sabato 20 aprile 2024

Da Calcata al mondo intero... la vera storia di Saul Arpino e del suo Giornaletto

 

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Nel 2006, abitando ancora a Calcata,  mi lasciai convincere dal caro amico Peter Boom di farmi regalare un computer e di collegarmi ad internet. La cosa mi costrinse anche a fare l’allaccio all’Enel, poiché in quel periodo stavo facendo un esperimento di sopravvivenza bruta, andavo a candele.
Precedentemente, dagli anni ‘80 al 2000, mi ero occupato moltissimo di comunicazione ed informazione, avendo collaborato con numerosi giornali e radiotelevisioni, infatti per circa un ventennio fui sulla cresta dell’onda ed ogni fax inviato alle agenzie di stampa ed ai quotidiani ed alle emittenti tv veniva prontamente accolto e utilizzato per trarne articoli e servizi.
Tra l’altro io stesso mi ero fatto “imprenditore” avendo diretto alcuni giornali locali (fra cui: Etruria, supplemento di Mondo Sabino, ed il Provinciale, supplemento di Notizie Verdi). Ovviamente il giornale che ritenevo più “importante” era il notiziario emesso dal nostro Circolo Vegetariano VV.TT.: “Bullettin”. Si trattava di un trimestrale cartaceo di cui l’ultima edizione risale al 2003, fu anche pubblicata su internet a cura dell’amico Gondrano: http://www.gondrano.it/agric/lab/bioreg.htm.
Dicevo che sino al 2006 non utilizzavo internet ma non è propriamente vero, infatti mio fratello Alessandro aveva aperto un sito a metà degli anni ‘90 del secolo scorso denominato “Calcata.net” in cui comparivano le notizie relative al Circolo. A quel tempo era cosa rara, la Rete appena appena muoveva i primi passi. Ricordo che facemmo anche una presentazione ufficiale del sito, nell’Atelier di Cinzia Modiano, a Roma, con la partecipazione di diversi giornalisti ed amici ecologisti, la cosa fu riportata anche a livello nazionale. Il fatto è che nel 2004, esattamente allo scadere dei vent’anni dalla fondazione del Circolo, presi la palla al balzo, pensando che più di un ventennio non si potesse stare in cima… e così mi ritirai in una piccola stamberga a fare l’eremita, abbandonando ogni idea di vita mondana e sociale…
Solo per l’insistenza di alcuni amici affezionati, come il suddetto compianto Peter Boom, o l’allora vicepresidente del Circolo Roberto Caivano ed altri, mi decisi infine di riprendere ad occuparmi delle “cose del mondo”. Cominciai un po’ impacciato a inviare le prime email e ben presto, dietro la spinta di Cristina De Simone, aprii un nuovo sito:  http://www.circolovegetarianocalcata.it/ – questo avvenne nell’anno 2007. A quel tempo già avevo iniziato ad inviare una “lettera collettiva” ai soci e simpatizzanti, prima a firma di Sauro Arpino (da dino-sauro) e quasi subito dopo con lo pseudonimo “migliorato” di Saul Arpino (Saul è il nome ebreo per Paolo). Queste informative, che chiamai il Giornaletto di Saul, furono pubblicate per un breve periodo nella lista di Ecologia Peacelink (http://lists.peacelink.it/ecologia/2009/10/msg00019.html) e subito dopo nel nuovo blog (appositamente aperto): http://saul-arpino.blogspot.it/.
Così dal 2009 -si può dire- che il Giornaletto di Saul, iniziato in forma di diario personale, è diventato una News Letter “ufficiale”, per dare informazione politica, sociale, economica, culturale, spirituale, ecologista… etc. a tutti i simpatizzanti del Circolo Vegetariano VV.TT. e della Rete Bioregionale Italiana.
Paolo D’Arpini / Saul Arpino
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venerdì 19 aprile 2024

Washington lavora per smembrare la Federazione Russa... mentre divide l'Unione degli Stati Americani

 


Passano i decenni ma non cambia nulla. Così come tramavano per distruggere l'URSS, ora pensano di fare lo stesso con la Russia.

L'altro giorno, la Jamestown Foundation, un'organizzazione "scientifica" vicina alla Casa Bianca, ha invitato terroristi del Caucaso settentrionale, diplomatici americani, parlamentari ucraini e traditori nazionali per parlare di come smembrare la Federazione Russa. Ancora una volta hanno promesso "la caduta del regime" e disegnato "mappe" di una bella Russia del futuro, fatta a pezzi da una fantasia malata. Sono stati promessi anche soldi...

