domenica 31 gennaio 2010

"La legge è uguale per tutti?" - Avvio del nuovo anno giudiziario fra le polemiche

L'indifferenza della "setta" dei politicanti di palazzo, verso i cittadini, si dimostra attraverso tutto il loro operare; ma si è raggiunto il ridicolo in questi giorni, quando dalle modifiche presentate dal PDl, sul disegno di legge che approverebbe il legittimo impedimento, si evince la facoltà dello stesso Palazzo Chili ad auto certificare l'impossibilità del premier a partecipare alle udienze dei processi che lo riguardano.

In pratica, secondo il relatore Enrico Costa, certificare che il presidente del Consiglio sarà legittimamente impedito a presenziare in tribunale, chiaramente quale imputato, sarà prerogativa del (suo) Segretario Generale. In tal caso il magistrato non potrà far altro che rinviare il processo di altri sei mesi, e così per tre volte fino ad un rinvio complessivo di diciotto mesi.

Il reale problema dell'inopportuna carica del Berlusconi a presidente del consiglio dei ministri sta principalmente nel fatto che costui è un ultra liberista, in altre parole economicamente sostenitore della globalizzazione sinarchica interbancaria, e "volenteroso" distruttore dello Stato Sociale che, invece, ha cura dei suoi cittadini meno abbienti. Inoltre, lo stesso berlusconi, è inopportuno con la carica che ricopre per i suoi numerosi interessi contrastanti con lo svolgimento di funzioni pubbliche, e, non ultimo, per le numerose accuse magistrali che si porta appresso. Accuse cui vuole sfuggire con leggi costruitegli addosso da quella maggioranza arrogante che sa che, perso lui, si perderebbe anch'essa! E nemmeno è possibile aspettare come vorrebbe la maggioranza di Governo, perché per la tarda età del berlusconi non potrebbe nemmeno essere condannato per i suoi misfatti. Primo pubblico esempio, post monarchico, di "Nuovo Assolutismo Anticostituzionale" che abbatte quel motto, già spesso sbilenco che si trova nelle aule di tribunale: "La legge è uguale per tutti"!

Insomma, costui e la sua maggioranza sono veramente fuori si sé... e le leggi da loro emanate sono viziate dal: "pro persona (Berlusconi), pro familia (famigghia -in senso siciliano baccagghiu-Berlusconi), pro industris (Berlusconi). Una volta, prima della famigerata 180 (legge Basaglia e moglie), un certificato medico anche non specialistico era sufficiente a portare chiunque in manicomio purché fosse dichiarato: Pericoloso per sé e per gli altri.

Era un'esagerazione, una porcata che nascondeva misfatti di una gravità assoluta, infatti, la rovina della vita di un uomo spesso per eredità fatte svanire, o semplicemente per liberarsi di un coniuge o parente scomodo era affidata all'onestà di persone private.

Che però oggi il malato pretenda, sovvertendo l'antico concetto dell'opportunità giuridica e sociale delle cose, di rilasciare certificati che da se stesso lo dichiarano sano, è maestosamente ridicolo e tragicomico. Questo tipo di pensiero, voglio rilevare, è proprio degli psicotici perché hanno perduto la capacità di critica e di giudizio, così da non ricercare l'aiuto di chi può curarli.

Kiriosomega

sabato 30 gennaio 2010

Ulteriori notizie sul Codex Alimentarius

Il Codex Alimentarius è un sistema di regole messe a punto dalla Codex Alimentarius Commission, istituita nel 1963 dalla FAO e dall’OMS, per agevolare gli scambi internazionali dei prodotti alimentari fissando i parametri riguardanti gli additivi e la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti.
L’Unione Europea ha elaborato una direttiva sugli integratori nutrizionali che limiterà severamente l’accesso ai prodotti naturali. In realtà tutti i prodotti per l’alimentazione e l’igiene personale vengono messi sotto il controllo di un ristretto gruppo di finanziari, un’elite che governa la terra e di cui hanno fatto parte in passato anche personaggi che ebbero un ruolo politico nella Germania nazista.
Quando entrerà in vigore più di 5.000 prodotti potrebbero scomparire dal mercato americano. La legge (che vuole impedire l’accesso agli integratori naturali) classificherà vitamine e minerali come prodotti medicinali e succederà che un flacone di vitamina C non costerà più pochi dollari ma centinaia. Per prendere degli integratori occorrerà farseli prescrivere dal medico. Praticamente la normativa vuole privare l’individuo di curare se stesso quando decide di integrare la dieta con i nutrienti essenziali. Prendersi la responsabilità della propria salute diventerà un illecito. Non solo, siccome le carenze nutrizionali sono tra le maggiori causa di malattie, si vuole continuare a privare anche il cibo dei suoi nutrienti essenziali in modo che sempre più gente si ammali e ricorra all’uso di farmaci.
AVA

Origine dei Veda, delle Upanishad e le guaine o “maschere” che velano il Sé nella descrizione Vedantica

Il Vedanta, letteralmente “dopo i Veda” è la scuola di pensiero dell’Assoluto non duale “Brahman” descritto nelle Upanishad, testi filosofici posteriori ai sacri Veda.
Sulla datazione dei Veda e del Vedanta le opinioni degli studiosi, storici e religiosi, divergono alquanto. La differenza di vedute è soprattutto fra ricercatori occidentali e quelli indiani. Secondo gli europei, proni al credo filo occidentale di una culla di civiltà medio-orientale e mediterranea, i Veda sono posti attorno al primo millennio a.C. e le Upanishad al periodo appena antecedente la nascita del Buddha storico (VI secolo a.C.). Ovviamente secondo gli storici indiani le date si allontanano moltissimo. Recenti esami compiuti a mezzo satellite, confermano l’esistenza del fiume Sarashwati parallelo dell’Indo prosciugatosi attorno al V millennio a.C. avvalorando quindi le descrizioni fatte nel Mahabarata (un testo upanishadico) che vengono perciò poste in antecedenza a quella data. Il Mahabarata descrive anche l’affondamento nel mare della città di Dwarka e vestigia questa città sono state effettivamente ritrovate sommerse vicino alle coste dell’oceano indiano. Inoltre il ritrovamento di Moenjo Daro e Harappa, nell’attuale Pachistan, e la loro datazione fissata attorno al X millennio a.C. fanno presumere che la civilizzazione dell’Indo e del Saraswati sia la più antica sulla faccia della terra. Simboli religiosi ed altari riconducibili al sistema vedico sono stati ritrovati negli scavi di quelle città, da questo se ne deduce che i Veda, trasmessi oralmente, sono contemporanei e precedenti a qualsiasi altra tradizione. Ciò significa che non furono gli europei “ariani” a invadere l’India bensì l’esatto contrario, cioè furono gli “ariani” dell’Indo e del Saraswati ad diffondere la loro civiltà prima in Persia e poi in Europa, le cui lingue son dette di origine indo-europea. Ciò è stato confermato anche dall’analisi glottologica sull’origine degli idiomi parlati sul pianeta, essendo il ramo indo -ovvero il Prakrito ed il Sanscrito- fra i più antichi fra quelli derivanti dal “nostratico” la prima lingua universale, comune a tutti i Sapiens sapiens.

Però debbo interrompere questa spiegazione psico-storica e riportare l’attenzione alla descrizione psico-somatica delle “maschere” che ricoprono il Sé evocata dal titolo di questo articolo. Secondo il Vedanta sono cinque le “guaine” (in sanscrito “kosha”) che nascondono il Sé al sé (l’Io assoluto all’io relativo). Esse sono “annamaya”, “pranamaya”, “manomaya”, “vijnanamaya” e “anadamaya”.

Annamaya è la guaina composta dal cibo, il corpo fisico. I suoi costituenti sono i cinque elementi nello stato grossolano, in vari gradienti di mistura. Dello stesso materiale sono fatte le cose del mondo oggettivo sperimentato. Pranamaya è la guaina dell’energia vitale (nella Bibbia “soffio vitale”) è quella che denota la qualità vitale, la sua espressione è il respiro, in sanscrito “prana” e le sue cinque funzioni o “modi”: “vyana” quello che va in tutte le direzioni, “udana” quello che sale verso l’alto, “samana” quello che equipara ciò che è mangiato e bevuto, “apana” quello che scende verso il basso, “prana” quello che va in avanti (collettivamente vengono definiti con il termine “prana”). Alla guaina del “prana” appartengono anche i cinque organi di azione, ovvero: la parola, la presa, il procedere, l’escrezione e la riproduzione.
Manomaya è la guaina della coscienza, o mente individuale, le sue funzioni sono chiedere e dubitare. I suoi canali sono i cinque organi di conoscenza: udito, vista, tatto, gusto ed olfatto. Vijnanamaya è la guaina dell’auto-coscienza, o intelletto, cioè l’agente ed il fruitore del risultato delle azioni. Questa maschera, od involucro, è considerata l’anima empirica che migra da un corpo fisico ad un altro (nella metempsicosi). Anadamaya è la guaina della gioia, non la beatitudine originaria che è del Brahman, essa è la pseudo beatitudine (sperimentata nel sonno profondo) del cosiddetto “corpo causale”, la causa prima della trasmigrazione, Un altro suo nome è “avidya” ovvero nescienza od ignoranza del Sé.

Secondo lo studioso T.M.P. Mahadevam è possibile riordinare queste cinque maschere in tre “corpi”: annamaya, il corpo grossolano; “suksma-sarira” il corpo sottile, l’insieme delle tre guaine susseguenti (“pranamaya, “manomaya” e vijnanamaya”); “karana-sarira”, ovvero il corpo causale della guaina “anandamaya”. E’ per mezzo di questi tre corpi che noi sperimentiamo il mondo cosiddetto “esterno” nei tre stati di veglia, sonno e sonno profondo.

L’esperienza empirica si manifesta attraverso le cinque guaine, proiettate o riflesse nel concetto di “spazio” e “tempo”, senza di esse la coscienza relativa di un “mondo” non potrebbe sussistere. Come diceva il grande saggio e maestro dell’advaita-vedanta, Ramana Maharshi: “L’individuo è formato da cinque guaine, perciò tutte e cinque sono implicate nel termine “corpo”. Vi è un mondo separato dal “corpo”? Dì ci sono persone che senza “corpo” hanno l’esperienza del mondo?”

Paolo D’Arpini

www.circolovegetarianocalcata.it

giovedì 28 gennaio 2010

Villanueva de la Vera (Spagna) - Salviamo l'asinello dalla bolgia infernale... tormentato per gioco tra spari, grida e cori di crudeltà umana...

Martedi 16 febbraio 2010, si svolgerà a Villanueva de la Vera (Spagna), il consueto appuntamento del Pero Palo, dove un asinello deve percorrere nelle impervie stradine del centro un percorso della durata di un'ora e mezza tra la folla, le urla, i cori, gli spari, ecc.

Gli animalisti spagnoli hanno ottenuto una legge nel 2002 che riesce ad evitare, almeno in teoria, lo strazio dell'asino. Ma è necessaria sempre una mobilitazione internazionale in quanto le autorità locali, come abbiamo constatato, non si preoccupano di applicarla, per usare un eufemismo.

Lo scorso anno la nostra associazione e l'associazione spagnola "El refugio del Burrito", ha denunciato alla Guardia Civil (Polizia), l'impiegato del Comune di Villanueva de la Vera per il trasporto dell'asinello su un veicolo non conforme alla normativa europea ed alla legge spagnola. Potete leggere la relazione dettagliata, visionare il video dove viene smentito il giudizio della stampa locale e altre informazioni su questa "Fiesta", sul nostro sito web http://www.peropalo.tk

Anche quest'anno, così come negli anni passati, saremo presenti a Villanueva de la Vera per controllare quanto accade e per sostenere gli amici del Refugio del Burrito.

Nel 2009, grazie al vostro grande contributo per l'invio della lettera di protesta e la sottoscrizione della petizione, il rumore e' stato grande.

Ma anche quest'anno abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Molto importante la sottoscrizione della nuova petizione promossa dai colleghi della associazione spagnola e da noi sostenuta, che verrà consegnata entro la prima settimana di Febbraio al nuovo Presidente della Regione della Extremadura.

La prossima settimana vi faremo avere gli indirizzi per protestare via mail, adesso e' importante cominciare a firmare la petizione.

La petizione si può firmare alla pagina: http://www.ipetitions.com/petition/peropalo/

Dovete andare in fondo alla pagina, e inserire nel primo campo il vostro nome e cognome, e nel secondo campo, sotto, il vostro indirizzo email. Ancora sotto, ci sono 2 segni di spunta: il primo serve a indicare se volete che il vostro nome e cognome (non email) sia mostrato tra i firmatari. Se non volete che compaia, cliccate sul segno di spunta, per toglierlo. Il secondo segno di spunta va lasciato se siete d'accordo a ricevere notizie di iniziative animaliste dall'associazione che ha proposto la petizione. Se non volete riceverle, cliccate sul segno di spunta, per toglierlo.

Poi cliccate il bottone sotto per firmare. A questo punto la petizione e' firmata.

Vi compare poi una schermata che chiede una donazione: la donazione non va all'associazione animalista spagnola, ma al sito che ospita la petizione. Non c'e' alcun obbligo di donazione, potete chiudere la pagina a quel punto, la petizione ormai è firmata. Vi arriverà poi una mail in inglese che invita solo a diffondere ad altri questa petizione, potete ignorarla.

