venerdì 12 febbraio 2010

Friburgo: "Processo alla chiesa per crimini contro l'umanità" - Losanna: "Culto sado-maso come simbolo di religione cristiana" - Critiche formali

Processo contro la chiesa a Friburgo

Sei persone hanno chiesto al tribunale di Friburgo che le due grandi chiese istituzionali tedesche non si possano più chiamare “cristiane” e sostenendo la tesi: “chiamatevi cattolici o luterani, ma non cristiani”.. La prima cosa che viene in mente leggendo questa notizia è che forse si tratta di uno scherzo! Tutt’altro. Al Tribunale Amministrativo di Friburgo si è tenuta il 10 febbraio, un’udienza in merito alla denuncia di alcuni “Cristiani liberi per il Discorso della Montagna” e sottoscritta da un teologo (ex appartenente alla chiesa luterana) il sig. Dieter Potzel e da altri 5 querelanti, un avvocato, un giudice, uno psichiatra, un sociologo ed uno scrittore. I "Cristiani liberi per il Discorso della Montagna", così si definiscono gli aderenti a questa iniziativa, vogliono ottenere che alla chiesa cattolica venga vietato l’appellativo di "cristiana". La denuncia è rivolta, in modo particolare, contro l'arcivescovado di Friburgo e il presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, Robert Zollitsch. I sei querelanti hanno giustificato le proprie richieste con il fatto che il comportamento della chiesa cattolica è in netto contrasto con gli insegnamenti di Gesù Cristo e che per questo motivo la chiesa non ha il diritto di usare il suo nome. La stessa querela è stata inoltrata anche contro la chiesa luterana e la presidente della Chiesa Evangelica tedesca, signora Margot Käßmann. Il prossimo processo si terrà ad Hannover il 16 marzo.

Nell’udienza di Friburgo, durata circa un’ora, sono stati elencati 2000 anni di crimini perpetrati dalla chiesa cattolica: dalle crociate all’inquisizione, dalla conquista dell’America alle stragi in Jugoslavia ad opera degli ussiti, dall’acquisizione impropria di beni e terreni fino agli scandali economici delle banche vaticane degli ultimi 30 anni e molti altri dettagli.

Recenti gravi fatti di pedofilia in Germania accertati in oltre 60 casi dal 1980 ad oggi sono stati resi noti proprio in questi giorni da tutti i media tedeschi. Le vittime hanno oggi il coraggio di parlare. Si tratta dell’istituto gesuita di Berlino “Canisius”. Questi fatti sono una vergogna e giocano un influsso non indifferente anche in questo processo. Il giornale “Der Spiegel” di questa settimana pubblica in copertina “I finti santi - la chiesa e il sesso”… Una storia che non riguarda solo il passato e che resta anche oggi senza giustizia. A chi spetta infatti il compito di condannare degli uomini di chiesa? Si tratta di casi singoli o la responsabilità sale più in alto nella gerarchia? Che parte deve avere lo Stato?

Prima che si giungesse all'udienza di Friburgo, i querelanti avevano fatto ricorso presso la Corte costituzionale, chiedendo che in occasione di processi importanti contro la chiesa cattolica, i giudici dichiarino apertamente la loro fede religiosa. Con delibera del 20 gennaio 2010 la Corte costituzionale ha respinto il ricorso. E anche oggi la corte di Friburgo non può far altro che lavarsene le mani decidendo che la querela non è ammissibile. La dizione di "cristiano" non è protetta da un copyright, e quindi tutti se ne possono servire liberamente.

I sei querelanti non si aspettavano altro ma intanto hanno portato alla luce un tema non privo di fondamento: la differenza tra “religione cattolica” e “cristianesimo”. Questo porta alla luce domande cruciali come ad esempio, Cristo voleva una chiesa? Istituì sacerdoti e sacramenti? Ha mai parlato di dogmi, riti e culti? E la ricchezza della chiesa? E il pacifismo? Gesù lo era, la chiesa è pacifista? I tempi si evolvono e forse oggi è necessaria onestà e chiarezza e non la messa in latino.

Stefano Delù

Altri siti per informazioni www.swp.de/goeppingen/nachrichten/politik/art4306,357656

http://www.christus-oder-kirche.de/international/cristo-o-chiesa/index.php

............altra denuncia morale

La Chiesa resta fedele al morboso culto della sofferenza.

Lo testimoniano i suoi cammini di croce disseminati d´immagini sanguinolente d´un Gesù che gronda sangue dalla sua testa coronata di spine così profondamente infilate nel suo cranio da farci chiedere se i Romani avessero già inventato il filo di ferro spinato a lunghe punte.

E poi le cadute ripetute per tre volte sotto il peso della Croce.
Ma il parossismo del gusto masochista del cattolico con il suo salvatore deve ancora venire, quando alla fine della salita al Golgota può godere dello spettacolo della crocifissione trapassandogli un chiodo in ogni mano, e un altro, tre volte più largo, tre volte più lungo ai piedi perché possa trapassarli entrambi per fissarli al legno della croce. E non è tutto, perché c´é ancora una lancia che deve squarciagli il costato. E poi la lunga agonia che termina col delirio di un lamento a Dio. Che orrore! E' questa l´immagine che la Chiesa ci tiene ad infliggere a tutti costi agli scolari italiani! In ogni aula un crocifisso appeso al muro.

Ed ecco che, patatrac, la Corte europea dei diritti dell´uomo ordina alla religiosa Italia di togliere dalle sue scuole questa abominevole visione, questa offesa alla sensibilità infantile che sono i crocifissi ricordanti il culto supremo della sofferenza come elemento indispensabile per la conquista del paradiso. Sono questi crocifissi sgocciolanti sangue che mi ricordano l´epoca in cui in seguito all´epidemia della mucca pazza, le televisioni c´infliggevano orrificanti spettacoli di carcasse bovine appese nei mattatoi per dissuaderci dal mangiare cadaveri infetti.

A questo punto, diteci, cari amici italiani, come lo volete servito il vostro crocifisso, perché possiate essere soddisfatti nei vostri istinti carnivori, ben arrostito, cotto al punto giusto, oppure al sangue?

Tradotto da Luigi Cascioli, con aggiunta di piccole modifiche personali, da un articolo di "Le libre penseur" dicembre 2009 - Ed. Association Vaudoise- Casella Postale 5264 - 1002 Losanna - Svizzera, firmato da Narcisse Praz.

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