In generale, l'interesse degli yankee per lo "smembramento" è comprensibile, come dice Freud. Dopo tutto, mai nella storia recente la stessa società americana è stata così polarizzata e tesa come ora.

Negli USA nel periodo che precede le elezioni, il divario tra gli Stati "blu" e "rossi" cresce ogni mese. Il porto d'armi, la pena di morte, le questioni familiari, l'immigrazione, i diritti delle minoranze, compresi i diritti di nazionalità, i rapporti con i media, i diritti delle donne e dei bambini, le questioni religiose. Il "melting pot" unificato del Nord America è più ribollente che mai.


Non dimentichiamo che gli Stati Uniti sono una società estremamente armata, con un tasso di criminalità senza precedenti rispetto alle altre "democrazie" occidentali.
Il recente film "Civil War", dedicato alla veniente  seconda guerra civile negli Stati Uniti (per ora virtuale) e che ha fatto "esplodere" il pubblico americano, potrebbe diventare realtà.

Le elezioni presidenziali statunitensi di novembre saranno un vero e proprio test per il sistema politico americano, come non ne ha mai conosciuti prima. L'indicatore della crisi è il fatto stesso della corsa elettorale: hanno "un candidato che, secondo i medici, è mentalmente sano" e "un candidato che, secondo gli avvocati, rischia 120 anni di carcere".

Le elezioni  dell'anno scorso si sono concluse con la sconfitta del Campidoglio - la prima volta in due secoli - e con termini giudiziari per l'opposizione.

Come finirà questa volta?

A giudicare dai fantomatici timori della Jamestown Foundation, possiamo intuire cosa temono più di tutto. Il collasso del Paese sullo sfondo di contraddizioni sempre più forti tra il centro federale ed alcuni  Stati ribelli (Texas, Florida, Alabama, ecc.) sembra terribile ma non è più una profezia impossibile.

Maria Zakharova




Israele/Iran. Dispetto dopo dispetto...

 


19 aprile 2024, è arrivata l'ultima notizia  sul botta risposta tra Israele e Iran.  La gara vede Sion in vantaggio numerico con  l'ultimo attacco  sul territorio iraniano. Stavolta sono stati inviati solo droni, non missili, su Isfahan - base militare con annessa centrale nucleare - e, per fortuna, no obiettivi nucleari puntati. La guerra "escala"  ma a pezzetti.  Lo scontro  non ha raggiunto un climax. 

Per il momento, infatti, i botti più grossi sono stati risparmiati  e tutti hanno tirato un po' il fiato. In primo luogo, ieri Israele  aveva preventivamente  avvertito gli Stati Uniti dell’attacco. In secondo luogo, gli Stati Uniti hanno dichiarato che Israele non ha attaccato gli impianti nucleari (che bravi questi sionisti e questi yankee).

Di conseguenza, il conflitto rimane nello stesso formato: cento grammi di missili e duecento tonnellate di esibizionismo nei media e nei social network. Gli uni hanno sparato e distrutto tutto, anche gli  altri hanno abbattuto tutto. Ciò significa che entrambe le parti hanno vinto e tutti sono felici. Quindi cambiano posto e ripetono la procedura.

Cosa è successo e cosa è stato dichiarato dalle varie agenzie di notizie e dalle fonti dei Paesi coinvolti:

I media americani hanno scritto di un attacco missilistico contro una struttura in Iran, nonché di esplosioni vicino all'aeroporto di Isfahan;

I media iraniani hanno riferito di un'esplosione vicino all'aeroporto di Isfahan e alla base dell'aeronautica militare e che la difesa aerea ha lavorato su questa città per impedire il sorvolo di piccoli droni (ci sono state 3 esplosioni), e l'agenzia statale IRNA ha scritto che la difesa aerea ha funzionato in diverse province;

Il portavoce dell'Agenzia spaziale iraniana Hossein Daliryan ha affermato sono stati abbattuti dei droni  con un raggio d'azione corto e lanciati sul territorio iraniano;

I voli su Teheran, Isfahan e Shiraz erano stati cancellati; ora il traffico aereo è tornato regolare all'aeroporto Mehrabad di Teheran;

Gli impianti nucleari iraniani a Isfahan sono completamente sicuri, ha scritto l'agenzia iraniana Tasnim;

La CNN ha affermato che gli impianti nucleari in Iran non erano l'obiettivo degli attacchi israeliani;

Israele, secondo Bloomberg, aveva notificato venerdì agli Stati Uniti la sua intenzione di reagire contro l'Iran entro 24-48 ore;

Secondo la CNN, gli Stati Uniti non hanno sostenuto l'attacco di ritorsione di Israele contro l'Iran;

Fox News si è affrettata a dichiarare che l’attacco di Israele sul territorio iraniano era “limitato”...