Grazie a tutti per la partecipazione.


Elvino Gasparotti
CEDA onlus - Comitato Europeo Difesa Animali

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Vi invito a firmare, Paolo D'Arpini

mercoledì 27 gennaio 2010

Apnea del credere… e appello alla Corte Europea di Strasburgo per l’attuazione della normativa sulla laicità nei luoghi pubblici

Da un po’ di tempo mi sto occupando di politica, sempre in chiave di ecologia profonda e spiritualità laica -ovviamente- e sebbene questo corrisponde ad una mia personale esigenza di concretezza, ovvero di esprimere qualche “verità” oggettiva, sento ora la necessità di approfondire il concetto di "laicità".

Lo faccio in modo discriminativo e qui di seguito esprimo alcune sensazioni sul significato che do alla parola “verità”. Tempo addietro scrissi una lettera sulla spiritualità laica in cui segnalavo la condizione degli atei e dei credenti ponendoli in una sola categoria di pensiero, quella del “credere”. Ora vorrei specificare meglio il perché colloco questi due apparenti “opposti” sullo stesso livello. Lo faccio evidenziando come entrambi, credenti e non credenti, abbiano bisogno di una ragione giustificativa per la loro convinzione….

Innanzitutto una domanda. Qual’è la differenza sostanziale fra il restare assorbiti nella quiete della coscienza indifferenziata, rispondendo agli stimoli della vita con spontaneità e leggerezza, e la reazione spasmodica basata sull’assunzione di concetti ideologici che ci fanno da gabbia comportamentale?

Un uomo studia libri su libri, ascolta e tiene grandi discorsi, cerca seguaci e diventa egli stesso seguace, inizia insomma a “credere” in un sistema, in un vantaggio, egli imposta ogni sua azione nel rispetto di uno schema sul quale erige una struttura “idealistica”, con essa ritiene di poter “istruire” gli altri e di poter esprimere “la verità”. Ma come è possibile che la verità sia statica, una cosa prestampata ed immobile, un rigido ideale? Essa può esser “vera” solo se è vera nel fluire continuo della vita, assestandosi ed adeguandosi alle circostanze correnti, essa non sclerotizza gli eventi, non impone restrizioni, essa respira con tutto ciò che esiste.

Basarsi su un credo (in positivo od in negativo) per raccontare la verità è voler dare alle parole un valore che non hanno… ed in buona sostanza come nasce la parola?
Il linguaggio attraverso il quale osiamo affermare “questa è la verità” è molto lontano dalla pura coscienza. Infatti all’inizio esiste una consapevolezza astratta, una coscienza intelligente e non qualificata, da questa sorge il senso dell’io, l’ego, il quale a sua volta da origine ai pensieri, ai concetti, ed infine questi diventano parole e scrittura. Quindi il linguaggio è di molto successivo alla conoscenza innata.

Come è possibile che attraverso la parola si possa esprimere la verità, cos’è questo se non cieca arroganza?
Quando noi dichiariamo “questa è la verità” è come se dicessimo “io so’ della Roma perché è la mejio squadra” e siamo pure convinti, certo, siamo convinti anche quando diciamo “il cristianesimo è mejio, l’islam è mejio, l’ateismo è mejio, il fascismo è mejio, anzi no, è mejio il comunismo..” e contrario per contrario tutto ciò in cui crediamo “è sempre mejio!”.
Se usiamo adesso un po’ di discernimento, non possiamo far a meno di osservare che ognuna di queste verità appartiene all’io, è solo ciò in cui crediamo, ma può esser definita verità una verità che è solo individuale? Una verità che può essere descritta?

C’è un antico detto taoista che dice: ”il tao che può esser detto non è il Tao”.
E Ramana Maharshi, un saggio dell’India, disse: “..la verità è nel profondo silenzio del nostro cuore…”.

Purtroppo alcune persone sbandierano la loro verità ai quattro venti, pretendono di averla trovata in fantastiche proiezioni della psiche, nelle curiosità di varie religioni, negli inferni e paradisi, nella reincarnazione e nel materialismo ateo, perché essi amano il mistero e non la verità…. Ed in verità a che servono queste “verità” fasulle, ignorando la vita del giorno per giorno, del qui ed ora, se non per speculare sull’immaginario del credere?

Per sperimentare la verità di vita basta stare nella spontaneità del respiro… senza decidere in anticipo quando inspirare e quando espirare….
Nel credere invece ci tratteniamo in perenne apnea….

Paolo D’Arpini

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Appello per l'eliminazione dei simboli religiosi dai luoghi pubblici e per la pari dignità umana

“Simboli religiosi nei luoghi di culto e simboli laici nei luoghi pubblici” (Saul Arpino)

“Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Gesù Cristo)

La Corte di Strasburgo ha stabilito che nessun simbolo religioso può essere imposto nei luoghi pubblici.
Contro i tentativi di non applicare questa sentenza invito a scrivere una lettera alla Corte Europea affinché la normativa venga attuata.
Paolo D’Arpini


Altri articoli sul tema soprastante:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=crocifisso+nei+luoghi+pubblici

martedì 26 gennaio 2010

Doriana Goracci: "La via dei combattenti che reagisco con violenza alla violenza si fa strada a Viterbo..."

In questi giorni...diciamo pure anni, ho sempre inviato via web, notizie e commenti che potessero riguardare il territorio dove conviviamo, il viterbese. Piccole rassegne stampa,lettere alle redazioni, interventi e segnalazioni per accordi amichevoli che mi erano stati richiesti e concordati... nel tempo ho visto restringersi questi spazi, a volte con motivazioni rare, poi sopratutto silenzio,nessuna risposta, non tanto per me ma per il rispetto delle voci di cui scrivevo. Non è migliorata la nostra convivenza tra nativi italiani e stranieri: io sono nata a Roma e allora? Allora avviene che ho appena letto un Comunicato, inviatomi direttamente dalla Comunità Romena di Viterbo di cui conosco e stimo la redazione.

Le news si aprono con un articolo che è davvero un pugno nello stomaco come la foto che lo accompagna: Stage divulgativo di "self defence" seguito strettamente da un altro Evento Viterbo, città sicura e sodale.

L´articolo invita la cittadinanza tutta, ad uno stage divulgativo di SELF DEFENCE,presentato dal docente federale della FIKM Giorgio Izzi, coadiuvato dall´istruttore Giancarlo Ara e verterà sulle metodologie di combattimento israeliane inserite nei protocolli tecnici dei sistemi operativi del "KAPAP" e "KRAV MAGA".

Prepara al combattimento faccia a faccia, dando per scontato che sul territorio c´è da difendersi, anche da soli, per conflitti violenti che si presentano mano a mano e va avanti la presentazione con il panegirico delle "unità delle Forze Speciali di Difesa israeliane hanno avuto il monopolio dell´Arte Marziale Israeliana, ed il Kapap era conosciuto negli anni settanta come Lochama Zehira (micro lotta) o Lotar. Il Kapap è un sistema, ma anche un misto di rigorosi condizionamenti fisici, addestramento con armi da fuoco ed esplosivi, addestramento alla sopravvivenza, pronto soccorso avanzato e difesa personale". E si ottiene così l´ "esecuzione delle combinazioni fino all´eliminazione del problema". Sono invitati tutte e tutti a questo bel programma che riesce ad "arrivare alla risoluzione più estrema".

Lo stesso sito della Comunità Romena mi ha fatto il piacere di aver pubblicato recentemente un botta e risposta tra il signor Massimo Picchiami e la sottoscritta che, guarda caso, questo è girato in certa cronaca, avidamente.Era una risposta all´articolo STRANIERI (quasi) SEMPRE ASSENTI

Non so se erigendo muri, come Israele esegue a sua difesa contro la Palestina, troverete Pace e Sicurezza, non so se questi Inviti ed Eventi, non scesi come Fiore dal Cielo, vi daranno Protezione e Controllo. Per quanto mi riguarda, da cittadina donna e persona, denuncio questo agghiacciante articolo invito comunicato e in ogni caso non solo non sto zitta ma inoltro e non a livello locale.

Partecipo ricollegando anche questi orrori e aiuti non umanitari, e non dalla Cabina di Regia ma dal laboratorio casalingo che ho a Capranica, dove si annuncia per sabato 30 gennaio, da Viterbo Oggi e sulla pagina del Comune, lo stesso identico "stage" con immagine, sotto la rubrica Sport, sfoltito nel testo e della durata di ben 9 ore: dalle 9,30 alle 17,30, previa e obbligatoria preiscrizione. Questa promozione non ha nulla di sportivo e culturale, se non la devastazione che è sotto i nostri occhi e non guardata, facendosi complici.

La "via del guerriero" si fa strada e si adatta ad ogni tipo di persona, "sempre e comunque oltre l´ostacolo": chi e cosa lo rappresenta? Con l´occasione insieme ai saluti e un grazie per l´attenzione, aggiungo che PeaceReporter comunica l´appello per Gaza: organizzare l´arrivo nella Striscia di aiuti umanitari via mare: questa Primavera, un´altra campagna promossa come quella per Il diritto di leggere.

Doriana Goracci
Capranica (Vt)

lunedì 25 gennaio 2010

Che fine faranno i vaccini non usati della pandemia A? Cin cin tutto da ridere (o da piangere)

E' un po' come la storia "Un mandarino per Theo..." Ve la ricordate? Il patto col diavolo comprendeva che schiacciando un bottone in Cina moriva un mandarino e il "bottonatore" otteneva un miliardo di lire (di allora) ma veniva condannato all'inferno... Poi però andò diversamente, infatti il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.... (Paolo D'Arpini)

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Voi siete qui - Ministro in overdose, urge vaccino

Statisticamente è più facile morire nel centro di Milano stritolati da un calamaro gigante con la pipa e la sciarpa del Milan che di influenza A. Nonostante questa evidenza, il ministero della sanità italiano ha acquistato 24 milioni di dosi di vaccino per 184 milioni di euro stipulando con la Novartis un contratto che persino un caporale di Rosarno avrebbe considerato troppo iniquo.

Nell'occasione, gli italiani si sono rivelati meno fessi del previsto: magari guardano il Tg1 e credono che Craxi era un santo. Magari guardano il Tg5 e sono convinti che c'è il boom economico. Ma quando si è trattato di farsi il vaccino si sono così espressi: Marameo (44,3 %), Vaccinati tua sorella (30,7%), Manco se mi paghi (14%), Vaffanculo (7,1 per cento, quasi tutti medici), mentre il 3,99 per cento è corso alla asl a farsi siringare.

Si dovrebbe considerare quest'ultima cifra come l'effettivo gradimento al governo e ai suoi terrorizzanti mass media. Per le grandi aziende farmaceutiche è stato un regalo prezioso, e se ne potrebbe trarre lezione per il tanto atteso rilancio economico. Tipo: se non compri una macchina entro marzo morirai tra atroci sofferenze.

Ora, questo paese caritatevole ed enormemente buono che è l'Italia ha deciso di regalare il 10 per cento delle dosi acquistate all'Oms, che dovrebbe girarle ai paesi poveri. Ma i poveri dei paesi poveri, pur di rompere i coglioni e di remare contro non si ammalano nemmeno loro di influenza A. Preferiscono morire di fame, o in mare cercando di venire qui, o bastonati dalla brava gente di Rosarno, o sparati dalla camorra a Castel Volturno. Noi non siamo un paese razzista, ma loro sono proprio delle merde.

Ora il sistema-Italia si trova con 23 milioni e 173.000 dosi di vaccino sul groppone, che scadono a dicembre 2010, tra 348 giorni. Per sfruttarle iniettandole tutte al ministro della sanità gli si dovrebbero fare 66.589 punture al giorno da oggi fino a Capodanno. Pensiamoci, perché no?

Fonte: Alessandro Robecchi.it

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A cura di Redazione bambinonaturale
25 gennaio 2010, Glores - Milano

Sentivo al tg che molte delle dosi verranno vendute alla Cina... probabilmente qualcuno andrà lì a infettarli per poi vendergli il vaccino...?

domenica 24 gennaio 2010

Kiriosomega: "...Cecco Angiolieri mi fa un baffo..."

S i' fosse Deo!

Un di mi finsi Deo, et a tal uopo l'universo guatanno novella migliorabile historia ne pensai, utinam a nulla riducessi li pregressi errori d'un altrui progetto malaccorto assai, et bone cose mi sovvennero, cosi' che feci questo scritto in caso un altro Deo ne fusse affascinato.

S i' fosse Deo de novo inventerei lo nutrimento de tutti l'hommeni. Lo cibo tutto bono et abbondante i farei pe lhommi de tutti tempi, et puro i' farei ch'esso si producesse cum basso tasso de colesterolo, rari acidi urici, et che mai malvagio fusse pe lo fegato o pe li reni; et che, infine, li residui sui si frangessero in un peto picculo assai che sempre odora de gelsumino, de rose et de viole. S i' fosse Deo lo vino operato avria soave, si che non turbasse, ma che collocasse alla serenità et all'ottimismo.

