lunedì 15 febbraio 2010

Società natura animali antropocentrismo, secondo Massimo Sega & Risposta indiretta con Manifesto Ecozoico di Thoma Berry

Per una par condicio pubblico il commento di Massimo Sega che segue, non esercito alcuna censura sul tema trattato e nemmeno rispondo per evitare di polemizzare inutilmente... ma non sono completamente d'accordo con i contenuti... pur rispettando la sincerità in cui vengono espressi. Comunque rispondo indirettamente con il manifesto ecozoico di Thomas Berry.
(Paolo D'Arpini)

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Caro Paolo, debbo sempre ringraziarti in quanto il tuo Giornaletto di Saul mi da ogni giorno di più la possibilità di esercitare la mia mente o il mio cervello. E questo è estremamente importante. Tu dici: "ho notato che l’uomo tende a dare maggiore importanza al contesto sociale in cui egli vive. E’ nella società umana, con le sue esigenze e movimenti, che si fa la storia e si sancisce la caratteristica di un posto, molto spesso dimenticando l’appartenenza al tutto, ignorando l’inscindibile co-presenza della natura e degli animali".

Tu ritieni che se oggi abbiamo la pensione e non dobbiamo più, come una volta avveniva da vecchi, dipendere dai figli o dalla carità, se oggi possiamo dedicare più ore alle nostre vocazioni fisiche e intellettuali, se oggi i nostri operai per costruire un palazzo o una strada non debbono sforzare i propri fisici sino alla loro distruzione, se oggi abbiamo i gabinetti, mentre una volta non l’avevano nemmeno i castelli, ecc. ecc, tutto questo si sarebbe avuto se i nostri avi avessero sentito più forte l’appartenenza al tutto e la inscindibile co-presenza della natura e degli animali?

Tutto questo è, per me, il frutto del contesto sociale nel quale sono vissuti i nostri avi grazie ai quali oggi abbiamo detti benefici, benefici che tutti noi utilizziamo, anche coloro che vengono dall’oriente vestiti d’arancione e con i capelli rasi. Permettimi di concludere dicendo che non dobbiamo vergognarci dell’antropocentrismo, certo di un antropocentrismo intelligente che come tale vedrebbe nell’ambito della tutela dell’uomo, anche la salvaguardia della natura e degli animali. Se questo non c’è stato, dico se, non passiamo emotivamente dall’altra parte. Per me difendere in assoluto la natura e gli animali mi fa pensare alla costituzione dello Stato d’Israele. Allora gli Europei si sono sentiti in colpa per non essere intervenuti per scongiurare il genocidio degli Ebrei, e, per salvare la propria coscienza, hanno accolto le richieste degli Ebrei, con le conseguenze che ben conosciamo.

Così oggi vale per la natura e per gli animali. A forza di voler salvare la natura, corriamo il rischio di uccidere gli uomini, come quando per non abbattere qualche pianta ci opponiamo alla costruzione di una ferrovia o di una strada.
Saluti.

Massimo Sega - socialita@tiscali.it

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Manifesto dell'Era Ecozoica:

1. L'Universo è una comunione di soggetti e non una collezione di oggetti.
2. La Terra esiste e può continuare a esistere solo in un funzionamento integrale. Essa non può sopravvivere frammentata, proprio come qualunque altro organismo. Tuttavia la Terra non possiede un'uniformità globale. Essa è un complesso differenziato di cui va sostenuta l'integrità e l'interrelazione delle varie espressioni bioregionali.
3. La Terra è un bene che ci è stato offerto in godimento soggetto a scadenza. å destinata a danni irreversibili nei suoi maggiori sistemi di funzionamento.
4. Gli esseri umani rappresentano un elemento derivato rispetto alla Terra, che è primaria. Ogni istituzione umana, professione, programma e attività, devono porla al centro dei propri interessi. Nella teoria economica, per esempio, la prima legge deve essere quella della tutela dell'economia terrestre. Un Prodotto Nazionale Lordo in crescita a cui si affianca un Prodotto Terrestre Lordo in deficit rivela l'assurdità della nostra attuale situazione. Per la categoria medica deve essere chiaro che non si può avere gente sana su un pianeta malato.
5. L'intero sistema di funzionamento della Terra si è alterato nella transizione dall'Era Cenozoica a quella Ecozoica. I principali sviluppi del Cenozoico avvennero interamente al di fuori di ogni intervento umano. Nell'Ecozoico noi umani avremo invece un'influenza determinante in quasi tutti i processi evolutivi: anche se non sappiamo come produrre un filo d'erba, questo non potrà crescere se non è accettato, protetto e sostenuto da noi. Il potere costruttivo della nostra creatività nei sistemi naturali della vita è minimo, il nostro potere di negazione, immenso.
6. Per essere valido il "progresso" deve coinvolgere globalmente la Terra e tutti i suoi aspetti. Definire "progresso" lo sfruttamento umano del pianeta è una distorsione inaccettabile.
7. L’Ecozoico potrà diventare una realtà solo mediante il riconoscimento della dimensione femminile della Terra, mediante la la liberazione delle donne dall’oppressione e dalle costrizioni da loro sopportate in passato e mediante l’assunzione di una responsabilità comune, sia maschile che femminile, per stabilire una comunità terrestre integrata.
8. Nel periodo Ecozoico emerge un nuovo ruolo sia per la scienza che per la tecnologia. La scienza dovrebbe provvedere a una comprensione integrale del funzionamento della Terra e delle modalità in cui le attività umane e terrestri possono vicendevolmente potenziarsi. Le scienze biologiche dovrebbero sviluppare un “sentimento per tutto ciò che vive”, un rispetto più profondo della soggettività presente nei vari esseri viventi della Terra. Le tecnologie umane devono armonizzarsi con quelle del mondo naturale.
9. Nuovi principi etici devono emergere attraverso il riconoscimento del male assoluto del biocidio e del genocidio, come pure di tutti gli altri mali che riguardano più specificamente gli umani.
10. È necessaria una nuova sensibilità religiosa, una sensibilità che riconosca la dimensione sacra della Terra e accetti il mondo naturale come manifestazione primaria del mistero ultimo dell’esistenza.
11. È necessario un nuovo linguaggio ecozoico. Il nostro idioma cenozoico è radicalmente inadeguato. Si dovrebbe procedere alla compilazione di un nuovo dizionario che comprenda nuove definizioni dell’esistente e l’introduzione di neologismi per i nuovi modi di essere e per i comportamenti che stanno emergendo.
12. Psichicamente tutti gli archetipi dell’inconscio collettivo acquistano una nuova validità, come pure nuove vie di funzionamento; specialmente nella nostra comprensione simbolica del viaggio iniziatico, del mito della morte-rinascita, della Grande Madre e dell’albero della vita.
13. Si prevedono nuovi sviluppi nel rituale, in tutte le arti e nella letteratura. Specialmente il teatro può trovare straordinarie opportunità nelle tematiche grandiose che vengono elaborate in questi tempi. I conflitti, finora limitati alla semplice dimensione umana, acquisteranno risvolti impensati nella stupenda transizione tra la fine del Cenozoico e l’emergente Ecozoico: dimensioni epiche che superano ogni aspettativa.
14. La mitigazione dell’attuale rovinosa situazione (attraverso il riciclaggio di materiali, il contenimento dei consumi e la cura degli ecosistemi) sarà vana se il nostro intento è quello di limitarci a rendere accettabile il presente sistema. Queste attività indispensabili daranno i loro frutti solo se lo scopo è quello di costruire un nuovo ordine.

Thomas Berry

(Traduzione di Paolo D’Arpini e Stefano Panzarasa – Revisione del testo di Mariagrazia Pelaia)

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