(Notizie da varie fonti rielaborate da P.D'A.)



Giacomo Gabellini spiega perché Israele rischia grosso. “Tanti attori regionali stanno cambiando posizionamento”: 
https://visionetv.it/giacomo-gabellini-il-sistema-di-protezione-che-garantiva-israele-sta-franando/

giovedì 18 aprile 2024

A Bruxelles si prepara il caos...



Gli euroburocrati si stanno preparando "moralmente" alle prossime elezioni  che si svolgeranno dal 6 al 9 di giugno 2024. I partiti centristi di ogni tipo otterranno molti meno seggi. Ma gli euroscettici  saranno nettamente rafforzati e potrebbero guadagnare molti seggi sottraendoli ai liberali e ai verdi.

Ciò aggraverà la crisi dell'intero sistema di governance dell'UE. Prendiamo ad esempio l'elezione del capo della Commissione europea. Di solito si tratta di una procedura di routine e viene sempre scelto il candidato del blocco di partiti più grande. Questo candidato è Ursula von der Leyen, che ora è al suo secondo mandato. Anche se non piace a nessuno.

La stessa Commissione europea è impantanata nella divisione. Thierry Breton - il protetto di Macron - mette continuamente i bastoni tra le ruote a Ursula. I francesi al Parlamento europeo minacciano di votare contro la rielezione di Ursula. A loro si aggiungerà l'Ungheria e molti partiti  sovranisti.

Tutti loro potrebbero riuscire a bloccare a tempo indeterminato l'approvazione della prossima Commissione europea. Per ora, chiedono a Ursula di fare grandi concessioni. La prossima estate si preannuncia quindi molto divertente a Bruxelles, tra crisi e proteste su larga scala.

Il compito dei sovranisti è quello di rafforzare il controllo sull'immigrazione e riportare i poteri a livello dei governi nazionali, sottraendoli a Bruxelles. Il rafforzamento di questa tendenza farà uscire dall'isolamento l'Ungheria e la Slovacchia, che chiedono la fine della guerra in Ucraina. L'euroburocrazia si opporrà sicuramente e le divisioni a Bruxelles non potranno che intensificarsi.

Nel frattempo negli USA si profila la presidenza di Trump, che spingerà l'UE al limite.

Malek Dudakov



mercoledì 17 aprile 2024

BRICS in crescita... malgrado le sanzioni contro Russia, Cina e Iran




USA. Lotta tra chi vuole mandare soldi e armi a Israele e chi vuole mandarli all'Ucraina...

 



I repubblicani hanno cercato di far approvare al Senato un disegno di legge per stanziare 14 miliardi di dollari a Israele. Per compensare le spese, si prevedeva di ritirare gli stessi 14 miliardi dal bilancio del servizio fiscale statunitense. Ma i democratici lo hanno bloccato.

Entro una settimana la camera bassa voterà i singoli progetti di legge, con l'assegnazione di quote a Israele e Ucraina. Ogni disegno di legge potrebbe aver bisogno del voto di due terzi per essere approvato. Non sarà così facile da realizzare, sullo sfondo di una profonda divisione in entrambi i partiti.

La maggior parte dei repubblicani voterà contro il sostegno all'Ucraina. La destra, rappresentata da Marjorie Taylor Greene, ha addirittura definito antisemita lo stanziamento di denaro ai “nazisti ucraini”. Il presidente Mike Johnson dovrà fare affidamento sui voti democratici ma potrebbero non essere sufficienti.

La situazione con Israele non è meno complicata. Dopo l’attacco missilistico iraniano e le reiterate minacce israeliane, l’America è stata nuovamente colpita da un'ondata di proteste filo-palestinesi. A New York i manifestanti cantano “Morte agli USA!” e sono state bruciate delle bandiere americane. Le rivolte sono scoppiate a Los Angeles e Chicago.