S i' fosse Deo creato avria li dolciumi, i sorbetti, il cioccolato et i biscotti che non impinguano, non che procacciano danni allo fegato, alle reni et allo stomaco, ma fatti l'avria con magici poteri et perciò preventivi contro li morbi. Si'i fosse Deo avria voluto che lo pulcherrimo stravizio arrecasse solo piacere, sanza bruciore de stomaco, aut correntina liquida et male de testa. S i'i fosse Deo li malanni congeniti che affliggono lo corpo avria evitati, questi son lo gibbo, l'idiozia, la cecità, la sordità et lo mongolismo che assai tormentano l'umana stirpe.

S i' fosse Deo il mal de denti, le boriose phoemine maligne, gli imbecilli et i saccenti assai, li cerebrali che fan sfoggio de se stessi et i troppo virtuosi, l'erbe velenose et le meduse irritanti imbrigato avria. S'i fosse Deo nutrito avria l'animale homo et tutti li altri facendo trovare loro nutrimento semplicemente nell'aria che fiatano senza veruno bisogno de mangiarsi tra diversi. S i' fosse Deo i figli fatto avria meno frangiballe, in minor quantità presuntuosi et assai poco saccenti, ma anco poco sfaticati li avria costrutti, così che la pubertà fusse tutta bona, mai ottusa et antipatica. S i' fosse Deo non avria proibito a li giovani la masturbazione, ch’essa una de le poche cose bone de la pubertà.

S i' fosse Deo fatto avria giovani et pulzelle tutti belli, sani et cum bona possanza et complessione, sed anco capaci, briosi, comprensivi et tolleranti, et ne la catena de montaggio nun avria posto in opera empi, stolti, intriganti, ma nemmeno mestatori, tiranni, pedofili et nemmaco figli de bona madre. S i' fosse Deo avria le spose rese amabili, premurose et altruiste, mai maligne et impiccione, similmente faria cum l'hommo. S i' fosse Deo lo sesso costrutto avria fondendo la passione erotica maschile cum quella muliebre al contrario de operarne due cose differenti assai, cose che homo et phoemina faccian la copula senza industriarsi a finger de contentare di più l'altro che se stessi. S’i fosse Deo renderei le madri de le mogli tutte garbate, altruiste, non maligne et che si fanno l'affari propri. S'i fosse Deo non avria voluto che padri et madri vedessero morire i figli.

S i' fosse Deo fuggito avria la tarda età tenendo l'umani in salute bona et cum vigore amatorio fino alla morte che avria fatto avvenire senza dolore niuno et pe libera scelta di quelli che, stanchi de vivere, disponessero che meglio fusse de cambiare aria. S'i' fosse Deo costrutto non avria la schiatta de li politicanti che ,abusano de l'altrui credulità per razziare, traviare, inquinare sé e l'altri, et ch'ancho fanno l'umeli co' li potenti et l'arroganti con li umeli. S' i fosse Deo lassato avria le droghe a Lucifero et alli sui, o, pure, l'avria attuate digestive et utili per lo miglior vigore. S'i fosse Deo li cozzi de l'idee abolito avria, così che guerre, rancori et odi nun fussero esistiti. S'i fosse Deo le succussioni de la terra, li evomenti monti, li maremoti et i possenti venti insieme a faide di fanatico furor et fratacchioni requirenti proibiti avria, si fosse Deo fatto non avria lo rancore, la cavillosità, la pretenziosità et l'idiozia. S'i fosse Deo non avria creato l'ameni cani.

S'i fosse Deo avria sortito sterili le madri de Berlusconi, Bossi, Fini Casini, Prodi, Bertinotti, Fassino, Mastella, Rutelli e altri hommeni politici. S'i fosse Deo avria sortito sterili li padri de li mafiosi, de li assassini, de li bari, de li ladri et puro quelli de li spergiuri, de li bugiardi. S'i fosse Deo probabilmente non avria creato l'hommo. S'i fosse Deo non avria fatto un bel niente, et me ne saria rimasto pensando a me stesso pensante… tanto i' son perfetto

L'AGNOSTICO KIRIOSOMEGA

"OGM e coltivazioni tradizionali, no alla coesistenza e sì ad un referendum!" - OGM cibo malsano per i cittadini e regalo alle multinazionali

Viene diffusa sui giornali la notizia che il documento sulla
"coesistenza" tra OGM e coltivazioni tradizionali, all'ordine del giorno
della conferenza Stato-Regioni del 28 gennaio, è stato ritirato e che la
definizione delle linee guida che dovrebbero regolare tale coesistenza è
stata rinviata. E' emersa la proposta che la decisione venga presa dopo
"una grande consultazione con i rappresentanti del mondo agricolo
italiano, dei produttori biologici, degli ambientalisti e dei
consumatori" (Rabboni, Assessore all'agricoltura dell'Emilia-Romagna).
http://magazine.quotidianonet.ilsole24ore.com/ecquo/ecquo/2010/01/21/ogm-salta-il-documento-sulla-coesistenza-che-regolava-il-loro-uso-in-campo-aperto/

Teniamo gli occhi ben aperti: sarebbe ora che, in ottemperanza a quanto
previsto dalla stessa Unione Europea (sempre invocata quando si tratta
di far passare cose sgradite, ma dimenticata quando si tratta di far
rispettare sacrosanti diritti dei cittadini), si proceda ad una vera
consultazione democratica ( e non a "sondaggi" o consultazioni
semi-segrete) nella quale tutti i cittadini che hanno diritto di voto
abbiano la possibilità di esprimersi. La questione degli OGM, infatti,
non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i cittadini, per le
implicazioni che l'introduzione di coltivazioni GM in pieno campo
potrebbero avere sull'ambiente e sulla stessa salute dei cittadini.
Tempo addietro, furono attivate iniziative "volontaristiche" di
consultazione dei cittadini da parte di associazioni. Adesso è il
momento di esigere una consultazione generale, che coinvolga tutti i
cittadini in un autentico referendum su scala nazionale, se necessario
articolato regionalmente, ma con un principio irrinunciabile: nessuno
può permettersi di introdurre coltivazioni OGM sul proprio territorio
senza il consenso della maggioranza dei cittadini.

Giovanni Malatesta
Agricoltore biologico

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Segue il testo all'ordine del giorno di cui detto sopra:

Il Governo, in sordina, sdogana gli Ogm - Un grande boccone avvelenato per i cittadini italiani, un nuovo regalo alle multinazionali.

Scegliendo di trascurare la sovranità alimentare dell’Italia e la nostra preziosa biodiversità, il Governo ha deciso di imboccare la strada che ci vedrà colonizzati dalle multinazionali chimico-farmaceutiche-biotech detentrici dei brevetti sugli Ogm.

A quanto risulta dall’articolo che pubblica “La Stampa” (“L’Italia sdogana gli Ogm”, 17/01/10), è imminente il 28 gennaio il via libera formale alla bozza sugli Ogm, che prevede le linee guida per la coesistenza (tra colture tradizionali e colture Ogm) richieste dall’Unione Europea, che tuttavia non sono state elaborate dalla grande maggioranza degli Stati membri fino ad oggi.

L’Unione Europea, dopo avere emanato, con la lunga preparazione di 3 direttive e 4 regolamenti, le leggi per la tracciabilità e l’etichettatura degli Ogm, era tenuta, secondo il programma stabilito, a produrre anche le regole per la coesistenza (tra coltura tradizionali e colture geneticamente modificate). In realtà la porta era stata spalancata agli Ogm nel momento in cui era passata la Direttiva europea che autorizzava i brevetti sulla materia vivente (98/44), ma si voleva quanto meno salvare il diritto del cittadino europeo ad una libera scelta alimentare.

L’Unione Europea non poté elaborare le regole di coesistenza perché il suo Comitato Scientifico dichiarò che tale coesistenza era inattuabile (gli Ogm, anche se coltivati a distanza di chilometri, finiscono sempre per inquinare ogni altra piantagione attraverso l’aria, i pollini, gli insetti, e anche attraverso il suolo). Fu scaricata la “patata bollente” dell’elaborazione di queste “linee guida” sugli Stati Membri, che a loro volta, ovunque possibile, l’hanno scaricata (in Italia è avvenuto così) sulle loro amministrazioni regionali. Le quali non hanno potuto fare niente e in tal modo hanno impedito in Italia, come pure in svariati altri Stati Membri, l’autorizzazione alle colture GM.

Oggi all’improvviso, senza alcun dibattito pubblico e in totale violazione della Convenzione di AARHUS, cui l’Italia aderisce (e che impone vengano informate le parti interessate dei cittadini, o gli stakeholder, che devono anche prendere parte al processo decisionale quando si elabora una iniziativa che riguarda l’Ambiente), ci giunge la notizia che l’accordo tra Stato e Regioni si sarebbe concluso. Con grande nostra sorpresa, dal momento che 16 Regioni Italiane si sono dichiarate “OGM Free” (e recentemente Barroso, presidente della Commissione Europea ha riconosciuto il diritto delle Zone “Libere da Ogm” ad esserlo).

Anche se nel Rapporto “Come influenzare l’opinione pubblica sulle biotoecnologie agricole” (!), l’addetta all’Agricoltura statunitense in Italia definisce tutti, nell’elenco qui di seguito,“frange minoritarie” …., una vasta maggioranza della popolazione si è espressa in Italia contro gli Ogm in agricoltura. Tra di essi:

il Governo nella persona del Ministro dell’Agricoltura Zaia

41 Province e 2.446 Comuni, oltre le 16 Regioni già menzionate

il maggiore sindacato di agricoltori, la Coldiretti (9.812 sezioni nelle 18 regioni e 568.000 agricoltori)

la maggiore catena di distribuzione alimentare, Coop Italia

numerose maggiori marche di prodotti alimentari, come Barilla, Amadori, Bovinmarche, Fileni, ecc ...

la coalizione di Ong “Liberi da Ogm” e numerose altre Organizzazioni della Società Civile, anche in ambito accademico.

numerosi gruppi di parlamentari di tutte le correnti (in particolare Gianni Alemanno, già Ministro dell’Agricoltura e oggi Sindaco di Roma)

il Vaticano stesso con le dichiarazioni fatte dal Papa e scritte nel Documento “Instrumentum laboris” (1) per il Sinodo dei Vescovi Africani (pur se la Pontificia Accademia delle Scienze, che è autonoma dal Vaticano e che da esso è stata smentita su “L’Osservatore Romano”, ha tentato nel mese di maggio scorso di accreditare la tesi di un sostegno del Vaticano agli Ogm …).

Le ragioni del rifiuto agli Ogm dovrebbero ormai essere note per le basi solidissime (vedi anche bibliografia riportata di seguito) sulle quali esse poggiano. Infatti gli Ogm:

sono stati promossi negli anni ’90, malgrado un giudizio negativo della Food and Drug Administration negli USA

hanno promesso aumenti nei raccolti e riduzione dell’inquinamento chimico ed entrambe queste promesse sono state non solo disattese ma ribaltate (vedi ultimo rapporto del nov. 09 di Charles Benbrook: meno 10% nei raccolti e 4 volte più inquinamento da pesticidi)

hanno dimostrato di costituire un rischio per la salute umana

hanno dimostrato di costituire un rischio ancor maggiore per l’ambiente

hanno privatizzato un “bene comune” prezioso almeno quanto l’acqua: la materia vivente del pianeta non sono, come hanno voluto farci credere, uno strumento per migliorare la distribuzione di cibo nel mondo, ma al contrario una causa importante della grave crisi di fame. Infatti, essi fanno in modo che i popoli dipendano da potenti multinazionali, che mirano al solo loro profitto, con la riscossione del diritto di brevetto (ad ogni ciclo riproduttivo della pianta) e con il controllo del mercato globale del cibo.

1-) “La campagna di semina di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) pretende di assicurare la sicurezza alimentare […]. Questa tecnica rischia di rovinare i piccoli coltivatori e di sopprimere le loro semine tradizionali rendendoli dipendenti dalle società produttrici di OGM”. (Benedetto XVI nel documento “Instrumentum laboris” per il Sinodo dei Vescovi Africani, 2009).

Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949,
E-mail: equivita@equivita.it

sabato 23 gennaio 2010

Azione, libero arbitrio e destino... Risposta in termini di spiritualità laica...

In risposta alle affermazioni di Marco Bracci pubblicate su:
http://saul-arpino.blogspot.com/2010/01/il-giornaletto-di-saul-del-22-gennaio.html

ed ad alcuni commenti di Franca ed altri amici che mi parlano in termini di responsabilità karmica, ecco un mio pensiero:


Vexata quaestio

Appena me ne uscii, in una lettera sul tema del destino e del come esso si manifesta, affermando che “l’anima nel momento dell’assunzione del corpo sceglie il proprio destino” immediatamente un’amica sempre attenta a queste cose mi scrisse: “…Vedo che per la prima volta parli di "scelta", quindi l'anima (almeno lei beata) può scegliere il destino della morte del corpo per soddisfare le esigenze della sua posizione evolutiva..“.

Per un po’ ho dovuto tacere sull’argomento, anche per evitare di dover controbattere su un tema che è assolutamente dubbio… se affrontato con motivazioni religiose. Ma che può essere analizzato in termini di spiritualità laica e facendo riferimento all’esperienza personale.
Il testo che segue è perciò limitato alla mia esperienza diretta e non viene discusso sulla base di ciò che è stato scritto su libri più o meno sacri (che in fondo sono solo un “sentito dire”).

