sabato 12 settembre 2009

Altra agricoltura in marcia in Puglia per i diritti della produzione contadina... di Gianni Fabbris

"Una mattina mi son svegliato...."

La mattina dell'11 settembre 2009, alle 9.30 siamo arrivati davanti alla sede RAI di Bari in circa una trentina, un camper, gli striscioni del Tavolo Verde Puglia e le Bandiere di Altragricoltura con una delegazione di gli agricoltori pugliesi e lucani.

Fra di loro anche Tano Malannino viticoltore da Vittoria (RG), presidente di Altragricoltura, Martino Morsello e la moglie Vita da Marsala (TP), Piergiorgio Silanus da San Gavino (CA) del Comitato di lotta degli agricoltori e pastori sardi. Mentre si annuncia l'arrivo di agricoltori da Mondragone (CE) e da Fondi (LT) abbiamo iniziato il presidio. Tano Malannino, Martino Morsello, Piergiorgio Silanus e Angelo Boccuzzi (agricoltore di Ginosa, in provincia di Taranto) si sono incatenati alla balustra antistante l'ingresso della sede RAI di Bari in Via Dalmazia mentre gli agricoltori iniziavano il volantinaggio e la distribuzione dell'uva ai passanti, ai conducenti delle macchine ed agli esercizi commerciali intorno.

A tutti i cittadini ed ai giornalisti che vengono a trovarci stiamo spiegando i nostri obiettivi:

- che l'informazione racconti la verità su quello che sta accadendo nelle campagne meridionali. Gli agricoltori meridionali sono abbandonati ad un destino terribile, la chiusura entro il 2013 deel 40% delle aziende. In questo passaggio in cui perdono agricoltori, lavoratori e consumatori si consumano ingiustizie, impoverimento sociale ed economico, degrado territoriale. Ogni agricoltore venuto qui ha la sua storia da raccontare, una diversa dall'altra. C'è chi racconta delle aziende sarde vendurte all'asta, chi di truffe colossali fatte da commercianti senza scrupoli che emettono assegni a vuoto e scappano, chi ha i pignoramenti dal Consorzio di Bonifica o da Equitalia per somme non dovute, chi ha l'azienda saccheggiata da mafiosi o semplici ladri ma tutti parlano della difficolt di produrre, vendere il prodotto e far quadrare i conti, del venir meno di speranze e del venire avanti della rabbia. Una rabbia che ti porta a dire "se qui non ci scappa il morto nessuno si occupa di noi". E' qui il nostro primo obiettivo di questi giorni e dei prossimi mesi dell'autunno: che si racconti la verità su quello che sta accadendo nelle campagne e si spieghi ai cittadini quello che c'è dietro la condizione di chi oggi lavora la terra. Alla RAI che fa servizio pubblico, ma a tutti gli altri organi di informazione, chiediamo di fare inchiesta di dare la parola di spiegare la crisi.

Per questo siamo qui e non ci muoveremo fino a quando non avremo certezze di aver fatto qualche passo avanti perchè quando si parla di agricoltura si racconti la crisi delle aziende e non si faccia solo folklore.

- che il Governo e le Regioni per le rispettive responsabilità affrontino la crisi delle aziende agricole dell'agricoltura e della zootecnia mediterranea. Gli agricoltori hanno le loro proposte e su quelle si stanno organizzando. Dichiarazione dello stato di crisi, moratoria per impedire la morte delle aziende, una misura sulla finanziaria che risarcisca le aziende del mancato reddito dovuto alla forbice fra costi e prezzi alla produzione, la riforma dell'INPS in Agricoltura in modo da tutelare il lavoro di agricoltori e salariati e non solo gli interessi delle banche , un piano di rilancio delle produzio9ni mediterranee. Misure urgenti che, se adottate, potrebbero contribuire a tasmponare la crisi in attesa dell'inevitabile riforma che risolva gli effetti della più grande calamità dei nostri tempi: il fallimento del neoliberismo in agricoltura. A Bari, nel momento in cui si apre la Fiera del Levante, chiediamo che il Presidente del Consiglio (o chi verrà al posto suo) e il Presidenmte della Regione ci ricevano e ascoltino le proposte degli agricoltori. Non toglieremo il blocco fino a che su questo avremo risposte e garanzie. A scanso di equivoci, comunque, stiamo convocando una manifestazione meridionale a Napoli per i primi di Novembre. Fino ad allora nelle campagne meridionali continueremo le mobilitazioni per ottenere i risultati minimi che ci aspettiamo.

Invio questa nota, dopo aver fatto un primo incontro con i responsabili della redazione RAI e mentre una nostra delegazione è dal Prefetto di Bari. Andremo avanti ad oltranza, rimanendo incatenati e mobilitati.
Oggi 12 settembre aspettiamo qualche centinaio di agricoltori da diverse zone della Puglia e della Basilicata per proseguire e tenere una importante assemblea ed incontro con la stampa.

Gianni Fabbris - fabbris@altragricoltura.net

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