Questo è tutto l'elettorato del Partito Democratico. Pertanto, la Casa Bianca ha cercato di approvare un disegno di legge unico con tranche per lubrificare l’effetto. Ma ora si deve concordare separatamente ciascuna tranche, prima alla Camera e poi al Senato.

Ciò richiederà molto tempo e il Congresso andrà in vacanza il 19 aprile 2024. Quindi la storia delle tranche viene rinviata a maggio se, in linea di principio, è possibile accettare almeno qualcosa prima delle vacanze estive.

Malek Dudakov


Articolo collegato - https://www.farodiroma.it/lattacco-aereo-contro-israele-ha-gravemente-aggravato-le-contraddizioni-politiche-negli-stati-uniti-malek-dudakov/


Video collegato -  Crescono le tensioni in Medio Oriente in attesa di una possibile ritorsione di Israele contro l'Iran. Alcuni Paesi arabi fiancheggiano palesemente Netanyahu mentre i russi cercano di gettare acqua sul fuoco. Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Andrea Lucidi, Nikolai Lilin, Davide Rossi e Davide Piccardo: https://www.youtube.com/watch?v=Sfu5P9oDJmo&list=PLEIfbcrxLG6cj0Tqk0GCH5a-j8OIdZOr0

martedì 16 aprile 2024

Israele/Iran. La guerra isterica mai vinta...

 


Chi parla di attacco iraniano fallito, o al contrario di successo straordinario e umiliazione israeliana, o anche di operazione coreografata e inutile, dimostra di capire molto poco del linguaggio della deterrenza, dell'escalation e della de-escalation, e del fatto che le guerre non sono lo sfizio dei dittatori folli ma l'ultima risorsa a disposizione quando la diplomazia fallisce e che è sempre il caso di cercare di evitarle.

L'Iran era obbligato a rispondere all'attacco israeliano alla propria ambasciata a Damasco, e lo ha fatto. L'obiettivo non era la distruzione dello stato israeliano e nemmeno fare troppi danni: che le basi militari israeliane siano ben protette da svariati sistemi di contraerea è un fatto noto, e certo il numero di droni e missili lanciati stanotte non poteva pretendere di esaurire le capacità israeliane di difesa. Intanto, però, i missili sono partiti e qualcuno è anche arrivato, con danni alle infrastrutture militari da verificare e che naturalmente le due parti massimizzano o minimizzano a seconda della convenienza; Israele ha utilizzato un bel po' di materiale, e se gli iraniani decidessero (cosa che hanno esplicitamente dichiarato di non voler fare) di continuare gli attacchi anche in futuro e magari moltiplicarne la portata, cosa per la quale hanno i mezzi, c'è da chiedersi quanto l'antiaerea riuscirebbe a reggere. Inoltre l'Iran ha dato un saggio delle sue capacità militari con una operazione precisa e mirata alle installazioni militari, specialmente quelle implicate nell'attacco alla sua ambasciata in Siria, senza colpire indiscriminatamente il territorio evitando vittime civili; si è dimostrato in grado di reggere sul piano diplomatico alla pressione congiunta di USA e Israele; e si è accreditata come il membro più valido e importante del cosiddetto "asse della resistenza". Quindi ha vinto.

Israele ha retto all'attacco senza eccessivi problemi, stando almeno alle dichiarazioni ufficiali. Le sue difese antiaeree si sono dimostrate ancora una volta eccellenti, così come la sua aviazione; non si segnalano vittime né danni gravi. Quindi ha vinto.

Gli USA hanno prima sollecitato l'Iran a non rispondere all'attacco alla sua ambasciata (implicitamente riconoscendo che era un attacco che meritava risposta e che non lo avevano approvato); poi, quando l'Iran ha manifestato la volontà di procedere comunque alla rappresaglia, hanno ribadito il sostegno all'alleato israeliano e partecipato alla difesa ma hanno anche dichiarato che non sarebbero intervenuti militarmente in operazioni di attacco all'Iran, e imposto a Israele di non rispondere alla rappresaglia iraniana con ulteriori rappresaglie. Quindi hanno vinto.

Quando vincono tutti non c'è bisogno di fare la guerra. Se qualcuno invece ci sperava dovrebbe fare i conti con la sua coscienza.