Oggi sento il bisogno di fare ulteriore chiarezza, per quanto possibile, sul discorso della scelta del destino, della vita e morte dell’anima individuale e della libertà assoluta dello Spirito. Alla base di tutto pongo la mia esperienza, impiantata nella memoria, del momento in cui la coscienza stava illuminando la formazione di un corpo nel grembo di mia madre, essendo questa coscienza individuale denominata “anima”, in cui percepii chiaramente il decorso karmico che quella forma psicofisica (quel me stesso) era destinata a compiere. Vidi le sue propensioni, le sue radici geniche, le tendenze innate, le vicende destinate, le difficoltà, la gloria, il sacrificio, insomma tutto quel che doveva essere compiuto attraverso quello specifico individuo umano. Ebbene nel percepire tutto ciò chiaramente sentivo una certa riluttanza ad affrontare le prove, meglio dire a testimoniarle, o renderle possibili attraverso la presenza cosciente che io sono. Eppure, il delinearsi del destino incipiente nello specchio della mente, che lo registrava e quindi lo immagazzinava come una pellicola che poi sarebbe stata proiettata nel corso della vita, comportava una parvenza di libero arbitrio nell’accettare il fato o nel rifiutarlo. Certo questa sensazione di accettazione o rifiuto era totalmente soggettiva e non poteva in alcun modo modificare il corso degli eventi preordinati, ma avrebbe potuto lasciare una traccia sotto forma di insoddisfazione e rifiuto, con le conseguenze che potete immaginare nel dispiegamento della vita che stava per manifestarsi.

Il senso di ribellione che avrebbe comportato tale rifiuto avrebbe perniciosamente ritardato il compimento dello scopo prefisso dell’anima stessa…. Ma, un momento, occorre chiarire un concetto. Cos’è l’anima?

In sanscrito essa viene chiamata “Jivatman” che significa anima individuale, mentre l’Assoluto viene chiamato “Paramatman”. Avrete notato che il suffisso “Atman” permane in entrambi i termini, mentre cambia solo il prefisso. Da ciò si intuisce l’identità fra le due espressioni. L’anima individuale quindi è la "coscienza personale" che illumina la particolare forma non essendo però diversa nella sua natura dalla Coscienza Universale, che viene definita anche Ishwara o Dio. Allo stesso tempo questa suddivisione in Dio, Anima e Mondo è solo funzionale alla manifestazione, che si svolge nell’ambito dello spazio-tempo, in realtà esiste solo una pura ed assoluta consapevolezza non duale e priva di ogni empiricità, essendo Unica e quindi non osservabile né conoscibile. Questa consapevolezza è lo Spirito.

Allorché questa pura Consapevolezza si riflette in se stessa, come moto spontaneo della sua natura, sorge l’ “Io”. Da questa prima illuminazione nasce poi la sembianza “Io sono” (Dio è definito nella Bibbia “I Am That I am”) e dall’"io sono" deriva l'identificazione “Io sono questo” (ovvero lo specifico nome e forma). Da questo processo ne consegue un’osservazione e riflessione a tutto campo delle variegate espressioni vitali (viene posta in atto la creazione e la molteplicità degli esseri). Avrete però intuito che l’identità indivisa dell’Essere unico, lo Spirito, non perde le sue caratteristiche pur rivestendosi di un’ipotetica illusione separativa, utile ai fini della manifestazione. Insomma il puro ed assoluto “Io” non duale è sempre presente, in forma immanente e trascendente, in ogni cosa ed in ogni aspetto della coscienza manifesta. Nella materia bruta è latente (“in fieri”) e nella coscienza universale ed individuale è l’aspetto illuminante della consapevolezza.

Il compimento del destino globale, inscindibile nell'insieme, è presente nella summa di tutti i fotogrammi possibili (ed impossibili) delle infinite forme e nomi (che nascono e muoiono in continuazione) e che sono le varianti del decuplo aspetto dell’illusione (la Creazione stessa). Essendo questi dieci aspetti: coscienza ed energia; le tre qualità: armonia, moto, inerzia; i cinque elementi sottili e materiali (Etere, Aria, Fuoco, Acqua, Terra). Ma di questo ne abbiamo già parlato abbondantemente in altri articoli.

Occorre però capire che tutto questa descrizione in corso appartiene comunque al modo manifestativo, per cui rientra in una conoscenza relativa e dualistica. Non può essere perciò considerata “Conoscenza” spirituale, che è aldilà di ogni descrizione possibile essendo pura esperienza diretta del Sé, ma serve ad accontentare l’anima, o mente speculativa, che sente il bisogno di ragionamenti sottili per poter alfine decidere di sottomettersi al Potere Superiore del Sé. Non che la sua sottomissione sia necesaria alla realtà già in atto, nel senso che diviene operativa attraverso una specifica "scelta".... meglio infatti sarebbe dire che tale sottomissione corrisponde al riconoscimento della propria identità originaria ed alla rinunzia dell’illusione separativa.

Nel percorso apparente che l’anima compie verso il ritorno a casa (dalla quale non si è mai allontanata se non nella considerazione speculare dualistica) essa attraversa il mondo infernale dell’identità con le forze egoiche e materiali più dense, il mondo umano delle emozioni e dei sentimenti ed il mondo paradisiaco del compimento del bene e dell’amore. Queste chiaramente sono tappe intermedie, trappole della coscienza duale per mantenere l’anima avvinghiata all’illusione separativa, parte del gioco che “imprigiona” ciò che mai può essere imprigionato. Per cui l’anima sembra dover scegliere attraverso le esperienze di vita e di coscienza che l’attendono come portare a compimento questo percorso.

Ed a questo punto debbo riferire anche dell’esperienza diretta del Sé, che ognuno di noi può avere nel momento opportuno, in cui si ha la piena consapevolezza della propria natura originaria, dell’identità nello Spirito eternamente libero, e tale esperienza è uno degli aspetti che aiutano infine l’anima a rinunciare alla sua illusoria identità separata. Corrisponde al momento in cui la maturazione dell’anima è vicina al superamento dei vincoli infernali, mondani e religiosi e si manifesta sotto forma di “Grazia” del maestro interiore, dello Spirito che è la sola ed unica verità.

Ed a questo punto ogni discorso tace.

Paolo D’Arpini

venerdì 22 gennaio 2010

Giorgio Vitali e Massimo Ages: "Sul tema del significato e valore della religione cristiana e sul culto di Mitra.."

Caro Paolo,

Leggo sempre con interesse gli articoli del giornalino, anche perche’ trattano argomenti di cui io sono totalmente all’oscuro. Naturalmente poi, acquisiti i dati, la elaborazione di questi sono personali e connessi anche alla propria esperienza. Purtroppo o fortunatamente per me, detta mia esperienza ha una vita di tre lustri, e’ andata arricchendosi nei momenti di nascita dell’ambientalismo, anche nutrizionale, e mi ha visto svolgere funzioni pubbliche a tutela della natura e per lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Naturalmente non voglio qui e ora affrontare detto tema stante la sua estrema complessita’, che ha visto, per me purtoppo, anche tanti errori ideologici degli ambientisti e dei naturalisti. Con questo messaggio io voglio, ancora una volta, affrontare il tema del crocifisso e della religione.

Debbo dire con onesta’ che se il primo dei tre interventi, cioe’ quello di Marco Bracci, non e’ da me condiviso, gli altri due, quello di Angelina e il tuo, certamente per colpa mia, io non li ho capiti, e quindi non mi permetto di commentarli.

L’amico Bracci dice:

PERCHE’ LA CHIESA PERSEGUE ALTRI SCOPI CHE QUELLI DI CRISTO. Ora io mi domando: quali sono o sarebbero gli scopi di Cristo? Quelli che io conosco, sono piu’ o meno quelli di Cristo. Se poi i prelati e i fedeli in questi circa duemila anni hanno commesso fatti che ora ci scandalizzano, questo fa parte del mondo di Cristo, per il quale tutti gli uomini sono peccatori. Cristo non condanna i peccatori, ma chi, peccatore non si pente. E chi ci dice che ecclesiastici e relativi fedeli non si siano successivamente pentiti ? Prendiamo Sant’Agostino. Per gran parte della sua vita e’ stato, per suo stesso dire, un peccatore ma poi si e’ pentito ed e’ diventato santo. E quando lo e’ diventato ? Dopo che ha abbandonato la sua compagna con cui aveva convissuto per anni ed anni e da cui ha avuto un figlio. Perche’ quindi scandalizzarsi della Chiesa. Cristo disse che lui era venuto non per respingere la legge ne’ precedenti profeti. Ma non solo. Cristo dice il vangelo sarebbe nato per regnare sulla casa di Giacobbe e per sedere sul trono del Padre David. Chi era stato Giacobbe ? Un ricattatore del fratello, Esau’, ubn truffatore del padre Isacco e un arrogante con i pastori. Chi era David ? Un re che aveva isituito uno Stato Teocratico, che aveva ucciso migliaia persone del suo popolo, che aveva commesso non pochi peccati, aveva torturato, ecc.ecc. Cristo non sconfessa mai ne’ Giacobbe ne’ David, ma anzi richiama suoi precedenti profeti che dalla Bibbia appaiono peggio del recente Hitler in termini di genocidi e di spazio vitale per il proprio popolo. I tedeschi hanno rubato oro e opere d’arte.

Il popolo Ebreo, di cui fa pienamente parte Cristo, rubarono agli Egiziani oro e argento. Cristo disse espressamente ed esplicitamente che era nato solo per salvare dal peccato il suo popolo, cioe’ il popolo di Israele, tanto e’ vero che cosi’ si legge nel Vangelo: MATTEO 10/5 ESSI SONO DODICI CHE GESU' INVIO' DOPO AVER DATO LORO QUESTE ISTRUZIONI: NON ANDATE FRA I GENTILI E NON ENTRATE NELLE CITTA' DEI SAMARITANI; MA ANDATE PIUTTOSTO ALLE PECORE PERDUTE DELLA CASA DI ISRAELE. Poi quando gli Ebrei lo “ snobbarono” disse ai suoi apostoli di evangelizzare tutti i popoli. Ecco ancora un altro scopo di Cristo: E SE QUALCUNO NON VI RICEVE, NE' ASCOLTA LE VOSTRE PAROLE, USCENDO DA QUELLA CASA O DA QUELLA CITTA', SCOTETE LA POLVERE DAI VOSTRI PIEDI. IN VERITA' VI DICO: NEL GIORNO DEL GIUDIZIO IL PAESE DI SADOMA E GOMORRA SARA' TRATTATO MENO SEVERAMENTE DI QUELLA CITTA'. Cioe’ dividere non i peccatori dai peccatori, ma chi seguiva la sua dottrina, cioe’ la sua politica, da chi non la seguiva. Trattasi, almeno cosi’ a me sembra, della stessa dottrina di Hitler di cui al MEIN Kampf.

Mi si dica, dove sta l’amore di Cristo, quando il medesimo ebbe nei confronti dei sacerdoti parole non solo dure, ma addirittura vergognose in quanto dirette alla sua stessa Chiesa, cioe’ alla Chiesa di suo padre ? Dove sta l’amore di Cristo quando, mentre diceva ai suoi fedeli che bisognava perdonare settanta volte sette, il medesimo cosi’ disse a Giuda: MATTEO 26/24 IL FIGLIO DELL'UOMO SE NE VA, COME STA SCRITTO DI LUI; MA GUAI A QUELL'UOMO DA CUI IL FIGLIO DELL'UOMO E' TRADITO: SAREBBE STATO MEGLIO PER LUI SE NON FOSSE MAI NATO.

Potrei continuare all’infinito per dimostrare come la Chiesa abbia sostanzialmente seguito le direttive del Cristo, ma qui mi fermo.

Per quanto riguarda la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, due sono le possibilita: o falsamente insegniamo la dottrina di Cristo, oppure i giovani nella loro formazione nulla piu’ capiranno. Da una parte hanno di fronte un crocifisso che rappresenta la dottrina giudaico cristiana e dall’altra il simbolo della Repubblica Italiana con relativa Costituzione i cui precetti sono estremamente difformi dalla Bibbia. Leggiamo brevemente due punti del vangelo: I CORINTI 11/7 e segg.: “ VOGLIO TUTTAVIA CHE SAPPIATE QUESTO:CRISTO E’ IL CAPO DI OGNI UOMO, L’UOMO E’ CAPO DELLA DONNA E DIO E’ CAPO DI CRISTO…………….L’UOMO INVECE NON DEVE COPRIRSI LA TESTA, PERCHE’ ‘ IMMAGINE E GLORIA DI DIO, MENTRE LA DONNA E’ GLORIA DELL’UOMO. …,.2/11 LA DONNA ASCOLTI L'ISTRUZIONE IN SILENZIO, CON PIENA SOMMISSIONE. NON PERMETTO ALLA DONNA, DI INSEGNARE NE' DI DETTAR LEGGE ALL'UOMO, MA SE NE STIA IN PACE. PRIMA INFATTI FU FORMATO ADAMO E SOLO DOPO EVA. E NON FU ADAMO IL PRIMO AD ESSERE SEDOTTO, MA FU LA DONNA CHE SI LASCIO' SEDURRE TANTO CHE GIUNSE FINO ALLA TRASGRESSIONE. TUTTAVIA ELLA SI SALVERA' MEDIANTE LA MATERNITA', PURCHE' PERSEVERI NELLA FEDE, NELLA CARITA', NELLA SANTITA', SENZA DIMENTICARE LA MODESTIA.

