle sequoie

C'erano una volta le foreste di sequoie giganti. Alberi millenari, alti come il cielo, che si nutrivano di fuoco. Anche quando una sequoia cadeva al suolo la sua vita continuava attraverso generazioni di uomini. Si propagava nel terreno attraverso i rami. Nella valle arrivò la civiltà, la conoscenza, l'economia dell'accumulo, gli europei. Gli indigeni vennero imprigionati per la violazione di leggi che non conoscevano. L'unica che osservavano era quella di un'anima che lega tutte le creature che li portava a rispettare ogni forma di vita. I loro villaggi furono sostituiti da case di legno e strade polverose. Gli alberi divennero legna da ardere, materiale da costruzione. Furono abbattuti più alberi di quanti si potessero vendere. Le testimonianze più antiche della Terra si trasformarono in dollari. La nuova unità di misura dell'anima. Le sequoie divennero un fenomeno da baraccone, bucate, trasformate in archi giganteschi sotto i quali transitavano le prime macchine.

Qualche macchia degli immensi alberi si salvò. Furono istituiti i primi parchi nazionali. Moderni zoo in cui osservare le piante. Per tutelare i boschi di sequoie sopravvissuti furono combattuti i frequenti incendi causati dai fulmini. Ma le sequoie si diradarono, iniziarono a morire per cause sconosciute. Si capì in seguito che la causa era la mancanza di incendi. Gli incendi eliminavano la flora in concorrenza con le sequoie. Gli incendi, bruciando le piante morte, arricchivano il suolo che invece si inaridì. Le sequoie sono ignifughe e non temono il fuoco. Non bruciano. Chi appoggia le mani al tronco ne può assorbire il calore.

Prima vennero i cercatori d'oro che tagliarono le piante per costruire città fantasma, poi i boscaioli per farci legna da vendere e infine i salvatori senza conoscenza, gli apprendisti stregoni. Difficile dire chi tra essi è peggiore. Tra chi cerca il profitto, chi distrugge l'ambiente e i salvatori della Patria. Tra chi, senza regole e in modo spudorato, persegue i suoi interessi a danno della collettività e chi le regala delle ali da Icaro per farla precipitare con i suoi interessati consigli. I primi sono più facili da riconoscere, non si nascondono, è nella loro natura. Gli altri, sia in buona che in cattiva fede, ma questo non si saprà mai, spesso non lo sanno neppure loro, sono per definizione i buoni della sinistra. Desertificano la democrazia, ma in modo inconsapevole. Sono il bene per autocertificazione. Per far crescere le sequoie è sufficiente ascoltare la propria voce. Ognuno conta uno. Ogni pensiero è importante. Chi ti etichetta, ti annulla.
Il MoVimento 5 Stelle (http://www.beppegrillo.it/movimento/) non è di destra, né di sinistra. E' avanti.

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