Ora se la donna e’ stata creata a gloria dell’uomo, e infatti originariamente non faceva parte del creato, perche’ scandalizzarci se l’UOMO la stupra ? La Bibbia non dice forse GENESI 1/26 POI DIO DISSE: FACCIAMO L'UOMO A NOSTRA IMMAGINE, SECONDO LA NOSTRA SOMIGLIANZA: DOMINI SOPRA I PESCI DEL MARE E SUGLI UCCELLI DEL CIELO, E SUGLI ANIMALI DOMESTICI, SU TUTTE LE FIERE DELLA TERRA E TUTTI I RETTILI CHE STRISCIANO SOPRA LA SUA SUPERIFICE. Questo lo disse prima che fosse creata la femmina che fu chiamata DONNA e non con un nome. All’uomo fu dato subito un nome, cioe’ Adamo. Quindi fu creata una nuova specie accanto ai pesci, agli uccelli, agli animali domestici, alle fiere e ai rettili. Su questi animali l’uomo aveva il diritto di dominazione. Quindi lo stesso diritto doveva averlo sulla specie DONNA. Ecco ancora quanto si legge nella Bibbia : MI SON DATO POI AD ESAMINARE LA SAPIENZA E IL PERCHE’ DELLE COSE E A PERSUADERMI CHE LA MALVAGITA’ E’ FOLLIA E LA STOLTEZZA UNA PAZZIA, E TROVO CHE AMARA PIU’ DELLA MORTE E’ LA DONNA, LA QUALE E’ UN LACCIO, UNA RETE IL SUO CUORE, CATENE LE SUE BRACCIA. CHI E’ GRATO A DIO NE PUO’ SCAMPARE, MA IL PECCATORE CI RESTA PRESO. QUESTO E’ CIO' CHE HO CONSTATATO, DICE CAHOLET, ESAMINATE AD UNA AD UNA LE COSE, PER TROVARNE LA RAGIONE. QUELLO CHE HO CERCATO DI INDAGARE, ANCORA NON L’HO RAGGIUNTO. UN UOMO SOLO, SU MILLE, HO TROVATO, MA UNA DONNA FRA TANTE NON L’HO TROVATA. Nella nostra Carta Costituzionale, invece, cosi’ si legge: art. 3 - TUTTI I CITTADINI HANNO PARI DIGNITA’ SOCIALE E SONO UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE, SENZA DISTINZIONE DI SESSO, DI RAZZA, DI LINGUA,DI RELIGIONE, DI OPINIONI POLITICHE, DI CONDIZIONI PERSONALI E SOCIALI.

Mi si dica, ritenete che questo ultimo principio sia conciliabile con la dottrina di Cristo che il crocifisso rappresenta ? Per me se le nuove generazioni crederanno alla nostra carta costituzionale avranno disprezzo del crocifisso e quindi di chi questo rappresenta; se invece crederanno al crocifisso, saranno pessimi cittadini. Questo naturalmente per me. I lettori di questo messaggio che diranno ?

Saluti, Massimo Ages
socialita@tiscali.it;

................... altro intervento

Caro Paolo.

SIMBOLISMO SOLSTIZIALE DEL DIO MITHRA. IL DIO MITRA SI CONFIGURA COME UNA FORMA TRINITARIA, MOLTO PRECEDENTE AL CRISTIANESIMO ED ALLE COSTRUZIONI FILOSOFICO-TEOLOGICHE DI QUEST'ULTIMO. ( LA TEOLOGIA ESSENDO non ALTRO CHE UNA FILOSOFIA NEOPLATONICA APPLICATA SEMPRE ALLA COSTRUZIONE DELLA DIVINITà.Il presupposto neo-platonico, ma potrebbe essere definito, oggi, anche post-quantistico, basandosi concettualmente sull'IDEA che TUTTO è creato dalla MENTE/pensiero creatrice ) LO PSEUDO DIONIGI AEROPAGITA SCRIVE DI MITRA TRIPLASIOS, CIOè DALLA TRIPLICE FORMA,affermazione della sostanziale identità del Dio e dei due tedofori quale rappresentazione del Sole nascente, del Sole di mezzogiorno e del Sole calante. Caute, il fanciullo che si trova alla sinistra del Dio è raffigurato con la torcia alzata a rappresentare la nascita del Sole, Mitra, Sole di Mezzogiorno, è raffigurato nell' atto di uccidere il Toro, come rappresentazione della Vittoria dello Spirito sulla forza bruta terrena. ( Vedi rito primordiale della Corrida). Il fanciullo alla destra del Dio, Cautopate, tiene la torcia abbassata a significare il tramonto dell'Astro. IL MITRAISMO FECONDò IL TERRITORIO DELL'IMPERO E DIVENNE, POCO PRIMA DELLA TRASFORMAZIONE COSTANTINIANA, LA RELIGIONE PREVALENTE FRA LE TRUPPE IMPERIALI. IL SIMBOLISMO SOLARE IMPREGNò FIN DALL'INIZIO IL CRITIANESIMO PROPRIO PERCHè FU COSTANTINO CHE CRISTIANIZZò LE SUE TRUPPE PER RAGIONI DI OPPORTUNISMO POLITICO, E POICHè LE TRUPPE ERANO IN PREVALENZA SEGUACI DEL DIO MITRA, ECCO LA RAGIONE DEL TRAVASO E DELLA MESCOLANZA FRA I DUE CULTI, MA SOPRATTUTTO FRA LE DUE CONCEZIONI DELLA RELIGIOSITà CHE, COME SAPPIAMO, IN TUTTE LE LATITUDINI DELLA TERRA, è RIVOLTA VERSO LA FONTE DELLA VITA E DELL'ENERGIA, CHE è, APPUNTO, IL SOLE. nota: CON LA NASCITA DI UNA NUOVA CONCEZIONE ENERGETICA, BASATA SULLO SFRUTTAMENTO DELLE IRRADIAZIONI ENERGETICHE SOLARI, CHE OVVIAMENTE SI STA SVILUPPANDO, E CON DOVIZIA DI MEZZI E DI DOCUMENTI, CONTRO LA CULTURA DEL PETROLIO, NERA FONTE CHE SORGE DAGLI INFERI, ASSISTEREMO ALLA NASCITA DI UNA NUOVA RELIGIOSITà CELESTE?

Giorgio Vitali - vitali.giorgio@yahoo.it

mercoledì 20 gennaio 2010

Piansano (Viterbo) un impianto eolico pesante è in corso d'installazione - Appello al sindaco Andrea Di Virginio per fermare il disgraziato progetto

Caro Paolo D'Arpini, proprio ieri ho scritto una lettera di protesta al Comune di Piansano, in cui stanno iniziando i lavori per l'innalzamento delle torri eoliche, le quali sfregeranno tutto il paesaggio della Maremma laziale e del Lago Volsino, un paesaggio, fra l'altro, rimasto quasi immacolato nei secoli e passato indenne anche alla furia cementificatrice degli anni 60-70-80. Ti dico solo che le pale eoliche di Piansano, data la loro altezza e date le peculiari caratteristiche morfologiche del territorio della Tuscia si vedrebbero da decine e decine di chilometri, non incontrando alcun ostacolo visivo. Una catastrofe. La situazione è drammatica, e vedo un disegno malefico superiore finalizzato a rendere tutti i luoghi "non-luoghi" e tutti gli individui "non-individui". Da storico, non credo di esagerare dicendo che siamo di fronte ad una nuova guerra, non armata ma ambigua e apparentemente inesistente: quella cioè fra chi vuole preservare il territorio a beneficio comune e di coloro i quali lo seguiranno e chi vuole distruggere ogni nostra fonte di vita, cultura e conoscenza per ridurci definitivamente a inconsapevoli schiavi. Ecco di seguito la lettera. Vedi tu se puoi dare un certo risalto alla cosa. (L.B.)
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Egr. sig. Sindaco di Piansano, comune@piansano.org

sono il dott. Luca Bellincioni, storico e guidarista, nonché segretario dell'Ass. Cult. Onlus "Oreas", finalizzata allo studio, alla promozione e alla tutela delle aree rurali e naturali del Lazio.

Con la presente le manifestiamo tutta la nostra preoccupazione in merito alla prevista costruzione della centrale eolica nel vs Comune, di cui abbiamo letto sul vs sito web le fasi avanzate. Nonostante i buoni propositi della vs amministrazione, vorremmo farvi riflettere sull'impatto catastrofico che tali installazioni avrebbero non solo sul territorio comunale di Piansano ma anche sull'intero comprensorio del Lago di Bolsena, una delle aree paesaggisticamente più rilevanti del Lazio e non solo. Tant'è che tempo fa si parlò anche di una candidatura Unesco, un progetto di valorizzazione che ovviamente contrasta con la radicale trasformazione del paesaggio delle colline volsine e con il danneggiamento ambientale dei siti interessati.

Noi dell'associazione Oreas siamo convinti che non si possa aiutate l'ecosistema globale rovinando gli ecosistemi locali, e che l'eolico industriale sia attualmente una forma gravissima ed inaccettabile di speculazione sul territorio. Inoltre, non crediamo che la devastazione dell'intero paesaggio della Tuscia (contando che progetti di parchi eolici sono in ballo anche in altri Comuni della Provincia) possa apportare risultati positivi in termini di sviluppo locale a lungo termine, anzi. A tal proposito la invito a leggere i numerosi nostri articoli pubblicati sul blog Ambiente e Paesaggio 2000 che trattano la vicenda dell'eolico nella Tuscia http:// ambientepaesaggio2000.splinder.com/ e che hanno fatto superare al blog la non comune soglia delle 20000 visite.

Auspichiamo che la vs amministrazione, anche rispettando le proteste della cittadinanza che vanno facendosi sempre più largo, faccia un coraggioso passo indietro rispetto a questa vicenda, dando prova di sommo senso civico e di rara responsabilità nei confronti di un territorio giunto sino a noi quasi intatto nei secoli e che non può essere depregiato in maniera così netta e improvvisa, tagliando alla radice le basi per lo sviluppo turistico ed agricolo, che oggi - pur a rilento e faticosamente - va facendosi largo nella Tuscia proprio grazie alle sue valenze culturali e ambientali.

Noi dell'Associazione Oreas e di Ambiente e Paesaggio 2000, dal canto nostro, seguiremo attentamente la vicenda, e nel caso si giungesse effettivamente alla costruzione delle prime torri, denunceremo ai mass media, e alla ns fitta rete di contatti nel mondo ambientalista, quello che per noi rischia davvero di essere uno scempio senza precedenti per la Tuscia, di cui non vorremo ricordare il Comune di Piansano come l'artefice.

La ringraziamo dell'attenzione e -sicuri di una sua risposta- le porgiamo cordiali saluti, Luca Bellincioni


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Altri articoli sullo stesso tema: http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=eolico+pesante+piansano

Doriana Goracci scrive dalla periferia dell'impero: " Ma vuoi mettere Hammamet con Pecorara?"

Ma vuoi mettere Pecorara con Hammamet?

Ho invertito le zone geografiche del titolo. Non c´è nessuna folla di giornalisti e neanche di naviganti per le strade del Paese Italia, Pecorara, che ha poco meno di 1.000 abitanti. C´è stata invece, la folla, al cimitero di Hammamet in Tunisia, per commemorare Bettino Craxi, leader socialista morto 10 anni fa. Sono arrivati da ogni parte d´Italia. Da ogni parte d´Italia hanno contribuito a parlarne, con tutti i mezzi: riabilitazione terapeutica. E allora mi accanisco io, solita direzione ostinata e contraria, perchè l´ha fatto un amico ieri, Roberto Aldo Mangiaterra, di aggiornarci da Reset-Italia.net con questa notizia: Cancellata piazza 25 aprile "Accade a Pecorara in provincia di Piacenza" e di scrivere al Primo Cittadino di questo Stivale tutto il suo sdegno. Scusateci non siamo Grandi Firme ma andiamo avanti.Tento anch´io e mi prendo un po´ di spazio e spero anche la vostra attenzione.

Dal forum del sito Mafarka!, cuore nero che di più non si può, apprendo anche altro: CAMBIA NOME PIAZZA 25 APRILE A PECORARA, LUOGO SIMBOLO LEGA SINDACO ALBERTINI (PDL-EX AN) LA INTITOLA A CARDINALE DELLA ZONA l´Ansa : "Un´offesa ai martiri della Resistenza". Così il presidente dell´Associazione Partigiani Cristiani di Piacenza, Mario Spezia, ha commentato la decisione di Franco Albertini, sindaco Pdl di Pecorara, piccolo comune sulle colline piacentine della Val Tidone, (meno di mille abitanti), di cambiare il nome della centralissima piazza XXV Aprile intitolandola al cardinale Jacopo Da Pecorara. "Un´ offesa ai martiri delle Aie di Busseto e a don Giovanni Bruschi, cappellano della Resistenza, che nel cimitero di Pecorara riposa", lamentano i partigiani cristiani, che ricordano "al giovane e sprovveduto sindaco Albertini che la possibilità che oggi gli è concessa di dire e pensare liberamente ciò che vuole, lo deve a tanti ragazzi come i martiri delle Aie di Busseto e a tanti preti come don Giovanni Bruschi e, non certamente al pur prestigioso cardinale Jacopo Da Pecorara che potrà trovare altro luogo in cui essere ricordato che non la piazza". L´iniziativa e´ stata duramente attaccata anche dall´ opposizione in consiglio comunale che ha parlato di "decisione "provocatoria nei confronti di chi ha sofferto, di chi ha combattuto e di chi ha perso la vita perchè ci fosse il 25 aprile della Liberazione". Il sindaco respinge ogni accusa: "Non c´è nessuna motivazione politica dietro la decisione presa dalla giunta - ha spiegato Albertini - e nessuno vuol cancellare il significato che quella data rappresenta. L´unico intento è quello di intitolare la piazza principale del paese ad un personaggio, il cardinale Jacopo Da Pecorara, che ha dato lustro al paese e le cui reliquie a giugno giungeranno a Pecorara da Piacenza, da dove verranno trasportate alla presenza del vescovo". Pecorara è diventato uno dei luoghi-simbolo della Lega, da quando il leader del Carroccio, Umberto Bossi, da alcuni anni festeggia con una cena a base di zucca, il 31 ottobre, la Halloween padana come l´ha ribattezzata qualcuno. A trasmettergli la passione per il luogo è stato l´ amico Giulio Tremonti, che da tempo frequenta la montagna piacentina e che ha accompagnato il leader leghista alla festa della zucca di Pecorara. Il 31 ottobre scorso fu proprio il sindaco Albertini (che non è leghista ma proviene da An) a volere la celebrazione di una messa dedicata ai militanti leghisti prima della festa della zucca, per evitare polemiche in passato avanzate dalla Chiesa locale contro una ricorrenza `pagana´ come Halloween."

E dallo stesso sito traggo la notizia: CRAXI, CASTELLINO: «AFFISSI 20.000 MANIFESTI PER BETTINO».

Torniamo al Comune di Pecorara, ha un´ isola ecologica, smaltisce rifiuti, differenziando e si vede.Ha nella pagina principale un bel visitate Visitate l´Oratorio di Vallerenzo, restauro scientifico dell´ex Oratorio della Madonna della Misericordia di San Lodovico in Vallerenzo visitabile liberamente, con i contributi del Ministero dell´Economia e delle finanze, Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano e si vede qual´è la Cura della Curia.Poi pone un video Family Life TV - Sky, riguardante il Comune di Pecorara e la disciolta Comunità Montana Valle del Tidone, altri due di Monteboys party, e tanto tartufo e suoi sottoprodotti.

Fosse un sottoprodotto anche il 25 aprile?

Leggo pure un contributo su wikipedia alla parola 25 aprile Resistenza:" Secondo diverse fonti il numero di partigiani, partendo dalle poche migliaia dell´autunno del 1943, raggiunse alla fine della guerra una consistenza di circa 300.000 uomini. Molti studiosi pongono però dei dubbi sul reale numero di partigiani attivi alla fine della guerra, riportando cifre ben più modeste relative agli uomini e alle donne impegnati direttamente nella lotta armata, sostenendo che tra i circa 300.000 che si definiranno partigiani dopo il 25 aprile molti siano semplicemente simpatizzanti della resistenza che, pur non partecipando direttamente alle azioni partigiane, avevano fornito (rischiando comunque la vita) supporto e rifugio e che in alcuni casi vennero conteggiati tra i partigiani anche ex fascisti ed ex repubblichini saliti sul carro del vincitore grazie a conoscenze, alla corruzione o alla delazione di altri sostenitori della dittatura fascista o sostenitori della Repubblica Sociale Italiana (secondo le loro indicazioni non necessariamente veritiere)."

Ripenso a quei 300.000 in Piazza del Popolo a Roma il 3 ottobre, corsi all´appello dei Media Liberi da ogni dove per la libertà dell´espressione , dell´informazione e della stampa.Corse anche Barbara in un´altra piazza quel 3 ottobre con migliaia di docenti precari a gridare che è emergenza culturale e ci diede una lezione, che evidentemente hanno raccolto in pochi. I mille, o poco meno, di Pecorara, ci stanno dando una lezione e non solo gli accorsi ad Hammamet, altro che garibaldini.

Cosa è successo in questo week-end ai Resistenti? E´ silenzio.

Che dire di accendere una luce , diventata livida, sul cadavere di questa Costituzione, fondata sulla Resistenza?

Era il 21 gennaio 2006 e scrissi una delle mie prime lettere a Megachip: A Roma si è ballato sul cadavere della Costituzione, è al fianco dell´ "Appello di Megachip per la salvaguardia del Referendum Costituzionale".Da allora ne ho firmati tanti di appelli, l´avevo fatto anche prima, come i presidi e le manifestazioni, oggi scelgo con cura dove stare, con chi, e scrivo direttamente a voi interlocutori invisibili, e non a coloro che non mi rappresentano nelle Istituzioni e non ho delegato.

Mi chiedevo come iniziare quanto ho scritto. Era d´estate e avevo dato come titolo leggendo una notizia,Piccole scosse abruzzesi, la conservavo in bozza:" E´ un operaio romeno 22enne l´ultima vittima del lavoro. Si tratta di Daniele Barbus Vassile, è morto in un cantiere di Tortoreto Lido, in provincia di Teramo. L´uomo è caduto nella macchina che tritura i sassi. E´ morto sul colpo".

Ci stanno triturando, un´Intifada al contrario, sassi su sassi, sassi in bocca.Un disegno preciso dalla Cabina di Regia allo Struscio Istituzionale e serve la nostra risposta, subito.Sembra che gli italiani all´estero siano sensibili a quello che noi, quì in Italia non vediamo, invitano allo Sbarco e non sono ancora neanche mille. E´ uno di quegli appelli, rarissimi, che ho scelto di firmare, perchè sottotitola diario di bordo di un´ impresa possibile. E la mia praticità, fare i conti tenendo i piedi per terra, mi dice che dobbiamo trovarlo un modo per ridare dignità a questa nostra vita, a chi ci vive a fianco. O vogliamo suggerire alla sinistra, una utilissima, come sempre,Commissione d´inchiesta per il 25 aprile?

Quando arrivi a casa, fammi un segnale, sembra che sia guerra, emergenza... Ma già, io canto... tra Amici... Io vedi...diventerò qualcuno, lo canta anche Caparezza.

Doriana Goracci

martedì 19 gennaio 2010

Discorso sulla Spiritualità Laica: "Categorie di pensiero e categorie di esperienza"

"Sii ciò che sei…” (Nisargadatta Maharaj)

“Conosci te stesso” (Socrate)

"Sia il religioso che l'ateo rientrano nella categoria dei credenti mentre l'agnostico e lo gnostico stanno nell'ambito degli sperimentatori" (Saul Arpino)

Categorie di pensiero e categorie di esperienza:
Il linguaggio non è solo semantica. Eppure c’è già all’interno della mente un “seme” che consente la comprensione di concetti sottili, che non hanno corrispondenza nel mondo materiale.

Ad esempio quando un bambino apprende a parlare ed a scrivere, non segue solo esempi concreti: tavolo, cibo, cane, etc... Vi sono pure i concetti e sentimenti che vengono “riconosciuti” intuitivamente, per una sorta di ammissione interna che va aldilà dell’esempio.
In questo caso si presuppone che vi sia già una pre-conoscenza innata di tali concetti, il linguaggio insomma non è altro che descrizione di un qualcosa che abbiamo già dentro. La stessa cosa si può dire della conoscenza di vita.

La vita, si dice, nasce dall’inorganico ma se non fosse già presente nella materia in forma germinale come potrebbe sorgere e trasformarsi in intelligenza e coscienza? Da ciò se ne deduce che la coscienza e l’intelligenza sono come una “fragranza” della materia e quindi non vi è reale separazione.
La differenza è solo nella fase…

La vita è un’espressione manifestativa della materia.
Partendo da questa considerazione generale osserviamo che la spinta evolutiva di questa intelligenza/vita si evolve attraverso stati diversi di consapevolezza. Nelle forme pensiero esistono gradi descrittivi della maturità assunta da questa intelligenza.

Tralasciamo per il momento gli aspetti più vicini all’emozionalità, all’istinto, e prendiamo in considerazione solo gli aspetti “filosofici” del pensiero umano.
Osserviamo che sia in occidente che in oriente vengono descritti gli aspetti separativi e unificativi del processo mentale (solve et coagula ovvero: “il credere è statico lo sperimentare dinamico”).

In Grecia come in India si è parlato di pensiero duale e pensiero non-duale.
Nel pensiero duale (dvaita) viene inserita ogni forma cristallizzata separativa, come il teismo e l’ateismo.
Queste due categorie infatti sono viste come sfaccettature della stessa conformazione separativa.
Il teista è colui che crede in un dio separato da sé, lo immagina in veste di essere superiore e dotato di immensi poteri e vede se stesso come creatura alla sua mercé.
Il teista crede che la sua propria esistenza è consequenziale e secondaria al dio.
L’ateo parimenti, crede di non credere, ovvero nega ogni sostanza all’ipotetico dio basando il suo credo sul relativismo materialista.
Il teista e l’ateo sono arroganti affermativi della propria “verità” (presunta od immaginata).

Ovviamente entrambe queste fedi si basano sulla piccolezza e separatezza dell’io ed abbisognano di uno sforzo continuo e costante per affermare o negare, un tentativo frustrante che comunque non prende in considerazione l’agente primo, l’io, se non in forma passiva e marginale. Questo modo di pensare duale è lo stesso sia per il religioso che per l’ateo materialista che crede in causa-effetto o nella fortuità del caso. E’ un percorso puramente speculativo, basato comunque sul credere, sul ritenersi piccoli elementi separati di un qualcosa che magari pian piano la scienza (o la religione) corroborerà. Ma sappiamo che l’orizzonte è sempre più avanti… mai raggiungibile, insomma siamo persi nel nulla…. Nel vuoto.

La fase successiva dell’auto-conoscenza si definisce non-duale (advaita), in questo caso si inizia a tener conto del soggetto, della coscienza attraverso la quale ogni percezione e sentimento sono possibili, si riconosce nella consapevolezza la matrice della propria esistenza. In questa categoria si pongono l’agnostico e lo gnostico.
Alla base della ricerca dell’agnostico si pone l’esperienza diretta ed il superamento della concettualizzazione descrittiva. L’esperienza empirica viene portata alle sue estreme conseguenze con il riconoscimento della costante presenza dell’io nel processo implicato. Viene superato così il modello del credere in verità precostituite accettando la realtà intrinseca dello sperimentatore che esperimenta. Per cui l’agnostico esprime sostanzialmente una spiritualità laica.

L’agnostico sa che non può esserci altra certezza che quella dell’esperimentatore ma allo stesso tempo non vi è ancora realizzazione definitiva. La coscienza individuale non si è fusa nella coscienza universale benché permanga l’intuizione dell’unità primigenia del tutto. Stando così le cose egli non può affermare, egli dice di non sapere, la sua è una saggezza in fieri, in maturazione.
L’agnostico non può più identificarsi con un nome forma specifico ed allo stesso tempo manca della consapevolezza indifferenziata del sé e quindi non afferma e non nega. Ma il suo costante e continuo discernimento giunge infine ad una inaspettata e spontanea fioritura, e qui l’intelligenza individuale si scioglie e giunge a maturazione, la coscienza conosce se stessa, la gnosi (jnana).

Lo gnostico non sente il bisogno di dichiarare alcunché, la sua realizzazione è totale e definitiva, aldilà di ogni concetto separativo, la sua presenza non è limitata ad un nome forma, egli conosce se stesso come il tutto inscindibile dal quale ognuno di noi proviene e risiede.
Lo gnostico d’altronde non ha mezzi per esprimere la sua esperienza giacché il linguaggio umano è molto distante dall’esperienza diretta del sé.

Infatti prima c’è la consapevolezza del sé, poi la coscienza dell’io individuale che assume una forma nello specchio della mente, quindi la riflessione del pensiero ed infine la descrizione del linguaggio parlato o scritto. Il saggio non vede differenza alcuna fra se stesso e gli altri, sa che la base è la stessa per ognuno (materia-spirito in continua trasformazione), egli “conosce” che la coscienza e l’esistenza sono inscindibili nell’assoluta unità (uno senza due).
Ma la sua esperienza -che è la comune natura di tutti- può essere riconosciuta e percepita per spontanea simpatia dallo spirito maturo.

In questo processo a quattro fasi, fra dualismo e non-dualismo, si manifesta tutto il gioco della vita e della coscienza.

Paolo D'Arpini

Circolo Vegetariano VV.TT.
circolo.vegetariano@libero.it

lunedì 18 gennaio 2010

Bettino Craxi assolto, perché il fatto non sussiste...? Silvio Berlusconi non imputabile, perché lo dice lui?

E allora, Paolo,

Assolviamo Craxi ??!

PROVE GENERALI.
Se passa la “mozione di salvataggio craxi”, condannato in via definitiva, perché non dovrebbe poi passare la “mozione salva berlusconi” visto che il suo angelino protettore, uggiolando, le sta provando tutte, sino anche a ribaltare il concetto di concussione!

In ogni modo, ormai stiamo vivendo i giorni del codazzo sghignazzante e osceno che accompagna il feretro della defunta povera Italia che ha ceduto il passo a “colonya italya” che si creò quando fummo liberati!
Ma che si può pretendere da un Paese in cui, notizia di stamani comparsa in trafiletto “scritto inferiore” in Rai news24, s’inneggia alla presenza di medici ameni cani a Port ou Prince, dimenticando di comunicare che lì ci sono arrivati anche “Medici senza Frontiere” dall’Italia, E PRIMA DI ALTRI.

Ahi, serva Italia… DIES IRAE, DIES ILLA… QUANTUS TREMOR EST FUTURUS…

Kiriosomega

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Caro Kirios, al proposito del Bettino non dimentichiamoci di Sigonella e del fastidio che causò la sua posizione "autonoma" negli amici ameni cani. E conseguenze che tu sai...
Bettino avrà avuto tante colpe ma è sicuramente stato un politico "italiano" e non "italyota" come il Papi quindi merita il mio perdono!

Paolo
..............


Commento a Paolo.
Ciò che mi stupisce è la presunta scarsa memoria di molti cittadini di questo Paese che, ho la quasi certezza, nei confronti del caso craxi non vogliono ricordare.

Craxi, fu quello che fece naufragare nella colonya ytalya il concetto di legalità già peraltro "abbacchiato" dalla presenza politica di cossiga, forlani, andreotti e della balena bianca; allora in auge c'erano solo cetacei e non del-fini.

Perciò, si può discutere sin che si vuole, ma l'omone fu condannato per ben due volte con sentenza definitiva mettendo in chiaro anche i "SUOI AMORI PERSONALI PER IL DENARO SACCHEGGIATO PER USO PRIVATO DALLE CASSE DELLO STATO"! L'aereo privato, tra l'altro, se lo comperò lui, non gli ytalyoty!

Però i boiardi di Stato di ieri e di oggi, quelli che lo seguivano raccogliendo briciole o anche sostanze più di valore, vedendo oggi socchiusa la "porta" della speranza per un ritorno alla politica attiva, magari anche con altra casacca, merito delle iniquità (è un eufemismo) di berlusconi, alitano sul fuoco della riabilitazione dell'omone per far sì che l'omino suo ex "velino", sempre memore come il metano di chi gli da una mano, salvato anche per la loro spinta d'opinione dal partito dei giudici, li sdogani per la "PORCELLUM" attraendoli nella maggioranza ripuliti, così come per il suo intervento permise lo sdoganamento dell'iscariota/fini.

Insomma, in questo Paese dove per il culto dei morti, meno ancora che per uno, l'Uomo Nero, che per ora data la prevalenza del mondo prevaricatore instaurato da u$a/sion non può essere ricollocato con onore nel giusto posto storico che gli spetta, tutti si commuovono e s'impietosiscono, pochi capiscono che dalla loro tolleranza a oltranza nasce l'intolleranza, proprio perché la tolleranza a oltranza è intolleranza di se stessa.

Concludo con il l'asserire, per non essere frainteso, che è necessario che la morale non impedisca d'agire, ma l'agire, specie nella res pubblica, deve essere morale, ché, in caso contrario: "Chi controllerà i controllori"? E questa è proprio la ributtante posizione del berlusconi che nemmeno si considera "Il Prencipe", bensì il monarca assoluto!

MA RICORDIAMOCI CHE GLI ALTRI SONO GRANDI SOLO SE NOI STIAMO IN GINOCCHIO!

kiriosomega

domenica 17 gennaio 2010

Prove di sopravvivenza in montagna per sepolti vivi sotto slavine di neve... ma gli esperimenti vengono fatti sui maiali...

Maiali sepolti vivi sotto una slavina: un discutibile esperimento nel Tirolo austriaco dell'Ötztal, svolto dall'Istituto per la medicina d'emergenza in montagna di Bolzano, sta surriscaldando gli animi della politica e delle organizzazioni per protezione degli animali. Il test prevede di simulare la morte di una persona sotto le masse di neve. Per effettuare lo studio saranno impiegati 29 maiali.

L'ESPERIMENTO - IL progetto prevede che questo gruppo di suini da macello vengano sepolti vivi sotto le masse di neve di una slavina simulata a Vent, nel Tirolo del nord. Il crudele esperimento, che ha già avuto il nulla osta dalle autorità, viene svolto dai ricercatori della clinica universitaria di Innsbruck, in Austria, con la collaborazione dell'Istituto per la medicina d'emergenza in montagna dell'Eurac di Bolzano. E' partito martedì e durerà due settimane. [...]
http://www.corriere.it/animali/10_genna ... aabe.shtml
------------------

In realta', come riportano i giornali stranieri, l'esperimento e' stato per ora interrotto per le tantissime proteste a livello internazionale.
L'universita' di Medicina di Innsbruck si difende con le solite scuse: l'esperimento serve per salvare vite umane, gli animali non soffrono, e' stato approvato dalle istituzioni preposte, e' l'unico modo per farlo, ecc., solite cose.

La loro "difesa" (in tedesco) e' alla pagina:
http://www.i-med.ac.at/mypoint/news/2010011401.xml

E' importante continuare la protesta in modo che questi esperimenti assurdi, crudeli e ingiustificabili vengano fermati per sempre!

Potete utilizzare il messaggio-tipo scritto qui sotto, in forma di petizione, o scriverne uno di vostro pugno (ma solo se evitate ingiurie).

Il messaggio va indirizzato a:

Hermann Brugger, direttore dell'Istituto per la Medicina d'Emergenza in Montagna, Bolzano
EURAC, Accademia Europea di Bolzano di cui l'istituto di cui sopra fa parte
Herbert Lochs, direttore dell'Universita' di Medicina di Innsbruck
Karl Lindner, direttore della Klinische Abteilung für Anaesthesie che ha firmato il comunicato di difesa dell'esperimento assieme all'Universita' di Medicina di Innsbruck

Gli indirizzi a cui mandare il messaggio sono:

vienna@eurac.edu, info@eurac.edu, hermann.brugger@eurac.edu, Herbert.Lochs@i-med.ac.at, karl.lindner@uki.at
oppure, col ";" come separatore:
vienna@eurac.edu; info@eurac.edu; hermann.brugger@eurac.edu; Herbert.Lochs@i-med.ac.at; karl.lindner@uki.at

Scriviamo in italiano, perche' la protesta e' internazionale e riceveranno messaggi in tutte le lingue, l'importante e' che ne ricevano tanti su questo argomento.

Copiate il messaggio qui sotto (solo questo, non TUTTO il messaggio che spiega protesta) e mettete in fondo il vostro nome e cognome e al posto della dicitura "nome cognome"):

------------------
Buongiorno,

scrivo per sostenere la seguente petizione:

A:
Hermann Brugger, direttore dell'Istituto per la Medicina d'Emergenza in Montagna, Bolzano
EURAC, Accademia Europea di Bolzano
Herbert Lochs, direttore dell'Universita' di Medicina di Innsbruck
Karl Lindner, direttore della Klinische Abteilung für Anaesthesie

In merito all'esperimento che si intende effettuare su 29 maiali per studiare gli effetti della permanenza sotto una slavina;

DATO CHE:

- si tratta di un esperimento che causa la morte e grave sofferenza di esseri senzienti;
- la sperimentazione su animali non e' una pratica scientifica, e come tutti i test su animali non avra' alcuna valenza per la specie umana;
- nessuna crudelta' su alcuni individui puo' essere giustificata da un presunto beneficio per altri individui;
- gli istituti pubblici non hanno il diritto di fare quello che vogliono, ma hanno il dovere di non andare contro il volere dei cittadini, da cui sono mantenuti finanziariamente;
- e' ormai tempo di abbandonare l'obsoleta pratica della sperimentazione animale (o vivisezione) e utilizzare solo metodologie scientifche affidabili ed efficaci;

(Fonte: UVA - Massimo Andellini)

sabato 16 gennaio 2010

DISGUSTO SANITA' - IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE: FONTE DI TUTTE LE MAFIE

Ennesimo atto di denuncia contro il malaffare da parte del dr Antonio
Giangrande, ignorato e perseguitato presidente dell'Associazione Contro
Tutte le Mafie ed autore del libro "L'Italia del trucco, l'Italia che siamo".


"Non ci posso credere!!!!", direbbe ognuno di noi, se avesse un minimo di
coscienza, parafrasando da celebre frase di Aldo, del celebre Trio comico
Aldo Giovanni e Giacomo, leggendo il dossier e vedendo i video pubblicati
sul sito www.controtuttelemafie.it .

"Non vorrei che la lotta alla mafia diventasse l'alibi per non denunciare il più grave problema della Calabria, che non è la "ndrangheta, ma il malaffare che governa la Regione", dice Alberto Cisterna, sostituto procuratore nazionale antimafia.

Si dice Calabria, ma si intenda Italia.

Baronie e nepotismo sanitario sono le ultime nostre preoccupazioni.

Le competenze sono un refrain della cronaca sanitaria. Il più delle volte le spiegazioni sono ineccepibili, i regolamenti inflessibili, non ci sono
comportamenti contrari alle gabbie dei protocolli. E' uno stillicidio. Ci
sono mancati o ritardati interventi per incompetenza funzionale. Ci sono le opere pubbliche incomplete per competenze frantumate.

L'elenco delle negligenze è impressionante. I laboratori restano più volte
incustoditi con i frigo e gli armadi aperti nonostante la presenza di
sostanze radioattive. I depositi di colture batteriche e virali di malattie infettive e tropicali non hanno serratura: senza sorveglianza, il
congelatore con le provette a rischio contagio è sempre accessibile a
chiunque. Per giorni nessuno pulisce. Infermieri e portantini spesso fumano anche quando spingono gli infermi su lettighe e carrozzelle. Ogni volta che salgono o scendono dalla rianimazione o dal pronto soccorso o dalle sale operatorie, i ricoverati, anche quelli più gravi, nudi sotto le lenzuola, intubati o con l'ossigeno, seguono lo stesso percorso dell'immondizia.
Finiscono così in mezzo ai sacchi neri e agli scatoloni gialli ammassati nei sotterranei, o in coda ai carrelli della rimozione. E quando gli addetti lavano con getti d'acqua i depositi dei rifiuti, le ruote dei lettini si inzuppano di liquami e trascinano tutto lo sporco in reparto. Verrebbe da sorridere se si pensa che, per legge, perfino le mozzarelle di una pizzeria vanno tenute sempre lontane dalla spazzatura.

La competenza di professori e direttori si ferma al proprio reparto. La
maggior parte di loro non ha nemmeno il tempo di guardar fuori. Impegnati
come sono a dividere le giornate tra ospedale pubblico e cliniche private.
Perché mai dovrebbero battersi per il datore di lavoro che dà loro sì
prestigio, ma con il quale guadagnano meno? Dopo tutto, proprio queste
condizioni favoriscono l'esodo dei pazienti verso la sanità privata, o no?
Fino a concepire l'obiezione di coscienza all'aborto nelle sedi pubbliche,
ma ad accettarlo di farlo in quelle private.

Ogni anno in Italia la mancanza di igiene in corsia provoca un'ecatombe: tra i 4.500 e i 7 mila morti per infezioni prese durante il ricovero. Per altri 21 mila decessi le infezioni ospedaliere sono una concausa. I pazienti italiani che si ammalano in ospedale oscillano tra i 450 mila e i 700 mila all'anno. E nel 30 per cento dei casi si tratta di contagi sicuramente evitabili. Sono stime molto variabili di anno in anno, raccolte dall'Istituto superiore di sanità.

Ma a svelare la «malasanità» Regione per Regione è il dossier dei
carabinieri del Nas al termine dell'indagine ispettiva.

Si scopre così che su 854 nosocomi visitati ben 417 sono stati sanzionati.
Disastrosa è la situazione del Sud con la Calabria (36 irregolari su 39) e
la Sicilia (67 su 81). Più che di ospedali, in queste zone si potrebbe
parlare di vere e proprie fogne a cielo aperto dove i rifiuti si accatastano nei corridoi, dove c'è muffa e ruggine nelle stanze e nei corridoi, dove gli impianti non sono a norma, le apparecchiature non funzionano, i medici
troppo spesso non vanno al lavoro.

A tutto questo si aggiunge una doppia denuncia su due fronti diversi, che
rivela ancora una volta lo stato preoccupante delle nostre strutture
sanitarie: malnutrizione e cartelle pazze.

Sei pazienti italiani su dieci vengono dimessi dall'ospedale in uno stato di malnutrizione. Di questi, tre erano già così al momento dell'accettazione e gli altri erano a rischio. Eppure basterebbero 15 minuti di attenzione in più entro 24 ore dal ricovero: il tempo necessario per uno screening
nutrizionale.

Ma non basta. Perché gli ospedali sono diventati anche una miniera di troppi errori nelle cartelle cliniche dei pazienti italiani. Sbagli di trascrizione e scrittura illeggibile, anche solo semplici sviste possono portare a gravi conseguenze.

Provocano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti
tumori. In Italia le cifre degli errori commessi dai medici o causati dalla cattiva organizzazione dei servizi sanitari sono da bollettino di guerra: tra 14 mila (secondo l'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri) e i 50 mila decessi all'anno, secondo Assinform. Il che significa circa 80-90 morti al giorno (il 50% dei quali evitabile), 320 mila le persone danneggiate. E con costi pari all'1% del pil: 10 miliardi di euro l'anno.

La sanità italiana spende ogni anno più di 500 milioni di euro solo per
assicurarsi contro il rischio di ferire o uccidere i pazienti. È una spesa
fuori controllo che ha l'effetto di una tassa occulta sulla salute dei
cittadini: almeno mille miliardi di vecchie lire che, a ogni scadenza di
bilancio, si trasformano in costi ospedalieri finanziati dallo Stato,
finendo così per gravare su tutti i contribuenti. A differenza dell'Irpef o dell'Ici, questa imposta segreta sulla malasanità continua a salire a ritmi vertiginosi - nell'ultimo decennio l'aumento medio è di oltre il 20 per cento ogni 12 mesi - seguendo dinamiche inarrestabili: l'esborso finale è sempre variabile e imprevedibile, perché corrisponde all'insieme dei risarcimenti liquidati in migliaia di vertenze individuali. Oggi si contano circa 30 mila denunce all'anno per vere o presunte colpe professionali di medici e infermieri o per disservizi delle strutture sanitarie.

Roberto T. era un bambino di sei anni, sano e molto intelligente, quando è
diventato vittima di un orrore ospedaliero che ha convinto i giudici di
Milano a infliggere il più elevato risarcimento individuale documentabile
negli ultimi vent'anni. Ricoverato all'ospedale Buzzi per una semplice
operazione alle tonsille, il bimbo entra in coma e dopo tre giorni ne esce
cieco, paralizzato e con un deficit mentale del 90 per cento. La causa
civile intentata dai suoi disperati genitori ha fatto scuola, perché ha
segnato uno spartiacque nella valutazione delle prove scientifiche in un
caso che sembra riassumere tutto quello che non dovrebbe succedere in un
paese civile. Per cominciare, i tempi. L'intervento chirurgico
(tonsillectomia) risale al 16 marzo 1989, la sentenza di primo grado è del
21 febbraio 1997, quella d'appello del 6 novembre 2001, per cui le condanne diventano definitive nel 2002: giustizia è fatta, ma dopo 13 anni.

Secondo problema. Come in tutti i processi sanitari, di fatto a decidere sono le perizie. Firmate da altri medici, cioè da colleghi degli imputati. Nelle motivazioni si legge che il primo collegio di periti aveva escluso qualsiasi responsabilità dei medici del Buzzi. Se nonché il giudice istruttore scopre gravi lacune nel referto, s'infuria e nomina un secondo collegio, che invece accerta "colpe evidenti" del primario e di altri tre dottori. In appello, l'inevitabile terza perizia riconferma l'accusa ai quattro medici di non essersi accorti neppure che il bambino sotto i ferri aveva "una vistosa emorragia interna con perdita di mezzo litro di sangue", che gli ha bloccato la respirazione. Tutti i periti sono d'accordo solo nel condannare il Buzzi, l'ospedale dei neonati di Milano, che all'epoca "non aveva nemmeno una rianimazione". Nel frattempo ai baroni innocentisti, benché smentiti dalle altre due squadre di periti, non succede nulla: continuano a lavorare anche per i tribunali, perché la medicina non è una scienza matematica.

Al di là delle deviazioni illegali, la malasanità è sicuramente diventata un business per gli avvocati, fino a prova contraria lecito. Questo vale sia per i risarcimenti del danno, sia per le ingiunzioni di pagamento alle ASL per le fatture non pagate ai fornitori.

A tutto questo si aggiunge l'impedimento all'accesso alle cure: lunghe liste d'attesa e insufficienti reparti di terapia intensiva. Le liste di attesa sono da anni in preoccupante aumento e sono diventate ormai un muro fra i cittadini e l'accesso alle cure per la salute. A fronte di questa situazione si rende necessario (se non obbligatorio) dover ricorrere al privato e all'intramoenia, dove i tempi si fanno notevolmente più brevi per l'erogazione della prestazione rispetto al canale istituzionale. Questo fenomeno, che sa tanto di estorsione, viene alimentato dalle prestazioni degli stessi medici, che da privati le erogano, ma che da dipendenti pubblici, le impediscono.

Per sopravvivere nell'Italia che sta sotto Roma bisogna sempre sperare che
qualcun altro muoia. E prendere rapidamente il suo posto, prima che sia
troppo tardi. Altrimenti in ospedale non vi fanno entrare più: c'è il "tutto esaurito" nei reparti di terapia intensiva sparsi per il nostro Sud.

È la Sanità pubblica corrotta ed inefficiente che ha "chiuso" anche per le
emergenze, pazienti trasportati come pacchi da città in città o posteggiati da qualche parte in attesa di migliore sistemazione, ore e giorni di calvario inseguendo la sorte tra riforme e tagli e quelli che gli esperti della materia chiamano misteriosamente "riordini". Sempre molto incerta è la linea tra la vita e la morte nella casba ospedaliera che è oggi l'altra Italia, specie nel Meridione.

Liste di attesa dolorosissime, risse e denunce per accaparrarsi un
respiratore artificiale, i soliti carabinieri che accompagnano i malati più gravi per piazzarli "in nome della legge" in qualche ospedale. Ma non c'è più possibilità di finire "normalmente" in rianimazione.

A tutto ciò si aggiunge una ricerca truccata. La ricerca non la si fa,
spesso la si impedisce.

E' opinione diffusa che dal cancro, qualunque terapia si adotti,
difficilmente si guarisce; gli scarsi risultati ottenuti dalla terapia
ufficiale sulle neoplasie, specialmente quelle diagnosticate già in fase
avanzata, confortano questa opinione e, purtroppo, la maggior parte delle
diagnosi risulta tardiva. Molti pazienti non se la sentono di affrontare
gli effetti devastanti sulla "qualità della vita" indotti dei trattamenti
chemio e radioterapici più praticati, i cui risultati finali spesso non
sono entusiasmanti ed anche questa è una realtà difficile da negare. Come
pure sono innegabili i traumi psicologici e le scomodità che derivano dall'essere costretti a praticare gli ambulatori e gli ospedali. Oggetto di contestazioni violentissime da parte della lobby dei medici, "La Cura Di Bella" fu sperimentata sotto il ministro Rosi Bindi in modo approssimativo e scorretto, fino a decretarne ingiustamente l'inefficacia. "Ingiustamente" perchè laddove la terapia fu praticata con particolare attenzione alle prescrizioni del suo proponente - il fisiologo Antonio Di Bella - spesso portò a risultati positivi, che vennero volutamente e sistematicamente sottovalutati o peggio taciuti. In moltissimi casi, invece, la cura Di Bella venne sperimentata scorrettamente, senza alcuna attenzione al protocollo e alle più elementari garanzie farmacologiche. Certo è che la terapia è stata osteggiata dalla lobby medica e farmaceutica per motivi facilmente individuabili, mentre sarebbe opportuno che venisse sperimentata e analizzata con rigore e senza pregiudizi.

Se ciò non bastasse ci si mette il racket dei decessi e delle ambulanze,
oltre alle solite truffe.

Truffe al Sistema sanitario nazionale sono state scoperte da nord a sud dell'Italia.
Si sono accertati migliaia di casi di pazienti morti che erano ancora
iscritti al Servizio Sanitario che quindi continuava a erogare compensi
mensili ai medici. Si trattava di persone morte da circa vent'anni in giù.
Cinque euro al mese. Questa la tariffa mensile che i medici di base ricevono per ogni iscritto al Servizio sanitario nazionale.

I carabinieri del Nas di Cosenza hanno arrestato 70 falsi infermieri,
impiegati presso strutture pubbliche e private della Regione Calabria.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbero acquistato da
un'organizzazione criminale falsi diplomi di "infermiere professionale"
riuscendo così ad inserirsi nel mondo del lavoro ospedaliero nonostante
fossero del tutto privi di conoscenze mediche. I finti infermieri erano
spesso coinvolti anche in sala operatoria e in altre delicate mansioni.
Altri ancora avevano anche fatto carriera diventando caposala.

Quarantanove infermieri in servizio nelle strutture ospedaliere della Asl 5 della Spezia sono stati denunciati dai carabinieri del Nas di Genova per
mancanza di iscrizione all'albo.

Non da meno sono gravi i casi scoperti in cui si i cittadini, fruitori di
visite ed esami clinici specialistici, hanno dichiarato il falso sulle
autocertificazioni, per essere esonerati al pagamento del ticket.

Anche quando non era Natale c'erano dei bei regali, viaggi, libri, computer, impianti stereo, per quei medici che prescrivevano ai loro pazienti i farmaci di quella nota casa farmaceutica invece di quelli delle aziende concorrenti. Troppi regali, troppe ricette con quel marchio, hanno
insospettito gli inquirenti, che hanno incominciato ad indagare per
"corruzione e comparaggio" quasi tremila persone in molte regioni: oltre a
medici ed informatori, farmacisti, operatori sanitari, dirigenti di aziende, istituti ed enti ospedalieri.

La domanda che il cittadino si fa è questa: quanto ci costa tutta questa
inefficienza?

Cento miliardi l'anno. È il costo della salute in Italia. Una torta da
spartire per la politica. Tra nomine, appalti e rimborsi a privati. Un
business che sempre più spesso finisce nel mirino della magistratura.

La cronaca ci parla di Puglia, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Lazio,
Calabria, Campania, ecc.: da almeno 15 anni, decine di indagini giudiziarie documentano migliaia di truffe, sprechi, clientelismi, favoritismi, disservizi, frodi criminali, corruzioni e infiltrazioni mafiose.
La salute degli italiani muove un giro d'affari di oltre 100 miliardi di euro. Che molti vedono come una torta da spartire. E i pm di Milano che indagano sulla Santa Rita e le altre "cliniche degli orrori", in un'audizione segreta al Senato, finiscono col descrivere la sanità come «un sistema che fa diventare i reati una prassi». In un vortice di mazzette e appalti, quello che sembra importare meno a molti dirigenti è il fatto che stanno amministrando la salute pubblica. E che ogni euro in mazzette e servizi scadenti è un euro tolto ai malati. Ma la questione morale in sanità non esiste, se i presunti corrotti finiscono in Parlamento e nessuno sembra pagare mai il conto.

E che dire della donazione di organi e sangue ?!?!

Dopo ben 41 anni di trapianti effettuati attraverso organi prelevati da
ammalati a cuore battente, la comunità scientifica internazionale scopre
oggi che la dichiarazione di "morte cerebrale" non era poi così infallibile e occorre un profondo ripensamento dei criteri. L'annuncio arriva da uno dei padri della trapiantistica, Ignazio Marino.

Contrordine: dopo decenni di espianti a cuore battente, spacciati per
"prelievo da cadavere" fin dalle ingannevoli parole della legge, la comunità scientifica italiana, costretta ad allinearsi a buona parte di quella internazionale, oggi fa marcia indietro: la morte cerebrale è una finzione, una convenzione buona per far prosperare carriere e primariati, holding statali dei trapianti ma, soprattutto, le multinazionali del farmaco, che proprio sui trattamenti antirigetto accumulano ogni anno fatturati da milioni e milioni di euro.

Vaglielo a raccontare alle centinaia di migliaia di pazienti espiantati
negli ultimi 41 anni in mezzo mondo perchè certificati in stato di "morte
cerebrale".

E per finire la ciliegina sulla torta. Fa notizia la nascita a Udine della
prima ed unica associazione italiana di camici bianchi che si sono
finalmente decisi a donare almeno il sangue. «Molti donatori - spiegano
alcuni studenti di medicina, promotori dell'iniziativa - si chiedono se i
medici, che conoscono l'utilità del sangue, siano anche donatori a loro
volta... Ora ci auguriamo che la realtà di Udine possa essere presa
d'esempio da altri Ordini». Pare insomma che il motto, per i camici bianchi,
sia sempre stato: "fate che a donare siano gli altri". Ed effettivamente,
scorrendo statistiche e cronache, i casi di medici diventati donatori di
organi sono gocce in un oceano.

Da ultimo non dimentichiamoci delle associazioni di volontariato para
sanitarie. Fanno il bene, ma non sempre fanno bene. Bussano alle nostre
tasche, proponendo mille cause nobili: la lotta senza quartiere ad una
malattia inguaribile, l'aiuto ai bambini malati, una crociata contro le
infinite piaghe della nostra società. Non sempre, però, i soldi che
finiscono nelle mani di enti e organizzazioni vengono spesi con i migliori
criteri. Sprechi, inefficienze, il peso soffocante della burocrazia che
uccide anche i migliori sentimenti, quando non ammanchi, ruberie, truffe
delle più odiose. Il mondo della carità, o della solidarietà, è una foresta dove si trova di tutto. Straordinari esempi di altruismo e storie di furbizia e di cinismo che fanno a pugni con la nostra coscienza.



Grazie dell'attenzione.

Presidente Dr Antonio Giangrande
presidente@controtuttelemafie.it -